Frasi su mafia

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema mafia, stato, politico, mafioso.

Frasi su mafia

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“La mafia uccide, il silenzio pure.”

Peppino Impastato (1948–1978) attivista politico, giornalista e conduttore radiofonico italiano
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“La mafia e la politica, fra', andranno sempre insieme, | come al cesso mano nella mano le due amiche sceme.”

Gue Pequeno (1980) rapper italiano

da La Bella Italia
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“Io sono nato e cresciuto a Palermo, e a Palermo c’è la mafia, e se la mafia non si è completamente impossessata della città, se comunque abbiamo avuto un barlume di civiltà e di speranza, è grazie ad un gruppo di persone che si è opposto. Lo sapete perché queste persone mi mettono in crisi? Perché non erano dei santi, erano fatti di carne e ossa, esattamente come me, avevano dei pregi e sicuramente dei difetti, esattamente come me. Io spesso incontro gente che è sotto scorta, perché è nel mirino della mafia e può capitare che queste persone siano egocentriche, paranoiche, noiose, vanitose, fissate col sesso, testarde, ritardatarie, egoiste, presuntuose, ingrate, stronze, insomma può capitare che abbiano tutti o qualcuno dei difetti che posso avere io ed è questo che mi mette in crisi, che sono esattamente come me, che quello che hanno fatto loro potrei farlo anche io. Quanto farebbe bene alla mia coscienza se fossero dei santi del paradiso? Ma nonostante siano come me, loro sono quelli che fanno il lavoro sporco, al posto mio. Pensare che una persona in prima fila nel combattere la mafia debba necessariamente avere anche il carattere di San Francesco forse è da ingenui. Se un giornalista scrive di mafia io non mi chiedo perché scriva di mafia, non mi chiedo se così abbia avuto più successo con le ragazze, non mi chiedo se così si sia arricchito, io mi chiedo se quello che scrive sia vero, mi chiedo se quello che scrive dia fastidio alla mafia, mi chiedo se, leggendolo, la mia conoscenza e la mia coscienza siano migliorate; io mi sono rotto i coglioni di aspettare che una persona venga ammazzata per rivalutarla; sarò ingenuo, ma ho visto troppa gente a casa mia disprezzata in vita e apprezzata in morte e così, ingenuamente, sosterrò tutti coloro che credono che la Mafia, la Camorra, la 'Ndrangheta, la Sacra Corona Unita e la Stidda, debbano essere non tollerate, ma sconfitte e, per fare questo, mettono in gioco la loro vita. E li ascolterò anche se eventualmente saranno egocentriche, paranoiche, noiose, vanitose, fissate col sesso, testarde, ritardatarie, egoiste, presuntuose, ingrate, stronze.”

Pif (1972) conduttore televisivo e scrittore italiano
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“Giovanni, ho preparato il discorso da tenere in chiesa dopo la tua morte: "Ci sono tante teste di minchia: teste di minchia che sognano di svuotare il Mediterraneo con un secchiello… quelle che sognano di sciogliere i ghiacciai del Polo con un fiammifero… ma oggi signori e signore davanti a voi, in questa bara di mogano costosissima, c'è il più testa di minchia di tutti… Uno che aveva sognato niente di meno di sconfiggere la mafia applicando la legge."”

Paolo Borsellino (1940–1992) magistrato italiano

Origine: Citato in Paolo Borsellino: a vent'anni dalla strage di via D'Amelio, aspettiamo ancora la verità sulla sua morte http://www.oggi.it/attualita/attualita/2012/07/19/paolo-borsellino-a-ventanni-dalla-strage-di-via-damelio-aspettiamo-ancora-la-verita-sulla-sua-morte/, Oggi.it, 19 luglio 2012.

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“È tutto teatro. Quando la mafia lo deciderà, mi ammazzerà lo stesso.”

Giovanni Falcone (1939–1992) magistrato italiano

Origine: Falcone si riferiva alle sirene spiegate e ai poliziotti armati fino i denti che lo proteggevano durante l'incontro avuto con lo scrittore spagnolo Juan Arias.
Origine: Citato in Juan Arias, Mi triste Italia http://elpais.com/diario/2009/06/15/opinion/1245016813_850215.html, El Pais, 15 giugno 2009; articolo tradotto in La mia triste Italia http://italiadallestero.info/archives/6169, Italiadallestero.info.

