Frasi sui bambini
pagina 12

Desmond Morris photo
Giuseppe Pontiggia photo
Osho Rajneesh photo
Osho Rajneesh photo
Osho Rajneesh photo
Keith Haring photo
David Baldacci photo
Anna Falchi photo
Billy Corgan photo

“Il mio ricordo più antico è di essere diverso. I miei genitori mi dicevano che non ero come gli altri bambini.”

Billy Corgan (1967) cantante e chitarrista statunitense

da Jim Stapleton, 1996

Sydney Pollack photo
Fernando Vallejo photo
Pietro Grasso photo

“Chi sfrutta i bambini spegne la luce del mondo, perché sfruttare i bambini significa fare un crimine contro l'umanità.”

Pietro Grasso (1945) magistrato e politico italiano

Origine: Da una dichiarazione a Trieste; citato in Minori immigrati ridotti in schiavitù, scoperta banda bulgara http://www.positanonews.it/articolo/82813/minori-immigrati-ridotti-in-schiavitu-scoperta-banda-bulgara, PositanoNews.it, 29 maggio 2006.

Stanley Baldwin photo
Vincent Cassel photo
Roberto Di Matteo photo
Jim Courier photo

“Il tennis sfortunatamente non incoraggia nessun bambino nello sviluppo intellettuale. Questo è davvero scoraggiante. Più muto sei in campo, e meglio giocherai a tennis.”

Jim Courier (1970) tennista e allenatore di tennis statunitense

Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/09/07/116570-citazioni_bordo_campo_agosto.shtml, Ubitennis.com, agosto 2008.

“Di fronte a questo imbarbarimento, il Santo Bambino resta l'unica via, l'unica verità, l'unica vita dell'universo. Gli sforzi per costruire un mondo giusto e pacifico, al di fuori di Cristo, non sono che schiuma in un mare in tempesta. per raggiungere la pce e la tranquillità, il mondo non ha bisogno di incontri al vertice, di convegni internazionali, di discussioni tra esperti, ma solo di quella semplicità di cuore che penetra fin nel fondo delle cose, svelandone gli aspetti più reconditi. Oggi la pace è lontana dal mondo, quanto lo è la ricerca della gloria di Dio. Le radici cristiane sono estirpate e la notte è tornata a calare nel mondo, con il brivido di paura che l'accompagna. La Chiesa e la società vivono ore non di pace e di tranquillità, ma di dramma. Gli occhi si volgono verso il cielo e non vi scorgono che l'oscurità della notte più fonda. Ma il cristiano sa che il mistero del Natale, come quello della Resurrezione, è il simbolo, e la luminosa realtà, della luce che squarcia le tenebre più profonde. Così avvenne a Betlemme, così accadde spesso nella storia. "Natale" fu il grido di entusiasmo con cui nella notte del 25 dicembre dell'anno 496, i Franchi salutarono il battesimo del loro Re Clodoveo. La stessa acclamazione riecheggiò sotto le volte di San Pietro nella notte di Natale dell'anno 800, quando Carlo Magno fu incoronato Imperatore dal Papa san Leone III. I cuori orgogliosi rifiutano con sufficienza l'idea di una grande rinascita cristiana nel secolo XXI. I cuori semplici, pregando ai piedi del presepio, vedono nel Natale una luce di speranza nella tragedia del nostro tempo. Nel mondo, oggi, tutto è frastuono e disordine; nel Presepio tutto è ordine, raccoglimento, spirito soprannturale. Il Presepio è lo specchio di una società capace di rendere gloria a Dio e pace agli uomini di buona volontà.”

Roberto de Mattei (1948) storico italiano

N. 20, p. 3
Editoriali in Radici Cristiane

Michael Tilson Thomas photo
Giovanni Crisostomo photo

“Fin dalla più tenera età premunite i bambini con armi spirituali, e insegnate loro a segnare la fronte con la mano.”

Giovanni Crisostomo (349–407) arcivescovo e teologo bizantino

Commento alle lettere di s. Paolo ai Corinti

Vittorio Arrigoni photo
Vittorio Arrigoni photo
François Lenormant photo
Jennifer Connelly photo
Gian Francesco Giudice photo

“Per un fisico lavorare al Cern è come per un bambino trovarsi in un parco divertimenti dove si gioca e si mangia Nutella tutto il giorno.”

