Frasi su straniero
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“[Sull'applicazione del trattato di Cotonou] È un rischio eventuale, un'ipotesi. Ma ripeto quel che ho detto più volte: ben venga il giocatore straniero se porta qualcosa, ma se viene solo per il pubblico e toglie spazio a giocatori italiani, no. Mi auguro che le scelte in futuro siano in questa direzione, ci vuole coraggio a far esordire e giocare giovani italiani.”

Antonio Conte (1969) calciatore e allenatore italiano

Origine: Citato in Italia-Azerbaigian, Conte: "Ho un solo dubbio di formazione" http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcio/2014/articoli/1048422/italia-azerbaigian-conte-ho-un-solo-dubbio-di-formazione-.shtml, SportMediaset.it, 9 ottobre 2014.

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“[Sulla legge Bossi-Fini] La priorità è cambiare la legge sulla cittadinanza. Credo sia giusto concederla ai ragazzi stranieri che sono nati in Italia, o che ci sono arrivati quando erano piccolissimi. A patto che frequentino un ciclo di studi scolastico e risiedano stabilmente in Italia.”

Gianfranco Fini (1952) politico italiano

Origine: Citato in Immigrati, il presidente della Camera: «Cambierei la legge Bossi-Fini» Più flessibilità per i permessi di soggiorno. E cittadinanza ai figli degli stranieri che sono nati e studiano in Italia http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml, Corriere della sera, 7 aprile 2012.

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“[Canaletto] si distinse per il talento nel dipingere vedute, ed eseguì a lungo quadri di siffatto genere: la finezza del tocco, la verità che vi poneva, e la singolarità degli aspetti li hanno fatti oggetto di ricerca da parte degli stranieri, degli inglesi soprattutto, per i quali ha lavorato molto. Fece due viaggi a Londra, e si riempì le tasche di ghinee. Lavorò nella maniera del Vanvitelli, ma io lo credo superiore.”

Pierre-Jean Mariette (1694–1774) storico dell'arte francese

da Abecedario [ante 1774], 1851-1853
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

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“L'ombra, straniero, che hai perduta | nel rosso del tramonto: | un truce corsaro | nel salso mar della tristezza.”

Georg Trakl (1887–1914) poeta austriaco

da Il sonno
Origine: In Poesie, 1974, p. 111.

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“Vivere insieme tra diversi è una delle grandi sfide che l'Italia, l'Europa, il mondo, sono chiamati ad affrontare. Ma è possibile vivere insieme quando si è diversi, per provenienza, cultura, religione? La condivisione degli stessi luoghi con l'"altro" suscita problemi, pone domande. Eppure la realtà è che, al di là delle difficoltà, già viviamo insieme. E con grandi vantaggi reciproci. I lavoratori immigrati costituiscono quasi un decimo della forza lavoro, generano più del 10% del Pil, innalzano i tassi di natalità, sostengono il sistema pensionistico. La presenza di tanti stranieri che arricchiscono con il loro lavoro, e il loro contributo umano e civile, la vita del nostro Paese ci offre già l'immagine di un possibile e proficuo convivere fra diversi, ma uguali. E mi sembra che negli ultimi tempi, si stia riuscendo ad andare oltre le generalizzazioni, i luoghi comuni. Certo, l'integrazione è un processo non breve, non facile, perché significa muovere verso l'"altro". L'immigrato incontro a noi. Ma anche noi incontro allo straniero. L'integrazione non riguarda solo i non italiani, bensì pure gli italiani. Qui c'è una grande sfida culturale ed educativa, ma anche una necessità di empatia, di una simpatia che faccia cadere i muri, che aiuti ad accettare il fatto che le identità si ereditano, ma si costruiscono anche.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

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“Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell'ampiezza uniforme; l'aria gli par gravosa e morta; s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a' suoi monti. Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell'avvenire, e n'è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que' monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l'immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.”

cap. VIII
I promessi sposi

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“Alla comicità di Alberto Sordi ridiamo solo noi: perché solo noi conosciamo il nostro pollo. Ridiamo, e usciamo dal cinema vergognandoci di aver riso, perché abbiamo riso sulla nostra viltà, sul nostro qualunquismo, sul nostro infantilismo.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

Origine: I film degli altri, La comicità di Sordi: gli stranieri non ridono, 19 gennaio 1960, p. 29

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“[Sul Matrimonio tra persone dello stesso sesso] Io sono per il matrimonio e non per gli pseudonimi, con espressioni perifrastiche o con il ricorso a chissà quale modello straniero. Credo che sia un fatto di civiltà oppure di viltà. La laicità non è di parte, è costituzionale.”

