Frasi su straniero
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“In questo momento noi apparteniamo al gruppo di persone più denigrato della società americana. Pensateci: Hollywood, gli stranieri e la stampa. […] Hollywood è piena di outsider e stranieri, e se li cacciamo tutti non resterà altro da guardare che il football e le arti marziali miste, che non sono davvero arte.”

Meryl Streep (1949) attrice, doppiatrice e produttrice cinematografica statunitense

You and all of us in this room really belong to the most vilified segments in American society right now. Think about it: Hollywood, foreigners and the press. But who are we, and what is Hollywood anyway? [...] So Hollywood is crawling with outsiders and foreigners. And if we kick them all out you’ll have nothing to watch but football and mixed martial arts, which are not the arts.

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“La criccha di Lon Nol, Sisowath Sirik Matak e Cheng Heng ha dichiarato che fui un «traditore» e che avessi «venduto» lo Stato ai paesi stranieri, siccome volevo che la nostra nazione evitasse, d'una parte, di perdere la sua buona reputazione di saggezza e di maturità e, d'altra parte, correre il rischio in futuro provocando scioccamente e con ostilità inutile il Vietnam socialista, che gli Stati Uniti, la potenza militare più ricca e più grande del mondo, non riuscì a soggiogare.La mia devozione e lealtà al Paese è diventato un crimine di alto tradimento, dovuto alla «buona volontà» dei miei nemici.La loro «condanna» però non mi turba troppo, siccome loro stessi sono dei veri rinnegati con un insaziabile sete di potere, ricchezza e fama, e che sono solo codardi che osano attaccare Sihanouk solo nella sua assenza per pugnalargli dietro le spalle.Questa spregevole cricca allora non potrà né intimorirmi né farmi indietreggiare dalla mia determinazione incrollabile di difendere l'interesse supremo e a lungo termino della mia patria e la sua libertà.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

Variante: La cricca di Lon Nol-Sisowath Sirik Matak-Cheng Heng ha dichiarato che fui un «traditore» e che avessi «venduto» il mio paese alle nazioni straniere, siccome volevo che la nostra nazione evitasse, da una parte, di perdere la sua buona reputazione di saggezza e di maturità e, dall'altra, di correre un grande pericolo in futuro provocando sconsideratamente e con indebita ostilità il Vietnam socialista, che gli Stati Uniti, la potenza militare più ricca e più grande del mondo, non riuscì a soggiogare.La mia devozione e lealtà al Paese sono diventati un crimine di alto tradimento dovuto alla «buona volontà» dei miei nemici.La loro «condanna» però non mi turba troppo, giacché loro stessi sono dei veri rinnegati con un insaziabile sete di potere, ricchezza e fama, e sono solo codardi che osano attaccare Sihanouk solo nella sua assenza per pugnalarlo alla schiena.Perciò questa spregevole cricca non potrà né intimorirmi né farmi indietreggiare dalla mia determinazione incrollabile di difendere l'interesse supremo e a lungo termine della mia patria e la sua libertà.

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“. E, se posso dirlo, due stranieri di qualità. A me sembra questa la miscela giusta.”

Zbigniew Boniek (1956) allenatore di calcio, ex calciatore e dirigente sportivo polacco
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“Finché un solo piede di suolo africano rimane sotto la dominazione straniera, la battaglia deve continuare.”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