Gian Francesco Giudice (1961) fisico italiano

Origine: Citato in Elena Dusi, Ecco i magnifici ragazzi del bosone i cervelli italiani che brillano al Cern http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/07/07/ecco-magnifici-ragazzi-del-bosone-cervelli-italiani.html, la Repubblica, 7 luglio 2012.

Mario Tozzi photo

“In Russia sta proprio cambiando tutto. Ho visto dei bambini che mangiavano i comunisti.”

Gino e Michele scrittore, autore televisivo e commediografo italiano

Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano

Joe Haldeman photo
Julien Green photo
Frank McCourt photo

“Alla scuola statale Leamy ci sono sette maestri e tutti quanti hanno una cinghia di cuoio, una verga, una bacchetta di prugnolo, Con la bacchetta ti picchiano sulle spalle, sulla schiena, sulle gambe e soprattutto sulle mani. Quando ti picchiano sulle mani si dice bacchettata. Ti picchiano se arrivi in ritardo, se hai un pennino che sgocciola, se ridi, se parli e se non sai le cose. Ti picchiano se non sai perché Dio ha creato il mondo, se non sai chi è il santo patrono di Limerick, se non sai il Credo, se non sai quanto fa diciannove più quarantasette, se non sai quanto fa quarantasette meno diciannove, se non conosci i capolughi e i prodotti delle trentadue contee d'Irlanda, se non riesci a trovare la Bulgaria sulla carta geografica del mondo appesa al muro che è tutta una macchiata di sputi, moccio e inchiostro che ci hanno tirato sopra scolari imbestialiti sospesi vita natural durante. Ti picchiano se non sai dire come ti chiami in irlandese, se non sai dire l'Ave Maria in irlandese, se non sai chiedere il permesso di andare al gabinetto in irlandese. Conviene ascoltre i bambini più grandi che stanno nelle classi avanti perché ti possono informare sui gusti del maestro che hai al momento, cosa gli piace e cosa non sopporta. C'è un maestro che ti picchia se non sai che Eamon De Valera è il più grand' uomo mai vissuto sulla terra. Ce n'è un altro che ti picchia se non sai che il più grand' uomo mai vissuto sulla terra è stato Michael Collins. Il maestro Benson odia l'America perciò bisogna ricordarsi di odiare l'America, sennò lui ti picchia. Il maestro O'Dea odia l'Inghilterra perciò bisogna ricordarsi di odiare l'Inghilterra, sennò lui ti picchia. E se per caso dici una cosa bella qualsiasi su Oliver Cromwell ti picchiano tutti quanti.”

