Frasi su cristiano
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“Vidi che il Sermone della Montagna sintetizzava l'intero cristianesimo per chi intendesse vivere una vita cristiana. Fu quel sermone a farmi amare Gesù.”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano

31 dicembre 1931, p. 53
Buddismo, Cristianesimo, Islamismo

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“La santa vita condotta dai cristiani per me non era in nulla diversa dalla vita degli uomini di altre fedi.”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano

1995, p. 129
La mia vita per la libertà

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“La Madonna Sistina non è un'immagine cristiana, essa ci rivela simbolicamente il fenomeno originario della vita.”

Georg Groddeck (1866–1934) medico e psicoanalista tedesco

Lo scrutatore d'anime

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“La gioia cristiana suppone un uomo capace di gioie naturali.”

Papa Paolo VI (1897–1978) 262° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Gaudete in Domino

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“Per il cristiano, come per Gesù, si tratta di vivere, nel rendimento di grazie al Padre, le gioie umane che il Creatore gli dona.”

Papa Paolo VI (1897–1978) 262° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Gaudete in Domino

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“Non saremmo cristiani fedeli, se non fossimo cristiani in continua fase di rinnovamento!”

Papa Paolo VI (1897–1978) 262° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Rinnovamento e riconciliazione, p. 57

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“La povertà radicale è personale, la povertà comunitaria implica la prudenza e, per un cristiano, il dono del consiglio.”

Marie-Dominique Philippe (1912–2006) teologo e filosofo francese

Fuoco sulla terra. Colloqui sulle beatitudini

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“Il mondo non ha bisogno di cristiani piagnucolosi, ma di cristiani creatori.”

Olivier Clément (1921–2009) scrittore, poeta e teologo francese

Taizé. Un senso alla vita

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“Ma lo stesso Tertulliano riconosce che il dogma della risurrezione del Dio cristiano è identico a quello della religione persiana.”

Emilio Bossi (1870–1920) politico, giornalista e avvocato svizzero

Gesu Cristo non è mai esistito

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“E tanto era generosa in tutte le sue opere la cristiana carità che non mancò fra' gentili stessi chi ne abusasse, come ne fanno fede Sant'Agostino e un pagano scrittore, Luciano di Samosata.”

Carlo Luigi Morichini (1805–1879) cardinale e vescovo cattolico italiano

in prefazione, p. XVIII
Degl'istituti di pubblica carità ed istruzione primaria e delle prigioni in Roma

“Il concetto di persona è un'acquisizione del Cristianesimo. Storicamente il vocabolo "persona" segna la linea di demarcazione tra la cultura pagana e la cultura cristiana.”

Battista Mondin (1926–2015) filosofo e teologo italiano

introduzione, p. 9
Storia della metafisica, Volume 2

“Il Dio della metafisica cristiana di Clemente è dotato di intelligenza, volontà, libertà, potenza e bontà.”

Battista Mondin (1926–2015) filosofo e teologo italiano

Origine: Storia della metafisica, Volume 2, p. 32

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“Se per nessuno è possibile l'assenteismo sociale, per i cristiani è un peccato di omissione.”

Angelo Bagnasco (1943) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

citato in Il Sole 24ore, 17 ottobre 2011

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“Nell'ampia fascia che gli avvolge il ventre, Nazim stiva i denari che riceve, senza contarli: appena una palpatina. I suoi polpastrelli sono sensibili come quelli di un pianista, e altrettanto esercitati. Poi nessuno lo imbroglierebbe, qui: i suoi compagni non discutono la sua scelta, e più d'uno prova una sorta di ruvida pietà per gli armeni, oggi divenuti più miserabili di loro: anche perché sono perseguitati dai Senzadio del nuovo governo. Capiscono, i mendicanti, che in un mondo senza Dio anche il loro mestiere diventa difficile, e la carità, rara. E poi, è tempo di guerra: non è meglio combattere i nemici esterni, piuttosto che crearsene di interni? La secolare saggezza di mendicanti e mercanti, in Oriente, si è sempre incontrata nell'ardua abilità del compromesso a metà strada.
Nelle Corti dei Miracoli della malavita, che fioriscono dovunque, e sono il rovescio del tessuto di ogni società organizzata, le cose hanno una loro logica, per quanto capovolta; e vi trovano spazio l'avidità, la crudeltà, l'astuzia, la fuga dalla fame: ma non il fanatismo. Perché eliminare gli armeni, che producono ricchezza e cospicue elemosine? (nell'Impero Ottomano, come in ogni società religiosa, l'elemosina garantisce la ricchezza, e la giustifica…).
«La pecora si tosa, non si ammazza» così brontolano fra loro i Fratelli mendicanti, che dal selvaggio assalto ai beni degli armeni non hanno ricevuto che briciole, mentre non ricevono più le usuali, ricche elemosine alle porte delle chiese e delle case, e durante le grandi festività cristiane.”

