Frasi su marco
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“[Riferendosi a Marco Materazzi] Io penso che lui sia un bel giocatore, ha giocato un ottimo Mondiale, segnando anche una rete in finale. C'è chi lo ama e chi lo odia. Da parte mia posso dire che non mi siederò mai a mangiare al suo fianco.”

Patrick Vieira (1976) calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo senegalese

Origine: Citato in Vieira: "Non mangerò mai insieme a Materazzi" http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/08_Agosto/19/vieira.shtml, Gazzetta.it, 19 agosto 2007.

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“van Basten, gol! Appena cominciato, da cinquanta secondi, il secondo tempo, Marco van Basten segna il quarto gol per il Milan sullo Steaua.”

Bruno Pizzul (1938) giornalista e ex calciatore italiano

Steaua Bucarest-Milan, 24 maggio 1989, telecronaca dello 0-4
Citazioni tratte da telecronache

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“Ringrazio Casini per la passione che ha messo nel difendermi. Non posso accettare lezioni di morale da nessuno e non posso accettare processi in tv o nelle piazze.”

Salvatore Cuffaro (1958) politico e medico italiano

Origine: Da Ansa, 9 febbraio 2006; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Al cuore non si comanda http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/26-gennaio/26-gennaio.html, la Repubblica, 26 gennaio 2007.

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“Due anni per fare Mani pulite e quattro per difendermi dalle conseguenze.”

Antonio Di Pietro (1950) politico e avvocato italiano

Origine: Citato in Gianni Barbacetto, Marco Travaglio e Peter Gomez, Mani pulite, p. 546.

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“Ritengo Travaglio una delle poche voci libere nel mondo dell'informazione, un serio professionista che svolge pienamente il ruolo di cane da guardia della democrazia. Le osservazioni e critiche di Marco, delle quali io stesso sono stato spesso oggetto, dovrebbero servire da monito per i politici.”

Antonio Di Pietro (1950) politico e avvocato italiano

Origine: Citato in Scontro De Luca – Travaglio: Di Pietro elogia il giornalista http://www.newnotizie.it/2010/03/06/scontro-de-luca-travaglio-di-pietro-elogia-il-giornalista/, NewNotizie.it, 6 marzo 2010.

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“Lo dico e lo ripeto: Amato è un bugiardo e un poveraccio. È uno che deve far di tutto per restare lì dov'è, sulla poltrona. Ma che devo fare? Devo dire vaffanculo?”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

Origine: Citato in La Stampa, 11 marzo 1993; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Proto-Vaffa Day http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/21-settem/21-settem.html, Repubblica.it, 21 settembre 2007.

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“Io sono un uomo di sinistra ragionevole che cerca di impegnarsi per il bene del Paese.”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

Origine: Dall'intervista di Marco Cianca, «Il premier fermi la strategia della tensione» http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/Notizie/Politiche2006/articoli/04_Aprile/14/cianca.shtml, Corriere.it, 15 aprile 2006.

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“[Sul paragone con Marco Tardelli] Detto che il paragone con un simile grande del calcio mondiale mi ha sempre onorato, credo che sia arrivato il momento di parlare solo di Marchisio. Basta "Tardellino", ora voglio scrivere la mia storia. Ho età e maturità giuste per iniziare a essere magari io un punto di riferimento per i più giovani. O almeno spero di diventarlo presto.”

Claudio Marchisio (1986) calciatore italiano

Origine: Citato in Mirko Graziano, Marchisio: "Non sono Tardellino, aprirò un ciclo con Juve e Italia" http://www.gazzetta.it/premium/plus/Calcio/Squadre/Juventus/24-05-2012/marchisio-non-sono-tardellino-apriro-ciclo-juve-italia-911328481145.shtml?login=ok, Gazzetta.it, 24 maggio 2012.

