Frasi su fotografia
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Roberto Cotroneo photo
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Walter Bonatti photo
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“[A proposito di alcune fotografie] No, non ho avuto paura del serpente, perché il serpente è più sincero di alcuni politici.”

Ilona Staller (1951) attrice pornografica, cantante e politica ungherese naturalizzata italiana

Origine: Dall'intervista video Cicciolina in Portogallo http://www.cicciolinaonline.it//vis_dettaglio.php?id_livello=794, cicciolinaonline.it.

Roland Barthes photo

“Attrezzatura e tecnica sono solo l'inizio. È il fotografo che conta più di tutto.”

John Hedgecoe (1932–2010) fotografo, scrittore (autore di libri sulla fotografia)

Il nuovo manuale del fotografo

Helmut Newton photo

“Nelle mie foto non c'è emozione. È tutto molto freddo, volutamente freddo.”

Helmut Newton (1920–2004) fotografo tedesco

citato in Claudio Marra, Fotografia e pittura nel Novecento, Mondadori, 1999

Vittorio Arrigoni photo
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“Le fotografie possono raggiungere l'eternità attraverso un solo momento.”

Henri Cartier-Bresson (1908–2004) fotografo francese

citato in Il Mattino, p. 21, 04 febbraio 2010

Michele Placido photo
David Foster Wallace photo
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“Non ho mai fatto le fotografie che mi ero proposta di fare. Le foto sono sempre state migliori o peggiori.”

Diane Arbus (1923–1971) fotografa statunitense

da Diane Arbus di Doon Arbus e Marvin Israel, Allen Lane, Londra, 1974

“Tu vedi una persona per la strada, e la cosa fondamentale che noti è il suo difetto.”

Diane Arbus (1923–1971) fotografa statunitense

Origine: Citato in Susan Sontag, Sulla fotografia.

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“Io stringevo Agosto e te bevendoti con gli occhi miei per non scordarti.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Fotografie
Strada facendo

Gene Gnocchi photo

“Un cervo che era sceso giù a valle senza le corna ha preteso e ottenuto che non gli scattassero le fotografie.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

Origine: Il mondo senza un filo di grasso, p. 24

Gerard Rancinan photo
Luciano Ligabue photo

“Sarà un bel souvenir: una fotografia, una canzone fra i denti. Ma ci sarà un souvenir che ci commuoverà fino a farci contenti.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Sarà un bel souvenir, n. 6
Lambrusco coltelli rose e popcorn

Man Ray photo

“Non si chiede mai a un pittore quali pennelli usa o a uno scrittore che macchina per scrivere usa […]. Quel che conta è l'idea non la macchina fotografica.”

Man Ray (1890–1976) pittore, fotografo e regista statunitense

citato in Claudio Marra, Fotografia e pittura nel Novecento, Mondadori, 1999

Carlo Lucarelli photo
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Max Pezzali photo
Enzo Biagi photo
Nick Knight photo
Nick Knight photo
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“Non credo che qualcuno possa conoscere a fondo ogni centimetro quadrato delle proprie fotografie.”

Nick Knight (1958) fotografo britannico

Nuovo trattato di fotografia moderna

Nick Knight photo
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“Caro Dottor Narciso, come vede le ho inviato una mia fotografia. Trova che io sia ancora una bella donna, non è vero?”

Alfredo Accatino (1960) autore televisivo e sceneggiatore italiano

"Ha ragione lei, non è vero."
L'adorabile posta del Dottor Narciso

Maury Chaykin photo
Silvio Berlusconi photo
Arturo Pérez-Reverte photo

“A Primo Conti mentre con illuminata maestria di amico e novissimo pittore fissa per sempre la fugacissima immagine di uno che si chiamò Pirandello. Viareggio, agosto 1928.”