Le ceneri di Angela

Frank McCourt photo
Stefano Benni photo
Stefano Benni photo
Stefano Benni photo

“Vent'anni fa, Leopold Mapple era il giovane scienziato più brillante del nostro corso per studenti superdotati all'Istituto di Scienze di Londra. Era un ragazzone di cento chili, roseo e ben vestito. Lo si sarebbe potuto prendere per un ricco rampollo nullafacente: invece era lo scienziato più importante nella ricerca sulla fisica subatomica. Ma era anche il più inveterato gaudente, mangione, bevitore, tabagista, donnaiolo e cultore di ogni altra cosa dai più chiamata vizio. Spesso veniva richiamato dal nostro rettore, gran lucertolone calvinista, ad un atteggiamento più morale, ma Apple gli rispondeva sempre: "Sono uno scienziato e ho studiato con attenzione il mondo: e dico mai, nelle mie osservazioni, né col microscopio, né con con la camera a bolle, né con le analisi chimiche, né coi raggi X ho mai visto apparirmi una cosa chiamata 'morale'. Era infatti Leopold Mapple, l'uomo più radicalmente ateo, più rigidamente materialista, più lontano da qualsiasi sbavatura filosofica o mistica, che io avessi conosciuto. Per lui tutto era materia, numero, osservazione, confronto, realtà: su tutto il resto egli spargeva abbondantemente la sua risata fragorosa, ben conosciuta in tutte le birrerie londinesi. "C'è un solo mezzo", egli ripeteva spesso, "per elevarsi da questa terra: ed è possedere una velocità superiore a 11,45 chilometri al secondo: tutto il resto è carburante per la superstizione e l'ignoranza." E a questo suo monolitico approccio all'esistenza, egli si manteneva coerente. Radunava un gruppo di amici, io, il dottor Hyde, e Bohr, e Fermi e Jacobson e ci trascinava nella Londra notturna. Mangiava e beveva smodatamente: "Nulla teoria, sine hosteria,"diceva e aggiungeva: "Certo non ci si ciba in fondo che di molecole, ma tra un piatto di idrogeno e un pasticcio di maiale, c'è una bella differenza." E a chi gli diceva che diventa sempre più grasso, rispondeva: "Nell'Universo, le cose grosse sono più rare delle piccole: pochi elefanti, molte zanzare, pochi grandi stelle, tanti pianetini." Insomma, un tipo piuttosto bizzarro, l'avrete capito: ma l'eccezionale bravura scientifica e l'allegria contagiosa, lo rendevano simpatico a tutti. Piaceva anche alle donne, anche se lui ripeteva spesso:"Considero ogni parola detta a letto, oltre le sei, come una conferenza, e come tale mi riservo di abbandonarla." Questo suo carattere gli causava anche qualche guaio, come una volta, quando vide alcuni bambini fermi davanti a un presepe sotto Natale. Subito volle spiegare loro: uno, che Gesù Bambino non poteva essere nato seminudo nella capanna perché sarebbe morto assiderato entro pochi minuti, due, che la Madonna non poteva averlo partorito restando vergine perché la fecondazione artificiale è stata inventata quasi duemila anni dopo, e tre, che se veramente sulla capanna fosse arrivata una cometa avrebbe ridotto tutta la Palestina a una voragine fumante. Inoltre i pastori che arrivavano con le pecore probabilmente non erano venuti per regalarle, ma per venderle come è loro abitudine, e che i tre re magi erano la più grande delle fandonie perché mai nella storia un re si è fatto una cammellata nella notte per andare a portare dei doni a un bambino nudo, magari a una bambina di sedici anni sì, ma a un neonato mai nei secoli dei secoli amen e dopo, siccome i bambini erano piuttosto choccati, li portò tutti in una pasticceria e offrì loro una montagna di kraffen dicendo: prendete e mangiate, eccovi dio infinitamente buono nella sua santa trinità di crema, marmellata di arance e cioccolato. Fu denunciato dai genitori, e si guadagnò una nota di biasimo dal rettore, che però non lo espulse perché proprio in quei mesi Mapple stava ultimando un esperimento straordinario: era riuscito a costruire una camera a bolle speciale dove era sicuro di scoprire la terza forza elementare, la forza che, diceva, sta all'origine di tutte, e non è né onda né particella, qualcosa di completamente diverso, e definitivo. "Farò l'ultimo strip-tease alla cosiddetta materia," ci disse, troneggiando tra macerie di lattine di birre, a una festa organizzata la sera prima dell'esperimento. "E quello che resterà alla fine, sarà il principio: altroché Buddha e Javeh e Visnù e altri figuri metà uomo e metà cane e splendenti e resuscitanti e volanti e sibilanti su e giù per il cielo. Basta con il traffico aereo degli impostori! Quello che troveremo al termine del mio