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“Per sette o otto anni io non sono andato più a Palermo, non sono andato più… non avevo più voglia neanche di vedere quei posti dove era stato ammazzato mio fratello. Nel 2007, se ben ricordo, dopo aver scritto quella lettera: "1992, una strage di Stato", andai a Palermo, e andai proprio il 19 luglio in via D'Amelio, e in via D'Amelio fui costretto a vedere Schifani, il presidente Schifani, una di quelle persone che vilipendono le istituzioni, perché vedete, io ritengo… io ritengo che il più grosso vilipendio alle istituzioni sia il fatto che persone non degne di occupare quelle istituzioni le occupino, perché io rispetto profondamente le istituzioni, però non sempre gli uomini che occupano le istituzioni sono degni di rappresentarle, e allora, io, vedete, non faccio il magistrato, quindi non condanno nessuno, non… non è che dico che Schifani sia colpevole di qualcosa, non posso dirlo perché una persona viene riconosciuta colpevole di qualcosa quando la magistratura l'ha giudicato, non è passato attraverso i tre gradi di giudizio, eccetera, eccetera, ma mi chiedo perché una persona nel momento in cui gli si chiede, come ha fatto il giornalista, come ha fatto Marco Travaglio, gli ha chiesto quali erano i suoi trascorsi societari in Sicilia, invece di rispondere, è la cosa più normale che si può chiedere: con chi aveva fatto delle società in Sicilia, perché invece di rispondere si è ammantato della carica che riveste e ha minacciato querele contro lo stesso Travaglio, che poi, querelato, è stato anche assolto da… dalla sua… da… per… per le sue domande, perche erano delle semplici domande, erano quelle stesse domande che il… che su… su la Repubblica il… quel giornalista… come si chiamava… D'Avanzo poneva a Berlusconi dieci domande alle quali non ha avuto mai… mai una risposta, non faceva altro che porgli quelle domande. E perché Schifani non ha risposto? Avrebbe potuto rispondere ma non lo ha fatto. E allora magari sarebbe stato… avrebbe acquistato la dignità di occupare quel posto. Allora io quando, sette anni, fino al 2007, arrivai in via D'Amelio, e vidi che c'era Schifani che stava deponendo una corona davanti all'albero di olivo che è stato piantato nella buca che era stata scavata dal… dall'esplosione che ha ucciso mio fratello, io ebbi l'istinto di andare lì e di andargli a dire: "Le sue corone le vada a portare davanti alla tomba di…", volevo dirgli… volevo dirgli… volevo dirgli: "Questo è il nostro eroe, questi sono i nostri eroi, questi eroi li lasci onorare a noi come noi sappiamo onorarli.". Io quell'anno ebbi quell'impulso ma non lo feci, non lo feci perché in quel momento, mentre io proprio stavo andando, ero da solo, davanti non c'erano questi ragazzi delle agende rosse, c'ero soltanto io, e mentre stavo andando e l'avrei fatto, mi ci sarei parato davanti e glie l'avrei detto, però arrivò mia… mia cognata, Agnese. Mia cognata Agnese ha scelto un'altra… un'altra linea di condotta: lei, diciamo, partecipa alle cerimonie istituzionali e io rispetto le decisioni degli altri, quello che fa, io reagisco in maniera diversa, però, diciamo, fu quello che mi frenò.”

Salvatore Borsellino (1942) attivista italiano

da Salvatore Borsellino a Pescara - 30 settembre 2011 http://www.youtube.com/watch?v=aPhlwAEpB1E, YouTube; filmato caricato il 1° ottobre 2011

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“Quella di Stefano Rodotà è una candidatura di alto profilo, in grado di rappresentare adeguatamente il Paese anche a livello europeo e internazionale. Il lavoro e i diritti che gli danno dignità, il valore della cittadinanza e i fondamenti della Costituzione sono da sempre parte rilevante della sua cultura.”

