Frasi su collegamento

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema collegamento, grande, prima, mondo.

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“Mai come nello spazio ti accorgi che i confini non esistono. Dall'alto l'Europa é un reticolo di luci, collegamenti, i cui confini sono solo dentro le menti delle persone.”

Luca Parmitano (1976) militare e astronauta italiano

Origine: Citato in http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/altra-europa/2014-05-26/luca-parmitano-grazie-europa-155759.php, 26 maggio 2014.

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“Signori all'ascolto, buonasera. Siete collegati in diretta con lo stadio (nome dello stadio)…”

Bruno Pizzul (1938) giornalista e ex calciatore italiano

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“[Riferendosi al calciatore Valon Behrami che aveva utilizzato l'articolo 17 della FIFA] Se lo svizzero dovesse pentirsi io, da cattolico, sono pronto al perdono, ma il ravvedimento deve essere autentico.”

Claudio Lotito (1957) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Lotito show, tra mister X e il Vangelo... http://www.goal.com/it/Articolo.aspx?ContenutoId=727588, Goal.com, 8 giugno 2008.

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“Le idee non hanno bisogno di armi, se sono in grado di convincere le grandi masse.”

Fidel Castro (1926–2016) rivoluzionario e politico cubano

Origine: Da lanic.utexas.edu http://lanic.utexas.edu/la/cb/cuba/castro/1985/19850804, 3 agosto 1985.

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“[Sulle dimissioni di Terzi dalla carica di Ministro degli affari esteri] Sono rimasto stupefatto per ciò che il Ministro ha fatto e per ciò che il Ministro non ha fatto in connessione con le sue dimissioni. Ciò che ha fatto è aver reso note qui le sue dimissioni, senza alcuna informazione preventiva né al Capo dello Stato né al Presidente del Consiglio, ma soprattutto ciò che non ha fatto. Abbiamo tutti esperienza di funzionamento degli organi decisionali, di organi collegiali e sappiamo tutti che possono esistere all'inizio divergenze di punti di vista. Sappiamo tutti che è natura della collegialità pervenire a decisioni condivise. Sappiamo anche tutti che può essere al limite utilizzato lo strumento per indurre altri partecipanti alla decisione, o in questo caso il Presidente del Consiglio, a modificare la loro posizione; può anche essere utilizzato un preannuncio di dimissioni a meno che qualche cosa cambi. Signori, niente di questo è avvenuto, né alle riunioni del CISR, né alla riunione che si è svolta nel mio ufficio a Palazzo Chigi ieri mattina dalle 11 alle 13, alla presenza del Ministro della difesa, del Ministro degli affari esteri e in collegamento frequente, telefonico e via internet, con il Ministro della giustizia e con altri collaboratori. Abbiamo messo a punto il testo che i due Ministri, a nome del Governo, avrebbero presentato, e in particolare il Ministro degli affari esteri, qui ieri pomeriggio, come poi è avvenuto, e niente mi è stato detto dal Ministro degli affari esteri circa un suo dissenso e men che meno circa una sua intenzione di dimettersi. Questo lo dico perché, sulla base di questi fatti oggettivi, ho ragione di ritenere che l'obiettivo non fosse quello di modificare una decisione, alla quale il Ministro aveva consapevolmente partecipato con il suo lavoro, ma fosse quello più esterno di conseguire altri risultati che magari nei prossimi tempi diventeranno più evidenti.”

Mario Monti (1943) politico, economista e accademico italiano

Origine: Camera di deputati della Repubblica Italiana – XVII Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea – Seduta n. 5 di mercoledì 27 marzo 2013 http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed0005/stenografico.pdf – Informativa urgente del Presidente del Consiglio dei ministri sulle dimissioni del Ministro degli affari esteri preannunziate nel corso della informativa sulla vicenda dei militari italiani sottoposti a procedimento giudiziario in India. Roma, Camera dei Deputati, 27 marzo 2013.

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“Amici sportivi buonasera e buon calcio.”

Bruno Longhi (1947) giornalista e musicista italiano

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“Vi mancava il mio latino? C'era un certo scetticismo, poi però tanti si sono voluti cimentare. Lo stesso Santo Padre ha voluto reintrodurre la Messa in latino… No, non voglio dire quello, non è che mi ha ascoltato. Semplicemente, il Papa ha sottolineato l'importanza del latino.”

