Frasi su fotografia
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“Chi fotografa pensando al pubblico, non fotografa né per sé né per gli altri.”

Diego Mormorio (1953) saggista, storico e critico fotografico

Meditazione e fotografia

“Nel settembre del 1997 Emma Bonino, commissario dell'Unione Europea chiese di visitare l'Afghanistan. I Talebani non avevano alcun obbligo di farla entrare poiché la Ue non riconosceva il loro governo. Tuttavia le diedero il visto e la trattarono con gentilezza e cortesìa come han sempre fatto con gli ospiti, anche durante il periodo drammatico dell'aggressione Usa dell'ottobre 2001, e com'è nella tradizione afgana. Emma poté visitare l'Afghanistan e vedere tutto quello che voleva. Il 28 settembre, seguita da un codazzo di 19 persone, fra delegati Ue, giornalisti, fotografi e cameramen, entrò in un ospedale di Kabul e si diresse dritta e di filato nel reparto femminile dove i fotografi cominciarono a fare i loro scatti e i cameramen a filmare. Un atteggiamento estremamente sciocco perché nella cultura islamica la riproduzione della figura umana è, in linea di massima, vietata. Basta guardare un tappeto persiano; è ornato con elementi vegetali, con animali, con pesci, ma non ci sono figure umane. E questo valeva tanto di più nell'Afghanistan talebano. Del resto anche da noi non si possono fotografare o filmare i degenti senza il loro consenso o l'autorizzazione dei dirigenti dell'ospedale. Arrivò il "Corpo per la promozione della virtù e la punizione del vizio", acchiappò la Bonino e gli altri e li portò al primo posto di polizia. Per un reato del genere era prevista la fustigazione con "le verghe sacre". Alla Bonino fu spiegato come andavano le cose da quelle parti e poco dopo fu rilasciata dai funzionari, perplessi e un poco disgustati. Avrebbero fatto meglio a fustigarla. Con le "verghe sacre", naturalmente. Forse avrebbe capito ciò che, da buona radicale occidentale, non ha mai capito: che anche la sensibilità e i costumi degli altri meritano rispetto. Lei invece ne volle fare un caso internazionale e, tornata a Bruxelles, ottenne che la Ue tagliasse i fondi umanitari per l'Afghanistan.”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano
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“«Nell'attimo fuggevole di un volto umano si sprigiona per l'ultima volta l'aura dalle prime fotografie. È ciò che costituisce la loro bellezza carica di malinconia e inconfrontabile con qualsiasi altra.» […] La malinconica bellezza «inconfrontabile con qualsiasi altra» non era certo presente nella pace contemplativa dell'aura, ma lo è solo quando l'aura si sta estinguendo. È in questo momento che la sua labilità diventa quella stessa della bellezza e se v'è ancora un brivido dell'irripetibile, questo nasce dalla coscienza di una perdita irrevocabile, dalla magia di un tramonto che non potrà più essere goduto ma che proprio per questo è carico di una sconfinata seduzione.”

Ferruccio Masini (1928–1988) germanista, critico letterario e traduttore italiano

da Metacritica dell'aura, p. 316
Gli schiavi di Efesto
Origine: Da Walter Benjamin, L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, traduzione di E. Filippini, Torino, 1966, p. 28; Das kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbarkeit, in Gesammelte Schriften, 6 vv., a cura di R. Tiedemann e H. Schweppenhäuser, Frankfurt a. M., 1972 sgg., p. 23. Gli schiavi di Efesto, nota a p. 316.

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“Per tutta la mia vita adulta mi sono state mostrate delle fotografie scattate in Polonia nella meravigliosa estate del 1939: bimbi che giocano al sole, donne eleganti che passeggiano per Cracovia. Ho persino visto la foto di un matrimonio avvenuto nel giugno del 1939, nel giardino di una casetta di campagna di cui adesso sono proprietaria. Tutte queste foto sono avvolte da un certo alone tragico: sappiamo cos'è accaduto dopo. Il settembre del 1939 si portò dietro due invasioni, una da est e una da ovest, e occupazioni, caos, distruzione, genocidio. La maggior parte delle persone che partecipò a quel matrimonio morì di lì a breve oppure scappò all'estero. Nessuno di loro tornò mai più alle proprie case. Col senno di poi, tutti loro ci sembrano incredibilmente ingenui. Al posto di celebrare matrimoni non potevano semplicemente mollare tutto e prepararsi per la guerra quando ancora era possibile farlo? E adesso, nell'estate del 2014, mi tocca chiedermi: non dovrebbero fare altrettanto gli ucraini? E le popolazioni dell'Europa centrale?”

