Frasi su aprile
pagina 8

Jules Renard photo

“Ci sono scrittori che non si riconoscono, come se non avessero il naso in mezzo alla faccia.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

23 aprile 1892; Vergani, p. 57
Diario 1887-1910

Enrico Ghezzi photo
Roberto Maroni photo
Peter Gomez photo
Maurizio Crozza photo

“[Tinder] ti segnala le persone single più vicino a te all'interno di una circonferenza di due chilometri e se tua moglie ti entra nel raggio di venti metri ti segnala anche l'avvocato divorzista più vicino.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 1° aprile 2016
Origine: Visibile al minuto 30:45 di Crozza nel Paese delle Meraviglie - Puntata 01/04/2016 https://www.youtube.com/watch?v=cJs_PqVJkpE, YouTube.com, 3 aprile 2016.

Albert Einstein photo
Marco Travaglio photo

“All'inizio di questa giornata del 24 aprile, vorrei fare memoria in quest'Aula del genocidio armeno: 97 anni fa, nel 1915, ci fu il culmine di una persecuzione che avveniva già da parecchi anni, sin dalla fine dell'Ottocento. È ancora una ferita aperta, ancora vi è bisogno di una coscienza collettiva condivisa delle parti che sono state protagoniste di quella drammatica vicenda: la coscienza di quel che è stato, di quello che ha significato e la consapevolezza che oggi, a 97 anni di distanza, solo la politica può chiudere quella ferita aperta. Vi sono in Italia e nel mondo (in diverse città del nostro Paese, da Roma a Milano) comunità armene che per tutto l'anno, ma in modo particolare in questo giorno, tengono vivo il senso di una storia, di una cultura, della vicenda di un popolo che non appartiene soltanto a quel popolo ma alla coscienza europea e mondiale. Noi oggi non possiamo che auspicare l'attraversamento – mi viene da dire – dei confini, nel senso del superamento dei muri, degli ostacoli che impediscono oggi alle comunità, così vicine, dell'Armenia e della Turchia di trovare, di ritrovare il filo della comune appartenenza ad una comunità internazionale in cui gli accordi, l'apertura delle frontiere, l'incremento dei rapporti e dei contatti possono aprire in quella zona una fase nuova che diventa un grande segno per l'Europa e per tutta l'area del Medio Oriente che ha visto questa tragedia. Questa tragedia appartiene alla comunità internazionale, all'Unione europea, e l'Italia ne è parte. Di fronte a questa tragedia non possiamo che auspicare, con tutte le nostre forze, verità e riconciliazione. Vi sono già accordi internazionali che attendono solo di essere applicati. Oggi, a 97 anni di distanza da quel tragico evento, da quel grande male, la nostra solidarietà e il nostro impegno è perché sia superata quella ferita e si apra una fase nuova nella vita del popolo armeno e della Turchia.”

Albertina Soliani (1944) politica italiana

Origine: Citato in Seduta del Senato della Repubblica Italiana n. 715 del 24 aprile 2012 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=658674 Legislatura XVI – Sull'anniversario dei massacri di armeni nell'Impero ottomano – Resoconto stenografico della seduta. Senato della Repubblica Italiana, 24 aprile 2012.

“Tanti anni fa Pasolini annunciò una mutazione antropologica che stava per abbattersi sul Paese, a cominciare dalle periferie della capitale. Ascanio Celestini ci racconta com' è avvenuta, quali macerie ha lasciato.”

Curzio Maltese (1959) giornalista e scrittore italiano

da Le vite sommerse di Ascanio Celestini http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/04/24/le-vite-sommerse-di-ascanio-celestini.html, la Repubblica, 24 aprile 2009, p. 48

Virginia Raffaele photo

“Complimenti, 500 euro le verranno prelevati dal suo conto corrente tramite poste. Se accetta digiti 2. Se è favorevole digiti 0. Se conferma digiti 1. Per raddoppiare la donazione non digiti niente.”

Virginia Raffaele (1980) attrice, comica e imitatrice italiana

da Un due tre stella, La7, 19 aprile 2012
Personaggi originali, Call center della Santa Sede

Carlo Martini (critico letterario) photo

“[Istria] Presente nel mio cuore tu mi sei, | immagine paziente di fatica: | se scarsa è la tua spica, e se aspri sassi | contendono all'aratro magre zolle; | se spegni il vano riso sulla bocca | (troppa è l'aridità che ti circonda) | cara mi sei, | ché tu somigli all'affannosa vita.”