La masseria delle allodole

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“Gli porse la mano e s'avviava a uscire. Ma s'arrestò di nuovo: -Ah! mi dimenticavo! Senti, Pino: c'è una cosa che tu devi considerare ora che resti solo… Non vorrei che tu ti credessi, per quel che ti dissi l'altro giorno, quando ancora stavi a letto, che il progresso non c'è e l'uomo sta immobile. Tu adesso rimani qua con questa impressione: papà è un retrogrado. Nossignore: il progresso c'è, e io ci credo. E che cristiano sarei se non ci credessi? Solo che d'una cosa sono sicuro: che il progresso non ci viene da fuori. Da dentro ha da venire. Tu non ti fare montare la testa da quelle fesserie sanguinose di Rousseau e degli Enciclopedisti, che l'uomo è buono naturalmente e che bastano le leggi a far felice un popolo. È una cosa troppo semplice e magari fosse! L'uomo è una bestia perfettibile con istinti ferini; ma con una coscienza che se lo lavora e tende a portarlo in alto. La tua coscienza però tu non la trovi sul "Giornale Ufficiale delle Due Sicilie" e nemmeno sulla "Gazzetta Piemontese" … in corpo ce l'hai e con lei ti devi mettere d'accordo se vuoi andare avanti o no. Non esistono buone leggi per un popolo corrotto e sono gli uomini che fanno le leggi, non le leggi gli uomini. Tu il progresso vuoi? Sissignore: anche io. Sii onesto, se l'onesta' ti mancava, e questo è certamente un bel progredire. E se gia' eri un galantuomo, cerca di diventare migliore. Ma a quel progresso che ti porge la politica, tu non ci credere, ch'è roba sporca.”

Origine: L'Alfiere, p. 147

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“Nico Perrone, docente alla Facoltà di Scienze Politiche di Bari, è quanto di più lontano si possa immaginare dal mondo cattolico moderato. Il Foglio l'ha definito "talmente rosso, che più rosso non si può". Chi desidera averne la prova, sfogli le prime pagine del libro. Elencano tutte le accuse che per mezzo secolo la sinistra politica ha scagliato contro l'allora partito di maggioranza relativa. Ecco dunque rispuntare capi d'imputazione come bigottismo clericale, anticomunismo, strategia della tensione, subordinazione agli USA, collusioni mafiose, corruzione, e via così. Nei numerosi libri dedicati all'argomento, Perrone s'era guadagnato la reputazione di critico implacabile, "senza essermene pentito" precisa oggi. Ma adesso – ecco la novità – si domanda "se questa lettura, sostanzialmente vera, contenga effettivamente tutti gli aspetti della politica di governo della DC, o se invece non abbia trascurato di tenerne in luce qualcuno non secondario". Il libro è una rilettura seria di quegli anni. L'esito, una sorprendente riabilitazione post mortem. Qualche esempio qua e là. La Democrazia cristiana, afferma Perrone, "ha dato all'Italia il più lungo periodo di pace della sua storia unitaria e ha realizzato una riduzione degli squilibri, compreso quello storico fra Nord e Sud". In politica estera, l'ingresso nel G-7 costituì "un'affermazione delle specificità italiane che la DC ha saputo cogliere, valorizzare, sviluppare e difendere, con un'azione di governo che ha tenuto insieme identità nazionale e prospettive europee, iniziative autonome di politica estera in difesa di interessi nazionali e lealtà occidentale, modernizzazione e capacità di gestire sacche interne di arretratezza». Nell'economia il plauso è senza riserve: "La DC si è mostrata generalmente rispettosa della sovranità popolare, cui non ha contrapposto un eccessivo potere dell'esecutivo. Nel suo lungo governo essa ha evitato d'imporre troppe regole al dispiegarsi della vita civile, e tuttavia non ha mai perseguito modelli di liberismo. Attraverso una politica di capital spending e una miriade di riforme, è riuscita a esprimere una capacità di riforma, con una sua egemonia forte, duratura, e tuttavia fondata su di un genuino, esteso consenso". […] Cosa ne pensano i democristiani tutti d'un pezzo, quelli che non hanno cambiato casacca? Marco Follini, leader dell'UDC, ha letto il libro e, naturalmente, lo apprezza. "La cosa curiosa", osserva, "è quest'ammirazione postuma da parte della sinistra. C'è un grande amore per la DC perché non c'è più".”

Nico Perrone (1935) saggista, storico e giornalista italiano

Ugo Magri

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“Le congregazioni pie sono sempre state giardini di divozione nella Chiesa, orti nei quali facilmente si coltivano le piante della santità cristiana.”

Luigi Guanella (1842–1915) presbitero italiano

Regolamento interno dei Figli del Sacro Cuore nella Casa divina Provvidenza

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“La fede cristiana è il mio unico punto fermo, è l'unica certezza che ho.”

Lucio Dalla (1943–2012) musicista, cantautore e attore italiano

Origine: Citato in Avvenire, 1 marzo 2012.

“Di fatto del Gesù storico non si sa quasi nulla. Ormai è un dato acquisito nella teologia biblica non servile. I Vangeli non sono la storia di Gesù ma la riflessione teologica in forme narrative o rituali delle comunità cristiane del primo secolo in ambiente pagano.”

Enzo Mazzi (1927–2011) presbitero italiano

da Il libro di Ratzinger, il Gesù storico e le verità della Chiesa http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-libro-di-ratzinger-il-gesu-%c2%abstorico%c2%bb-e-le-verita-della-chiesa/, MicroMega, 13 marzo 2011

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“Ogni carne è una possibilità di piaga. «Carne» è una parola cristiana, visto che ne hanno fatto la sede del peccato.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“R: È stato il più bel ricordo della mia vita. Io sono molto riconoscente al papa e lo vedo come il simbolo dell'umanità, anche se non condivido la sua mentalità cristiana. ()”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Lettera d'amore a una ragazza di una volta, Rai, Con Alì Agca (l'attentatore a Giovanni Paolo II)

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“Tale è l'iscrizione che abbiamo letta sotto un dipinto che rappresentava S. Tarcisio ragazzo che portava Gesù in Sacramento ai cristiani prigionieri alla vigilia del loro martirio.”

Carlo Dalmazio Minoretti (1861–1938) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

«Tarcisius puer pro Christo moritur».
Origine: Dalla prefazione alla terza edizione di Tarcisio, memorie di un ragazzo buono, Monastero di S. Paolo, Casa Editrice G. D'Onofrio, Sorrento, 1935.

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