esperimento, sarà Dio a tutti gli effetti di legge: ciò da cui tutto è composto, e creato, e causato: una particella, un'onda, una relazione. Non lancerà fulmini, nel suo nome nessun profeta sarà costretto a massacri, non avrà bisogno di travestirsi da toro di legno per scopare: sarà una formula, tutto lì. Gioiosa, semplice, tangibile, consistente, divulgabile nelle scuole, utilizzabile in industria. Ragazzi quel giorno andrò dal rettore e gli dirò: 'faccia mettere questa formula nel presepe al posto di Gesù Bambino. E vedrà se giuseppi e marie e pastori e pecorelle e reganti cammellari e angeli trombettieri non ci faranno la figura dei fessi!" Noi scoppiammo a ridere, qualcuno era un po' scandalizzato, ma Mapple ci travolse, beveva e cantava e petava come un cavallo gridando: "In interiore hominis vox veritatis!" e passammo in rassegna tutte le bettolacce di Sub-Chelsea e per contare i tappi di birra fatti saltare Bohr disse che ci sarebbe voluta un'equazione complessa, e tornammo a casa ubriachi fradici. Il giorno dopo, fragoroso come sempre, Mapple arrivò all'Istituto per l'esperimento. "Bene," disse "ora prendiamo un bell'atomo grassotto e prendiamolo a cazzotti finché non gli cascano giù tutti gli elettrodentoni." Era questo un suo modo colorito di definire gli esperimenti subatomici. Un giovane tecnico si calò nella grande camera a bolle, dentro la quale sarebbe avvenuto il bombardamento, fino all'ultima particella. Quella mattina Mapple era particolarmente euforico, e ben farcito di birra. Non si accorse che il tecnico si era sdraiato a terra per controllare la temperatura del suolo. Così lo chiuse senza accorgersene dentro la camera e iniziò il bombardamento. L'esperimento durò otto giorni: per quel tempo, il reparto restò chiuso a tutti. Il nono giorno ecco arrivare Mapple in smoking, reduce dalla solita notte di baldoria. C'eravamo tutti con lui, mentre si avviava alla camera nucleare: "Ragazzi", egli gridava, facendo roteare il bastone d'avorio, "le nuvole di duemila anni di incensi religiosi stanno finalmente per dissolversi. Migliaia di preti invaderanno gli uffici di disoccupazione in tutto il mondo. Nessun bambino verrà mai più atterrito da purgatori e inferni! Le marmellate in cima agli armadi verranno sterminate, senza paura di ritorsioni. Nelle chiese risuonerà, liberatorio, il tintinnio dei brindisi. Suore nude si concederanno a rabbini infoiati, ex voto, ex stole, ex messali, tiare, sottanoni e paramenti e ultime cene tutto brucerà, nello stesso fuoco in cui la chiesa ha bruciato i libri, gli eretici, i villaggi degli infedeli. L'ultima crociata è giunta! L'umanità è salva! Cristo è disceso in terra, anzi è sempre stato lì, e io ve lo mostrerò! La causa causarum, la sacra particula, il colui da cui, il primo motore, l'ordo initialis, l'uovo cosmico, il fabbro celeste, il danzatore eterno, l'occhio del Buddha, il kkien, il waugwa, il primo bit, il supremo artefice! Presto a voi in tutto il suo scientifico splendore! Seguitemi!" E noi lo seguimmo, eccitati, fin davanti la porta sigillata della camera dell'esperimento, e trattenemmo il fiato insieme a lui, quando lui aprì la porta e vide… vide… Vide il tecnico, con la barba lunga, i capelli incolti, con il viso scavato da otto giorni di digiuno, e il camice bianco strappato, che alzava al cielo le mani bruciate dalle ustioni radioattive e gridava: "Sono qui! Sono io, Mapple, finalmente mi hai trovato!" Descrivere il viso di Mapple in quel momento, non mi è possibile: diventò bianco come un marmo, gli occhi sembrarono uscirgli dalle orbite, ed egli lanciò un urlo, un urlo che fece tremare i vetri dell'Istituto, e i nostri cuori. "Nooooooooooooooooo!" Fuggì, travolgendo tutti. Nessuno di noi riuscì a raggiungerlo per spiegargli cos'era veramente successo. Sparì nel nulla e riapparve solo dopo molti giorni, la barba lunga, gli occhi rossi: capimmo subito che era uscito di senno. "Mapple," cercammo di spiegargli "quello che hai visto era solo il tecnico dell'Istituto, rimasto chiuso nella tua camera atomica per otto giorni!" "No amici," egli disse con voce ispirata, "era Dio! In fondo a ogni atomo c'è Dio." Due mesi dopo partì, con questa strana astronave, nello spazio. Da quel giorno egli vola per le galassie, portando la Religione ovunque, nelle stazioni spaziali, nei pianeti, nelle astronavi: non c'è culto o rito o confessione che egli non conosca e commerci. Cosi sia.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano
Vincenzo Montella photo