Carlo Martini (critico letterario) (1908–1978) critico letterario italiano, poeta italiano

da Istria http://www.arenadipola.com/immagini/pagine/1957/57-0417p003.jpg, L'Arena di Pola, 17 aprile 1957, p. 3
Citazioni di Carlo Martini

“I cristiani attaccavano in silenzio, i mori urlando.”

Pier Gianni Prosperini (1946) politico italiano

23 aprile 2009, al telefono con Cruciani alla Zanzara su Radio24

Giuseppe Gioachino Belli photo
Susanna Tamaro photo

“Il mondo ci vuole proiettati nel futuro, ma si può essere certi solo dell'istante presente. Ritiro e silenzio sono vie d'ingresso all'interiorità.”

Susanna Tamaro (1957) scrittrice italiana

da Virtù della Clausura https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/aprile/19/Virtu_della_clausura_co_9_070419121.shtml, Corriere della sera, 19 aprile 2007

Maurizio Crozza photo

“Ma io mi chiedo: ma perché gli architetti fanno 'ste robe qua? Ma ce l'hanno col mondo? Hanno subito dei traumi all'università? Per cinque anni li hanno menati con dei righelli? Cos'è successo? "Appena esco di qua me la pagate tutti, bastardi! Vi progetto una merda davanti a casa, te lo giuro!"”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 11 aprile 2014
Origine: In merito alle piramidi di largo Beltrami, all'ingresso principale del Castello Sforzesco di Milano, progettate da Alessandro Scandurra in occasione dell'Expo 2015. Visibile in Crozza: l'Expo 2015 a che punto siamo https://www.youtube.com/watch?v=MHd6JHQtKcY, La7 Intrattenimento, YouTube.com, 11 aprile 2014.

Virginia Raffaele photo

“Visita il sito www. santasedevaticano@amen. com! Puoi vincere una tonaca ricamata a mano, un saio francescano con cinturone in strass! Puoi vincere un pulpito tutto tuo da salotto dove puoi sfidare i tuoi amici alla predica più lunga! Gioca anche tu a Mi hai rotto il sermone!”

Virginia Raffaele (1980) attrice, comica e imitatrice italiana

da Un due tre stella, La7, 19 aprile 2012
Personaggi originali, Call center della Santa Sede
Origine: Visibile in Un Due Tre Stella - Virginia Raffaele al call center della Santa Sede https://m.youtube.com/watch?v=D_nhbZO3mVk, YouTube.com, 19 aprile 2012.

Francesco Guccini photo
Johann Wolfgang von Goethe photo

“Carissima Lotte, perché mai l'uomo può fare tanto per sé e così poco per gli altri! […] Per gli altri io mi consumo nel lavoro e non ottengo nulla, per me basta ch'io muova un dito e tutto mi viene offerto sopra un cuscino.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

dalla lettera del 2 aprile 1782; p. 69
Varie

Marco Travaglio photo

“L'altro giorno (come riferisce il sito articolo21. info) quello della spagnola Tve riportava il primo incidente diplomatico scatenato dal nostro futuro premier prim'ancora di insediarsi al governo, con una frase riportata col dovuto rilievo solo dall'Unità (subito rimbrottata dall'interessato): "Zapatero avrà una certa difficoltà, troppe donne nel suo governo". In effetti Zapatero non ha la fortuna di avere come ministri Bossi, Calderoli e Maroni. Così il Cainano ha compiuto il miracolo di mettere d'accordo la destra e la sinistra spagnole. "La risposta al vincitore delle elezioni italiane – riferiva la Tve il 16 aprile – è stata unanime, al di là del colore politico". E giù critiche feroci dalle neoministre Bibiana Aido e Magdalena Alvarez, ma anche da Esperanza Aguirre, presidente del Comune di Madrid (Partito Popolare, centrodestra): "Questo è il secolo delle donne, e una delle cose migliori del presidente è stata la nomina di così tante donne nel governo". Il socialista Alfonso Guerra ha sintetizzato il comune sentire iberico con una frase lapidaria: "Berlusconi è un delinquente, non c'è altro da dire su questo signore". Insomma l'immagine internazionale dell'Italia, oscurata da due anni di comunismo, torna finalmente a rifulgere nel mondo intero. In Spagna se ne sono già accorti. Il Tg1 seguirà.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

Liscia la notizia, 22 aprile 2008
l'Unità

Maurizio Gasparri photo

“Biagi e Santoro stanno cercando con tutti i mezzi il martirio mediatico. Verrebbe proprio da dire: allora diamoglielo, quello che cercano. O no?”