Primo Conti (1900–1988) pittore, compositore e scrittore italiano

dedica di Luigi Pirandello sulla fotografia con il pittore per la prima posa del suo ritratto
Origine: citato in Agenda Letteraria, ed. 2007, pag. 102

Daniele Capezzone photo

“Dal suo punto di vista Berlusconi sta facendo una campagna assolutamente razionale. Ha rinunciato all'idea di convincere chi è dall'altra parte e persino a parlare agli indecisi. Lui si rivolge alla sua curva delusa, la rincuora, gli fa sentire l'odore del sangue, gli fa sentire che la vittoria è possibile. Punta a trascinare al voto i suoi possibili astenuti e ce la può fare. Chi non fa il suo mestiere è il centrosinistra. […] Rinunciare al confronto in tv sarebbe l'ultimo autogol di una lunga serie. Da Unipol alla candidatura D'Ambrosio per non parlare dell'atteggiamento scelto per catturare gli elettori: invece di indicare 5 cose da fare nei primi 100 giorni e costringere il centrodestra a discutere di questo, si tira fuori l'elenco del telefono detto programma dell'Unione, cioè 274 pagine scritte in corpo 11. Far questo vuol dire non avere una visione della realtà. […] C'è solo da guardare la fotografia di questi 10 anni, quello che è rimasto del suo sogno liberale del 1994. Doveva fare la grande riforma costituzionale e ci ha precipitato nel casino del proporzionale, doveva fare le grandi riforme economiche e abbiamo Tremonti che scrive libri da no global, doveva fare la grande riforma della giustizia e si è fatto solo gli affari suoi. Ha trasformato la Casa delle libertà nella Casa delle libertà vigilate.”

Daniele Capezzone (1972) politico italiano

da Corriere della Sera https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2006/febbraio/04/Capezzone_rinunciare_masochismo_co_9_060204022.shtml, 4 febbraio 2006, pagina 8

Fritjof Capra photo
Gemma Arterton photo
Aldo Busi photo
Dino Buzzati photo
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Mordecai Richler photo
Nadar photo

“Per me la fotografia deve suggerire, non insistere o spiegare.”

Brassaï (1899–1984) fotografo ungherese

Fonte?

Silvio Berlusconi photo

“[A proposito del commento sulla vittoria di Barack Obama] Io credo che sarebbe ora di dire che è semplicemente uno sciocco. Ecco, più che puntare sul, come dire… sull'allarme istituzionale, la repubblica in crisi… Ecco cominciare a dire quello che poi appare abbastanza evidente: che è un uomo abbastanza sciocco e dice spesso cose molto sciocche, e forse è stato sopravvalutato anche dai suoi avversari. Dopo di che le polemiche, insomma, è persino inutile farle. Insomma.. si prende atto, si constata, si fa un sorisetto purtroppo di sufficienza. Ecco perché la cosa triste è che si è costretti a fare un sorrisetto di sufficienza su quanto dice e fa, insomma… il primo degli italiani, escluso il capo dello stato, cioè il capo del governo. Piuttosto penoso, ecco… Penoso e sconsolante. Fa il commento più sciocco, non voglio neanche dire che sia una gaffe: è il commento più frivolo, più superficiale, meno colto, meno politico, meno serio. È come… come quando fa le corna nelle fotografie di gruppo, è una persona che non è all'altezza di rappresentare un paese: ma non l'Italia, qualunque paese. E dispiace, insomma, che dire? Cioè, non è neanche una cosa da dire con veemenza, la si dice con… con malinconia profonda a questo punto; però, insomma, non è una novità, dovremmo esserci abituati. Ma ne dirà un'infinità ancora di cose del genere, perché purtroppo il livello è quello: è una persona di basso livello intellettuale. Questa è la mia opinione.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano
Beppe Grillo photo