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“La mafia teme la scuola più della giustizia, l'istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa.”

Antonino Caponnetto (1920–2002) magistrato italiano

Origine: Dall'intervento nel convegno Scuola e democrazia, Firenze, 13 marzo 1994; atti disponibile su Edscuola.it http://www.edscuola.it/archivio/interlinea/caponnetto.html.

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“Non mi chiedete chi sono i politici compromessi con la mafia perché se rispondessi, potrei destabilizzare lo Stato.”

Tommaso Buscetta (1928–2000) criminale italiano

Rivolgendosi a Giovanni Falcone.

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“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.”

Paolo Borsellino (1940–1992) magistrato italiano

Origine: Citato in Lavinia Farnese, Borsellino, eroe borghese in prima linea contro la mafia http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/17/paolo-borsellino-eroe-borghese-in-prima-linea.htmlPaolo, la Repubblica, 17 luglio 2006, p. 53.

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“Veramente il danaro ha corrotto tutto e tutti.”

Tommaso Buscetta (1928–2000) criminale italiano

Avendo saputo che la mafia faceva affari con Gaetano Badalamenti, formalmente espulso da Cosa Nostra.

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“La mafia è una merda.”

Luigi Ciotti (1945) sacerdote italiano

Origine: Citato nel discorso di Don Ciotti in occasione della 17ª giornata contro le mafie organizzata da Libera, Genova, 17 marzo 2012.

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“Io credo che occorra rendersi conto che questa non è una lotta personale tra noi e la mafia. Se si capisse che questo deve essere un impegno - straordinario nell'ordinarietà - di tutti nei confronti di un fenomeno che è indegno di un paese civile, certamente le cose andrebbero molto meglio.”

Giovanni Falcone (1939–1992) magistrato italiano

Origine: Dall'intervista di Corrado Augias, Telefono Azzurro http://www.raiplay.it/video/2017/04/Lintervento-a-Telefono-giallo-a05be0c9-cb0c-4b9b-b308-44a7fdd0a0ea.html, 1991.

“La mafia sta a Roma, la camorra sta a Roma. La vera camorra sta a Roma, mica sta qui.”

Raffaele Cutolo (1941) criminale italiano

Intervista di Enzo Biagi dell'11 marzo 1986

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“Se esiste l'antimafia vorrà dire che esiste pure la mafia.”

Luciano Liggio (1925–1993) criminale italiano

citato da Marcello Dell'Utri
Attribuite

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“Mafia tempora currunt.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il malloppo, p. 14

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“Vi racconto una piccola atroce storia per capire quale possa essere talvolta la posizione del potere politico dentro una vicenda mafiosa, una storia vecchia di alcuni anni fa e che oggi non avrebbe senso e che tuttavia in un certo modo interpreta tutt'oggi il senso politico della mafia. Nel paese di Camporeale, provincia di Palermo, nel cuore della Sicilia, assediato da tutta la mafia della provincia palermitana, c'era un sindaco democristiano, un democristiano onesto, di nome Pasquale Almerico, il quale essendo anche segretario comunale della DC, rifiutò la tessera di iscrizione al partito ad un patriarca mafioso, chiamato Vanni Sacco ed a tutti i suoi amici, clienti, alleati e complici. Quattrocento persone. Quattrocento tessere. Sarebbe stato un trionfo politico del partito, in una zona fino allora feudo di liberali e monarchici, ma il sindaco Almerico sapeva che quei quattrocento nuovi tesserati si sarebbero impadroniti della maggioranza ed avrebbero saccheggiato il Comune. Con un gesto di temeraria dignità, rifiutò le tessere.
Respinti dal sindaco, i mafiosi ripresentarono allora la domanda alla segreteria provinciale della DC, retta in quel tempo dall'ancora giovane Giovanni Gioia, il quale impose al sindaco Almerico di accogliere quelle quattrocento richieste di iscrizione, ma il sindaco Almerico, che era medico di paese, un galantuomo che credeva nella DC come ideale di governo politico, ed era infine anche un uomo con i coglioni, rispose ancora di no. Allora i postulanti gli fecero semplicemente sapere che, se non avesse ceduto, lo avrebbero ucciso, e il sindaco Almerico, medico galantuomo, sempre convinto che la Dc fosse soprattutto un ideale, rifiutò ancora. La segreteria provinciale s'incazzò, sospese dal partito il sindaco Almerico e concesse quelle quattrocento tessere. Il sindaco Pasquale Almerico cominciò a vivere in attesa della morte. Scrisse un memoriale indirizzato alla segreteria provinciale e nazionale del partito denunciando quello che accadeva e indicando persino i nomi dei suoi probabili assassini. E continuò a vivere nell'attesa della morte. Solo, abbandonato da tutti. Nessuno gli dette retta, lo ritennero un pazzo visionario che voleva continuare a comandare da solo la città emarginando forze politiche nuove e moderne.
Talvolta lo accompagnavano per strada alcuni amici armati per proteggerlo. Poi anche gli amici scomparvero. Una sera di ottobre mentre Pasquale Almerico usciva dal municipio, si spensero tutte le luci di Camporeale e da tre punti opposti della piazza si cominciò a sparare contro quella povera ombra solitaria. Cinquantadue proiettili di mitra, due scariche di lupara. Il sindaco Pasquale Almerico venne divelto, sfigurato, ucciso e i mafiosi divennero i padroni di Camporeale. Pasquale Almerico, per anni, anche negli ambienti ufficiali del partito venne considerato un pazzo alla memoria.”