Africa Must Unite

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“Fratelli! L'Esercito e il popolo si sono fusi in una singola entità. Sono diventati una fonte di forza che desta preoccupazione negli stranieri. Lo straniero, insieme all'imperialismo, ha perciò cominciato ad adoperare altri mezzi per creare divisioni nelle nostre fila in modo da sopraffarci. Ma questi tentativi da parte degli imperialisti di dividere le nostre fila si sono esauriti da molto tempo. Adesso l'imperialismo tenta di dividere le nostre fila insistendo sulla formazione di partiti angusti e raggruppamenti ristretti. Lo scopo è di metterci l'uno contro l'altro mentre gli stranieri e gli imperialisti stanno seduti a guardare. Ma conficcheremo una pietra nella bocca dell'imperialismo. Sconfiggeremo l'imperialismo e chiuderemo i varchi fra di noi sotto i suoi occhi. I gruppi parrocchiali e l'appartenenza a un partito in questo momento non sono di alcun beneficio al paese… lo scopo di ciò è di creare divisioni, di indebolirci e metterci l'uno contro l'altro. Siamo in un periodo di transizione. Abbiamo determinato di proteggere le conquiste della nostra Rivoluzione a qualsiasi costo.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Brothers! The Army and the people have merged into a single entity. They have become a source of strength which is worrying the foreigners. The foreigner, along with imperialism, therefore began to resort to other means to split up our ranks so as to overcome us. But these attempts on the part of the imperialists to split up our ranks have gone long ago. Imperialism now tries to split up our ranks by calling for narrow parties and restricted groupings. The purpose of this is to play one against the other, while the foreigners and the imperialists will sit as spectators. But we shall thrust a stone in the mouth of imperialism. We shall overcome imperialism and we shall close this gap in its face. The parochial groupings and party affiliation at this time are of no benefit to the country... the purpose of this is to create disunity and weaken our strength and play one against the other. We are in a period of transition. We have resolved to protect the gains of our Revolution at any rate.
Principles of 14th July revolution

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“Combattente fra le file gloriose del partito d'azione finchè trattavasi di conquistare al paese la sua indipendenza e la sua unità, ora sarò milite, oscuro sì, ma non meno devoto, di quel gran partito Nazionale destinato a succedergli, il quale all'Italia una ed indipendente da ogni straniero vuol procacciare quel maggiore sviluppo di libertà politiche, civili, scientifiche, economiche ed industriali, che sole possono assicurare e rendere prospere e degne le sorti di un gran Popolo.”

Giovanni Acerbi (1825–1869) militare, patriota e politico italiano

Origine: Dalla lettera scritta in occasione delle elezioni politiche del 1866 http://digilib.bibliotecateresiana.it/sfoglia_periodicis.php?identifier=39-18661129&op=ric&cata=&gruppo=LA%20FAVILLA&anno=&cass=&id=27288&creator=&title=&publisher=&date=&shelfmark=&offset=0, pubblicata su La Favilla, 26 novembre 1866

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“Qui in Africa, disponiamo di tutto il necessario per diventare un continente potente, moderno e industrializzato. Gli investigatori dell'Onu hanno recentemente dimostrato che l'Africa, lungi dal disporre di risorse inadeguate, è probabilmente meglio equipaggiata per l'industrializzazione di quasi qualsiasi altra regione del mondo. Le riserve potenziali di minerale ferroso, per esempio, potrebbero durare per circa duemila anni. I depositi di carbone sono stimati a quattromilacinquecento milioni di tonnellate. Si pensa che le riserve petrolifere del Sahara siano pari a quelle della penisola araba. Il gas naturale è abbondante nelle profondità del Sahara. Da quanto risulta la Rhodesia del Nord possiede giacimenti di vanadio secondi per grandezza nel mondo. L'energia idroelettrica potenziale è quasi illimitata. In Ghana disponiamo di riserve di bauxite calcolate a circa duecento milioni di tonnellate. Ho accennato solo a una manciata delle nostre risorse naturali; molti altri dati, ugualmente impressionanti, potrebbero essere forniti. Quando il rilevamento geologico dell'intero continente sarà completato, verranno senza dubbio scoperte nuove immense ricchezze. Il vero motivo della lentezza dello sviluppo industriale in Africa sta nella politica del periodo coloniale. Praticamente tutte le nostre risorse naturali, per tacere del commercio, la navigazione, la finanza, l'edilizia e così via, caddero e rimangono tuttora nelle mani di stranieri intenti ad arricchire gli investitori stranieri, e a frenare l'iniziativa economica locale.”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

