Frasi su comizio

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema comizio, politico, citata, essere.

Frasi su comizio

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“[Sulla parte finale di Nuntereggae più] È uno sfottò come un altro per dire: "Vabbè, visto che vi ho detto 'ste cose, visto che tanto la canzone non fa testo politico, la canzone non è un comizio, il cantautore non è Berlinguer né Pannella, allora a questo punto hanno ragione quelli che fanno solo canzoni d'amore."”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

Variante: È uno sfottò come un altro per dire: "Vabbè, visto che vi ho detto 'ste cose, visto che tanto la canzone non fa testo politico, la canzone non è un comizio, il cantautore non è Berlinguer né Pannella, allora a questo punto hanno ragione quelli che fanno solo canzoni d'amore".
Origine: Ma il cielo è sempre più blu. Pensieri, racconti e canzoni inedite, p. 41

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“[Rivolgendosi a una signora che aveva esposto il tricolore alla finestra] Il tricolore lo metta nel cesso, signora. Ho ordinato un camion a rimorchio di carta igienica tricolore, personalmente, visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

durante il comizio a Venezia del 14 settembre 1997; citato in Vilipendio alla bandiera la Camera salva Bossi http://www.repubblica.it/online/politica/tricolore/tricolore/tricolore.html, la Repubblica, 23 gennaio 2002

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“Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

dal discorso al comizio del 26 luglio 1997 a Cabiate (Como) per la festa della Padania; citato in Vilipendio alla bandiera la Camera salva Bossi, la Repubblica, 23 gennaio 2002

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“Gli uomini veramente di profondo senso religioso non si scandalizzano mai. Insomma, non credo che Cristo si scandalizzasse mai… […] Anzi non si è mai scandalizzato. Si scandalizzavano i farisei.”

Alberto Moravia (1907–1990) scrittore italiano

Origine: Dal film-documentario Comizi d'amore (1964) di Pier Paolo Pasolini; citato in Pier Paolo Pasolini, Per il cinema, a cura di Walter Siti e Franco Zabagli, Mondadori, Milano.

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“Fratelli e sorelle,» cominciò e, veloce come un lampo, si lanciò in un aspro attacco al governo di Dublino, spiegando come lo amareggiasse che la legge sul controllo delle assunzioni in Irlanda del Nord non avesse tagliato fuori un vasto numero di feniani. «Tra noi c'è la feccia di Dublino,» disse, e io applaudii insieme agli altri. «Se ne dovranno andare.»

«Ascoltate, ascoltate,» feci eco insieme alle masse.
Alla fine, con la schiuma alla bocca e con grande professionalità, rivelò l'asse cospiratorio tra il Cremlino e il Vaticano.
«Li ho entusiasmati, non credi?» disse quandò tornò al suo posto.
«Senza dubbio, signore,» risposi.
Pensai che stesse per svenire. «Cristo, di dove sei?»
«Di Dublino, signore.»
«Ah, ovvio, sei uno dei fratelli di Dublino.»
«Sono un fratello di tutta l'umanità,» dissi.
«Intendi dire che sei un orangista?»
«No,» replicai, «sono un ex soldato dell'IRA.»
«E sei anche cattolico?» mormorò la parola come se non fosse in grado di pronunciarla.
«Un gran numero di persone a Dublino ha dei seri dubbi su cosa sia io in realtà, signore, ma dal suo punto di vista sono un cattolico, come anche mio padre e mia madre. Tutti nella mia famiglia lo sono sempre stati, ma non dirò che sono bravi cattolici. L'unica cosa certa, in ogni modo, è che nessuno di loro è mai stato protestante. E oltre a ciò, glielo dico con assoluta certezza: alle prossime elezioni lei verrà eletto, ne stia certo. Non vedo come la gente del Nord potrà mai acquisire più buon senso di quella del Sud, e qui sono riuniti già abbastanza coglioni per riuscire a eleggerla.»

Alzò il braccio come per interrompermi ma io non avevo ancora finito. «Ho notato che non ha fatto cenno alla disoccupazione del Nord,» e lo guardai dritto negli occhi, forte com'ero del coraggio vichingo, o gaelico, conferitomi dalla fiaschetta di whiskey che tenevo in tasca.
Il reverendo sembrò lievemente sorpreso ma non arrabbiato; per me, in quel momento, non faceva alcuna differenza. «La parte che preferisco nei discorsi degli orangisti e dei ministri di fede protestante estremisti, è la denuncia dell'asse cospiratorio tra il Vaticano e il Cremlino. Le dirò di più,» continuai. «Se le capitasse di visitare il mondo, perché esiste un mondo al di fuori dell'Irlanda del Nord e del Sud, e stesse su un palco a tenere un comizio a Parigi, Londra, Roma, New York o in qualche altra grande capitale, tutti i presenti morirebbero dal ridere. Credo che il suo sia un angolo di visuale strabiliante. Il nativo Irlandese protestante è l'unica persona sulla faccia della terra tanto perspicace da riuscire a scorgere la minaccia congiunta di Stalin e papa Pio XII.”