“Andrò controcorrente ma non mi piace chi festeggia un gol togliendosi la maglia: i giocatori sono esempi per i bambini, cosa si vuole dimostrare togliendosi la maglia?”

Vincenzo Montella (1974) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Dalla trasmissione Undici, Italia 2; citato in Montella: "Bravo Strama. Ma io ti voglio superare" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Fiorentina/06-11-2012/montella-bravo-strama-ma-io-ti-voglio-superare-913133225817.shtml, Gazzetta.it, 6 novembre 2012.

Rafael Nadal photo
William Ralph Inge photo

“Il momento adatto per influenzare il carattere di un bambino è all'incirca cento anni prima della sua nascita.”

William Ralph Inge (1860–1954) docente, scrittore, religioso (prete anglicano)

Senza fonte

“Da piccolo i miei mi mandavano in una colonia di bambini così poveri che sulla spiaggia, invece dei castelli, facevamo le case popolari di sabbia.”

Mario Zucca (1955) attore, cabarettista e doppiatore italiano

Origine: Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano, Arnoldo Mondadori Editore, 1997.

Michela Marzano photo
Michela Marzano photo
Nicolás Gómez Dávila photo
Antonio Infantino photo
Giorgio Antonucci photo
David Foster Wallace photo
Paolo Conte photo
Fabrizio De André photo
Fabrizio De André photo
Mahátma Gándhí photo
Renzo Arbore photo
Mario Tobino photo
Brian Aldiss photo
Roger Ascham photo
Roger Federer photo
Roger Federer photo
Bruno Bozzetto photo
Bruno Bozzetto photo
Carlo Collodi photo
Miranda Kerr photo
Bill Bryson photo
Felipe Massa photo

“Ero bambino. Nel Brasile dell'ultimo anno di Senna, c'era un giovane tedesco che rompeva le palle ad Ayrton… Quello che ha fatto Michael è più importante del tempo, davvero tanto, trascorso.”

Felipe Massa (1981) pilota automobilistico brasiliano

Origine: Citato in Flavio Vanetti, Vent'anni di Schumi tra ricordi e gaffe La F1 lucida il mito https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2011/agosto/26/Vent_anni_Schumi_tra_ricordi_co_9_110826072.shtml, Corriere della Sera, 26 agosto 2011.

Bill Hicks photo
Lucio Battisti photo

“Non puoi partecipare a quella storia | dove racconti che la benzina quasi quasi quasi purifica l'aria, | sarà al mentolo l'ultima scoria! | Fotografata insieme a dei bambini | che affidi al fosforo dei formaggini!”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Ma è un canto brasileiro, lato A, n. 2
Il nostro caro angelo

Antonio Fogazzaro photo
Pierluigi Pardo photo
Philip K. Dick photo
Emilio Bossi photo
Claudia Cardinale photo
Claudia Cardinale photo
Claudia Cardinale photo
Daryl Hannah photo
Giovanni Lindo Ferretti photo
Vasco Rossi photo
Andrea Baldini photo

“[Sull'oro a squadre di Londra 2012] Questo successo mi ripaga di tutto. È stata una bellissima vittoria e non penso più a Pechino. Sono venuto qui per cercare di godermi questa emozione olimpica, senza stare a pensare al passato, a fantasmi e rancori. Volevo inseguire un sogno con quella leggerezza che avevo da bambino e oggi sono felice.”

Andrea Baldini (1985) schermidore italiano

Origine: Citato in Baldini-Cassarà, amici-nemici riuniti dalla corsa all'oro http://sport.sky.it/sport/olimpiadi/londra_2012/2012/08/06/londra_2012_scherma_baldini_cassara_nemici_amici_fioretto.html, Sport. Sky.it, 6 agosto 2012.

Tomi Ungerer photo
Tomi Ungerer photo
Carl August Schneegans photo
Claudio Marchisio photo
Josefa Idem photo
Joe Kinnear photo