Frasi su meno
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“Chi sa fare la musica la fa, chi la sa fare meno la insegna, chi la sa fare ancora meno la organizza, chi la sa fare così così la critica.”

Luciano Pavarotti (1935–2007) tenore italiano

Origine: Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Le Formiche: anno terzo, Zelig Editore, 1995, § 1734.

“Portati tanti sogni | perché dei sogni non puoi farne a meno | saranno sempre i tuoi sostegni | ti lasceranno sempre con qualcuno.”

Massimo Morsello (1958–2001) cantautore, imprenditore e terrorista italiano

da Figlia della luna

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“Bravo, io? Non ne sono così convinto. Se avessi fatto il calciatore, avrei fatto meno fatica a misurare il mio talento. Come quando, trent'anni fa, al torneo estivo di calcio di Lauria, il mio paese, feci 11 gol in 9 partite. Lì si che mi sono sentito bravo davvero.”

Rocco Papaleo (1958) attore italiano

Origine: Dall'intervista di Sara Chiappori, Rocco Papaleo coast to coast http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/04/23/rocco-papaleo-coast-to-coast.html, la Repubblica, 23 aprile 2011.

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“Come da un insieme cosí limitato e contraddittorio sia potuta derivare una morale valida per millenni, è il segreto della cui soluzione tu andavi in cerca, cara Yúkiko. Abbiamo in parte capito come il limitato e parziale possa diventare universalmente umano, quando la perdita della forza materiale costringa a riflettere sui valori ideali. Resta tuttavia, e resterà (ahimè!) indefinita, la contraddizione persistente tra la predica che qui ascoltiamo, e la pratica che tutti pratichiamo. Tutti: e finora soprattutto i predicatori, che in privato e in pubblico, come individui e come Stati cristiani e anzi «cristianissimi», li hanno sistematicamente violati tutti. E tra i violatori si sono sempre distinti i potenti, i cui peccati sono stati perennemente giustificati e benedetti in nome di Dio.
La religione non ha mutato in niente i costumi dell'uomo: li ha resi, semmai, piú contraddittori con le idealità proclamate, aggiungendovi cosí la sua ipocrisia: «accumulando duol con duolo», per dirla con Dante. In questo senso è stata davvero, ed è tuttora, il male del mondo. Lo è soprattutto quando propagandosi oggi nel mondo non in forza propria ma in forza della civiltà evoluta di cui è parte, induce i «meno evoluti» a credere che in essa e solo in essa risieda una piú alta morale, per seguire la quale si debbano anche prendere come oro colato le parole dei suoi antichi miti: è questo il caso delle odierne «evangelizzazioni». Come sarebbe bello se invece potessimo considerare serenamente i suoi dogmi e le sue prescrizioni come tappe della nostra difficile evoluzione! e se, per fondare una piú alta morale, imparassimo a guardare all'uomo, anziché a un ipotetico dio!”

Mario Alighiero Manacorda (1914–2013) docente e traduttore italiano

55, p. 273
Lettura laica della bibbia

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“Da molti anni, vado riflettendo sul fatto che forse il vero bipolarismo (trasversale agli attuali schieramenti) è tra chi vuole una legge in più e chi una in meno, tra chi vuole un intervento dello stato in più e chi uno in meno, tra chi vuole un allargamento della sfera di decisione pubblica o collettiva e chi invece preferirebbe un irrobustimento della sfera di decisione individuale e privata. Personalmente, ritengo sempre più desiderabile la seconda opzione: vale per l'economia tanto quanto per le libertà personali. Da anni, un intellettuale coraggioso come Alain Finkielkraut ci spiega che una società libera non è un "accumulo di diritti”

Daniele Capezzone (1972) politico italiano

diritto a questo, diritto a quello...). Questa impostazione ha già avuto un peso, a mio avviso negativo, su una parte della nostra Costituzione (diritto alla casa, diritto al lavoro, e così via: solennemente proclamati, e ovviamente irrealizzabili, in quei termini). Ora l'errore più grave sarebbe quello di trasferire questo "metodo" anche in altri ambiti: quando invece il tema non sarebbe quello di chiedere un "diritto" codificato in più, ma una facoltà in più, o un divieto in meno, o un intervento pubblico in meno. (da Il Foglio, 24 febbraio 2011)

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“Qualche dichiarazione meno infuocata contro la Giustizia di regime, come il Cavaliere si ostina a definirla, avrebbe meglio aiutato la politica italiana a rimuovere il macigno che la paralizza, e che è lui, Berlusconi.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da E il resto sia silenzio https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/14/RESTO_SIA_SILENZIO_co_0_9807143775.shtml, 14 luglio 1998, p. 1
Corriere della Sera

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“[Chi sarà il nostro lettore] Noi non lo sappiamo perché non siamo un giornale di parte, e tanto meno di partito, e nemmeno di classi o di ceti. In compenso, sappiamo benissimo chi non lo sarà. Non lo sarà chi dal giornale vuole soltanto la "sensazione”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