Africa Must Unite

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“Qualcosa simile a una Farfalla che si vede | nelle Pampas Brasiliane – | solo a mezzogiorno – non più tardi – Caro – | poi – il Permesso scade – || Qualcosa simile a una Rosa – che si rivela – e passa – | Pronta ad essere da Te Colta – | come le Stelle – che riconoscevi la Notte scorsa – | Straniere – Stamane.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

J541 – F661, vv. 1-8
Lettere
Origine: Un "carpe diem" reinterpretato dalla fantasia dickinsoniana. [Nota di G. Ierolli in Tutte le poesie. J501 – 550 http://www.emilydickinson.it/j0501-0550.html, EmilyDickinson.]

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“Uno straniero porta sempre | la sua patria fra le braccia | come un'orfana | per la quale forse | cerca solo una tomba.”

Nelly Sachs (1891–1970) poetessa e scrittrice tedesca

Fuga e metamorfosi

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“Adesso comunque sta diventando quasi normale essere otaku, perché si sono resi conto che la maggior parte degli stranieri che vengono in Giappone sono così, se li intervistano possono dir loro "Ah, giappominkia"… "Ma guarda che nove su dieci sono qui perché hanno visto Sailor Moon da piccole! O Inuyasha, o Ranma…"”

Yuriko Tiger (1993) modella e personaggio televisivo italiana

Il mondo sta cambiando, c’è internet.
Variante: Adesso comunque sta diventando quasi normale essere otaku, perché si sono resi conto che la maggior parte degli stranieri che vengono in Giappone sono così, se li intervistano possono dir loro "Ah, giappominkia"... "Ma guarda che 9 su 10 sono qui perché hanno visto Sailor Moon da piccole! O Inuyasha, o Ranma..." Il mondo sta cambiando, c’è internet.

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“Si recitavano classici e moderni, stranieri e rumeni: dal Tartuffe di Molière, al Desiderio sotto gli olmi di O'Neill, o Il discepolo del diavolo di Shaw; da Canalia di N. Cocea alla Ricetta della felicità di Mircea Stefanescu o l' Idolo e Ion Anapoda di Victor Ion Popa.”

Dina Cocea (1912–2008) attrice, critica teatrale giornalista rumena

Se jucau clasici şi moderni, străini şi români: de la "Tartuffe" al lui Molière, la "Patima de sub ulmi" a lui O’Neill sau "Discipolul diavolului" al lui Shaw; de la "Canalia" lui N. D. Cocea, la "Reţeta fericirii" a lui Mircea Ştefănescu sau "Idolul şi Ion Anapoda" al lui Victor Ion Popa
Origine: Citato in http://enciclopediaromaniei.ro/wiki/Dina_Cocea, Enciclopedia Romaniei

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“Quando difendo i diritti umani e la parità tra uomo e donna mi sento in trappola. I conservatori in Marocco mi accusano di dare una cattiva immagine del Paese all'estero e di usare dei valori stranieri, occidentali. E in Francia mi capita di essere accusata di razzismo, di islamofobia, perché rinnegherei la mia cultura. Ma i valori dei Lumi sono universali. Siamo noi a plasmare la nostra cultura, non il contrario.”

Leïla Slimani (1981) scrittrice e giornalista francese

Origine: Dall'intervista di Stefano Montefiori, Leila Slimani: «Il mio Marocco e il sesso rubato nelle auto, nei cantieri» http://www.corriere.it/cultura/speciali/iltempodelledonne/2017/notizie/leila-slimani-il-mio-marocco-sesso-rubato-auto-cantieri-8b2ccf04-9186-11e7-8332-148b1c29464d.shtml, Corriere.it, 4 settembre 2017.

