Frasi su valor
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“I rivoltosi non hanno motivazioni fondamentalmente politiche o religiose. Essi incendiano le loro stesse scuole, i loro stessi ospedali, le automobili dei loro vicini. Praticano sui loro "territori" la politica della terra bruciata. Quello che esprimono è un'ostilità assoluta per tutto quello che, da vicino o da lontano, evoca l'autorità, le istituzioni, lo Stato o i pubblici poteri. La violenza a cui assistiamo in questi giorni è un lungo grido di odio, ma anche di disperazione, da parte di «giovani» che sono quasi tutti disoccupati, in situazione di fallimento scolastico e che constatano di non avere alcun posto in una società globale dove la povertà non cessa di avanzare, mentre le grandi società industriali vedono regolarmente aumentare i loro utili. Essi si ribellano perché constano questo, ma più si ribellano più arretrano. Per questi giovani ribelli, dediti fin dall'infanzia alla delinquenza e alla strada, semplicemente non c'è futuro. Una «vita normale» sembra un sogno inaccessibile. Molti pensano che tali rivolte segnino il fallimento della «società multiculturale». La formulazione è troppo facile. Contrariamente a quello che si afferma ovunque, noi non siamo in una società "multiculturale", ma in una società contemporaneamente multi-etnica e tristemente monoculturale”

Alain de Benoist (1943) scrittore francese

in cui la cultura si riduce ai valori mercantili e alla passione per il consumo
Origine: Da La Francia va a fuoco?, Tribune libre, 7 novembre 2005.

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“I valori sono stabiliti o convalidati e identificati attraverso la discussione, un'attività che è al tempo stesso sociale, intellettuale e creativa.”

Frank Knight (1885–1972)

Origine: Da Freedom and Reform, Harper, New York, 1947, p. 280; citato in Amartya Sen, La libertà individuale come impegno sociale, traduzione di Franca Crespi, Laterza, 1997, p. 72.

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“Il valore d'un soldato non lo si giudica in tempo di pace o di quiete, ma nell'ora dell'assalto.”

Francesco Olgiati (1886–1962) religioso italiano

Origine: Schemi di conferenze, p. 72

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“[Alessandro Marchesini] Opera con gran decoro e valore, spezialmente nelle figure minori del naturale, e dà a vedere gl'ottimi insegnamenti, che ebbe dalla scola del famoso Carlo Cignani, la quale seguì con onore in tempo della sua gioventù.”

Anton Maria Zanetti (1706–1778) disegnatore italiano, erudito e precursore della scienza del catalogo (1706 – 1778)

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Descrizione di tutte le pubbliche pitture della Città di Venezia e isole circonvicine

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“Più che una calciopoli si è trattata di un arbitropoli, almeno da quanto emerso dalle ultime sentenze. La responsabilità oggettiva è a mio avviso un male necessario dello sport. Il comportamento dei dirigenti della Juventus non macchia il valore della società, ma i dirigenti bianconeri sbagliano a considerare propri 29 Scudetti.”

Franco Carraro (1939) dirigente sportivo e politico italiano

citato in Carraro torna su Calciopoli e va giù duro con le 'giacchette nere': "Fu un 'Arbitropoli'. La Juve? Ha 27 scudetti. Altrimenti anche l'Inter può chiedere quello del rigore di Ronaldo e la Roma quello del goal di Turone..." http://www.goal.com/it/news/240/calciopoli/2011/12/16/2805851/carraro-torna-su-calciopoli-fu-un-arbitropoli-nel-2004, goal.com, 16 dicembre 2011

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“Caro Inler, per noi ci può essere spazio nel Napoli ma il Napoli è una fede. Il giocatore vuole una clausola rescissoria con un valore che lascia pensare che siamo una tappa di passaggio per altri lidi, e questo non va bene, Inler deve dimostrare di voler abbracciare il progetto.”

Aurelio De Laurentiis (1949) produttore cinematografico, dirigente sportivo e imprenditore italiano

Origine: Citato in «A Inler e Criscito dico che il Napoli è una fede» http://www.corrieredellosport.it/calcio/calcio_mercato/2011/06/09-177365/%C2%ABA+Inler+e+Criscito+dico+che+il+Napoli+%C3%A8+una+fede%C2%BB, Corriere dello Sport, 9 giugno 2011.