Brendan Behan (1923–1964) drammaturgo e scrittore irlandese

Confessioni di un ribelle irlandese

“Napoli venne decorata, invece, per qualcosa che, come città e popolo, come unitaria comunità, era ed è assai arduo dimostrare che abbia fatto. Che le «soldatesche germaniche» siano state «cacciate dal suolo partenopeo», dai napoletani o da altri, è pura invenzione: si poteva sostenere nel 1944 per motivi di propaganda bellica (il decreto per la medaglia d'oro è del 10 settembre di quell'anno) ma oggi se ne può parlare solo nei comizi o nelle tavole rotonde, non in sede storica. Dopo cinquant'anni, i movimenti degli opposti eserciti nella fase meridionale della campagna d'Italia sono largamente documentati, e non si può fingere di non sapere quello che abbiamo qui esposto, e cioè che il ripiegamento della 10a armata tedesca da Salerno al Volturno cominciò il 16 settembre, ed era praticamente concluso il 27 quando anche le retroguarclie di genieri e guastatori rimaste a Napoli cominciarono a uscirne. Le «soldatesche» andarono via quando era ormai tempo che andassero. E un argomento su cui è persino penoso insistere, ma non si può fare a meno di ricordare che né Kesselring, Westphal e von Vietinghoff, né Churchill, Alexander e Clark, né Liddell Hart e gli altri massimi studiosi di storia militare hanno mai accennato a una insurrezione, rivolta o sommossa che abbia in qualche modo accelerato o intralciato la ritirata del presidio tedesco da Napoli.”

Origine: Napoli 1943, p. 164

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“[Umberto Bossi] Quando fa un comizio, sembra uno spettacolo mio!”

Roberto Benigni (1952) attore, comico, showman, regista, sceneggiatore e cantante italiano

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“Il pubblico accusatore dovrebbe essere sottoposto periodicamente a esami che ne attestino la sanità mentale.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2008
Origine: Dall'intervento al comizio del PdL a Savona, 8 aprile 2008; citato in Berlusconi: "Perizie per i pm". Dell'Utri: "Mangano un eroe" http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/verso-elezioni-18/berlusconi-toghe/berlusconi-toghe.html, Repubblica.it, 8 aprile 2008.

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“[Riferendosi all'astrofisica Margherita Hack] Quando vado sulla tv nazionale in seconda serata mi bastano 5 minuti per sentire qualcosa contro di me: l'altra sera c'era addirittura un'astrologa che mi attaccava.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Dal discorso al comizio di Nuoro del 17 gennaio 2009; citato in «Tv di Stato non degna di un paese civile» http://www.corriere.it/politica/09_gennaio_17/berlusconi_tv_di_stato_indegna_3803f61a-e4d1-11dd-98be-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 17 gennaio 2009.

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“[Parlando del caso di stupro avvenuto a Roma a Capodanno] Anche nello stato più militarizzato e poliziesco possibile un caso di questo genere può sempre capitare, quindi non è che si può pensare di mettere in campo una forza tale… dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, credo che non ce la faremmo mai.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Dall'intervista rilasciata al termine di un comizio a Sassari, 25 gennaio 2009 (audio disponibile in Berlusconi: "Stupri inevitabili" http://tv.repubblica.it/copertina/berlusconi-stupri-inevitabili/28606?video, Repubblica.it).

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“Io vi prometto che se lunedì sera, o comunque in ritardo martedì, Monti, Fini e Casini restano fuori dalla Camera mi ubriaco!”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

comizio al Lingotto di Torino, citato in Berlusconi: "Se Monti, Fini e Casini fuori dalla Camera mi ubriaco", la Repubblica, 17 febbraio 2013

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“Nel dopoguerra non c'era chi | urlava nei comizi più di un Cherokee.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Io diventerò qualcuno, n.° 12

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“[Facendo il gesto dell'ombrello] Ehi Boniver, bonazza, la Lega è sempre armata, ma di manico!”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

durante un comizio a Curno (BG), 26 settembre 1993; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – La Sacra Famiglia, la Repubblica, 13 febbraio 2007

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“Silvio, te l'avevo detto che ce l'abbiamo duro, ed è per questo che qui oggi è pieno di donne!”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

durante il comizio della Cdl a Vicenza contro la finanziaria, 21 ottobre 2006; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – La Sacra Famiglia http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/13-febbrai/13-febbrai.html, la Repubblica, 13 febbraio 2007

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“Sai perché durante i comizi di Di Pietro ci sono i sottotitoli?”