Anne Applebaum (1964) giornalista e saggista statunitense

Origine: Da War in Europe is not a hysterical idea http://www.washingtonpost.com/opinions/anne-applebaum-war-in-europe-is-not-a-hysterical-idea/2014/08/29/815f29d4-2f93-11e4-bb9b-997ae96fad33_story.html, washingtonpost.com, 29 agosto 2014; tradotto in Bisogna prepararsi a una guerra in Europa? http://www.ilpost.it/2014/08/31/guerra-putin-europa/, Il Post.it, 31 agosto 2014.

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“Il pittore costruisce, il fotografo rivela.”

Susan Sontag (1933–2004) scrittrice statunitense

Origine: Da Sulla Fotografia.

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“Guardavo il Real Madrid già da bambino, è sempre stata la squadra più grande per me e ho sempre amato la divisa bianca del Real. È un sogno divenuto letteralmente realtà. Hanno mostrato una fotografia nella quale sono parso non troppo interessato, ma a parte tutto è ovviamente qualcosa di grandissimo essere qui.”

Gareth Bale (1989) calciatore gallese

Origine: Da un'intervista rilasciata allo sponsor Adidas; citato in Intervista a Gareth Bale: "Sempre sognato il Real" http://www.calciolab.com/intervista-a-gareth-bale-il-sogno-di-ogni-bambino-40050, Calciolab.com, 3 settembre 2013.

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“"Mi piace tanto la gente, anche quella che va via / senza lasciare un indirizzo né una fotografia.."”

Carla Vistarini (1948) paroliera, sceneggiatrice e musicista italiana

Mi piace tanto la gente
Canzoni

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“La comune concezione di Canaletto anzitutto come pittore e, più particolarmente, pittore topografico, è tutto sommato giustificata; ma essa impone qualche modifica al fine di conseguire un'esatta valutazione dell'importanza di lui come artista. Molti dei suoi disegni, tra i quali alcuni dei più belli, furono eseguiti come fini a se stessi, del tutto indipendentemente dalle opere pittoriche; e, come incisore, egli trovò un'espressione completa. Cosi, anche se non avesse mai posto pennello sulla tela, lo si sarebbe egualmente annoverato tra gli importanti maestri delle arti grafiche. […] L'opinione circa il suo lavoro topografico è mutata a fondo: un tempo lo si considerava poco più di un fotografo; oggi si tende ad accusarlo di frequenti inesattezze. Nella maggior parte dei suoi dipinti si mostrò straordinariamente attento ai fatti nei loro particolari, e tale interesse è attestato dai molti disegni diagrammatici che egli eseguì, in ispecie quelli del libro di schizzi dell'Accademia, nei quali si trovano non solo dettagli accuratamente indicati, ma vi sono aggiunti frequenti appunti per identificare gli edifici e registrare i colori. […] Canaletto non si limitò completamente alla topografia. Nell'iscrizione sul frontespizio delle acqueforti, fa egli stesso una distinzione tra vedute prese dai luoghi e vedute ideate, messa in rilievo da note occasionali sui suoi disegni, come veduta esatta e veduta dal naturale. Nelle sue mani, la veduta ideata assumeva due forme principali: la veduta immaginaria propriamente detta, e il capriccio, un insieme di motivi identificabili, tratti da differenti edifici e località, coi quali formava una composizione. La differenza tra le due è facilmente riconoscibile in casi estremi. […] Di regola, peraltro, elementi immaginari e identificabili erano mescolati.”

William George Constable (1887–1976)

da Canaletto, 1962
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

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“Una fotografia è il documento più importante e non c'è nulla di peggiore che passare alla posterità che con uno sciocco e stupido sorriso fissato sulla faccia per l'eternità.”

Mark Twain (1835–1910) scrittore, umorista, aforista e docente statunitense

Origine: Da una lettera inviata a un giornale; citato in Perché nelle vecchie foto non si sorride? http://www.ilpost.it/2013/09/21/perche-nelle-vecchie-foto-non-si-sorride/, il Post.it, 21 settembre 2013.

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“Quanta gente ha voluto uccidersi e si è limitata invece a lacerare la propria fotografia!”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

29 dicembre 1888; Vergani, p. 15
Diario 1887-1910

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“Ecco perché sono su questo pianeta, in questo tempo, Francesca.
Non per viaggiare o fare fotografie, ma per amarti. Adesso lo so.
Per molti più anni di quanti non ne abbia vissuti, ho continuato a precipitare dall'orlo di un luogo immenso e altissimo.
E in tutti questi anni precipitavo verso di te”

The Bridges of Madison County
Variante: Ecco perché sono su questo pianeta, in questo tempo, Francesca.
Non per viaggiare o fare fotografie, ma per amarti. Adesso lo so.
Per molti più anni di quanti non ne abbia vissuti, ho continuato a precipitare dall'orloo di un luogo immenso e altissimo.
E in tutti questi anni precipitato verso di te

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“La fotografia è stata per me una grande passione, breve ma intensa.”