Maurizio Gasparri (1956) politico italiano

Ansa, 19 aprile 2002
Origine: Citato in Marco Travaglio "Carta Canta - Il delitto Biagi/2" http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/13-nov/13-nov.html,la Repubblica, 13 novembre 2007

Giovanni Verga photo
Enrico Mentana photo

“[Fra i giovani] C'è una supina rassegnazione. Si vive nel galleggiamento del presente fra lo smartphone e lo Spritz.”

Enrico Mentana (1955) giornalista e conduttore televisivo italiano

dall' intervento https://www.youtube.com/watch?v=IFJ5xmN-dp8 al X festival internazionale del giornalismo, Perugia, 10 aprile 2016

Jules Renard photo

“L'uomo è un animale che alza gli occhi al cielo e non vede che i ragni del soffitto.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

10 aprile 1894; Vergani, p. 74
Diario 1887-1910

Albert Einstein photo
Vittorio Sgarbi photo

“Gli intellettuali sono pecore che hanno bisogno di un protettore: in Italia sono tutti vigliacchi, quindi di sinistra. Di non allineati ne conosco pochissimi.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

da un post https://www.facebook.com/SgarbiVittorio/posts/1118346998221706 del 14 aprile 2016
Da Facebook.com

Marco Travaglio photo
Marco Minghetti photo

“La logica non trionfa sempre nel mondo, e rare volte nelle assemblee legislative.”

Marco Minghetti (1818–1886) politico italiano

Origine: Da un discorso alla Camera dei Deputati, 28 aprile 1878; citato in Claudio Magni, Marco Minghetti, uomo di stato, L. Roux, 1894

Michele Serra photo

“Il limite della democrazia: troppi coglioni alle urne.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

5 aprile 1992
Cuore

William Faulkner photo
Jules Renard photo

“La formula nuova del romanzo è di non fare del romanzo.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

6 aprile 1892; Vergani, p. 56
Diario 1887-1910

Sergio Zavoli photo
Corrado Clini photo
Maurizio Crozza photo

“è il più grande sputtanamento fiscale da quando hanno inventato i soldi.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Mervaglie, 8 aprile 2016

William Faulkner photo

“I nomignoli sono una cosa volgare. Li usa solo la gente ordinaria.”

Sette aprile 1928, 1997, p. 55
L'urlo e il furore

Jules Renard photo

“Quando si è commessa un'indiscrezione, si crede di cavarsela raccomandando che si sia più discreti di quanto non lo siamo stati noi stessi.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

21 aprile 1890; Vergani, p. 36
Diario 1887-1910

Vittorio Feltri photo
Albert Einstein photo

“Avevo già saputo della morte di Langevin. Era uno dei miei conoscenti più cari, un vero santo, e di grande talento per di più. È vero che i politici hanno sfruttato la sua bontà, perché era incapace di penetrare le motivazioni squallide, troppo estranee alla sua natura.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

9 aprile 1947
Lettere a Maurice Solovine
Origine: Archivio Einstein 21-250; pubblicato in Letters to Solovine, 1906-1955, p. 99. Citato in Pensieri di un uomo curioso, p. 53.

Armin Theophil Wegner photo

“Verrà un giorno in cui il 1° aprile 1933 e le settimane successive saranno richiamati alla memoria di tutti i tedeschi soltanto come una penosa vergogna. […] Signor Cancelliere del Reich, protegga la Germania proteggendo gli ebrei!”

Armin Theophil Wegner (1886–1978) militare, attivista e scrittore tedesco

Origine: Dalla sua lettera ad Adolf Hitler del 20 luglio 1933; citato in Valeria Gandus, Armenia, Wegner: il "giusto" che denunciò la strage. E sfidò il nazismo scrivendo a Hitler: “Basta persecuzioni degli ebrei” http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/02/armenia-wegner-il-giusto-che-denuncio-la-strage-e-sfido-il-nazismo-scrivendo-a-hitler-basta-persecuzioni-degli-ebrei/1638943/, Il Fatto Quotidiano.it, 2 maggio 2015.

Jules Renard photo

“Il canguro, pulce gigante.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

30 aprile 1902; Vergani, p. 195
Diario 1887-1910

André Villas-Boas photo

“Non ho mai pensato di fare il calciatore, del resto non ne avrei avuto il tempo.”

