Frasi su nulla
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“Non credo nell'intelligenza come dote a sé. Accompagnata dall'energia e dalla buona volontà può dare ottimi frutti. Sola, non approda a nulla.”

John Hersey (1914–1993) giornalista e scrittore statunitense

da The Child Buyer; citato in Selezione dal Reader's Digest, marzo 1973

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“La cosa straordinaria è che dopo Calciopoli si è ritrovata la strada della serietà professionale e c'è spazio per tutti, nulla è prevedibile, e il pubblico si può veramente divertire, con un campionato che non diventa scontato dopo sette partite.”

Aurelio De Laurentiis (1949) produttore cinematografico, dirigente sportivo e imprenditore italiano

Origine: Citato in "Torneo più pulito dopo Calciopoli" Ma Moggi risponde a De Laurentiis http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/spycalcio/polemica-calciopoli/polemica-calciopoli.html, Repubblica.it, 20 ottobre 2008.

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“La pubblicità è l'acceleratore del meglio e del peggio senza che nulla possa arrestare la velocità presa.”

Jacques Séguéla (1934) pubblicitario francese

Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario... Lei mi crede pianista in un bordello

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“Poiché nulla di sé e del mondo sa la generalità degli uomini, se la letteratura non glielo apprende.”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

da La strega e il capitano, Adelphi

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“L'avaro non fa nulla di buono se non quando muore!”
Avarus nisi cum moritur, nil recte facit.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“Fai attenzione a non iniziare nulla di cui poi ti possa pentire!”
Cave quicquam incipias, quod paeniteat postea.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“Chi perde l'onore non può perdere nulla di più.”
Fidem qui perdit, nil pote ultra perdere.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Chi si è giocata la fiducia degli altri, si è giocato tutto.
Sententiae

“Gli uomini, non facendo nulla, si abituano a fare malamente.”
Homines, nihil agendo, agere consuescunt male.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

È non facendo nulla che gli uomini si abituano a far male.
Sententiae

“Nulla è più bello che il rinnovarsi continuamente!”
Iocundum nil est, nisi quod reficit varietas.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

“Il fuoco non può illuminare per ogni dove senza incendiare nulla!”
Late lucere ignis nihil ut urat, potest.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Il fuoco non può risplendere senza bruciare qualche cosa.
Sententiae

“Chi fa un'offerta a un morto, a quello non da nulla e toglie a sé stesso!”
Mortuo qui mittit munus, nil dat illi, sibi adimit.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Chi dona al morto, toglie a sé ed a lui non dà nulla.
Sententiae

“Nulla bramiamo tanto quanto ciò che non ci è consentito.”
Nil magis amat cupiditas, quam quod non licet.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Nulla la cupidigia fa amare più di quanto sia illecito!
Nulla ama tanto la passione quanto le cose non permesse.
Sententiae

“Per chi è sempre sfortunato fare nulla è quanto di meglio possa fare!”
Nil agere semper infelici est optimum.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Per il disgraziato è meglio non rischiare mai nulla.
Sententiae

“Nulla fanno di peccaminoso gli occhi se sono comandati dalla ragione!”
Nil peccent oculi, si animus oculis imperet.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Gli occhi non sbagliano quando è la mente a comandarli.
Sententiae

“Non c'è nulla di turpe in una cicatrice se è stato il coraggio a causarla!”
Non turpis est cicatrix, quam virtus parit.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Non è vergognosa la cicatrice che deriva da un atto di coraggio.
Sententiae

“Non c'è nulla che il tempo non addolcisca o domi!”
Nil non aut lenit aut domat diuturnitas.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Non vi è nulla che il tempo non domi o lenisca.
Sententiae

“Non servirti di nulla di vergognoso come mezzo di salvezza!”
Nil turpe ducas pro salutis remedio.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Non considerare vergonosa una cosa che serve per la tua salvezza.
Sententiae