Ermanno Rea (1927–2016) scrittore e giornalista italiano

Origine: Da 1960. Io reporter, Feltrinelli, 2012.

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“Cartier-Bresson, con tutta la mia stima, non è mai stato il mio fotografo preferito. È raffinato e intelligente, ma anche distante ed elegante. No, ho avuto piuttosto Robert Capa come mio suggeritore… per via della semplicità, della freschezza dello sguardo che era sempre difettoso dal punto di vista tecnico.”

Mario Dondero (1928–2015) fotografo e giornalista italiano

Origine: Citato in Arturo Carlo Quintavalle, Dondero in bianco e nero, Più Capa che Bresson, La Lettura, suppl. Corriere della Sera, 2 aprile 2017, p. 33.

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“Guerra nostra che sei nei cieli, guerra alta e altissima che arrivi con il primo stormo di B-17 venuti da Foggia e dalla Sicilia, partiti persino dalle basi in Nordafrica e dall'Inghilterra, guerra che fai volare le tue Fortezze Volanti sopra la fortezza della fede di San Benedetto, che arrivi quando ormai è tutto pronto, quando ci sono gli operatori della Wochenschau, gli operatori del «Pathé cinegiornale», il corrispondente di BBC Londra e, assiepati da qualche giorno sulle montagne vicine, i fotografi e i reporter di guerra di tutto il mondo, perché questa che sta per sfrecciare sopra le montagne della Ciociaria è la guerra mondiale.”

Helena Janeczek (1964) scrittrice e giornalista tedesca

Le rondini di Montecassino
Variante: Guerra nostra che sei nei cieli, guerra alta e altissima che arrivi con il primo stormo di B-17 venuti da Foggia e dalla Sicilia, partiti persino dalle basi in Nordafrica e dall’Inghilterra, guerra che fai volare le tue Fortezze Volanti sopra la fortezza della fede di San Benedetto, che arrivi quando ormai è tutto pronto, quando ci sono gli operatori della Wochenschau, gli operatori del «Pathé cinegiornale», il corrispondente di BBC Londra e, assiepati da qualche giorno sulle montagne vicine, i fotografi e i reporter di guerra di tutto il mondo, perché questa che sta per sfrecciare sopra le montagne della Ciociaria è la guerra mondiale.

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“Fare cosplay in Giappone vuol dire non poter fare altro in una fiera, spesso mi capita di stare quattro-cinque ore di seguito a posare per i fotografi e perdermi l'intera fiera.”

Yuriko Tiger (1993) modella e personaggio televisivo italiana

Variante: Fare cosplay in Giappone vuol dire non poter fare altro in una fiera, spesso mi capita di stare quattro-cinque ore di seguito a posare per i fotografi e perdermi l'intera fiera.
Origine: Da Yuriko Tiger - Articoli http://console-tribe.com/articoli/yuriko-tiger-6412/, console-tribe.com, 3 dicembre 2013.

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“E benedetta sia quella fotografia che nella pittura e nel ritratto in ispecie, ci libera dalla produzione di tanti imbianchini, e tanto più preziosa fa divenire la grande arte, per la rarità del suo uso.”

Adolfo Venturi (storico dell'arte) (1856–1941) storico dell'arte e accademico italiano

Citazioni di Adolfo Venturi
Origine: Da un'intervista rilasciata ad Anton Giulio Bragaglia; citato in Ando Gilardi, Creatività e informazione fotografica, in Storia dell'arte italiana, Einaudi, Torino, 1982, vol. 9, tomo II, p. 567.

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“Da ragazzino tenevo degli album che riempivo con tutti i film che vedevo e ne vedevo tantissimi - raccontava - scrivevo le mie minicritiche, mettevo già le stellette anche se non si usava, scrivevo tutto il cast dagli attori al direttore della fotografia. Ero un vero malato di cinema.”

Carlo Vanzina (1951–2018) regista italiano

Origine: Citato in Chiara Ugolini, E' morto il regista Carlo Vanzina http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2018/07/08/news/carlo_vanzina-201007243/, Repubblica.it, 8 luglio 2018.

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“Per un momento di memoria vera bastano anche il fiore deposto, il gesto grato, lo scorcio di muro, la fotografia, il portone, la lapide, il cippo, la breve sosta silenziosa. Basta un minuto per sentire che oggi è il 25 Aprile.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

25 aprile 2017 http://www.repubblica.it/rubriche/l-amaca/2017/04/25/news/l_amaca_del_25_aprile_2017-163858397/
la Repubblica, L'Amaca

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“La società si adopera per far rinsavire la Fotografia, per temperare la follia che minaccia di esplodere in faccia a chi la guarda.”

Roland Barthes, La camera chiara. Nota sulla fotografia, Torino, Einaudi, p. 117
La camera chiara

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