Frasi su bambola

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema bambola, essere, bambini, vita.

Frasi su bambola

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“Posso essere la tua bambola di porcellana | se vuoi vedermi cadere.”

Lana del Rey (1985) cantante statunitense

Born to Die

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“E si perderà | per un bacio dato già | quella voglia di giocare con le bambole.”

Gigi D'Alessio (1967) cantautore e produttore discografico italiano

da Il cammino dell'età, n. 1
Il cammino dell'età

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“La nostra casa non è stata altro che una stanza dei giochi. Qui io sono stata la tua moglie-bambola. Questo è stato il nostro matrimonio, Torvald.”

Henrik Ibsen (1828–1906) scrittore, drammaturgo e poeta norvegese

da Una casa di bambola, Nora a Torvald

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“Sei così spaventata di diventare la stupida bambola di qualcuno”

Bruce Springsteen (1949) musicista e cantautore statunitense

The River

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“L'amore infatti non appartiene alle terre del sogno. L'amore appartiene a Desiderio, e Desiderio è sempre crudele.”

Neil Gaiman (1960) fumettista, scrittore e giornalista britannico

da Casa di Bambole

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“Una caratteristica della bambola di porcellana è che, se cade, va in frantumi e lascia il proprietario come smarrito.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

Origine: Il mondo senza un filo di grasso, p. 262

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“Io ricordo una bambina di due anni, che, messa davanti ad una statuina del Bambino Gesù, disse: «Questa non è una bambola.»”

Maria Montessori (1870–1952) pedagogista, filosofa e medico italiana

La scoperta del bambino

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“Gerarchia dei balocchi: «la bambola è tanto inferiore a una cosa di quanto la marionetta le è superiore» (Rilke). Pure il bambino "diviene" in quel mondo; penetrerà più tardi la realtà delle cose, e, iniziato per tempo alle delusioni, anche il dominio dell'umano troverà angusto; finché non gli appaia la misura perfetta che in sé abbraccia passato e avvenire e vita e morte equabilmente: l'angelo delle Elegie.”

Leone Traverso (1910–1968) traduttore italiano

Questo il nostro cammino per Rilke, la ragione del nostro passaggio sulla terra.
Origine: Dalla prefazione di Rainer Maria Rilke, Charles Baudelaire e Heinrich von Kleist, Bambole, giocattoli e marionette, a cura di Leone Traverso, Passigli Editore, 1998, pp. 7-8. ISBN 8836805779.

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“Che cosa comporta, di preciso, essere un uomo, uno vero? Repressione delle emozioni.
Mettere a tacere la propria sensibilità. Vergognarsi della propria delicatezza, della propria vulnerabilità. Lasciare l'infanzia brutalmente, e definitivamente: gli uomini-bambini non hanno una buona reputazione. Essere angosciati per le dimensioni del proprio cazzo. Saper far godere le donne senza che queste sappiano o vogliano dare indicazioni su come fare. Non mostrare la propria debolezza. Imbavagliare la propria sensualità. Indossare abiti di colori spenti, portare sempre le stesse scarpe goffe, non giocare con i propri capelli, non portare troppi anelli, braccialetti eccetera, non truccarsi. Dover fare il primo passo, sempre. Non avere alcuna cultura sessuale per migliorare il proprio orgasmo. Non saper chiedere aiuto. Dover essere coraggiosi, anche senza averne la minima voglia. Valorizzare la forza qualunque sia il proprio carattere. Dar prova di aggressività. Avere un accesso limitato alla paternità. Riuscire socialmente, per pagarsi le donne migliori. Temere la propria omosessualità perché un uomo, uno vero, non deve essere penetrato. Non giocare con le bambole da piccoli, accontentarsi delle automobiline e di orribili armi di plastica. Non prendersi troppa cura del proprio corpo. Essere sottomessi alla brutalità di altri uomini, senza lamentarsi. Sapersi difendere, anche se si è dolci. Non essere in contatto con la propria femminilità, simmetricamente alle donne che rinunciano alla loro virilità, non in funzione dei bisogni di una situazione o di un carattere, ma in funzione di quello che il corpo collettivo richiede. Affinché, sempre, le donne facciano i figli per la guerra, e gli uomini accettino di andare a farsi ammazzare per salvare gli interessi di tre o quattro cretini che non vedono al di là del loro naso.”

Virginie Despentes (1969) scrittrice e regista francese
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“In francese diciamo doll ma la parola non si addiceva alla canzone. Così mi è venuta in mente Bambola, un pezzo iconico. Abbiamo aggiunto in italiano il verso: e come fossi una bambola…”

Betta Lemme (1993) cantautrice canadese

Origine: Citato in Sandra Cesarale, Una nuova Bambola, Corriere della Sera, 8 marzo 2018, p. 45.

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“Ed ecco Mina con quella faccia di bambola spaventata trovata in solaio.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Diario futile di un signore di mezza età, p. 49