Frasi su palpito

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema palpito, cuore, vita, amore.

Frasi su palpito

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“La sola cosa che mi accora in queste battaglie fasciste, sono i palpiti della mamma…”

Italo Balbo (1896–1940) politico, generale e aviatore italiano, Ministro dell'Aereounautica

Diario; citato in Leo Longanesi, In piedi e seduti, Longanesi & C., 1968

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“Di quell'amor ch'è palpito | Dell'universo intero, | Misterïoso, altero, | Croce e delizia al cor.”

Francesco Maria Piave (1810–1876) librettista e scrittore italiano

a. I, sc. 3

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“Io se fossi Dio, | non sarei così coglione | a credere solo ai palpiti del cuore | o solo agli alambicchi della ragione.”

Giorgio Gaber (1939–2003) cantautore, commediografo e regista teatrale italiano

da Io se fossi Dio
Io se fossi Dio

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“[Haiku] Peonia, | petalo a petalo | palpiti, | ti apri, | ti ricomponi”

Ogiwara Seisensui (1884–1976) poeta giapponese

Origine: In Cento haiku, scelti e tradotti da Irene Iarocci, presentazione di Andrea Zanzotto, tredici illustrazioni, Guanda, Parma, 1991, p. 101. ISBN 8877462671
Origine: Per riprodurre alcuni aspetti peculiari della lingua giapponese di difficile resa in italiano, la traduttrice non si attiene in maniera univoca alla classica disposizione su tre righe. Cento haiku, pp. 26-30.

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“Anima, troppo vento oggi soffia per uscire. | In casa resteremo con le finestre serrate | ascoltando attenti il vento nelle gole muggire. | Non esser triste. Pensa che manca poco all'estate. || E allora tutto il giorno avremo calma e sole, | e sempre potremo uscire; e andremo a veder bruciare, | appena che il sole raggiorni, sui monti le carbonare, | e a mezzogiorno, tornando, faremo, pei boschi, giaggioli. || Tu sai che nostra madre molto ama i fiori del desco. | Vedrai che felicità! Anima, non ti pervade | la pace di quei tramonti, che per godere il fresco | s'esce a coglier bluastri sugli orli delle strade? || Pensa qual gioia, d'agosto, in certi crepuscoli rossi, | sentirsi l'ombra salire su su, fino ai ginocchi! | E in quelle notti tranquille e nitide come i tuoi occhi, | Anima, non ti ricordi come brillava di casti || inviti lontani la Terra, nei fuochi delle sue stoppie? | Ora non essere triste. Osserva attraverso i vetri | delle piccole finestre della casa di campagna | il vento che pèttina gli alberi con le sue mille dita. || Guarda! Nell'orto l'erbe più esili, in mezzo al tormento, | vibrano in un palpitìo simile a quello dei campi | nei mezzogiorni d'estate. Anima, andiamo nel vento! | Pensa che i miei capelli, anch'essi così vibreranno. || Vieni via; non temere! non questo è l'urlo dei lupi. | A capo scoperto andremo, lì presso: tra quelle rupi. | E all'Ave Maria, tornando, io ti darò conforto. | Ma oggi non voglio che canti. Se mai, con la vanga, l'orto.”

Arturo Onofri (1885–1928) poeta e scrittore italiano

da Canti delle oasi, I
Origine: Citato in Alberto Asor Rosa e Alberto Abbruzzese, Cultura e società del Novecento, Antologia della letteratura italiana, La Nuova Italia Editrice, Firenze, 1981<sup>1</sup>, pp. 430 431.

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“Nosferatu è un nome maligno che sembra alludere alle lettere rosse dell'inferno – gli elementi sinistri che lo compongono come "fer" e "eratu" e "nos" hanno qualcosa di rossastro e nefando come il film in questione (che palpita di angoscia), un capolavoro dell'horror e dell'incubo […]”

Jack Kerouac (1922–1969) scrittore e poeta statunitense

Origine: Da Nosferatu (Dracula) in Bella bionda e altre storie https://books.google.it/books?id=UvY3uXF8YZIC, traduzione di Luca Guerneri, Mondadori, 2010, ISBN 9788852016738.