Sergio Cofferati (1948) sindacalista e politico italiano

Origine: Da una comunicazione congiunta con Maurizio Landini; citato in Fabrizio Barca, poi Landini e Cofferati: nuovo partito a sinistra nato da un tweet? http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/antonio-sansonetti-opinioni/fabrizio-barca-landini-cofferati-nuovo-partito-sinistra-nato-tweet-1537474, Blitzquotidiano.it, 20 aprile 2013.

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“Nico Perrone, docente alla Facoltà di Scienze Politiche di Bari, è quanto di più lontano si possa immaginare dal mondo cattolico moderato. Il Foglio l'ha definito "talmente rosso, che più rosso non si può". Chi desidera averne la prova, sfogli le prime pagine del libro. Elencano tutte le accuse che per mezzo secolo la sinistra politica ha scagliato contro l'allora partito di maggioranza relativa. Ecco dunque rispuntare capi d'imputazione come bigottismo clericale, anticomunismo, strategia della tensione, subordinazione agli USA, collusioni mafiose, corruzione, e via così. Nei numerosi libri dedicati all'argomento, Perrone s'era guadagnato la reputazione di critico implacabile, "senza essermene pentito" precisa oggi. Ma adesso – ecco la novità – si domanda "se questa lettura, sostanzialmente vera, contenga effettivamente tutti gli aspetti della politica di governo della DC, o se invece non abbia trascurato di tenerne in luce qualcuno non secondario". Il libro è una rilettura seria di quegli anni. L'esito, una sorprendente riabilitazione post mortem. Qualche esempio qua e là. La Democrazia cristiana, afferma Perrone, "ha dato all'Italia il più lungo periodo di pace della sua storia unitaria e ha realizzato una riduzione degli squilibri, compreso quello storico fra Nord e Sud". In politica estera, l'ingresso nel G-7 costituì "un'affermazione delle specificità italiane che la DC ha saputo cogliere, valorizzare, sviluppare e difendere, con un'azione di governo che ha tenuto insieme identità nazionale e prospettive europee, iniziative autonome di politica estera in difesa di interessi nazionali e lealtà occidentale, modernizzazione e capacità di gestire sacche interne di arretratezza». Nell'economia il plauso è senza riserve: "La DC si è mostrata generalmente rispettosa della sovranità popolare, cui non ha contrapposto un eccessivo potere dell'esecutivo. Nel suo lungo governo essa ha evitato d'imporre troppe regole al dispiegarsi della vita civile, e tuttavia non ha mai perseguito modelli di liberismo. Attraverso una politica di capital spending e una miriade di riforme, è riuscita a esprimere una capacità di riforma, con una sua egemonia forte, duratura, e tuttavia fondata su di un genuino, esteso consenso". […] Cosa ne pensano i democristiani tutti d'un pezzo, quelli che non hanno cambiato casacca? Marco Follini, leader dell'UDC, ha letto il libro e, naturalmente, lo apprezza. "La cosa curiosa", osserva, "è quest'ammirazione postuma da parte della sinistra. C'è un grande amore per la DC perché non c'è più".”

Nico Perrone (1935) saggista, storico e giornalista italiano

Ugo Magri

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“Ragazzi, siete liberi di scrivere quello che volete. Ma sappiate che l'editore di questo giornale si occupa di petrolio e di zucchero. Perciò, se vi capitasse di scrivere di questi due argomenti, vi prego di informarmi.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

dal discorso ai neoassunti al Resto del Carlino, quando era direttore; citato in Marco Guidi, Lavorare con Biagi? Un'esperienza unica, Giornalisti Emilia-Romagna, n.° 70, dicembre 2007

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“La mia amicizia con Craxi non è mai venuta meno, in nessun momento.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

citato da Marco Travaglio su l'Unità, 31 agosto 2004

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“Se non vado in politica, mi mandano in galera e mi fanno fallire.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

Citazioni non datate
Origine: 1993, risposta di Berlusconi a Enzo Biagi e Indro Montanelli; citato in Marco Travaglio, Montanelli e il cavaliere. Storia di un grande e di un piccolo uomo, Garzanti Libri, Milano, 2004. ISBN 881160034-0

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“Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1994
Origine: 29 marzo 1994; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Pollice verde http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/30lugli/30lugli.html, Repubblica.it, 30 luglio 2005.