André Villas-Boas (1977) allenatore di calcio portoghese

citato in Villas Boas, il nuovo "Special One" che piace alla Roma. http://www.calciomercato.com/rassegna-stampa/villas-boas-il-nuovo-special-one-che-piace-alla-roma-689254, calciomercato.com, 9 aprile 2011

Jules Renard photo
Marco Travaglio photo

“Cosa successe il 7 aprile [1979]? Ci fu una grande retata disposta dall'allora sostituto Procuratore di Padova Pietro Calogero, magistrato, che fece arrestare i più importanti leader dell'Autonomia Operaia in tutta Italia, sostenendo che avevano un progetto comune strategico con le Brigate Rosse per cercare di sollecitare un'insurrezione, una rivolta, un fenomeno eversivo nei confronti dello Stato italiano, […] questo è il 7 aprile, Potere Operaio, Autonomia Operaia, Brigate Rosse, connivenze nelle università nei movimenti sindacali, nelle fabbriche, Toni Negri il più famoso tra gli arrestati di quell'operazione. […] Il 7 aprile questi signori di Autonomia Operaia ho detto Toni Negri ma c'erano anche Ibesci, Scalzone, Ferrari Bravo, Piperno, le associazioni sovversive, insurrezione armata contro lo Stato, alcuni vennero accusati di avere a che fare anche con il rapimento di Moro di qualche mese prima, si parlò di teorema Calogero che naturalmente ipotizzava che l'Autonomia fosse una specie di cervello che un'organizzazione molto più ampia, Autonomia Operaia Organizzata che poi si esplicitava in varie forme, […] Toni Negri è stato poi condannato in primo grado a 30 anni e in appello a 17, grazie a Pannella è stato eletto parlamentare così si è sottratto alla giustizia per 14 anni latitante in Francia e poi è rientrato in Italia e ha scontato un pezzettino della pena, Scalzone ha avuto una pena definitiva di 8 anni, altri hanno avuto pene minori, per alcuni le accuse sono cadute, per altri sono rimaste, come sempre nei processi, quindi non era affatto un teorema, era una cosa che poi è stata dimostrata con tanto di sentenze definitive.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Minority Gasparri, 20 dicembre 2010
BeppeGrillo.it
Origine: In realtà la Corte d'Assise d'Appello condannò Negri a 12 anni nel 1987.

Nichi Vendola photo
Carlo Emilio Gadda photo
Mário de Sá-Carneiro photo
Ignazio La Russa photo

“Il pacifismo unilaterale ha solo portato alla sopraffazione di chi credeva al pacifismo nei confronti di chi invece continuava ad usare le armi… questo è quello che è successo”

Ignazio La Russa (1947) politico italiano

19 aprile 2010; citato da Repubblica http://scanzi-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/04/19/il-ministro-dei-temporali-in-un-tripudio-di-tromboni/

Francesco Rutelli photo

“Una vicenda terrificante rispetto alla quale si consiglierebbe di non fare strumentalizzazioni politiche, soprattutto da parte della maggioranza che avendo governato cinque anni non ha stabilito alcuna norma più severa per chi commette delitti efferati.”

Francesco Rutelli (1954) politico italiano

citato in Paolo Onofri: "Spero smuova coscienze" Ciampi e il Papa, 'orrore' e 'barbarie' http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/cronaca/tommaso-1/reazioni-morte-tommaso/reazioni-morte-tommaso.html, la Repubblica, 2 aprile 2006

Maurizio Crozza photo

“Per gli americani la pace è quell'intervallo di tempo che serve per ricaricare il bazooka.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 1° aprile 2016
Origine: Visibile al minuto 24:50 di Crozza nel Paese delle Meraviglie - Puntata 01/04/2016 https://www.youtube.com/watch?v=cJs_PqVJkpE, YouTube.com, 3 aprile 2016.

Albert Einstein photo
Vittorio Sgarbi photo

“Tu sei un comico penoso e fallito e completamente dimenticato.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

dalla trasmissione televisiva L'istruttoria, condotta da Giuliano Ferrara, 15 aprile 1991
Da programmi televisivi

Indro Montanelli photo

“Moro non è il santino immaginario della interessata iconografia ufficiale. […] Moro è quello che vien fuori dalle sue lettere, quelle lettere che scrisse quando era prigioniero delle Br e che sono quanto di più penoso ed umiliante sia mai uscito da una prigione. Lo «statista insigne» che, al momento del dunque, sconfessa tutti i principi dello Stato di diritto, sembra considerare lo Stato ed i suoi organismi come un proprio patrimonio privato, invita gli amici del suo partito ed i principali rappresentanti della Repubblica a fare altrettanto. L'uomo che chiede pietà per sé ma, in novanta lettere, non ha una parola per gli uomini della sua scorta, morti ammazzati per lui e, anzi, l'unico accenno che ne fa è gelidamente burocratico per definirli «amministrativamente non all'altezza». Il politico che conferma la tradizione della classe dirigente italiana pronta a chiedere tutto, anche la vita, agli umili, ma mai disposta, le poche volte che capita, a pagare di persona (si pensi a Mussolini in fuga sotto un pastrano tedesco, al modo con cui il re e Badoglio abbandonano Roma). Dire queste cose d'un uomo che è morto come è morto Moro può apparire, anzi è, crudele. Ma è la verità. E poiché ho scritto queste cose quando Moro era ancora vivo («Statista insigne o pover'uomo?»”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Il Lavoro 4 aprile 1978) non ho alcuna remora a ripeterle ora che è morto e che altri tasselli vengono a completarne la figura.
Origine: Da E questo era lo «statista insigne»? http://www.massimofini.it/1986/blog/pagina-2, Massimofini.it, archivio 1986.