“Il problema è la spaventosa incultura sportiva che esiste in Italia anche da parte di persone come lei [riferito ad un radioascoltatore] e questa è la cosa avvilente, no, di tutto quello che alla fine si può ricavare. Perché, avendo negli occhi oltretutto anni e anni di arbitraggi in cui, davvero, per le squadre piccole contro le grandi non ce n'era, né in casa né fuori, in cui partite come quelle venivano raddrizzate a favore della big in modo completamente diverso con quello di oggi, non cogliere che invece se oggi accade per una somma di concause in cui c'entra la fatalità, c'entra il talento superiore degli uomini della grande squadra, c'entra l'errore che l'uomo della piccola squadra, nella fattispecie il portiere, fa e c'entra, per una parte minima, l'incidenza decisionale della parte arbitrale, è veramente avvilente, ma fotografa esattamente un paese che vive e campa esclusivamente di moviola. […] se un giorno vuole che facciamo un'inchiestina su come viene vissuto il calcio nel resto d'Europa, lei potrebbe toccare con mano che questo episodio minimo, insignificante e inesistente, sui cui è stato costruito un castello, nel resto d'Europa nemmeno sarebbe stato citato, nemmeno ci avrebbero pensato perché, superato Chiasso, o superato Ventimiglia e o superato il Brennero, non c'è quello strumento [la moviola], che potrebbe essere uno strumento anche culturale ma che in Italia è usato soltanto in maniera deteriore e su cui soltanto si specula. Quello strumento non c'è e dalle altre parti vivono il calcio leggermente meglio che da noi.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

11 gennaio 2010

Silvia Metzeltin photo

“Ebbene: per la quota del bivacco, l'ora di partenza e il consumo dell'ossigeno ci sono le ricostruzioni di dettaglio, ma per chi non ha voglia di studiare questi particolari basta lo sguardo a una fotografia. È la fotografia che mostra Compagnoni sulla vetta del K2, apparsa non sulla Rivista del CAI ma su Berge der Welt, il famoso Annuario dell'alpinismo extraeuropeo curato da Marcel Kurz. Su questa fotografia Compagnoni non solo ha vicino le bombole, ma ha ancora posta sul viso la maschera del respiratore. La versione ufficiale sostiene che le bombole vuote vennero portate fin sulla vetta per testimonianza: uno scalatore già provato dallo sforzo avrebbe perciò portato almeno 15 kg di bombole inutili per due ore fino a 8611m. Ma come faceva a respirare il poco ossigeno presente nell'aria rarefatta di quelle quote portando una maschera collegata a bombole svuotate? Basta così. Per la revisione della storia dell'alpinismo, che consideri anche la versione di Bonatti finora ignorata, esistono i particolari, le testimonianze, le dimostrazioni. Non ha senso oggi infierire su chi può aver sbagliato, su chi non ha più saputo districarsi nell'ingarbugliata vicenda. Tuttavia al ricupero della realtà storica va aggiunta una riflessione. Come mai questa vicenda non è stata risolta prima? […] La verità, anche quella alpinistica, si può ora ricostruire ufficialmente senza riserva, con il rammarico di un ritardo, ma con la certezza che si riconosca al CAI il coraggio di una ricostruzione non postuma. Questo riconoscimento ci arriverà da molti, anche da coloro che non sono nostri soci, ma siamo grati che ci venga in primo luogo da chi per questa vicenda ha profondamente sofferto, cioè da Walter Bonatti.”

Silvia Metzeltin (1938) alpinista, geologa e scrittrice svizzera

Silvia Metzeltin e Alessandro Giorgetta in La rivista del CAI, maggio-giugno 1994
Origine: Citato in Walter Bonatti, K2. La verità. 1954-2004 http://books.google.it/books?id=x8CJR-zOTMkC&pg=PA155#v=onepage&q&f=false, p. 155, Baldini Castoldi Dalai, 2007. ISBN 8860731704

Volker Schlöndorff photo
Enrico Ruggeri photo

“Dov'è, dov'è la fotografia | fatta dentro casa tua | eravamo proprio noi | non potrò dimenticarla mai. | Oggi chi sei?”

Enrico Ruggeri (1957) cantautore, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Oggi chi sei?
Peter Pan

Riccardo Pazzaglia photo
Nesli photo

“E ti diranno che la vita è una follia, dovrai bruciare ogni singola fotografia.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Davanti agli occhi, n. 11

László Moholy-Nagy photo

“Non colui che ignora l'alfabeto, bensì colui che ignora la fotografia, sarà l'analfabeta del futuro.”

László Moholy-Nagy (1895–1946) pittore e fotografo ungherese

citato in Walter Benjamin, Piccola storia della fotografia, sulla rivista tedesca Die literarische Welt, 1931; raccolto in L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, Einaudi 2000

Ettore Sottsass photo
Ettore Sottsass photo

“Mi manca, quanto mi mancano l'orologio di mia madre, le fotografie di famiglia appese alla parete. | Mi manca il liuto | con le sue corde silenziose e spezzate.”