Giuseppe Civati (1975) politico italiano

Origine: Dall'intervista di Daniele Nardini Legge omofobia, Civati: "Pronto a non votarla senza aggravante" http://www.gay.it/channel/attualita/35998/Legge-omofobia-Civati-Pronto-a-non-votarla-senza-aggravante.html, Gay.it, 29 agosto 2013.

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“Dovessimo restare zitte e non parlare, il nostro abbigliamento e la condizione dei nostri corpi saprebbero tradire la vita che abbiamo condotta dopo il tuo esilio. Pensa un poco teco quanto più sfortunate di ogni donna vivente siamo noi qua venute, poiché la tua vista che dovrebbe far fluire di gioia i nostri occhi, far danzare i nostri cuori di consolazione, costringe quelli a piangere e questi a tremare di paura e di dolore, ponendo la madre, la sposa e il figlio a vedere il figlio, il marito e il padre che dilacera via le viscere della sua patria. E a noi poverine la tua inimicizia è quanto mai fatale: c’interdici le preghiere ai nostri Dei, ed è questo un conforto che tutti godono eccettuate noi; infatti, come possiamo noi, ahimè, come possiamo noi pregare per la nostra patria, a cui siamo vincolate. Insieme con la vittoria tua, a cui siamo ligie? Povere noi! O noi dobbiamo perdere la patria, nostra cara nutrice, o altrimenti perdere la tua persona, conforto nostro in patria. Subire noi dobbiamo una calamità evidente, anche se fosse soddisfatto il nostro augurio che da una parte abbia da vincere; perché o tu dovrai, come straniero rinnegato, essere condotto ammanettato per le nostre vie, oppure dovrai marciare trionfalmente sulle rovine della tua patria e meritar la palma per aver prodemente versato il sangue di tua moglie e dei tuoi figli. In quanto a me, o figlio, non intendo farmi ancella alla fortuna sinché non siano finite queste guerre: se non mi sia dato persuaderti di mostrare nobile amistà alle due parti anziché volere la morte di una, tu non marcerai ad assalire la tua patria senza prima calpestare – sta sicuro che non lo farai – il ventre di tua madre che ti ha messo a questo mondo. (Atto V, scena III)”

Coriolanus

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“Persino in questo paese relativamente libero, gli uomini, nella maggior parte (per pura ignoranza ed errore), sono così presi dalle false preoccupazioni e dai più superflui e grossolani lavori per la vita, che non possono cogliere i frutti più saporiti che questa offre loro: le fatiche eccessive cui si sottopongono hanno reso le loro dita impacciate e tremanti. In effetti, un uomo che lavora duramente non ha abbastanza tempo per conservare giorno per giorno la propria vera integrità: non può permettersi di mantenere con gli altri uomini i più nobili rapporti, perché il suo lavoro sarebbe deprezzato sul mercato; ha tempo solo per essere una macchina […]. Io mi aguzzai la vista con l’esperienza, e così mi appare evidente che la maggior parte di voi conduce una vita meschina e abbietta: siete sempre in bilico, tentando di entrare in affari e insieme di tirarvi fuori dai debiti […] vivendo, morendo, venendo sepolti sempre per mezzo di questo bronzo altrui; promettendo sempre “pagherò”, ripetendo “domani pagherò” e morendo oggi, insolventi; tentando di ottenere favori e credito in tutti i modi possibili (scartando solo quelli che implichino rischio di galera) cioè con la menzogna, la piaggeria, il voto […] arrivando ad ammalarvi per mettere da parte qualcosa per quando sarete ammalati […].
Talvolta mi meraviglio che si possa essere tanto superficiali, per così dire, da applicarsi a quella volgare ma piuttosto straniera forma di servitù chiamata Schiavismo Negro, quando vi sono padroni così astuti e così scaltri che riescono a tenere schiavi Nord e Sud […] ma la cosa peggiore, è essere negrieri di se stessi.”