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“Fidatevi di me. Lasciatemi lavorare e vedrete che i risultati arriveranno.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1994
Origine: Citato in L'espresso, 7 ottobre 1994; citato in Marco Travaglio, Carta Canta - Piano Decennale http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/16magg/16magg.html, Repubblica.it, 16 maggio 2005.

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“Buttiglione, firmando la mozione di sfiducia al governo Berlusconi insieme con Bossi, si dimostra un mentecatto doppiogiochista.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1994
Origine: 18 dicembre 1994; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Ma quanto lo amavano/1 http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/otto27/otto27.html, Repubblica.it, 27 ottobre 2004.

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“Non è vero che io racconto barzellette, anzi disistimo chi lo fa.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2002
Origine: Ansa, 27 settembre 2002; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Il Cavalier Barzelletta http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/26-mar/26-mar.html, Repubblica.it, 26 marzo 2007.

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“Difendere l'opera di Marco Biagi significa dare compiuta attuazione alla legge, completare il sistema dei servizi che proteggono chi cerca lavoro, ridurre il prelievo fiscale e contributivo con particolare riguardo alle parti del salario che sostengono la competitività delle imprese.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2007
Origine: Citato in Legge Biagi, precari contestano convegno http://www.corriere.it/politica/07_ottobre_20/legge_biagi_difesa.shtml, Corriere.it, 22 ottobre 2007.

“[Marco Polo è] l'inventore e il fondatore di una maniera tutta nuova, scientifica, di racconto.”

Luigi Russo (1892–1961) critico letterario italiano

da Storia della letteratura italiana
Origine: citato in Antologia della critica, p. 16, Letteratura Italiana, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1965

“Tono fondamentale del Milione [di Marco Polo] non è epico e poetico, ma scientifico.”

Luigi Russo (1892–1961) critico letterario italiano

da Storia della letteratura italiana

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“Io voglio ringraziare Travaglio, perché ha detto l'assoluta e pura verità. Assolutamente. La versione che ha dato degli avvenimenti è quella esatta. […] Io ho conosciuto due Berlusconi: il Berlusconi imprenditore privato che comprò Il Giornale -e noi fummo felici di venderglielo, perché non sapevamo come andare avanti- su questo patto: tu, Berlusconi, sei il proprietario de Il Giornale, io, direttore, sono il padrone del Giornale, nel senso che la linea politica dipende solo da me. Questo fu il patto fra noi due. Quando Berlusconi mi annunziò che si buttava in politica, io capii subito quello che stava per succedere. Cercai di dissuaderlo […] ma tutto fu inutile. Dal momento in cui lo decise mi disse: "Ora Il Giornale deve fare la politica della mia politica". Ed io gli dissi: "Non ci pensare nemmeno". Allora lui riunì la redazione come ha raccontato Travaglio -e questo lo fece a mia totale insaputa- e disse: "D'ora in poi Il Giornale farà la politica della mia politica". E a quel momento me ne andai, cos'altro potevo fare? […] Nella mia vita ci sono stati due Berlusconi, completamente opposti […] questo fa parte del ritratto di Berlusconi. […] Come capo politico è quello che io ho conosciuto in quei brutti giorni in cui scorrettamente, nella maniera più scorretta e più volgare, saltandomi, radunò la redazione de Il Giornale per dirgli "Qui si cambia tutto" all'insaputa del direttore. Se questo sembra a Feltri un modo di procedere democratico e civile, è affar suo.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

risposta telefonica a Marco Travaglio e Vittorio Feltri durante la trasmissione Il Raggio Verde, 23 marzo 2001

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“Chi attacca la magistratura lo fa per trovarsi un alibi… Il nemico primo è la corruzione.”