Giuseppe Fava (1925–1984) scrittore, giornalista e drammaturgo italiano

da I Siciliani, gennaio 1983

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“La mafia […] già da molto tempo funge da modello per la criminalità organizzata. Ne consegue che questa sostanziale unitarietà del modello organizzativo consente di utilizzare il termine mafia in senso ampio per tutte le più importanti organizzazioni criminali.”

Giovanni Falcone (1939–1992) magistrato italiano

Origine: Da un articolo per Micromega, n. 3, gennaio-settembre 1992; citato in Alberto De Bernardi, Scipione Guarracino, La conoscenza storica: fonti e storiografia, vol. 3, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, 2000, p. 507. ISBN 88-424-4472-3

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“Chiunque pensasse di combattere la Mafia nel "pascolo" palermitano e non nel resto d'Italia non farebbe che perdere tempo.”

Carlo Alberto dalla Chiesa (1920–1982) generale e prefetto italiano

Origine: Dall'intervista di Giorgio Bocca, la Repubblica, 10 agosto 1982; riportata in Repubblica.it http://www.repubblica.it/cronaca/2012/09/03/news/dalla_chiesta_ultima_intervista_bocca-41889663/, 3 settembre 2012.

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“Finché una tessera di partito conterà più dello Stato, non riusciremo mai a battere la mafia.”

Carlo Alberto dalla Chiesa (1920–1982) generale e prefetto italiano

Origine: Citato in Nando dalla Chiesa, Delitto imperfetto, p. 29.

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“Adesso, mettiamo da parte per un attimo, il lato più drammatico di vivere in una città dove c'è la mafia, cioè: i morti uccisi.”

Pif (1972) conduttore televisivo e scrittore italiano

Dal programma televisivo Il testimone

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“Sono palermitana perché Palermo è il mio capoluogo. Tutti i siciliani sono palermitani. Ogni siciliano di buon senso riconosce che il suo capoluogo è Palermo. Se parlo di Palermo, mi riferisco a tutta la Sicilia.”

Carmen Consoli (1974) cantautrice italiana

citato in Carmen Consoli: «Torno e canto la mafia e femminicidi» http://video.corriere.it/carmen-consoli-torno-canto-mafia-femminicidi/00b16a72-9fff-11e4-84eb-449217828c75, CorriereTV, 19 gennaio 2015

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“Ma come vi permettete di dire certe cose? La parola "Mafia" non è stata mica inventata in Russia.”

Vladimir Putin (1952) politico russo

In risposta a delle osservazioni fattegli da alcuni capi di Stato durante il Consiglio Europeo del 2006: citato da tutti i giornali il 24 novembre 2006

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“La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Citato in Strage di Capaci, Napolitano ricorda Falcone e Borsellino http://affaritaliani.libero.it/cronache/strage_di_capaci_napolitano_ricorda_falcone_borsellino230509.html, Affaritaliani.it, 23 maggio 2009.