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“Da giovedì non abbiamo notizia di Mack dagli Abruzzi. Ciò mi fa vivere in palpiti ed in continue ambasce. Ardisco inviarvi questa sera tutto il nostro danaro di Spagna del re e mio. Essi sono 60⁄m ecco tutto il nostro avere, ma noi non abbiamo mai tesorizzato. I diamanti di tutta la famiglia, uomini e donne, verranno domani sera, per essere tutto consegnato al rispettabile ammiraglio Lord Nelson. Il generale (Acton) gli avrà parlato del nostro danaro, ma è quello per pagare l'esercito, marina ecc. Infine, la viltà, il tradimento, la paura, la costernazione generale, ed il nessun vigore mi fanno molto temere. Ciò mi rende completamente sventurata; ma adempierò a tutti i miei doveri fino alla fine. Addio, i miei complimenti al cavaliere, al rispettabile Milord, nostro liberatore. Conservatemi la vostra amicizia. Voi me ne date tante, e credetemi per la vita, la vostra sincera amica — Carolina.
Saverio, uomo fedele e sicuro accompagnerà il danaro. Questa era scritta jeri, ma sapendo la festa in casa di Nizza, non ho voluto mandare, per non incomodarvi. Lo farò stasera e v'invierò tutto,, danari e quant'occorre, perché la nostra sventura incalza. I nostrisono de' vili, degli infami, degli esseri esecrati. Il fratello d' Acton è giunto e racconta orrori. Mack è alla disperazione. Sono fra duolo e fra sbalordimento.
Addio, i miei complimenti all'eroe Nelson ed alla sua buona nazione: arrossisco dell'infame viltà della nostra. Addio, tutta vostra per la vita e per la morte — Carolina.”

Maria Carolina d'Asburgo-Lorena (1752–1814) regina consorte di Napoli e Sicilia, moglie di Ferdinando I delle Due Sicilie

dalla lettera del 17 dicembre 1799, pp. 31-32
Mia cara Miledy.
Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton
Variante: Mia cara Miledy. — Da giovedì non abbiamo notizia di Mack dagli Abruzzi. Ciò mi fa vivere in palpiti ed in continue ambasce. Ardisco inviarvi questa sera tutto il nostro danaro di Spagna del re e mio. Essi sono 60⁄m ecco tutto il nostro avere, ma noi non abbiamo mai tesorizzato. I diamanti di tutta la famiglia, uomini e donne, verranno domani sera, per essere tutto consegnato al rispettabile ammiraglio Lord Nelson. Il generale (Acton) gli avrà parlato del nostro danaro, ma è quello per pagare l'esercito, marina ecc. Infine, la viltà, il tradimento, la paura, la costernazione generale, ed il nessun vigore mi fanno molto temere. Ciò mi rende completamente sventurata; ma adempierò a tutti i miei doveri fino alla fine. Addio, i miei complimenti al cavaliere, al rispettabile Milord, nostro liberatore. Conservatemi la vostra amicizia. Voi me ne date tante, e credetemi per la vita, la vostra sincera amica — Carolina.
Saverio, uomo fedele e sicuro accompagnerà il danaro. Questa era scritta jeri, ma sapendo la festa in casa di Nizza, non ho voluto mandare, per non incomodarvi. Lo farò stasera e v'invierò tutto,, danari e quant'occorre, perché la nostra sventura incalza. I nostrisono de' vili, degli infami, degli esseri esecrati. Il fratello d' Acton è giunto e racconta orrori. Mack è alla disperazione. Sono fra duolo e fra sbalordimento.
Addio, i miei complimenti all'eroe Nelson ed alla sua buona nazione: arrossisco dell'infame viltà della nostra. Addio, tutta vostra per la vita e per la morte — Carolina. (dalla lettera del 17 dicembre 1799, pp. 31-32)
Origine: Sudditi. Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton, p. 3.

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“Cuore, rispondi: | perché palpiti, sì, | perché palpiti? | Come una campana | imbizzarrita, sì, | imbizzarrita. | Perché palpiti?”

Violeta Parra (1917–1967) cantante folk, poetessa e pittrice cilena

Citazioni tratte dalle canzoni

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“Un fiocchetto di neve | piano-piano | si posa sulla finestra | piano… piano… || Come se indugiasse | piano, piano | pensasse ancora arrivando: | piano! piano! || Perché palpiti, o cuore? | Piano! Piano! | La pace ti sta cercando | piano, piano…”

Juhan Liiv (1864–1913) poeta estone

Un fiocchetto di neve, Lumehelbeke, 1891
Origine: In La poesia estone, Eesti luule, 1967; in Poeti estoni, a cura di Margherita Guidacci e Vello Salo, Edizioni Abete, Roma, 1973, p. 42.