Rocco Buttiglione (1948) politico e accademico italiano

dall'intervista a l'Europeo, Macché complotto, rubate un po' meno, 11 settembre 1992; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Il Buttiglione pieno e quello vuoto http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/18-luglio/18-luglio.html, la Repubblica, 18 luglio 2007

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“Silvio è grande. Noi non ci pentiamo di quello che abbiamo fatto di buono con lui, ma lui è il passato, diciamolo forte. Il Paese non regge più e ha bisogno di chi indichi un futuro.”

Rocco Buttiglione (1948) politico e accademico italiano

da Agi, 14 aprile 2007; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Silvio Akbar http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/27-apr/27-apr.html, la Repubblica, 27 aprile 2007

“Costanzo non mi piace. Litigammo nel '94 quando fece trovare a Berlusconi un pubblico di persone ostili. Vespa invece ha creato Porta a Porta, un capolavoro. È stato più utile lui di Costanzo. Porta a Porta è la cosa più utile che ci sia per il centro-destra.”

Gianni Baget Bozzo (1925–2009) sacerdote, politico e giornalista italiano

Origine: Dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Sette, 11 marzo 2004; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Vespa a Vespa http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/27-novembr/27-novembr.html, Repubblica.it, 27 novembre 2007.

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“Sono contento di indossarla [la maglia numero 23]: Marco smetteva e io in questo modo potevo far rivivere le sue giocate. L'anno scorso non mi è riuscito molto ma quest'anno ce la sto mettendo tutta.”

Andrea Ranocchia (1988) calciatore italiano

Origine: Citato in Inter, tutto un altro Ranocchia "E se fossi cattivo come Matrix..." http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Inter/21-09-2012/inter-tutto-altro-ranocchia-se-fossi-cattivo-come-matrix-912673536872.shtml, Gazzetta.it, 21 settembre 2012.

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“Campriani è l'atleta ideale, bravo nello sport e nella vita.”

Gianni Petrucci (1945) dirigente sportivo italiano

citato in Marco Mensurati, Super Campriani, oro nella carabina, Repubblica. it, 6 agosto 2012

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“[Riferito a Marco Van Basten] Il lutto in me per il suo precoce ritiro non si estingue ancora e mai si estinguerà.”

Carmelo Bene (1937–2002) attore, drammaturgo e regista italiano

Origine: Citato in Roberto Carnero, L'eleganza del «cigno» Van Basten http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/120000/117984.xml?key=+ROBERTO+CARNERO&first=741&orderby=1&f=fir, L'Unità, 18 aprile 2004.

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“[Facendo il gesto dell'ombrello] Ehi Boniver, bonazza, la Lega è sempre armata, ma di manico!”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

durante un comizio a Curno (BG), 26 settembre 1993; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – La Sacra Famiglia, la Repubblica, 13 febbraio 2007

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“I popoli non sono come l'acqua che si può mescolare a piacere. I popoli si mescolano con difficoltà. Gli uomini ritornano sempre alle loro radici.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

dal discorso a Cà San Marco del 27 agosto 2006 http://www.giovanipadani.leganord.org/articoli.asp?ID=5822

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“Silvio, te l'avevo detto che ce l'abbiamo duro, ed è per questo che qui oggi è pieno di donne!”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

durante il comizio della Cdl a Vicenza contro la finanziaria, 21 ottobre 2006; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – La Sacra Famiglia http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/13-febbrai/13-febbrai.html, la Repubblica, 13 febbraio 2007

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“La trattativa Lega-Forza Italia se l'è inventata lui, poveraccio. Il partito di Berlusconi neo-Caf non potrà mai fare accordi con la Lega. Lui è la bistecca e la Lega il pestacarne.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

citato in Marco Travaglio, Peter Gomez, Berlusconi http://www.giannivattimo.it/Berlusconi.pdf
Non datate