Fadwa Tuqan (1917–2003) poetessa e saggista palestinese

da Desiderio ispirato dalla legge di gravità, in Non ho peccato abbastanza

Amedeo Nazzari photo
Wisława Szymborska photo
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Alessandro Ghebreigziabiher photo
Walter Bonatti photo
Giorgio Clelio Stracquadanio photo

“Aver trasformato in prostitute delle ragazze che frequentavano casa Berlusconi, dopo aver intercettato le telefonate e fatto perquisire le abitazioni, non è stata soltanto un'operazione giudiziaria bensì anche una violazione della dignità di donne la cui sola colpa era quella di aver fatto eventualmente uso del proprio corpo. La pubblicazione da parte dei media delle loro fotografie, che corredate di nomi e cognomi sono adesso delle vere e proprie foto segnaletiche, non è stato soltanto un fatto di cronaca è stata anche una barbarie.”

Giorgio Clelio Stracquadanio (1959–2014) politico e giornalista italiano

Origine: Seduta della Camera dei Deputati n. 476 di lunedì 23 maggio 2011 http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?idLegislatura=16&sezione=assemblea&tipoDoc=pdf&idseduta=476 – XVI Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea – Discussione della proposta di legge: Soro ed altri: Norme per la tutela delle vittime di reati per motivi di omofobia e transfobia (A.C. 2802-A). Camera dei Deputati, 23 maggio 2011.

Marco Travaglio photo

“[In riferimento alla missione americana in Iraq] In principio erano le armi di distruzione di massa. Per prevenire il terribile attacco di Saddam al resto del mondo, partì la guerra in Iraq. Poi si scoprì che le armi non c'erano, nulla non c'era nulla da prevenire. Allora si disse che bisognava colpire, a Baghdad, il più terribile alleato e foraggiatore e protettore di Al Quaeda. Poi si scoprì che i due nemmeno si conoscevano, anzi si odiavano. Poi si disse che eravamo lì per liberare gli Iracheni da Saddam […] Allora si disse che dovevamo restare lì perché gli Iracheni lo volevano, infatti ci accoglievano come liberatori. Poi si scoprì che ci sparavano addosso. Allora si disse che eravamo lì per esportare la democrazia. Poi si scoprì che, già che c'eravamo, esportavamo anche la tortura (per esempio nel carcere di Abu Ghraib), dalla quale peraltro l'Iraq era da tempo un discreto produttore. Allora Giuliano Ferrara, che è molto intelligente, disse che c'è una bella differenza fra la tortura di Saddam e la nostra: lui i torturati mica li fotografa, noi sì perché siamo democratici. Clic. Volete mettere la differenza? Allora si disse che bisognava restare per riportare la Pace in Iraq, contro una guerra che prima non c'era e che avevamo scatenato noi. Poi si scoprì che la pace faceva più morti della guerra. Allora si disse che bisognava restare per combattere il terrorismo. Poi si scoprì che di terroristi in Iraq, non ce n'erano, almeno prima dello sbarco delle truppe occidentali: ne arrivarono a migliaia da tutto il mondo arabo e ne sorsero molti in loco, dopo il nostro arrivo; insomma, il terrorismo, da quando lo combattiamo, aumenta. Allora si disse che bisognava restare perché altrimenti sarebbe scoppiata la guerra civile fra sciiti e sunniti. Poi, consultando i libri di storia, si scoprì che quella irachena non conosce guerre civili, ma grazie alla nostra presenza sul posto ottenemmo anche questo risultato: scatenare la prima guerra civile della storia dell'Iraq.”

La scomparsa dei fatti

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“Da quando esiste Photoshop non siamo più disposti a concedere alla fotografia lo status di rappresentazione oggettiva della realtà.”

da Una fotografia non fa primavera https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/maggio/07/Una_fotografia_non_primavera_co_9_090507064.shtml, Corriere della sera, 7 maggio 2009