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“Lo «zio Walt» è ben lontano dal fornire l'immagine di un padre comprensivo e accogliente, sebbene il mondo che egli ha ideato (e, detto per dovere di cronaca, ottenuto tramite lo sfruttamento dei propri collaboratori, sotto-pagati e costretti a turni di lavoro fino a 16 ore) rappresenti un universo che esalta i valori della tranquilla vita di campagna del Midwest protestante americano, fatta di torte di mele e di sermoni domenicali. Un universo che, nonostante sia una monumentale celebrazione dei valori tradizionali della famiglia patriarcale, possiede un «marchio di fabbrica» ben preciso, e qui forse sta il punto. Quasi tutte le opere targate Disney raccontano una storia di inclusione: un individuo, abituato ad avere sempre la peggio, in affannosa ricerca di una famiglia che lo accolga. Secondo alcuni sarebbe questo uno dei motivi per cui i gay si sono via via appropriati di un simbolo e di un personaggio che nasce da un contesto – la personalità di Walt Disney e l'azienda da questi creata – così controverso, e per certi versi ostile. Quello che le storie Disney raccontano da quasi ottant'anni è che ogni emarginato, ogni escluso ha qualcosa di buono da offrire, se solo gliene viene data la possibilità. Niente di più che il classico american dream, con animali al posto degli uomini.”

da Il topo gaio, in Il secolo gay, Diario del mese, gennaio 2006, p. 132

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“La mia storia calcistica parla chiaro. Ho sempre dimostrato integrità e onestà, da calciatore e tecnico. Lo si può chiedere ai miei compagni, ai miei calciatori e agli avversari. Io voglio assolutamente vincere, spesso andando al di là delle mie possibilità, e cerco sempre di trasferire i miei valori ai miei calciatori. Ho subìto un'aggressione coi bastoni davanti a mia figlia, a causa della mia integrità. Questo sono io, per chi non mi conoscesse.”

Antonio Conte (1969) calciatore e allenatore italiano

Origine: Citato in Conte: "Io estraneo a tutto". Agnelli: "Resta il nostro tecnico" http://www.gazzetta.it/Calcio/Calcio-Infetto/28-05-2012/conte-la-mia-storia-parla-me-agnelli-antonio-resta-nostro-tecnico-911364982609.shtml, Gazzetta.it, 28 maggio 2012.

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“Perciò non devi attribuire a Epicuro quei pensieri che t'ho inviato: sono di dominio pubblico, e soprattutto della nostra scuola. […]
Dovunque volgi lo sguardo, ti si presentano massime che potrebbero considerarsi notevoli se non si leggessero insieme con altre dello stesso valore. Perciò abbandona la speranza di poter gustare superficialmente l'ingegno dei sommi uomini; tu devi studiarlo e considerarlo nella sua unità. Ogni suo aspetto ne richiama sempre un altro, ciascuna parte, connettendosi con l'altra, dà completezza all'opera dell'ingegno umano. Niente può essere tolto senza rompere l'unità del pensiero. Non dico che non si possano considerare le singole membra, purché non si prescinda dall'intero organismo. […]
Ma per un uomo di matura esperienza è disdicevole cercare fiorellini, sostenersi con poche massime ben note e affidarsi alla memoria. È ormai tempo che uno poggi su se stesso, che esprima questi pensieri con parole sue e non a memoria. Ed è specialmente disdicevole per un vecchio o per uno che si affaccia alla vecchiaia una cultura basata su raccolte di esempi scolastici. «Questo l'ha detto Zenone». E tu che dici? «Questo l'ha detto Cleante.» E tu? Fino a quando ti muoverai sotto la guida di un altro? Prendi tu il comando ed esprimi anche qualcosa di tuo, che altri mandino a memoria. […]
Hanno esercitato la memoria sul pensiero altrui, ma altro è ricordare, altro è sapere. Ricordare è custodire ciò che è stato affidato alla memoria, mentre sapere significa far proprie le nozioni apprese e non star sempre attaccato al modello, con lo sguardo sempre rivolto al maestro. «Questo l'ha detto Zenone, questo Cleante.» Ci sia qualche differenza fra te e il tuo libro. Fino a quando penserai ad imparare? È tempo anche di insegnare. Che ragione c'è che io senta dire da te quello che posso leggere in un libro? […]
La verità è accessibile a tutti, non è dominio riservato di nessuno, e il campo che essa lascia ai posteri è ancora vasto.”

lettera 33; 1975
Epistulae morales ad Lucilium

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“Gli uomini politici possono essere all'altezza del compito oppure scadenti e corrotti, anteponendo il bene proprio alla prosperità degli altri. Il nostro sforzo è quello di favorire il miglioramento del personale politico operando con efficacia per recuperare il valore di quell'attività.”