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“Berlusconi è l'uomo della mafia. È un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra.”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

citato in Marco Travaglio, Peter Gomez, Berlusconi http://www.giannivattimo.it/Berlusconi.pdf
Non datate

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“Credo che un vero successo dell'Italia, e anche dell'Europa, si possa realizzare solo riducendo al minimo il danno che la democrazia, l'indipendenza dell'Europa dagli Usa, la libertà di informazione, la lotta contro la corruzione, possono ricevere dalla presidenza europea di Silvio Berlusconi.”

Gianni Vattimo (1936–2023) filosofo e politico italiano

Origine: Da Il socialismo, ossia L'Europa, Trauben, 2004.
Origine: Da Lettera di presentazione, in Marco Travaglio, Peter Gomez, Berlusconi http://www.giannivattimo.it/Berlusconi.pdf, 27 giugno 2003 (Opuscolo distribuito da Vattimo il 2 luglio 2003 a tutti i parlamentari europei, redatto su domanda dello stesso).

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“Cammino sempre con le spalle al muro | è scomodo come un politico sta con Marco Travaglio in culo.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Qualcuno normale, n. 9
Controcultura

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“Circa sessanta persone presero parte alla congiura. Tra loro, come in ogni complotto politico, c'era di tutto: pompeiani che volevano vendicare il loro capo, ex cesariani che l'avevano abbandonato anche per risentimento personale, mestatori professionisti, difensori della Repubblica. Ne divennero i capi Cassio Longino e Marco Bruto. Quest'ultimo era nipote di Catone, forse figlio di Cesare; in ogni caso, sua madre ne era stata per anni l'amante preferita, e così sua sorella. Si può capire che nei riguardi del dittatore Bruto nutrisse sentimenti complessi. Dante lo caccerà nell'inferno (canto XXXIV, vv. 64-65) tra i massimi traditori; Shakespeare ne farà invece un eroe della libertà. Sentimenti a parte, si può dire che i congiurati erano quasi tutti uomini retti, che si mossero per sincero amore della Repubblica, anche se Cicerone, nella sua cinica saggezza, scrisse che agirono «con animo virile, ma con intelligenza infantile». La loro idea era che, ucciso il tiranno, la Repubblica sarebbe tornata allo splendore antico, all'austerità dei costumi, a quell'intransigente e rustica moralità che aveva fatto grande Roma. Cesare aveva visto più lontano; sapeva che quella Repubblica non sarebbe mai più tornata e che tanto valeva affidare Roma a uomini che fossero di per sé grandi: egli medesimo e il figlio adottivo Caio Ottavio (Ottaviano Augusto).”

2007, p. 95
I segreti di Roma

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“Marco Travaglio! Fighetto!”

Natalino Balasso (1960) attore, comico e scrittore italiano

scherzosamente, al programma "Mitiko" di La7, ottobre 2006  data?

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“[Riferendosi al tifo contro la nazionale italiana di calcio durante l'Europeo 2012 da parte dal giornalista Marco Travaglio] Certe cose mi amareggiano, mi dispiace vederle, non si può tifare contro, è solo un modo per distruggere, è una cosa orribile che non comprendo. Diffido di chi critica sempre e non costruisce mai.”

Giancarlo Abete (1950) imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Euro 2012, Abete cita Travaglio e attacca: “Mi vergogno di chi non ha tifato Italia” http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/02/euro-2012-abete-cita-travaglio-e-attacca-mi-vergogno-di-chi-non-ha-tifato-italia/281519/, Il Fatto Quotidiano, 2 luglio 2012.

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“Sono nata in una famiglia religiosa e ho frequentato scuole di preti e suore.”