Fiorello (1960) showman, imitatore e conduttore radiofonico italiano

3 aprile 2008
Citazioni dal programma radiofonico Viva Radio 2, Imitazioni e personaggi, Il presentatore del programma Sai xChé??

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“Ahó, guardate che le canzoni non sono testi politici e io non faccio comizi. Questo è uno sfottò. Insomma, per me Nuntereggae più è la canzone più leggera che ho mai fatto.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

Origine: Citato in Carlo Vulpio, Rino Gaetano, inedito a 20 anni dalla morte. In «La ballata di Renzo», il cantautore scomparso nel giugno '81 prevedeva un incidente fatale https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/giugno/25/Rino_Gaetano_inedito_anni_dalla_co_0_01062511971.shtml, Corriere della Sera, 25 giugno 2001.

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“C'è un'Italia migliore e noi la faremo vincere!”

Nichi Vendola (1958) politico italiano

da un comizio a Baia San Giorgio, 18 luglio 2010
Origine: Visibile in Nichi Vendola: C'è un'Italia migliore http://www.youtube.com/watch?v=NQV4Oom50d4, YouTube.com, 18 luglio 2010.

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“C'è a sinistra un'etica e un'estetica della sconfitta e della bella morte, ti infilzano ma con la bandiera rossa che ti cade addosso come un sublime sipario: che palle!”

Nichi Vendola (1958) politico italiano

da un comizio a Baia San Giorgio, 18 luglio 2010
Origine: Visibile in Nichi Vendola: C'è un'Italia migliore http://www.youtube.com/watch?v=NQV4Oom50d4, YouTube.com, 18 luglio 2010.

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“Gasparri, io preferisco essere perdente ma libero piuttosto che vincente, ma servo, come sei tu!”

Nichi Vendola (1958) politico italiano

da un comizio a Bari, 4 giugno 2009
Origine: Nichi Vendola, comizio a Bari http://www.youtube.com/watch?v=GpyLtdwfdtc, YouTube.com, 4 giugno 2009 [video privato]

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“Non sono proprio una tragedia le rughe e i capelli bianchi… che siam belli perché siam pieni di difetti! Siamo belli, non perché siamo onnipotenti, ma perché siamo fragili, per quello siamo belli! Perché abbiamo paura! Perché ci tremano le gambe! Perché ci sentiamo goffi! Perché abbiamo bisogno di amore! Per questo siam belli!”

Nichi Vendola (1958) politico italiano

Origine: Da un comizio a Piazza Sant'Oronzo, Lecce, 25 marzo 2010; visibile al minuto 06:00 di Nichi Vendola in Piazza Sant'Oronzo a Lecce https://www.youtube.com/watch?v=GtVSzOkc7s8, YouTube.com, 27 marzo 2010

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“Penso che ogni tanto qualche scappellotto ci voglia per questo tipo di bambinacce. […] L'elemento della truffa è quello che più mi colpisce. Non c'è stata e non c'è fino ad ora –se ci sarà lo dirò– una censura della Rai e del cattivo Berlusconi contro la satira della Guzzanti. C'è stato un tentativo evidente di guadagnarsi la censura da parte della Guzzanti, che ha associato alla satira, cioè al suo mestiere, un altro mestriere, quello del comizio politico "de paese", "de borgata", quello violento, duro, in cui le è scappata anche la famosa espressione "razza ebraica", perché la ragazza è molto ignorante. E… questo non è bello. La censura se c'è stata risale al direttore di Rai 3, Paolo Ruffini, che ha avuto un ripensamento domenica 16 novembre al pomeriggio, poi ha deciso di mandarla in onda, e è andata in onda tranquillamente. Dopodiché la presidente di garanzia della Rai indicata dalla sinistra, Lucia Annunziata, all'unanimità con il resto del consiglio di amministrazione ha deciso che, prima di mandare in onda una cosa, vogliono sapere di cosa si tratta. Anche perché sennò si beccano le querele e soprattutto rendono un cattivo servizio al pubblico. […] Guardi, io faccio un giornale che per un terzo è satira, mi rendo colpevole di vilipendio tutti i giorni. Tutto sta a intenderci: c'è stile o non c'è stile? è una cosa fatta per comunicare con il pubblico e per essere onesti con sé stessi o una slealtà professionale e un tentativo di lucrare vantaggi politici da un contratto con la Rai? Ecco, secondo me è questa seconda cosa. […] La cosa che mi dispiace è la violazione del sacro canone del mestiere dell'attore. Un attore cosa fa? Un attore interpreta una parte, fa la satira – tra l'altro non l'ha mica inventata la Guzzanti la satira: la faceva pure Alighiero Noschese, voglio dire; se l'ha inventata qualcuno l'ha inventata la televisione commerciale dell'odiato Berlusconi, che ha rinnovato la televisione italiana e le ha aperto nuovi spazi di libertà. Uno fa la satira, punto e basta. Se uno attraverso la satira –come avvenne con Daniele Luttazzi– vuole fare campagna elettorale a favore del proprio partito, non va più in televisione. Molto semplice: non è censura, sono regole, regole sane.”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