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“Le prove dei rapporti tra Stato e Mafia? Purtroppo Mangano.”

Mario Natangelo (1985) fumettista e giornalista italiano

Il Fatto Quotidiano, 20 novembre 2009

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“È finito tutto.”

Antonino Caponnetto (1920–2002) magistrato italiano

sulla lotta alla mafia, subito dopo la strage di via d'Amelio

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“Come si fa a smaltire un carico di rifiuti tossici e magari radioattivi? Elementare Watson: basta stivarlo su una nave in pessime condizioni e poi venderlo a qualche signore della guerra che in cambio chiede solo una buona partita di armi. Oppure comprare una carretta e affondarla insieme ai veleni. Dunque, si acquista un mercantile, si imbottisce di rifiuti pericolosi dichiarando un carico di materiale innocuo e, infine, si inabissa il natante o almeno si tenta; male che vada il relitto viene abbandonato alla deriva. Soltanto negli ultimi 25 anni sono state affondate misteriosamente circa una sessantina di navi nei mari a ridosso della penisola italiana (in particolare Tirreno, Jonio e Adriatico); ma la stima è errata per difetto, anche se soltanto i Lloyd's di Londra ne certificano 40. Si tratta di imbarcazioni in condizioni disastrose da far sparire sia per truffare le compagnie assicurative sia per smaltire illecitamente sostanze pericolose. Parecchie di queste navi sono state utilizzate prima dell'inabissamento, sia per portare rifiuti verso paesi del Terzo mondo sia per il traffico di armi. La concomitanza fra lo smaltimento illecito di rifiuti e il traffico di armi appare ormai come un dato fondante e svela lo scenario di un doppio coinvolgimento della mafia, ma soprattutto di governi, multinazionali e faccendieri in particolare dei nostri servizi segreti (ex Sismi e Sisde).”

Gianni Lannes giornalista e fotografo italiano
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“In Italia non si riesce a vedere un film in lingua originale, perché i doppiatori qui sono una mafia. Non capisco perché abbiano tutto questo potere. Il doppiaggio esiste anche in Francia, ma non hanno lo stesso potere. Quando c'è uno sciopero della categoria il cinema non si ferma. Meglio comunque il doppiaggio piuttosto che il film non esca proprio.”

Vincent Cassel (1966) attore francese

Origine: Da un'intervista rilasciata al programma radiofonico Hollywood Party, Radio 3; citato in Vincent Cassel: «I doppiatori in Italia sono una mafia» http://www.rollingstone.it/cinema/news-cinema/vincent-cassel-i-doppiatori-in-italia-sono-una-mafia/2016-03-17/, Rollingstone.it, 17 marzo 2016.

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“La mafia? A volte penso sia stata inventata per dare uno stipendio a quelli che fanno antimafia.”

Maurizio Zamparini (1941) imprenditore italiano

Origine: Da un intervento alla scuola Politecnica della facoltà di Architettura di Palermo; citato in Palermo, Zamparini: "La mafia? Inventata per dare uno stipendio a chi fa antimafia" http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/22/palermo-zamparini-la-mafia-inventata-per-dare-uno-stipendio-a-chi-fa-antimafia/1710483/, Ilfattoquotidiano.it, 22 maggio 2015.

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“Non è un segreto che in America il crimine organizzato incameri più di quaranta miliardi di dollari all'anno. Questa è una somma piuttosto redditizia, specie quando uno considera che la Mafia spende molto poco per la cancelleria.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Rivincite (Getting Even), Uno sguardo alla criminalità organizzata

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“Niente a che fare. Solo "ciao" e "arrivederci."”

Frank Sinatra (1915–1998) cantante, attore e conduttore televisivo statunitense

parlando delle sue presunte implicazioni con la mafia, 1951

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“Gli intellettuali sono come la mafia. Si uccidono solo tra loro.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

Origine: Citato in Gino & Michele, § 1968.

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“La mafia non parla direttamente, ma attraverso gesti, azioni.”

Alexander Stille (1957) giornalista e scrittore statunitense

In un altro paese

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