Marco Travaglio photo
Celestino Galli photo
Albert Einstein photo

“Le buone azioni sono come le belle poesie. È facile afferrarne il senso generale ma spesso è meno facile capirne le ragioni.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

9 aprile 1947
Lettere a Maurice Solovine
Origine: Archivio Einstein 21-250; pubblicato in Letters to Solovine, 1906-1955, pp. 99-101. Citato in Pensieri di un uomo curioso, p. 146.

Jules Renard photo

“Non sono fatto per la lotta. Sono fatto per uccidere la gente a fucilate nel deretano.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

19 aprile 1904; Vergani, p. 217
Diario 1887-1910

Andrea Zanzotto photo

“Mario Luzi, nella sua parabola esistenziale e poetica, ha confermato un'assoluta fedeltà a se stesso, anche in quella religiosità diffusa che per lui è sempre stata una vicinanza al cattolicesimo.”

Andrea Zanzotto (1921–2011) poeta italiano

Origine: Citato in Così lo ricordano, Poesia, Crocetti Editore, n. 193 aprile 2005.

Renato Schifani photo

“Sarò il garante di tutti, il massimo garante delle regole.”

Renato Schifani (1950) politico italiano

da Schifani presidente del Senato: «Si apra stagione di riforme condivise» http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/04/legislatura-andreotti-castagnetti.shtml?uuid=fea79fe0-15c6-11dd-ac6f-00000e25108c&DocRulesView=Libero, Il Sole 24 ore, 29 aprile 2008

Valerio Magrelli photo
Aleardo Aleardi photo
Alessandro Manzoni photo
Maurizio Crozza photo

“br>'Intervistatore': Mi pare di capire che sia del tutto simile al piatto originale.
'Germidi': Sì-sì, a parte gli ingredienti, l'aspetto, il sapore, la soddisfazione nel mangiarlo.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 1° aprile 2016
Personaggi originali, Germidi Soia

Alfred Edmund Brehm photo
Maurizio Crozza photo

“Papa re dei bugiardi. […] Uno che non usa suo vero nome, ma nickname fa capire che non è sincero.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 1° aprile 2016
Imitazioni, Edward Luttwak
Origine: Visibile al minuto 30:35 di Crozza nel Paese delle Meraviglie - Puntata 01/04/2016 https://www.youtube.com/watch?v=cJs_PqVJkpE, YouTube.com, 3 aprile 2016.

Francesco Giro photo
Philip Pullman photo
William Faulkner photo
Indro Montanelli photo
Maurizio Crozza photo

“Le persone buone sono come pop corn su carbonara: inutili nel migliore dei casi, tante volte sono anche idiote.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 1° aprile 2016
Imitazioni, Edward Luttwak
Origine: Visibile al minuto 30:45 di Crozza nel Paese delle Meraviglie - Puntata 01/04/2016 https://www.youtube.com/watch?v=cJs_PqVJkpE, YouTube.com, 3 aprile 2016.

Augusto Minzolini photo

“Indossa un maglione blu e ha il piglio deciso del direttore dei lavori, del comandante dei pompieri, del capo militare, ma anche la comprensione del prete. Silvio Berlusconi nelle emergenze si esalta. La sua attitudine è la politica del «fare.»”

Augusto Minzolini (1958) giornalista italiano

citato in Il piano giapponese del premier operaio http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=9217396, la Stampa, 9 aprile 2009

Giovanni Giolitti photo

“Carlo Marx è stato mandato in soffitta.”