“La persona saggia non rifiuta mai nulla alla necessità!”
Necessitati sapiens nihil umquam negat.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Il saggio non nega mai nulla alla necessità.
Sententiae

“Nulla è peggio che doverti vergognare di quello che hai fatto!”
Nil est miserius, quam ubi pudet quod feceris.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Non vi è nulla di più miserabile che doversi vergognare di ciò che si è fatto.
Sententiae

“Se non vuoi avere paura di nulla temi tutto!”
Si nil velis timere, metuas omnia.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Se non vuoi vivere nella paura, stai sempre in guardia.
Sententiae

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“Qualcuno ha detto: l'uomo è nato nel cavo di un'onda e non sa nulla del vasto oceano che si estende dietro e davanti a lui.”

Edouard Schuré (1841–1929) scrittore, critico letterario e poeta francese

Origine: I grandi iniziati, p. 37

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“Quel che facciamo per gli altri ci sembra sempre molto, quel che per noi fanno gli altri ci pare nulla.”

Francesco di Sales (1567–1622) vescovo cattolico francese

Origine: Citato in Albino Luciani, Illustrissimi, p. 16

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“Le persone che si credono intensamente impegnate a riflettere in privato di solito non stanno facendo nulla.”

John Kenneth Galbraith (1908–2006) economista, funzionario e diplomatico canadese

Origine: Da Discorso sulle scienze e sulle arti.

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“Tettamanzi con il suo territorio non c'entra proprio nulla, sarebbe come mettere un prete mafioso in Sicilia. Perché Tettamanzi non è mai intervenuto in difesa del crocifisso? Perché parla solo dei rom?. Avevo già detto che qualcuno nella Curia di Milano era figlio del cattocomunismo.”

Roberto Calderoli (1956) politico italiano

citato in 'La Padania' e la Lega Nord attaccano Tettamanzi http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=42700&titolo=%27La%20Padania%27%20e%20la%20Lega%20Nord%20attaccano%20Tettamanzi, La Voce d'Italia, 7 dicembre 2009

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“[Parlando di Gadda] La derisoria violenza della sua scrittura esplodeva esasperata, contestando insieme il linguaggio e la parodia, tra il ron-ron rondesco-neoclassico-fascistello e il pio-pio crepuscolare-ermetico-pretino, in schegge di incandescente (espressionistica) espressività… Proprio come per Rabelais e per Joyce che gli sarebbero poi stati accostati, «a braccio» e «a orecchio», i suoi messaggi fanno a pezzi ogni codice, spiritate e irritate, le sue invenzioni verbali dileggiano significati e significanti; devastano ogni funzione o finalità comunicativa; rappresentano innanzitutto se stesse, e i propri fantasmi, in un foisonnement inaudito e implacabile di spettacolari idioletti… […] La complessa ricchezza linguistica e tematica dell'opera gaddiana, così visceralmente composta e tramata, e sardanapalesca, e pantagruelica, continua a sollecitare una pluralità di letture, a diversi livelli, lungo differenti parametri, secondo i più svariati presupposti e pregiudizi: a costo di razionalizzare fin troppo lucidamente attraverso nitidi procedimenti di schede e di referti quel suo atrabiliare viluppo di fantasticate irrisioni e di furie «compossibili»… […] Non per nulla, gl'interessi enciclopedici dell'Ingegnere coincidono (fino al delirio di riversare tutta la Funzione nell'Espressione) coi manifesti tracciati due secoli fa dagli impeccabili fratelli Verri e da Cesare Beccaria, risoluti a insultare programmaticamente la Crusca in nome di Galileo e di Newton, cioè a sviluppare una cultura extraletteraria cosmopolita e un pensiero intellettuale «assolutamente moderno» a dispetto della grammatica arcaica dei Pedanti, trasgredendo al purismo imbecille che caldeggia l'impiego di qualsiasi grulleria del Piovano Arlotto per definire prodotti e nozioni del nostro tempo.”