Walden

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“Come possiamo sperare di fare dell'Africa una zona denuclearizzata e indipendente dalla pressione della guerra fredda con un tale coinvolgimento militare nel nostro continente? Solo contrapponendo una forza comune di difesa, ispirata dal desiderio unitario di un'Africa libera dall'influenza straniera e dalla presenza militare e nucleare. Ciò richiederà la costituzione di un Alto Comando di tutti gli Stati africani, soprattutto laddove si debbono revocare i patti militari con gli imperialisti. È l'unico modo in cui possiamo spezzare questi legami diretti fra il colonialismo del passato e il neocolonialismo che sconvolge il nostro presente. (dal discorso all'Oua, 25 maggio 1963)”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

Variante: Come possiamo sperare di fare dell'Africa una zona denuclearizzata e indipendente dalla pressione della guerra fredda con un tale coinvolgimento militare nel nostro continente? Solo contrapponendo una forza comune di difesa, ispirata dal desiderio unitario di un'Africa libera dall'influenza straniera e dalla presenza militare e nucleare. Ciò richiederà la costituzione di un Alto Comando di tutti gli Stati africani, soprattutto laddove si debbono revocare i patti militari con gli imperialisti. È l'unico modo in cui possiamo spezzare questi legami diretti fra il colonialismo del passato e il neocolonialismo che sconvolge il nostro presente. (Discorso all'Oua, 25 maggio 1963)

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“L'istruzione nella vecchia società, plagiata dai sistemi stranieri, era estranea alle condizioni concrete del paese. Era incapace di difendere e sviluppare il paese, e incapace di migliorare i mezzi di sussistenza del popolo. Era totalmente dipendente dall'assistenza estera. Ora, per servire il movimento volto a difendere e sviluppare bene e rapidamente il paese, molte iniziative finalizzate all'apprendimento della scienza e della tecnologia sono state varate. […] Possiamo attestare che il nostro sistema educativo serve efficacemente il movimento per difendere e sviluppare il paese e migliorare la vita del popolo.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Education in the old society, copied from foreign systems, was alien to the concrete conditions of the country. It was incapable of defending and building the country, and incapable of improving the people's livelihood. It was totally reliant on foreign aid. Now, in order to serve the movement to defend and build the country well and rapidly, many movements to learn science and technology have been launched. [...] We can see that our present system of education effectively serves the movement to defend and build the country and to improve the people's livelihood.
Citazioni tratte dai discorsi
Variante: L'istruzione del vecchio sistema, plagiato dai sistemi stranieri, era estranea alle condizioni concrete del paese. Era incapace di difendere e sviluppare il paese, e incapace di migliorare lo stile di vita del popolo. Era totalmente dipendente dall'assistenza estera. Ora, per servire il movimento volto a difendere e sviluppare bene e rapidamente il paese, molti movimenti dedicati all'apprendimento della scienza e la tecnologia sono stati progettati. [... ] Possiamo attestare che il nostro sistema educativo serve efficacemente il movimento per difendere e sviluppare il paese e migliorare la vita del popolo.

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“Fratelli lavoratori! Se desiderate porre fine all'imperialismo, dovrete sforzarvi di lavorare un'ora in più. Ciò incrinerà la struttura impiantata dallo straniero e dal colonizzatore. Un'ora di lavoro in più può minare la struttura edificata dagli imperialisti e minacciare la loro esistenza.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Brother workers! If you wish to stamp out imperialism, you have to exert yourself to work an extra hour. This will undermine the structure of the foreigner and the coloniser. An extra working hour can undermine the structure of the imperialists and threaten their existence.
Principles of 14th July revolution
Variante: Fratelli lavoratori! Se desiderate porre fine all'imperialismo, dovrete sforzarvi di lavorare un'ora in più. Ciò incrinerà la struttura impiantata dallo straniero e dal colonizzatore. Un'ora di lavoro in più può minare la struttura edificata dagli imperialisti e minacciare la loro esistenza.

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“I nostri confini odierni sono il penoso risultato di ondate successive di aggressioni, espansioni e annessioni straniere.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Our present borders are the distressing result of successive waves of foreign aggressions, expansions and annexations.
Variante: I nostri confini odierni sono il penoso risultato di ondate successive di aggressioni, espansioni e annessioni straniere.

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“La nazionalizzazione del petrolio iracheno è stata il coronamento d'una lotta audace e incessante che è durata per più di mezzo secolo contro la dominazione e lo sfruttamento straniero.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

The nationalisation of Iraqi oil crowned a dauntless unremitting struggle that lasted for over half a century against foreign domination and alien exploitation.
Variante: La nazionalizzazione del petrolio iracheno è stata il coronamento d'una lotta audace e incessante che è durata per più di mezzo secolo contro la dominazione e lo sfruttamento straniero.