Mario Monti (1943) politico, economista e accademico italiano

Origine: Dichiarazione rilasciata durante la conferenza stampa di fine anno 2011 e riportata da Eugenio Scalfari nell'editoriale Finalmente un leader di livello europeo http://www.repubblica.it/politica/2011/12/31/news/scalfari_31_gennaio-27423993/, la Repubblica, 31 dicembre 2011

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“[Su Scommessopoli] È particolarmente triste e fa rabbrividire quando il mondo dello sport, che dovrebbe esprimere i valori più alti, si rivela un concentrato di fattori deprecabili. In questi anni abbiamo assistito a fenomeni indegni. Bisogna riflettere e valutare se non gioverebbe per due-tre anni una totale sospensione di questo gioco.”

Mario Monti (1943) politico, economista e accademico italiano

Origine: "IL CALCIO SI DOVREBBE FERMARE" http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcioscommesse/articoli/83239/il-calcio-si-dovrebbe-fermare.shtml, sportmediaset.it, 29 maggio 2012

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“Monte Argentario, 18 aprile 2001
Al Presidente della Repubblica CARLO AZEGLIO CIAMPI Palazzo del Quirinale -- Roma
Signor Presidente
Ho appena visto al telegiornale la cerimonia svoltasi al Quirinale in onore del prof. Ardito Desio per il suo 104° compleanno. Lei lo ha premiato con un prestigioso riconoscimento che assume il massimo valore proprio perché consegnato dalle Sue mani.
Anch'io come tanti rispetto il traguardo anagrafico del professor Desio e la sua opera di studioso; ben diverso credo sia invece il suo merito come Capo della riuscita Spedizione Nazionale Italiana per la conquista del K2, nel 1954.
La stimo, moltissimo, Signor Presidente, ed è la ragione per cui mi permetto di inviarLe questo mio libro sperando che trovi il tempo per sfogliarlo: è la storia postuma di questa grande Spedizione Nazionale, di cui ho fatto parte.
Non è tanto la mia vicenda personale che intendo portare alla Sua conoscenza, essendo essa complementare all'impresa, bensì voglio informarLa sul falso storico contenuto, tuttora, nelle relazioni e nei documenti ufficiali della conquista del K2; un falso storico ormai riconosciuto come tale nel mondo intero.
Vorrei dunque che una persona come Lei fosse totalmente informata sull'argomento, poiché la posizione ufficiale di questo fatto non fa certo onore al nostr Paese.
Grazie per avermi ascoltato.
Con il massimo rispetto e ammirazione”

Walter Bonatti (1930–2011) alpinista italiano

Walter Bonatti
Origine: K2 La verità. 1954 – 2004, p. 201

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“È per i giusti valori.”

Marcello Macchia (1978) comico italiano

Voce Narrante

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“L'accelerazione dei tempi e la velocità crescente del cambiamento mettono in discussione il valore stesso dell'esperienza.”

Pier Luigi Celli (1942) imprenditore, dirigente d'azienda e saggista italiano

Origine: Narrare la Leadership, p. 26

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“Sicuramente non si tratta del caso peggiore che ho dovuto affrontare. La squadra più problematica fu quella del dopo-Mundial, quando si aggiunsero Platini e Boniek, ritornò Bettega ed utilizzammo sin dall'inizio Paolo Rossi. Allora bisognava far quadrare equilibri tattici e valori tecnici a dispetto dei singoli. Questa volta invece ci sono tanti giovani con i quali sarà più semplice lavorare, visto che hanno ancora molto da imparare.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Giancarlo Emanuel, 'Cambiamo modulo, Serena giocherà al posto di Bettega' http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/07/24/cambiamo-modulo-serena-giochera-nel-ruolo-di.html, la Repubblica, 24 luglio 1985.

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“Alla violenza il socialismo deve gli alti valori morali grazie ai quali porta la salvezza al mondo moderno.”

Georges Eugène Sorel (1847–1922) filosofo, sociologo e ingegnere francese

da Riflessioni sulla violenza, 1908

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“La intelligenza deve deliberare, il valore eseguire.”

Friedrich Julius Stahl (1802–1861) giurista tedesco

Origine: Storia della filosofia del diritto, p. 11

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“Per Napoli il nostro Collegio [la Scuola militare "Nunziatella"] ha un'importanza molto maggiore di quel che non si creda. Esso rappresenta la tradizione di un passato che ha pagine di vita intensamente vissuta, e che se pure non è destinato a tornare presente non perde e non deve perdere mai il suo spirituale valore.”