Giovanni Giolitti (1842–1928) politico italiano

da un discorso alla Camera dei Deputati, 8 aprile 1911; da Discorsi parlamentari di Giovanni Giolitti, vol. III, Tipografia della Camera dei Deputati, Roma, 1953-1956; citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 202

Jules Renard photo

“Mi basta giusto un pochettino di gloria, proprio l'indispensabile per non aver l'aria di un imbecille quando attraverso le strade del mio villaggio.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

aprile 1898; Vergani, p. 145
Diario 1887-1910

Victor Hugo photo

“Robert Lindet, ossessionato creatore di quella piovra che aveva la sua testa nel comitato di sicurezza generale e che stendeva le braccia, ventunmila!, su tutta la Francia attraverso i comitati rivoluzionari; Lebuef, sul quale Girey-Duprè scrisse nel suoquesto verso: «Lebouf vit Legendre et beugla»; Thomas Paine, americano, incline alla clemenza; Anacharsis Cloots, tedesco, barone, milionario, ateo, hébertiano, animo candido; l'integerrimo Lebas, amico dei Duplay; Rovère, una delle rare creature che godono della perfidia come uno può godere dell'arte per l'arte, il che avviene più frequentemente di quanto non si creda; Charlier, il quale voleva che si trattassero gli aristocratici con il; Tallien, elegiaco e feroce, dai cui amori nascerà il 9 termidoro; Cambacéres, un procuratore che diverrà principe; Carrier, un procuratore che si paleserà tigre; Laplanche, il quale esclamò un giorno: «Voglio che sia data priorità al cannone d'allarme»; Thuriot, che propose la votazioneda parte dei giurarti del tribunale rivoluzionario; Bourdon de l'Oise, che sfidò a duello Chambon, denunciò Paine e fu denunciato da Hébert; Fayau, il quale propose l'invio nella Vandea di «un'armata incendiaria»; Tavaux, che il 13 aprile tentò la mediazione tra Gironda e Montagna; Vernier il quale chiese che i capi girondini e quelli della Montagna andassero a servire la patria come semplici soldati; Rewbell, che si chiuse dentro Magonza assediata; Bourbotte, che ebbe il suo cavallo ucciso alla presa di Saumur; Guimberteau, che fu a capo dell'armata delle Côtes di Cherbourg; Jard-Panvilliers, il quale comandò le truppe della Côtes de la Rochelle; Lecarpentier, che comandò la squadra di Concale; Roberjot, vittima dell'imboscata di Radstadt; Prieur de la Marne, che si compiaceva di indossare sul campo di battaglia le sue vecchie spalline di comandante si squadrone; Levasseur de la Sarthe, il quale, con una sola parola, indusse al sacrificio Serrent, comandante del battaglione di Saint-Armand; Reverchon, Maure, Bernard de Saintes, Charles Richard, Lequinio, e, in testa a questo gruppo un Mirabeau che portava il nome di Danton. Estraneo a questi due gruppi e dominatore di entrambi, Robespierre.”

Victor Hugo (1802–1885) scrittore francese
Thomas Stearns Eliot photo

“Aprile è il mese più crudele, genera
Lillà da terra morta, confondendo
Memoria e desiderio, risvegliando
Le radici sopite con la pioggia di primavera.”

Thomas Stearns Eliot (1888–1965) poeta, saggista e critico letterario statunitense

Incipit di alcune opere, La Terra Desolata, Roberto Sanesi

Michel Onfray photo

“Simone de Beauvoir che scrive la leggenda di Sartre, scolpendo la statua del grand'uomo, sacrificando tutta la verità alla mitologia, fornisce la versione parigina e quindi francese, e quindi europea, e quindi mondiale, della vicenda. Ne, scrive: “Di fronte a un vasto pubblico egli (Camus) dichiarò: “amo la Giustizia, ma prima di essa difenderò mia madre” il che significava mettersi dalla parte dei. Il peggio era che al tempo stesso dava a intendere che si manteneva al di sopra della mischia, avvallando così quanti desideravano ocncilaire questa guerra e i suoi metodi con l'umanesimo borghese.”
È lo stesso libro in cui la liberazione di Sartre dallo stalag nell'aprile del 1941, dovuta probabilmente a un intervento del filo nazista Drieu la Rochelle, si trasforma in un'evasione; in cui la partecipazione di Sartre alla rivista collaborazionistadurante la guerra viene presentata come un errore commesso una sola volta nel 1941, (mentre sappiamo che in realtà ancora nel settembre del 1943 il filosofo entra a far parte di una giunta organizzata dal giornale e il 5 febbraio del 1944 scrive l'elogio funebre di quel Giradoux che aveva celebrato le virtù del Reich nazista), e varie altre verità sulla Resistenza della famosa coppia.
Camus paga per la rettitudine, per l'integrità, per la correttezza delle proprie battaglie, paga per l'onestà, per la passione nei confronti della verità, paga per aver partecipato alla Resistenza quando molti avevano resistito così poco, paga per i propri successi, per le vendite formidabili dei propri libri, paga per il talento e paga, ovviamente, per il Nobel, paga per il fatto di non essere corruttibile, di non aver bisogno di mentire quando si è trattato di tracciare la retta via, paga per la giovinezza, la bellezza, il successo con le donne, paga per la vita filosofica che suona come un rimprovero di fronte all'esistenza di tanti falsari, paga per la fedeltà all'infanzia passata in mezzo alla gente umile, paga per non aver tradito e venduto niente, paga per essere entrato con effrazione, lui figlio di povera gente, nel mono bene di Saint-Germain-des-Prés, paga per aver scelto la Giustizia, la libertà e il popolo in un universo di intellettuali affascinati dalla violenza, dalla ferocia e dalle idee, paga per essere un autodidatta riuscito, paga per aver scritto lui, figlio di un'analfabeta, libri che non avrebbe mai dovuto scrivere perché riservati all' élite, paga perché a fare da legge, sono il risentimento, l'invidia, l'astio e la gelosia.”