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“Ho dichiarato pubblicamente la posizione del Ghana nei confronti dell'Algeria. Abbiamo pubblicamente appoggiato i nazionalisti algerini. La tesi che i coloni europei avevano fatto dell'Algeria la loro casa e si consideravano algerini è irrilevante. Se fossero stati veramente dei patrioti algerini, non si sarebbero opposti ai nazionalisti algerini. Non avrebbero ucciso e terrorizzato, e infranto le clausole dei trattati di pace franco-algerini. Per l'africano, il colono europeo, che viva in Sudafrica, Kenya, Angola o altrove in Africa, è un intruso, uno straniero che si è impossessato della terra africana. Nessun tipo di argomentazione sui cosiddetti benefici d'un governo europeo può alterare il diritto fondamentale degli africani di dirigere i loro propri affari.”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

Africa Must Unite
Variante: Ho dichiarato pubblicamente la posizione del Ghana nei confronti dell'Algeria. Abbiamo pubblicamente appoggiato i nazionalisti algerini. La tesi che i coloni europei avevano fatto dell'Algeria la loro casa e si consideravano algerini è irrilevante. Se fossero stati veramente dei patrioti algerini, non avrebbero si sarebbero opposti ai nazionalisti algerini. Non avrebbero ucciso e terrorizzato, e infranto le clausole dei trattati di pace franco-algerini. Per l'africano, il colono europeo, che viva in Sudafrica, Kenya, Angola o altrove in Africa, è un intruso, uno straniero che si è impossessato della terra africana. Nessun tipo di argomentazione sui cosiddetti benefici d'un governo europeo può alterare il diritto fondamentale degli africani di dirigere i loro propri affari.

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“Ho sempre avuto relazioni esemplari con i giornalisti stranieri, a patto che siano dei giornalisti. Russia Today e Sputnik sono stati organi di propaganda che hanno diffuso controverità infamanti sulla mia persona. Su questo non mollerò di un centimetro.”

Emmanuel Macron (1977) 25° Presidente della Repubblica francese

Origine: Citato in Macron riceve Putin: "Rispettare i diritti dei gay in Cecenia" http://tg24.sky.it/mondo/2017/05/29/Emmanuel-macron-vladimir-putin-incontro-francia.html, Skytg24.it, 29 maggio 2017.

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“La rivoluzione congolese non ha niente a che fare con quelle di Pechino, di Mosca o di Cuba. Non è fondata sulle teorie già esposte, né sulle dottrine straniere. È rivoluzionaria per la sua volontà di fare affidamento sulla popolazione e il suo scopo, che è quello di modificare il vecchio ordine delle cose. Ma si tratta di una rivoluzione veramente nazionale, essenzialmente pragmatica, nutrita dall'esperienza e identificando correttamente tutti gli aspetti della situazione del paese. Repudia totalmente il capitalismo e il comunismo, siccome egli, nella loro disputa per l'egemonia mondiale, hanno diviso le nazioni e i popoli in campi opposti.”

Mobutu Sese Seko (1930–1997) politico della Repubblica Democratica del Congo

Citazioni di Mobutu, Paroles du Président
Variante: La rivoluzione congolese non ha niente a che fare con quelle di Pechino, di Mosca o di Cuba. Non è fondata su teorie già esposte (confezionate, precostituite), né su dottrine prese in prestito. È rivoluzionaria per la sua volontà di fare affidamento sulla popolazione e per il suo scopo, che è quello di modificare il vecchio stato di cose. Ma si tratta di una rivoluzione veramente nazionale, essenzialmente pragmatica, nutrita dall'esperienza e che individua nel modo più esatto tutti gli aspetti della situazione del paese. Ripudia tanto il capitalismo quanto il comunismo, siccome l'uno e l'altro sistema, nella loro disputa per l'egemonia mondiale, hanno diviso le nazioni e i popoli in campi opposti.