da Primo piano, RaiTre, 24 novembre 2003

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“Noi ci battiamo per il bene di tutti, anche per quello di Silvio Berlusconi. Perché un vecchio di settantatré anni si deve rilassare, non deve vivere con l'angoscia del sudore che gli scioglie il fard.)”

Nichi Vendola (1958) politico italiano

Origine: Da un comizio a Bari, 4 giugno 2009; visibile in Nichi Vendola, comizio a Bari http://www.youtube.com/watch?v=GpyLtdwfdtc, YouTube.com, 4 giugno 2009 [video privato]

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“Che cos'è l'Ottocento? Un'epoca nella quale la donna era sacra, e si poteva comprare una ragazza di tredici anni per poche sterline, o pochi scellini se la si voleva soltanto per un'ora o due. Nella quale si costruirono più chiese che in tutta la precedente storia del paese, e a Londra una casa su sessanta era un bordello (la proporzione moderne sarebbe pressappoco una su seimila). Nella quale la santità del matrimonio (e della castità prematrimoniale) era esaltata da ogni pulpito, in tutti gli editoriali e nei pubblici comizi, e grandi personaggi pubblici - dal futuro re in giù - conducevano una vita assolutamente scandalosa. Nella quale venne gradatamente umanizzato il sistema penale, e la flagellazione era talmente diffusa che un francese cercò seriamente di dimostrare che il marchese De Sade doveva essere d'origine inglese. Nella quale il corpo femminile era più che mai celato agli occhi indiscreti, e i meriti degli scultori erano valutati in base alla loro capacità di scolpire donne nude. Nella quale non esiste un romanzo, una commedia o una poesia di un certo livello letterario che si spinga oltre la sessualità di un bacio […], mentre la popolazione di opere pornografiche raggiungeva un livello mai superato. Nella quale non si nominavano mai le funzioni escretorie, e le condizioni igieniche erano ancora talmente primitive […] che dovevano esserci poche case e poche strade che non le ricordassero in continuazione. Nella quale si sosteneva all'unanimità che le donne non hanno orgasmo, e si insegnava a ogni prostituta come simularlo. Nella quale ci furono progressi enormi in tutti gli altri settori dell'attività umana, e soltanto tirannide nel più personale e fondamentale”

The French Lieutenant's Woman

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“Non facevo comizi, ma non ho mai nascosto da che parte stavo. E da che parte potevo stare? Mio padre era nel consiglio di fabbrica, alla Burgo. Bastava che facesse un fischio e si fermava il reparto.”

Roberto Boninsegna (1943) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Gianni Mura, 70 anni da Bonimba http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/11/04/70-anni-da-bonimba.html, la Repubblica, 4 novembre 2013.

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“Acclamato nei comizi al grido di "Arik, re d'Israele", Sharon pensa probabilmente a se stesso come a un Churchill o a un De Gaulle destinato a salvare il paese dal disastro e dal disonore. Ma alla sua indubbia popolarità non corrisponde un eguale peso politico.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Acclamato nei comizi al grido di "Arik, re d' Israele", Sharon pensa probabilmente a se stesso come a un Churchill o a un De Gaulle destinato a salvare il paese dal disastro e dal disonore. Ma alla sua indubbia popolarità non corrisponde un eguale peso politico.
Origine: Da I muscoli di Peres http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/11/16/muscoli-di-peres.html?ref=search, la Repubblica, 16 novembre 1985.