Michel Onfray (1959) filosofo francese
Christa Wolf photo
Pieter Willem Botha photo
Pieter Willem Botha photo
Massimo Piattelli Palmarini photo
Vittorio Feltri photo
Manlio Cancogni photo
Franco Battiato photo
John Pilger photo

“Alle sette e mezzo il 17 aprile 1975, la guerra contro la Cambogia si concluse. Fu una guerra particolare, poiché nessun paese aveva mai fatto esperienza d'un simile bombardamento. Su questa terra, forse la più graziosa e più pacifica in tutta l'Asia, il presidente Nixon e il signor Kissinger sganciarono centomila tonnellate di bombe, l'equivalente di cinque Hiroshima. Il bombardamento fu una loro scelta personale. Illegalmente e in segreto, bombardarono la Cambogia, un paese neutrale, fino a riportarla all'età della pietra, e intendo età della pietra nel suo senso strettamente letterale. Poco dopo l'alba, il 17 aprile 1975, i bombardamenti cessarono, e regnò il silenzio. Poi, i vittoriosi, i Khmer Rossi, il cui potere era cresciuto in modo del tutto sproporzionato rispetto ai loro numeri, emersero dalla foresta. Entrarono nella capitale, Phnom Penh, una città che molti di loro non avevano mai visto prima. Marciarono in fila indiana disciplinata lungo i viali e il traffico immobile. Si vestivano di nero ed erano per la maggior parte adolescenti. Il popolo li acclamò ansiosamente, ingenuamente. Dopo tutto, i bombardamenti e i combattimenti erano finalmente terminati. Il terrore cominciò quasi immediatamente. Phnom Penh, una città di 2.5 milioni d'abitanti, fu evacuata con la forza entro un ora dal loro arrivo, i malati e feriti trascinati dai loro letti d'ospedale, bambini morenti trasportati in sacchi di plastica, i vecchi e gli zoppi abbandonati ai margini della strada, e tutti in marcia sotto tiro verso la campagna e una società totalmente nuova, quale mai si era vista prima. I nuovi leader della Cambogia chiamarono il 1975 l'«Anno zero», l'alba di un'era in cui non ci sarebbero state famiglie, né sentimenti, né espressioni d'amore o di sofferenza, né medicine, né ospedali, né scuole, né libri, né istruzione, né vacanze, né musica, né canzoni, né posta, né moneta: solo fatica e morte.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