Moana Pozzi (1961–1994) pornostar, attrice e showgirl italiana

citato in Giusti Marco 2004

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“Grazie a dio non sono ancora solo; scopro meraviglie e schifo di un mondo nuovo come Marco Polo.”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da MC generico, n. 5
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“Nessuno ha la potenza di Zlatan Ibrahimović. Lui e Marco Van Basten sono identici nell'eleganza.”

Fabio Capello (1946) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Da La Gazzetta dello Sport, 9 novembre 2007.

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“[Su Zinédine Zidane] Era davvero un giocatore di un altro pianeta. Mi viene sempre in mente la rete pazzesca che seppe fare a Reggio Calabria contro la Reggina. Con una finta si liberò di tre difensori e quindi sparò un missile in porta. Dopo quel gol, ogni qual volta la palla si fermava durante la partita, io mi avvicinavo e gli ripetevo "Oh, ma come hai fatto? Ma ti rendi conto della rete che hai segnato?"”

Alessio Tacchinardi (1975) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Il problema è che la gente ha visto la metà della sua classe.
Origine: Citato in Marco Bo, Zidane compie 40 anni. Manda i tuoi auguri a Zizou http://www.tuttosport.com/calcio/euro_2012/2012/06/23-195761/Zidane+compie+40+anni.+Manda+i+tuoi+auguri+a+Zizou, Tuttosport.com, 23 giugno 2012.

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“È meglio essere cristiano senza dirlo piuttosto che proclamarlo senza esserlo.”

Dionigi Tettamanzi (1934–2017) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

dal discorso al consesso ecclesiale di Verona, 16 ottobre 2006: citato in Marco Politi, Tettamanzi richiama la Chiesa Cristiani non solo a parole, la Repubblica, 17 ottobre 2006, p. 16

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“Dalla "Vetta del cielo" scrivo la storia per dire io c’ero | secondo Marco come il Vangelo.”

Rayden (1985) rapper e beatmaker italiano

da Una volta e per sempre -Raige
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“Gli esploratori [europei], ovviamente, scoprirono anche Stati ed imperi pienamente sviluppati, governati da despoti e da classi dirigenti e difesi da eserciti permanenti. Furono questi gli imperi che con le loro città, i monumenti, i palazzi e i tesori spinsero tutti i Marco Polo e i Cristoforo Colombo oltre i deserti e gli oceani. V'era la Cina, il più grande impero del mondo, uno stato ampio e sofisticato i cui governanti schernivano i "barbari dalle facce rosse" [gli europei], supplicanti da piccoli regni oltre i confini del mondo civilizzato. E v'era l'India, un paese dove le vacche erano venerate e il fardello dell'esistenza veniva distribuito in misura ineguale secondo i meriti di ciascun'anima nella sua precedente incarnazione. Vi erano poi gli stati e gli imperi americani primitivi, mondi a parte, ciascuno con le sue arti e le sue religioni caratteristiche: gli Incas, con le loro grandi fortezze di pietra, i ponti sospesi, i granai sempre pieni e l'economia controllata dallo Stato; gli Aztechi, con i loro dei assetati di sangue, nutriti di cuori umani, e la loro incessante ricerca di nuove vittime sacrificali. E infine vi erano gli Europei stessi, con le loro proprie caratteristiche esotiche: pronti a combattere in nome di un Principe della Pace, sempre a comprare e vendere per realizzare profitti, molto più potenti della loro consistenza numerica, grazie all'abile padronanza delle arti meccaniche e dell'ingegneria.”

Marvin Harris (1927–2001) antropologo statunitense

Cannibali e Re

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“[…] l'uomo-derby rimane Marco Delvecchio.”

Mirko Vučinić (1983) calciatore montenegrino

Origine: Citato in Vucinic: l'uomo derby rimane Delvecchio http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=33977&sez=HOME_SPORT&npl=&desc_sez, Il Messaggero.it, 7 novembre 2010.