Frasi su apporto

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema apporto, essere, ancora, stesso.

Frasi su apporto

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“Vittoria contro noi stessi: aver ritrovato dentro noi stessi la dignità dell'uomo. Questo fu il significato morale della Resistenza: questa fu la fiamma miracolosa della Resistenza.
Aver riscoperto la dignità dell'uomo, e la universale indivisibilità di essa: questa scoperta della indivisibilità della libertà e della pace, per cui la lotta di un popolo per la sua liberazione è insieme lotta per la liberazione di tutti i popoli dalla schiavitù del denaro e del terrore, questo sentimento della uguaglianza morale di ogni creatura umana, qualunque sia la sua nazione o la sua religione o il colore della sua pelle, questo è l'apporto più prezioso e più fecondo di cui ci ha arricchito la Resistenza.
Quando si dice che la guerra partigiana si distingue da tutte le altre guerre perché fu una guerra fatta interamente da volontari, si dice giusto, ma non si dice tutto. Essa fu qualcosa di più: un'adunata spontanea e collettiva: un movimento di popolo, una iniziativa di popolo. […]
L'8 settembre, quando cominciò spontaneo e non ordinato da qualcuno questo accorrere di uomini liberi verso la montagna, avvenne qualcosa di misterioso che a ripensarlo oggi sembra un miracolo di cui si stenta a trovare una spiegazione umana. Nessuno aveva ordinato l'adunata: questi uomini accorsero da tutte le parti e si cercarono e si adunarono da sé. […] Quella chiamata fu anonima, non venne dal di fuori: era la chiamata di una voce diffusa come l'aria che si respirava, che si svegliava da sé in ogni cuore, nei più generosi e nei più pigri, un'ispirazione che sussurrava dentro: «Se sei un uomo, se hai dignità d'uomo, questa è l'ora!»”

Piero Calamandrei (1889–1956) politico italiano
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“Isaia, per primo, apporta luce pura.”

Origine: L'ombra e la grazia, p. 170

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“Qual è l'apporto di una sconfitta? Una visione più precisa di noi stessi.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“Non posso compararmi a questi ragazzi, non facciamo nemmeno lo stesso sport. Se giocassi contro Djokovic il mio miglior tennis di trent'anni fa, con le racchette dell'epoca, lo batterei agevolmente 6-0 6-0 6-0. Il tennis di oggi non mi piace, non mi apporta le stesse emozioni che avevo quando a scendere in campo ero io…”

Yannick Noah (1960) tennista e cantante francese

Origine: Citato in "Se giocassi contro Djokovic, vincerei con un triplo 6-0". parola di Yannick Noah http://www.tennisworlditalia.com/Se-giocassi-contro-Djokovic-vincerei-con-un-triplo-6-0-parola-di-Yannick-Noah-articolo13506.html, TennisWorld Italia, 22 marzo 2013.

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“Michel Onfray si lamenta di ricevere critiche senza essere letto? Ebbene, l'ho quindi letto. L'ho fatto sforzandomi di mettere da parte, per quanto possibile, i vecchi cameratismi, le amicizie comuni, come anche la circostanza — ma questo era evidente — che entrambi siamo pubblicati dallo stesso editore. A dir la verità, sono uscito da questa lettura ancora più costernato di quanto lasciassero presagire le recensioni di cui, come tutti, ero venuto a conoscenza. Non che per me, come invece per altri, l'«idolo» Freud sia intoccabile: da Foucault a Deleuze, a Guattari e ad altri ancora, molti se la sono presa con lui e io, pur non essendo d'accordo, non ho mai negato che abbiano fatto avanzare il dibattito. E nemmeno sono il risentimento anti-freudiano, la collera, addirittura l'odio, come ho letto qua e là, a suscitare il mio disagio alla lettura del libro Crépuscule d'une idole. […] si fanno grandi libri con la collera! E che un autore contemporaneo mescoli i propri affetti con quelli di un glorioso predecessore, che si misuri con lui, che faccia i conti con la sua opera in un pamphlet che, nell'ardore dello scontro, apporta argomenti o chiarimenti nuovi è, in sé, qualcosa di piuttosto sano. Del resto, Onfray l'ha fatto spesso, altrove, e con vero talento. No, non è questo. Quel che infastidisce nel Crépuscule d'une idole è di essere banale, riduttivo, puerile, pedante, talvolta al limite del ridicolo, ispirato da ipotesi complottistiche assurde quanto pericolose.”

Bernard-Henri Lévy (1948) filosofo, giornalista e imprenditore francese
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“Che cosa Bruno apporta più di Cusano? La fede nella adeguatezza del pensiero rapito? La docta Ignorantia del furore?”

Aby Warburg (1866–1929) storico dell'arte e critico d'arte tedesco

da Giordano Bruno in La rinascita del paganesimo antico e altri scritti 1917-1929, p. 982

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“D'altra parte non si può pensare di unire il riformismo italiano senza l'apporto di quella grande storia politica che, da Matteotti a Buozzi, da Saragat a Nenni, da Morandi a Lombardi, da Pertini a Brodolini, da De Martino a Craxi, ha rappresentato un filone culturale e politico essenziale della sinistra riformista italiana.”

Piero Fassino (1949) politico italiano

Origine: Da l'Unità, 3 febbraio 2007; citato in Marco Travaglio, Partito Smemocratico http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/28-agosto/28-agosto.html, Carta Canta, Repubblica.it, 28 agosto 2007.

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“In realtà, non vediamo come la «vita sociale» nel significato prettamente profano inteso dai moderni, possa avere dei legami con la spiritualità, a cui, al contrario, non apporta che impedimenti; essa ne aveva invece quando si integrava in una civiltà tradizionale, ma è precisamente lo spirito moderno che li ha distrutti, o che mira a distruggerli là ove essi ancora esistono; e quindi cosa mai ci si può attendere da uno «sviluppo» il cui tratto caratteristico è proprio di andare all'opposto di ogni spiritualità?”

René Guénon (1886–1951) scrittore e esoterista francese

Variante: In realtà, non vediamo come la «vita sociale» nel significato prettamente profano inteso dai moderni, possa avere dei legami con la spiritualità, a cui, al contrario, non apporta che impedimenti; essa ne aveva invece quando si integrava in una civiltà tradizionale, ma è precisamente lo spirito moderno che li ha distrutti, o che mira a distruggerli là ove essi ancora esistono; e quindi cosa mai ci si può attendere da uno «sviluppo» il cui tratto caratteristico è proprio di andare all'opposto di ogni spiritualità? (p. 87)
Origine: Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, p. 87

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