Alberto Arbasino (1930) scrittore, saggista e giornalista italiano

da Genius Loci, in Certi romanzi, pp. 339-71

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“Mamma di Bappo: Bappo non sei bono a nulla.
Bappo: Io sono puggile!”

Marcello Macchia (1978) comico italiano

la stende
Altri, Ahia, ma sei scemo

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“[Su Romanzo criminale - La serie] Per la prima volta una serie italiana che non ha nulla da invidiare ai prodotti americani dell'ultima generazione. Finalmente.”

Niccolò Ammaniti (1966) scrittore italiano

Origine: Citato in Fiorello, fan di Romanzo Criminale: "Voglio seguirla tutta" http://cinema.sky.it/cinema/news/2008/11/17/romanzo-criminale-reazioni-fiorello-muccino-freccero.html, Cinema. Sky.it, 17 novembre 2008.

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“Non vi è nulla di intrinsecamente sessuale nelle intimità tra genitori e figli.”

Desmond Morris (1928) zoologo e etologo inglese

Il comportamento intimo

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“Tutto fanno, e nulla sanno; | Tutto sanno, e nulla fanno: | Gira, volta, e' son Francesi; | Più li pesi, | Men ti danno.”

Vittorio Alfieri (1749–1803) drammaturgo italiano

VIII, 23 marzo 1793, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921
Misogallo

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“Il secondo maestro è stato Rocco. Un uomo diverso da com'è stato raccontato. Timido, rispettoso. Sembrava burbero ma non lo era, ogni tanto gli scappava una battuta in dialetto ma era un uomo colto, che non diceva mai nulla di banale. Parlava volentieri con noi, ma non aveva mai il coraggio di avvertirci: oggi stai fuori.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Aldo Cazzullo, «Una volta c' era l' asso, ora sono tutti miliardari» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/novembre/09/Una_volta_era_asso_ora_co_0_031109028.shtml, Corriere della sera, 9 novembre 2003.

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“Per la classe che dimostrano | non c'è nulla come una Ragazza Cattolica | dell'Associazione della Gioventù Cattolica | quando imparano a succhiare…”

Frank Zappa (1940–1993) chitarrista, compositore e arrangiatore statunitense

da Catholic girls, in Joe's garage; 2011

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“Nulla imprendere nell'esaltamento della collera, ma fa vista di esserne dominato quando l'occasione utilmente il richieda.”

Isocrate (-436–-338 a.C.) oratore e filosofo ateniese

De' doveri del sovrano

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“Cosa è questo primo lavoro? Una commedia, il Candelaio. Bruno vi sfoga le sue qualità poetiche e letterarie. La scena è in Napoli, la materia è il mondo plebeo e volgare, il concetto è l'eterna lotta degli sciocchi e de' furbi, lo spirito è il più profondo disprezzo e fastidio della società, la forma è cinica. È il fondo della commedia italiana dal Boccaccio all'Aretino, salvo che gli altri vi si spassano, massime l'Aretino, ed egli se ne stacca e rimane al di sopra. Chiamasi accademico di nulla accademia, detto il Fastidito. Nel tempo classico delle accademie il suo titolo di gloria è di non essere accademico. Quel fastidito ti dà la chiave del suo spirito. La società non gl'ispira più collera; ne ha fastidio, si sente fuori e sopra di essa. […] Ci è un libro pubblicato a Parigi nel 1582, col titolo: De umbris idearum, e lo raccomando a' filosofi, perché ivi è il primo germe di quel mondo nuovo, che fermentava nel suo cervello. Ivi tra quelle bizzarrie mnemoniche è sviluppato questo concetto capitalissimo, che le serie del mondo intellettuale corrispondono alle serie del mondo naturale, perché uno è il principio dello spirito e della natura, uno è il pensiero e l'essere. Perciò pensare è figurare al di dentro quello che la natura rappresenta al di fuori, copiare in sé la scrittura della natura. Pensare è vedere, ed il suo organo è l'occhio interiore, negato agl'inetti. Ond'è che la logica non è un argomentare, ma un contemplare, una intuizione intellettuale non delle idee, che sono in Dio, sostanza fuori della cognizione, ma delle ombre o riflessi delle idee ne' sensi e nella ragione.”