At 7:30 AM on April 17, 1975, the war on Cambodia was over. It was a unique war, for no country has ever experienced such concentrated bombing. On this, perhaps the most graceful and gentle land in all of Asia, president Nixon and mister Kissinger unleashed 100,000 tons of bombs, the equivalent of five Hiroshimas. The bombing was their personal decision. Illegally and secretly, they bombed Cambodia, a neutral country, back to the Stone Age, and I mean Stone Age in its literal sense. Shortly after dawn on April 17, the bombings stopped and there was silence. Then, out of the forest, came the victors, the Khmer Rouges, whose power had grown out of all proportion to their numbers. They entered the capital Phnom Penh, a city most of them had never seen. They marched in disciplined Indian file through the long boulevards and the still traffic. They wore black and were mostly teenagers, and people cheered them, nervously, naively. After all, the bombing, the fighting, was over at last. The horror began almost immediately. Phnom Penh, a city of 2.5 million people, was forcibly emptied within an hour of their coming, the sick and wounded being dragged from their hospital beds, dying children being carried in plastic bags, the old and crippled being dumped beside the road, and all of them being marched at gunpoint into the countryside and towards a totally new society, the likes of which we have never known. The new rulers of Cambodia called 1975 "Year Zero", the dawn of an age in which there would be no families, no sentiments, no expressions of love or grief, no medicines, no hospitals, no schools, no books, no learning, no holidays, no music, no songs, no post, no money, only work and death.
Variante: Alle sette e mezzo il 17 aprile 1975, la guerra contro la Cambogia si concluse. Era una guerra particolare, poiché nessun paese aveva sofferto d'un tale bombardamento. Su questa terra, forse la più graziosa e più pacifica in tutta l'Asia, il presidente Nixon e il signor Kissinger sguanciarono centomila tonnellate di bombe, l'equivalente di cinque Hiroshima. Il bombardamento fu una loro scelta personale. Illegalmente e in segreto, bombardarono la Cambogia, un paese neutrale, fino a riportarla all'età della pietra, e intendo età della pietra nel suo senso strettamente letterale. Poco dopo l'alba, il 17 aprile 1975, i bombardamenti cessarono, e regnò il silenzio. Poi, i vittoriosi, i Khmer Rossi, il cui potere era cresciuto fuori proporzione dai loro numeri, emersero dalla foresta. Entrarono la capitale, Phnom Penh, una città che molti di loro non avevano mai visto prima. Marciarono in fila indiana disciplinata lungo i viali e il traffico immobile. Si vestivano di nero, ed erano per la maggior parte adolescenti. Il popolo li acclamò ansiosamente ed ingenuamente. Dopo tutto, i bombardamenti e le sparatorie erano finiti. Il terrore cominciò quasi immediatamente. Phnom Penh, una città di 2.5 milioni d'abitanti, fu evacuata con la foza entro un ora del loro arrivo, i malati e feriti trascinati dai loro letti d'ospedale, bambini morenti trasportati in sacchi di plastica, i vecchi e zoppi lasciati per la strada, tutti marciati sotto tiro verso la campagna e una società totalmente nuova, mai vista prima. I nuovi leader di Cambogia nominarono 17 aprile «Anno zero», l'alba di un' era in cui non ci sarebbero state famiglie, niente sentimenti, nessuna espressione d'amore o lutto, niente medicine, niente ospedali, niente scuole, niente libri, niente istruzione, niente vacanze, niente musica, niente canzoni, niente posta e niente denaro: solo fatica e morte.

Franco Battiato photo

“Entri dentro le case | Tiepido Aprile, | risvegli all'amore | gli amanti. (da Tiepido Aprile, n.5)”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

Il vuoto

Ieng Sary photo
Emily Dickinson photo
Pol Pot photo

“Senza la partecipazione del suo popolo, la rivoluzione kampucheana non avrebbe vinto. Non ci sarebbe stato il 17 april 1975.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dalle interviste

Franco Battiato photo

“Pensieri leggeri si uniscono alle resine dei pini, | si fa chiara la mente come nuvola, | pensieri leggeri si uniscono alle luci ed ai colori | al silenzio lontano delle nuvole.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Tiepido Aprile, n.5
Il vuoto
Variante: Pensieri leggeri si uniscono alle resine dei pini, | si fa chiara la mente come nuvola, | pensieri leggeri si uniscono alle luci ed ai colori | al silenzio lontano delle nuvole. (da Tiepido Aprile, n.5)

Kwame Nkrumah photo

“Il Panafricanismo trae le sue origini nella lotta di liberazione degli afroamericani, espressione delle aspirazioni dei popoli africani e della loro discendenza. Dalla prima Conferenza Panafricana, tenutasi a Londra nel 1900, fino alla quinta e ultima Conferenza Panafricana svoltasi a Manchester (Regno Unito) nel 1945, gli afroamericani sono stati la principale forza motrice del movimento. Il Panafricanismo si è poi spostato in Africa, sua dimora naturale, con l'organizzazione della Prima Conferenza degli Stati africani indipendenti di Accra (Ghana) nel mese di aprile 1958, e la Conferenza di tutti i Popoli Africani del dicembre dello stesso anno.”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

Pan-Africanism has its beginnings in the liberation struggle of African-Americans, expressing the aspirations of Africans and people of African descent. From the first Pan-African Conference, held in London in 1900, until the fifth and last Pan-African Conference held in Manchester (UK) in 1945, African-Americans provided the main driving power of the movement. Pan-Africanism then moved to Africa, its true home, with the holding of the First Conference of Independent African States in Accra (Ghana) in April 1958, and the All-African People’s Conference in December of the same year.
The Specter of Black Power

Pieter Willem Botha photo
Pieter Willem Botha photo