“Gli hutu, che, nel ' 94, furono in gran parte gli assassini (e che ora rischiano di essere le vittime), sono, in generale, di statura più bassa. Più tozzi. Si dice che fossero invidiosi, al punto da segare talvolta le gambe di quei compatrioti tanto più alti di loro. Ma ci sono anche hutu più grandi e affilati dei tutsi. Dipende dalle regioni. Le diversità etniche possono essere un' invenzione. Un incubo. Sono tuttora un' ossessione. Un' eredità, si dice, lasciata dai colonizzatori bianchi, antropologi da strapazzo, ispirati da quell' antenato dei razzisti del nostro secolo che fu l' ottocentesco conte di Gobineau; e quindi inclini come lui a dissertare sulla "disuguglianza delle razze umane" fondata su una base fisica. E furono loro, coloni e missionari, a supporre e poi a raccontare, fino a costruirci attorno la 'storia' del Ruanda, che i tutsi arrivavano dalle valli del Nilo e discendevano dai bianchi, dunque erano di origine straniera, dei conquistatori, insomma usurpatori, e di una razza superiore agli hutu, volgari bantù africani. Nel bailamme continentale delle tribù la fantasia europea poteva scatenarsi a piacere.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Gli hutu, che, nel '94, furono in gran parte gli assassini (e che ora rischiano di essere le vittime), sono, in generale, di statura più bassa. Più tozzi. Si dice che fossero invidiosi, al punto da segare talvolta le gambe di quei compatrioti tanto più alti di loro. Ma ci sono anche hutu più grandi e affilati dei tutsi. Dipende dalle regioni. Le diversità etniche possono essere un'invenzione. Un incubo. Sono tuttora un'ossessione. Un'eredità, si dice, lasciata dai colonizzatori bianchi, antropologi da strapazzo, ispirati da quell' antenato dei razzisti del nostro secolo che fu l'ottocentesco conte di Gobineau; e quindi inclini come lui a dissertare sulla "disuguglianza delle razze umane" fondata su una base fisica. E furono loro, coloni e missionari, a supporre e poi a raccontare, fino a costruirci attorno la "storia" del Ruanda, che i tutsi arrivavano dalle valli del Nilo e discendevano dai bianchi, dunque erano di origine straniera, dei conquistatori, insomma usurpatori, e di una razza superiore agli hutu, volgari bantù africani. Nel bailamme continentale delle tribù la fantasia europea poteva scatenarsi a piacere.

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“Se uno fosse intenzionato a entrare nel mondo dello spettacolo dovrebbe farlo il prima possibile, perché io ormai per loro sto già diventando vecchia, e ho 24 anni. Però mi salva il mio essere straniera, perché loro sanno che una non può partire qui da noi a fare l'idol a 14 anni, sarebbe impensabile. Però per loro se vuoi fare l'idol devi avere tra i 10 e i 20-21 anni, 22 massimo.”

Yuriko Tiger (1993) modella e personaggio televisivo italiana

Variante: Se uno fosse intenzionato a entrare nel mondo dello spettacolo dovrebbe farlo il prima possibile, perché io ormai per loro sto già diventando vecchia, e ho ventiquattro anni. Però mi salva il mio essere straniera, perché loro sanno che una non può partire qui da noi a fare l'idol a quattordici anni, sarebbe impensabile. Però per loro se vuoi fare l'idol devi avere tra i dieci e i venti-ventuno anni, ventidue massimo.

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Sì, – esclamò lo straniero, raccogliendo questa parola.”