cap. XVIII
Storia della letteratura italiana

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“È destino dello spirito umano di non poter risolvere da sé le più alte questioni, e non si riesce a nulla di buono, quando si vuol fare contro questa legge.”

Friedrich Julius Stahl (1802–1861) giurista tedesco

in introduzione alla prima edizione, p. XXVIII
Storia della filosofia del diritto

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“Sei già ciò che va raggiunto. Per quanto riguarda l'essenza, non bisogna conseguire nulla di nuovo. Devi solo scoprire, svelare, schiudere quella che è già la realtà.”

Osho Rajneesh (1931–1990) filosofo indiano

Origine: Il libro dei segreti, I segreti del Tantra (vol. III), p. 219

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“Ho cominciato a vincere troppo giovane, non ero preparata a far fronte a tanta pressione, ogni sconfitta la vivevo come un dramma, non mi perdonavo nulla, pretendevo troppo da me stessa. E solo più tardi mi sarei come resa conto che nessuno è perfetto.”

Daniela Hantuchová (1983) tennista slovacca

Origine: Citata in Alessandro Mastroluca, Hantuchova: 30 e lode http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/04/23/878030-hantuchova_lode.shtml, Ubitennis.com, 23 aprile 2013.

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“La vecchiarella è una bazzecola! – pensava con foga ed a scatti. – La vecchia sarà stata un errore, ma non è di lei che si tratta! La vecchia è stata soltanto una malattia… io volevo al piú presto scavalcare l'ostacolo… io non ho ucciso una persona, io, io ho ucciso un principio! Il principio, sí, l'ho ucciso, ma quanto a scavalcare, non ho scavalcato, son rimasto da questa parte… soltanto uccidere ho saputo. E anche quello non l'ho saputo fare, si vede… Un principio? Per che cosa quello stupidello di Razumichin poco fa criticava i socialisti? Sono gente laboriosa e trafficante; si occupano della "felicità generale"… no, a me la vita è data una volta sola e poi non l'avrò mai piú: io non voglio aspettare la "felicità universale". Voglio vivere anch'io, se no è meglio non vivere addirittura. […] Oh, che ignobiltà! Oh, che viltà!… Oh, come io comprendo il "profeta", con la spada, a cavallo: Allah lo vuole, e obbedisci, "tremante" creatura! Ha ragione, ha ragione, il "profeta" quando pianta in mezzo alla strada una b-b-buona batteria e tira sugli innocenti e sui colpevoli, senza nemmeno degnarsi di una spiegazione! Obbedisci, tremante creatura, e… non aver desiderî, perché non è affar tuo!… Oh, per nulla, per nulla al mondo perdonerò a quella vecchia!”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo

Raskòl'nikov; III, VI; pp. 328-9

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“Quando vivevo a Roma andavo sempre a San Pietro, affascinata da quel puntino bianco che diceva Messa e non si sentiva nulla per l'audio modesto. Ma la bellezza delle cose ama nascondersi. Io darei una carezzina al Papa, mi fa tenerezza. Mi ricorda mio nonno Ferruccio.”

Carmen Consoli (1974) cantautrice italiana

citato in Consoli e Grandi alla festa delle star https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/aprile/30/Consoli_Grandi_alla_festa_delle_co_0_0004301820.shtml, Corriere della sera, 30 aprile 2000

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“Qui giace Piron che non fu nulla, neanche accademico.”

Alexis Piron (1689–1773) poeta, drammaturgo

epigramma citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 777

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