Claudio Lotito (1957) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Massimo Arcidiacono, Maurizio Nicita, Papaveri e papere: Prodezze e nefandezze dei presidenti del calcio., Imprimatur Editore, 2013. EAN: 9788897949923

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“La Casa delle libertà era una specie di ectoplasma.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

durante il collegamento telefonico con l'assemblea degli azzurri a Milano del 25 novembre 2007; citato in Berlusconi: "Cdl ormai era ectoplasma. Gli ex alleati mi hanno fatto perdere", la Repubblica, 25 novembre 2007

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“[Roberto Benigni] Ha detto cose infamanti su di me e su Berlusconi.”

Iva Zanicchi (1940) cantante, conduttrice televisiva e politica italiana

In collegamento da Sanremo con la trasmissione l'Italia allo specchio, nella puntata del 20 febbraio 2009

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“Io sono stata trattata in un modo indecente, indecoroso, dal signor Benigni. Ha detto delle mostruosità.”

Iva Zanicchi (1940) cantante, conduttrice televisiva e politica italiana

In collegamento da Sanremo con la trasmissione La vita in diretta.

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“Non c'è un altro collegamento con Boetti qui? Io ritengo Boetti l'Andy Warhol europeo; entrambi erano ossessionati dall'idea di ripartizione.”

citato in Interviews Volume I, Fondazione Pitti Immagine Discovery/Charta, Milano, 2003

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“Cos'altro potrei dire, se non che mi piaceva tutto della metropolitana? Amavo le lunghe gallerie, i treni fumosi, i collegamenti intricati delle linee, ciascuna delle quali possedeva caratteristiche proprie, una propria identità, per così dire. Avevo l'abitudine di bighellonare nella stazione di Richmond solo per guardare il cerchio rosso trafitto da una barra blu, il viavai dei convogli, e soprattutto per studiare la piantina, con quella forma che ricordava vagamente un insetto, il groviglio di fili colorati che, a un esame più attento, si rivelava qualcosa di più sensato: un simulacro di concatenazioni, un gioco di alternative. Me ne restavo lì impalato per ore a pormi domande tipo: Se dovessi andare da Chancery Lane a Rickmansworth, quale sarebbe il tragitto più breve? E il più lungo? Quale mi consentirebbe di percorrere le linee più colorate? Scegliere il percorso più veloce mi sembrava banale, rozzo persino, una scelta priva di immaginazione. Trovavo preferibile – o avevo fede – nel percorso più lungo.
Il cerchio rosso trafitto dalla barra blu conteneva il nome della stazione. Era una promessa di altre stazioni: Richmond prometteva i Kew Gardens, che promettevano Gunnersbury, che prometteva Turnham Green, Stamford Brook, Hammersmith e Londra. Londra! Le linee sotterranee, la Piccadilly, la Northern e la Bakerloo! Le scale mobili che sembravano sprofondare per miglia e miglia, gli interminabili corridoi tubolari col loro caldo odore di gas di scarico, il vento dei treni, il misterioso vento sotterraneo dei treni. E altre stazioni verso nord. Altre ancora verso est e ovest. Stazioni che si moltiplicavano come isole, tutte in attesa di essere visitate, con il nome racchiuso, in modo identico, in quel cerchio rosso, con quella barra blu!”