... ] Non lo sarà chi crede che un gol di Riva sia più importante di una crisi di governo. E infine non lo sarà chi concepisce il giornale come una fonte inesauribile di scandali fine a se stessi. Di scandali purtroppo la vita del nostro Paese è gremita, e noi non mancheremo di denunciarli [... ] Ma non lo faremo per metterci al rimorchio di quella insensata e cupa frenesia di dissoluzione in cui si sfoga un certo qualunquismo, non importa se di destra o di sinistra [... ] Vogliamo creare, o ricreare, un certo costume giornalistico di serietà e di rigore. E soprattutto aspiriamo al grande onore di venire riconosciuti come il volto e la voce di quell'Italia laboriosa e produttiva che non è soltanto Milano e la Lombardia, ma che in Milano e nella Lombardia ha la sua roccaforte e la sua guida. (25 giugno 1974)

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“«Quando il mondo della creatività avrà compiuto la sua secessione, l'industria dell'appropriazione che limita i diritti d'uso […] deperirà lentamente nel campo cinto di filo spinato che finge di coltivare. Ne è così consapevole che è pronta a tutto per impedirlo. Noi dobbiamo proteggere l'ecosistema dell'informazione da questi attacchi, ma ciò non ci esime dal riflettere sui vincoli al suo sviluppo e al suo divenire. E se ce ne daranno l'occasione, potrà essere utile aiutare questa industria a reinventarsi in forme meno distruttive.» Queste parole di Philippe Aigrain, nel suo libro dedicato al conflitto fra la condivisione libera e il monopolio proprietario dei beni informativi, possono essere lette e riprodotte in virtù di una scelta coerente e consapevole del suo autore, che ha sottoposto il testo a una licenza Creative Commons. La domanda di Aigrain – fino a che punto la cosiddetta "proprietà intellettuale", un monopolio che rende artificiosamente costoso qualcosa che sta diventando riproducibile sempre più facilmente, danneggia la creatività e la cultura?”

Maria Chiara Pievatolo (1963) accademica italiana

è ormai molto comune, 2 anche se buona parte degli autori accademici italiani, almeno nel settore delle scienze umane, sembra continuare a ignorarla. (introduzione, p. 11)
Sette scritti politici liberi, Incipit
Origine: Traduzione di Maria Chiara Pievatolo da Philippe Aigrain, [//paigrain.debatpublic.net/?page_id=160/ Cause commune: l’information entre bien commun et propriété], Fayard, Parigi, 2005, p. 215 sg.

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“La Shoah è un fatto drammaticamente europeo. È vero che ha avuto cuore nella Germania nazista ma in tutti i paesi europei gruppi più o meno grandi hanno collaborato. Il 27 gennaio – giorno in cui furono abbattuti i cancelli di Aushwitz – è divenuto "giorno della memoria" per una legge dello Stato. Ciò che è stato fatto contro gli ebrei riguarda tutti.»”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data
Origine: Citato in 27 gennaio, Giornata della Memoria della Shoah http://www.santegidio.org/pageID/3019/langID/it/27_gennaio_-_Giornata_della_memoria_della_Shoah.html, Santegidio.org, Roma, 24 gennaio 2012.

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“L'organizzazione tanto è più eccellente quanto meno cede alle esterne azioni ed impressioni ed anzi modifica con maggior efficacia ed appropria a sé quelle azioni.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Origine: Dell'ottima congregazione umana, p. 401, I

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“Se si sappia vivere da vinti, lo si è un po' meno.”

Origine: Pensieri del Tè, p. 84

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“Chi attacca la magistratura lo fa per trovarsi un alibi… Il nemico primo è la corruzione.”

Rocco Buttiglione (1948) politico e accademico italiano

dall'intervista a l'Europeo, Macché complotto, rubate un po' meno, 11 settembre 1992; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Il Buttiglione pieno e quello vuoto http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/18-luglio/18-luglio.html, la Repubblica, 18 luglio 2007

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“[Sulla frase di Berlusconi sull'abolizione di alcune festività per aumentare la produttività] È stata solo una battuta in un contesto più ampio, per essere capita va accompagnata dalla consapevolezza che chi l'ha pronunciata lavora 24 ore, domenica compresa, e non sa cosa sono le ferie e le vacanze.”

Isabella Bertolini (1963) politica italiana

citata in Meno festività per lavorare di più Al premier una valanga di critiche http://www.repubblica.it/2004/c/sezioni/politica/campagna1/hannodetto/hannodetto.html, la Repubblica, 29 marzo 2004

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“Niente di dopodomani di meno che…”

Nino Frassica (1950) attore, comico e personaggio televisivo italiano

Un due tre stella, Anno Ghiotti

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“Devo lottare contro due avversari, quello che sta di là dalla rete, e l'età. E sono meno veloce. Hanno capito che sono battibile, ci provano tutti.”

Pete Sampras (1971) tennista statunitense

Origine: Citato in Gianni Clerici, Sampras e Agassi, è già finita la caduta degli dei americani http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/06/27/sampras-agassi-gia-finita-la-caduta-degli.html, la Repubblica, 27 giugno 2002.

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“Grazie dissi. Questi posti li conosco molto bene e a Camandona ho delle armi. A te serve di più. Poi mi avviai sulla mulattiera a passo svelto. In meno di due ore potevo essere a casa.”

Edgardo Sogno (1915–2000) diplomatico, scrittore e politico italiano

da Guerra senza Bandiera, Il Mulino, Bologna, 1995, pag. 124

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