Nino Cortese (1896–1972) storico e accademico italiano

Origine: Citato in Francesco Molfese, Giuseppe Parisi e la Nunziatella http://consiglio.basilicata.it/consiglioinforma/files/docs/17/32/34/DOCUMENT_FILE_173234.pdf, p.90.

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“Lo scopo dell'educazione è la conoscenza e non una questione di valore.”

William Ralph Inge (1860–1954) docente, scrittore, religioso (prete anglicano)

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“Io sono nato il 23 giugno 1923. Dal 28 ottobre 1922, da otto mesi, poco meno, Benito Mussolini era salito al potere con la sua solita ridicola marcia su Roma, fatta in vagone letto. Penso Mussolini in pigiama, o forse in camicia (non nera, speriamo!) farsi la barba la mattina del 27 ottobre all'arrivo a Roma, dopo la sveglia del conduttore, con il giornale ed il caffè! Otto mesi dopo, in Piazza Calderini sono nato: e debbo quindi arguire di essere stato concepito un po' prima di quei fatidici giorni, in una Bologna ormai attesa al destino, ormai quasi pacificata, in vista di un futuro finalmente pieno di promesse. Alla fine di settembre del 1922, mio padre [Aldo Valori] era ancora al Resto del Carlino, il giornale degli agrari emiliani e romagnoli, il giornale liberal-massonico-conservatore che Missiroli aveva diretto e Monicelli spinto verso il fascismo alla fine di un processo di evoluzione incerto e prudente, ma senza speranza di liberazione dell'ormai decisiva rivoluzione reazionaria. Mio padre si trovò coinvolto in quella vicenda. Mi sono chiesto spesso negli ultimi anni dopo la seconda guerra mondiale, perché il babbo aderisse al fascismo. Se ripenso a tutta la vicenda, durata in fondo pochi anni, debbo concludere che noi non comprenderemo mai completamente questo dramma. Il babbo, per educazione e carattere, per formazione culturale e morale, non poteva essere fascista nel senso che ha acquistato in seguito questa parola. Estraneo ad ogni violenza, mansueto di carattere e di modi, anche se molto passionale ed impulsivo, (specialmente negli anni della giovinezza e della maturità), non poteva trovare la sua adesione al Fascismo squadrista. Né poteva trovare, romantico e liberale com'era affinità con il Mussolinismo (culto puerile e comodo della personalità).”

Michele Valori (1923–1979) urbanista e architetto italiano

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“Come sa bene chi per lavoro identifica i dilemmi morali e cerca di scioglierli avanzando principi, valori e norme morali, ogni dilemma, per definizione, è drammatico, disperato, senza sbocco. Quando si è confrontati ad un dilemma morale, si sbaglia sempre e comunque; quale che sia la decisione che si prenda, si finisce sempre con il rimpiangere quello che si è detto o fatto.”

Michela Marzano (1970) filosofa e docente italiana

da un intervento alla Camera dei Deputati, 9 luglio 2013
Origine: Citato in Camera dei deputati – XVII Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea – Seduta n. 49 di martedì 9 luglio 2013 http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0049&tipo=stenografico#sed0049.stenografico.tit00080.sub00010.int00440 – Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, recante nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale (A.C. 1139-A).

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“La proprietà, perché abbia un valore morale, è necessario che sia ottenuta attraverso un sacrificio.”

Angelo Costa (1901–1976) imprenditore italiano

L'imprenditore, il mercato e la religione

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“È impossibile scrivere un cubo come somma di due cubi o una quarta potenza come somma di due quarte potenze o, in generale, nessun numero che sia una potenza maggiore di due può essere scritto come somma di due potenze dello stesso valore. Dispongo di una meravigliosa dimostrazione di questo teorema che non può essere contenuta nel margine troppo stretto della pagina.”

Pierre de Fermat (1601–1665) matematico francese

Cubum autem in duos cubos, aut quadratoquadratum in duos quadratoquadratos, et generaliter nullam in infinitum ultra quadratum potestatem in duos eiusdem nominis fas est dividere. Cuius rei demonstrationem mirabilem sane detexi. Hanc marginis exiguitas non caperet.
Origine: Dal margine della sua copia del libro II dellAritmetica di Diofanto di Alessandria; citato in Simon Singh, L'Ultimo Teorema di Fermat, traduzione di Carlo Capararo e Brunello Lotti, Milano, Rizzoli, 1997, p. 89. ISBN 8817845280