David Leavitt (1961) scrittore statunitense

IV; pp. 56-57
Mentre l'Inghilterra dorme

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“Dal tempo della divisione avvenuta dopo l'ultima Grande Congiunzione, un avvenimento di tantissimo tempo prima, gli Skeksis avevano abbandonato gli urRu a se stessi nella loro valle. Avevano dovuto fare così: l'oggetto e la sua immagine speculare potevano unirsi solo annullandosi a vicenda. Inoltre gli Skeksis non avevano mai avuto bisogno degli urRu, vecchi visionari, privi di senso pratico e ossessionati solo dalla loro vita collettiva interiore, i cui valori erano diametralmente opposti a quelli degli Skeksis.
Poco dopo la divisione, gli Skeksis avevano scoperto che, scheggiando il Cristallo, potevano intrappolare energie malvagie che, a livello molecolare, erano visibili solo nella sfumatura più cupa che il Cristallo aveva assunto. Dopo alcune ricerche, lo Scienziato aveva spiegato che il Cristallo possedeva una connessione a spirale nella sua struttura, da cui derivava la proprietà di far ruotare il piano di polarizzazione di un raggio di luce polarizzata. Quando i tre soli erano congiunti direttamente al di sopra di esso, emanavano una forza polarizzata tale da svolgere la spirale, rischiarare il colore del cristallo e produrre un raggio focalizzato della massima concentrazione. Ma se il Cristallo fosse stato scheggiato, il collegamento a spirale sarebbe rimasto intatto. La luce della Grande Congiunzione avrebbe irradiato d'energia solo gli Skeksis, ma di un'energia tutta particolare, oscura, piena di malvagità.
Gli Skeksis si erano avvantaggiati di questa cognizione e ne avevano approfittato tenendo sotto il loro controllo il Cristallo nella fortezza, che avevano ricavato dalla montagna che lo conteneva. Attraverso le linee di energia che circondavano il pianeta, essi avevano trasmesso incessantemente impulsi dannosi, fomentando la miseria e la debolezza e risucchiando per i loro fini tutte le energie geodinamiche. Il lampo che Jen aveva visto era stato concentrato sulle Pietre Erette e di lì rinviato al castello. Gli Skeksis controllavano i punti nevralgici del pianeta mediante l'agopuntura terrestre. Per tutti questi motivi essi avevano sempre ignorato gli urRu. Le spie di cristallo non li avevano mai sorvegliati, né erano stati fatti oggetto delle scorrerie dei Garthim. All'infuori delle Pietre Erette, nulla, in quella valle remota, avrebbe potuto costituire una minaccia per la tirannia degli Skeksis. La valle degli urRu era un'enclave di nozioni, la provincia delle nuvole, nient'altro.”

Dark Crystal

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“Quando ci siamo trovati a che fare con questi personaggi, meglio, con questi problemi – perché in una prima fase questi personaggi non si trovavano – ne sapevamo molto poco. In progresso di tempo, soltanto in progresso di tempo, abbiamo cominciato a capire alcune cose. Per esempio, che un gruppo terrorista può essere, purtroppo, facilmente forte. Nel senso che basta mescolare alcuni ingredienti: fanatismo ideologico, una certa capacità di organizzarsi, sfruttando le mille possibilità mimetiche di una grande città, di organizzarsi diversificando i compiti tra regolari e irregolari, di organizzarsi cercando collegamenti con la società civile a vario livello. Bastano queste capacità per poter anche duramente colpire, sia pure con una consistenza numerica non elevatissima di gruppo terroristico. Tutto questo – lo abbiamo scoperto in progresso di tempo – le Brigate Rosse erano. Tutto questo rendeva le Brigate Rosse pericolose soprattutto dal punto di vista politico: non è tanto la pericolosità militare – per la quale non occorre a mio giudizio una speciale consistenza numerica – quanto piuttosto la pericolosità politica derivante dal collegamento, dal potenziale collegamento, con settori della società civile e del mondo intellettuale che in quella fase le BR avevano, e che le rendeva un problema politico molto molto grave.”

Gian Carlo Caselli (1939) magistrato italiano

Origine: Dal programma televisivo La notte della Repubblica, Rai 2, 14 febbraio 1990.

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“[Su Carlo Donat-Cattin] La sua intransigenza aveva sempre radici e collegamenti popolari. Alieno da tentazioni laiciste, affrancato dalle convenzioni strumentali, proteso verso ideali di grande respiro. Una limpida religione. La sua lezione: non piegarsi mai.”

Arnaldo Forlani (1925) 14esimo Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana

Origine: Da Ai problemi della gente dedicò le energie migliori, Terzafase n. 4 http://www.fondazionedonatcattin.it/book/, anno IX, aprile 1991, pp. 4-5

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“La vita non può sorgere che da un determinato collegamento di molecole eterogenee ed ogni sostanza vivente deve essere composta da tali determinati gruppi di molecole. Una singola molecola non può vivere, né assimilare, né crescere, né riprodursi.”

August Weismann (1834–1914) biologo e botanico tedesco

Origine: Citato in Ernesto Haeckel, Le meraviglie della vita. [Complemento ai Problemi dell'universo], traduzione di Daniele Rosa, Unione Tipografico - Editrice, Torino, 1906, Parte seconda, p. 124.