Frasi su nevrosi

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema nevrosi, due-giorni, vita, età.

Frasi su nevrosi

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“L'accettazione della nevrosi universale risparmia il compito di formarsi una nevrosi personale.”

Sigmund Freud (1856–1939) neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi

Origine: Da Il futuro di un'illusione.

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“[Patriottismo, nazionalismo e razzismo] stanno fra di loro come la salute, la nevrosi e la pazzia.”

Umberto Saba (1883–1957) poeta italiano

32, p. 38
Scorciatoie e raccontini

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“La teoria del trauma è stata perciò accantonata perché antiquata, infatti avendo compreso che la radice delle nevrosi non è il trauma, bensì il conflitto erotico nascosto, il trauma perde la sua importanza patogena.”

Carl Gustav Jung (1875–1961) psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero

Origine: La psicologia dei processi inconsci (1917), p. 25; 1997

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“C'è una predisposizione costituzionale a tutto, quindi anche alla nevrosi.”

Cesare Musatti (1897–1989) psicologo e psicoanalista italiano

p. 83

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“I pesci rossi
piccoli e grossi
son tutti rosi
dalla nevrosi.”

Toti Scialoja (1914–1998) pittore e poeta italiano

La stanza la stizza l'astuzia

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“La nevrosi è qualche cosa di circoscritto al pube.”

Aforismi e magie

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“stanno fra di loro come la salute, la nevrosi e la pazzia.”

Umberto Saba (1883–1957) poeta italiano

32, p. 38
Scorciatoie e raccontini

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“Se «ami» chi ti tratta male e tratti male chi ti «ama», significa che preferisci rifugiarti nella nevrosi.”

Massimo Gramellini (1960) giornalista e scrittore italiano

Il pentito, pos. 481
Cuori allo specchio

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“Per me, - disse Walter, - la differenza è che gli uccelli uccidono perché devono mangiare. Non lo fanno con rabbia, non lo fanno senza motivo. Non è una cosa nevrotica. Per me è questo che rende la natura un luogo pacifico. Le cose vivono o non vivono, ma non esiste il veleno del risentimento, della nevrosi e dell'ideologia. È un sollievo dalla mia rabbia nevrotica”

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Variante: La differenza è che gli uccelli uccidono solo perché devono mangiare. Non lo fanno con rabbia, non lo fanno senza motivo. Non è una cosa nevrotica. Per me è questo che rende la natura un luogo pacifico. Le cose vivono o non vivono, ma non esiste il veleno del risentimento, della nevrosi e dell'ideologia. È un sollievo dalla mia rabbia nevrotica.

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“Gli scrittori di oggi, e ci sono anch'io fra quelli, hanno la tendenza a mettere in risalto l'avvilimento dello spirito, e Dio solo sa quanto spesso la cosa avvenga. Ma quando, qualche volta, questo non succede, è come se si accendesse un faro davanti a noi. E a tale proposito voglio dedicare un momento per spiegare come stanno le cose. A dispetto dei sorrisini provenienti dai sudisti della "Cintura delle Nevrosi" e dagli scrittori, sono convinto che i grandi- Platone, Lao-tsu, Buddha, Gesù, Paolo, oltre ai profeti ebrei- non siano arrivati fino a noi in forza della loro negatività. Chi scrive ha il dovere di incoraggiare, illuminare e dare sollievo alla gente. Se si può dire che la parola scritta sia in qualche modo servita allo sviluppo della specie e a un mezzo sviluppo della cultura, il suo contributo è consistito in questi: che una grande opera può dirsi tale se si offre come un bastone a cui si può appoggiare, una madre a cui ci si può rivolgere, la saggezza che corregge i passi falsi della follia, la forza che soccorre quando si è deboli e il coraggio che viene in aiuto quando si ha paura. Non saprei peraltro dire come si possa affrontare la realtà con un atteggiamento negativo o in preda alla disperazione e chiamare tutto questo letteratura. E' pur vero che siamo fragili, brutti, meschini e litigiosi, ma se quel che siamo fosse tutto qui, saremmo scomparsi dalla faccia della terra ormai da millenni. Questo oggi mi sento di dire, e lo voglio dire in modo chiaro, sì che non lo si debba dimenticare leggendo quanto di terribile e increscioso seguirà in questo libro; e perché il territorio a est dell'non è l'Eden, questo certamente no, ma non si può nemmeno dire che si collochi a un'insuperabile distanza." Da il suo”

John Steinbeck (1902–1968) scrittore statunitense
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