Generoso inglese, voi avete ragione. Un'idea luminosa, ma molto scottante. Mi avete domandato, señor, perché, nel mio desiderio di veder riuniti i colori della mia patria io abbia mescolato sangue e carta. Ma non comprendete dunque l'antica santità dei colori? La Chiesa ha i suoi colori simbolici. Ora, pensate che cosa significhino questi colori per noi, pensate quale sia la condizione di un uomo che, come noi, non può veder altro che questi due colori, e non conosce che il rosso e il giallo. Per gli uomini tutte le forme si equivalgono, tutte le cose, nobili e volgari, formano una democrazia di combinazioni. Ma dovunque la veste rossa d'una vecchia contadina spicca in un campo di gemme d'oro, io vedo il Nicaragua. Dovunque io veda un po' di sabbia gialla in un campo di papaveri, vedo il Nicaragua. Ogni qualvolta vedo un limone e un rosso tramonto di sole, vedo la mia patria; e quando vedo una cassetta rossa per le lettere e un giallo tramonto, il cuore mi batte. Basta del sangue con un po' di mostarda al mio blasone; e se trovo in un fosso del fango giallo e rosso, il fosso mi diventa più caro delle stelle. (p. 48)
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“Quel bambino dobbiamo accoglierlo, integrarlo, conquistarlo al nostro sistema di valori, oppure dobbiamo fare in modo che si senta straniero, estraneo, respinto? Straniero parlando la stessa lingua degli altri, indossando le stesse magliette di calcio degli altri, parlando magari anche un italiano migliore degli altri? Deve essere parte del nostro mondo o ai margini?”

Walter Veltroni (1955) politico italiano

Origine: Intervista di Tommaso Ciriaco, Veltroni: "Avanti sullo Ius soli, non è battaglia di partito: spero nei cattolici e nei grillini" http://www.repubblica.it/politica/2017/10/08/news/veltroni_avanti_sullo_ius_soli_non_e_battaglia_di_partito_spero_nei_cattolici_e_nei_grillini_-177658072/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1, Repubblica.it, 8 ottobre 2017

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“Il Mar Rosso è vitale per la economia etiopica e la costa eritrea sarà difesa ad ogni costo contro ogni tentativo di aggressione straniera.”

Tafari Bante (1921–1977) politico e militare etiope

Origine: Citato in L'Etiopia non vuole rinunciare al possesso della costa eritrea https://archivio.unita.news/assets/main/1975/02/23/page_017.pdf, L'Unità, 23 febbraio 1975

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“Gli Arabi sono una nazione e Israele è uno straniero per questa nazione e non ha alcun nesso con i suoi scopi. Questa è una questione ovvia che non ha alcun bisogno di essere discussa.”

Hafiz al-Assad (1930–2000) politico e militare siriano

The Arabs are one nation and Israel is a stranger to this nation and it has no connection with its aims. This is a self-evident matter which needs no debate.

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“La milizia è la naturale difesa di un paese libero contro improvvise invasioni straniere, insurrezioni interne e usurpazioni domestiche di potere da parte dei sovrani. È contro una solida politica per un popolo libero mantenere grandi stabilimenti militari e eserciti in piedi in tempo di pace, sia dalle enormi spese con cui vengono assistiti, sia dai mezzi facili, che offrono a sovrani ambiziosi e senza principi, a sovvertire il governo o calpestare i diritti delle persone. Il diritto dei cittadini di tenere e portare armi è stato giustamente considerato, come il palladio delle libertà di una repubblica; poiché offre un forte controllo morale contro l'usurpazione e il potere arbitrario dei sovrani; e generalmente, anche se questi avranno successo in primo luogo, consentiranno alle persone di resistere e trionfare su di loro. Eppure, sebbene questa verità sembrerebbe così chiara, e l'importanza di una milizia ben regolata sembrerebbe così innegabile, non si può nascondere, che tra il popolo americano c'è una crescente indifferenza verso qualsiasi sistema di disciplina della milizia e una forte disposizione , dal punto di vista dei suoi oneri, per sbarazzarsi di tutte le normative. Come sia possibile mantenere le persone debitamente armate senza alcuna organizzazione, è difficile da vedere. Non c'è certamente nessun piccolo pericolo, che l'indifferenza può portare al disgusto e al disgusto al disprezzo; e quindi minare gradualmente tutta la protezione prevista da questa clausola della nostra Carta dei diritti nazionale.”

Joseph Story (1779–1845) giurista e avvocato statunitense
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