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“L'Iraq si sforza di salvaguardare gli interessi dei suoi figli entro il quadro della vera unità nazionale e gli interessi generali dei suoi fratelli entro il quadro arabo. Vi chiedo, ci sono frontiere di stato estero fra noi e la Siria? C'è un paese straniero fra noi e la Siria? Dove si trova? Ci sono frontiere di stato estero tra l'Egitto e il Sudan, o tra l'Egitto e la Libia? Sono tutte le frontiere dei nostri fratelli.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Iraq strives to safeguard the interests of her sons within the framework of true national unity and the general interests of its brothers within the Arab framework. I ask you, are there any frontiers of a foreign country between us and Syria? Is there any foreign country between us and Syria? Where is it? Are there any frontiers of a foreign country between Egypt and Sudan, or between Egypt and Libya? All are the frontiers of our brothers.
The historical extempore speech at the Reserve Officers' College

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“Il nostro popolo ha osato scontrarsi con gli invasori stranieri in ogni era. Ha osato lottare contro gli invasori francesi, ha osato lottare contro gli invasori giapponesi e statunitensi. Ha sempre osato lottare.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Our people have dared to fight foreign invaders in every era. They dared to struggle against the French invaders, they dared to struggle against the Japanese and the American invaders, they have always dared to struggle.
Variante: Il nostro popolo ha osato scontrarsi con gli invasori stranieri in ogni era. Ha osato lottare contro gli invasori francesi, ha osato lottare contro gli invasori giapponesi e statunitensi. Hanno sempre osato di lottare.

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“Si è sempre lo straniero di qualcuno.”

Origine: Il razzismo spiegato a mia figlia, p.70

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“Dobbiamo assolutamente guardarci dalla vuota fraseologia, inutile alla rivoluzione e allo sviluppo del paese, ed astenerci dall’imitare i princìpi riconosciuti o teorie straniere che non quadrano con la nostra situazione.”

Kim Jong-il (1941–2011) dittatore nordcoreano

Origine: Per un'idea ed una conoscenza corretta della filosofia Juché, risultati del colloquio coi dirigenti del Comitato Centrale del Partito del Lavoro di Corea (25 ottobre 1990)

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“La ricchezza del paese fu rapinata e sprecata nell'interesse dell'imperialismo e dello straniero. In effetti, tutto in questo paese fu sfruttato a vantaggio dello straniero. Il figlio del popolo viveva in condizioni di vita miserevoli. Fu umiliato ed insultato. Se fossimo stati pazienti per un po', sarebbe stato solo per l'esplosione più grande: in un solo giorno, il popolo esplose insieme all'Esercito, e distrusse gli idoli che seguivano gli stranieri.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

The wealth of the country was robbed and wasted in the interest of imperialism and the foreigner. In fact, everything in this country was exploited for the foreigner. The son of the people was living in miserable conditions. He was humiliated and insulted. Had we been patient for a time, it would have only been for the greatest explosion, as our people exploded with the Army in one day and destroyed the idols who were following the foreigners.
The historical extempore speech at the Reserve Officers' College

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“Quando venni in Cambogia nel 1967, Phnom Penh era la città più bella dell'Asia sudorientale. Forse è troppo facile per uno straniero romanticizzare un tale luogo, ma volare sopra il fiume Mekong da Saigon tormentata e nevrotica significava ribadire la mia convinzione che se gli eserciti stranieri fossero stati alla larga da questi popoli, essi avrebbero affermato la loro civiltà e misurato la loro propria prosperità. Certo, c'era il feudalismo e la corruzione, ma non c'era alcuna guerra, alcuna strage, alcun napalm, e la famiglia cambogiana era una fortezza a cui non mancava niente. E ora, questa deliziosa città è una rovina carbonizzata di quella visione.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

When I came to Cambodia in 1967, Phnom Penh was the most beautiful city in southeast Asia. Perhaps its too easy for a foreigner to romanticise such a place, but to fly across the Mekong river from beleaguered and neurotic Saigon was to reaffirm the belief that if only foreign armies would leave alone these people, they would assert their own civilization, and measure their own prosperity. Certainly there was feudalism and corruption, but there was no war, no slaughter, no napalm, and the Cambodian family was a fortress without want. And now, now this delicious city is a smouldering wreck of that vision.
Variante: Quando venni in Cambogia nel 1967, Phnom Penh era la città più bella dell'Asia sudorientale. Forse è troppo facile per uno straniero di romanzare un tale posto, ma volare sopra il fiume Mekong dal Saigon tormentato e neurotico era ribadire la mia confinzione che se gli eserciti stranieri stessero alla larga da questi popoli, eserciterebbero la loro civiltà e misurerebbero la loro propria prosperità. Certo, c'era il feudalismo e la corruzione, ma non c'era la guerra, niente strage, niente napalm, e la famiglia cambogiana era una fortezza a cui non mancava niente. Ora questa deliziosa città è una rovina carbonizzata.