Frasi su politico
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“La politica dipende dagli uomini di stato pressappoco come il tempo dipende dagli astronomi.”

Remy de Gourmont (1858–1915) poeta, romanziere e giornalista francese

Origine: Da Passeggiate filosofiche.

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“La grande politica, quella delle risoluzioni audaci.”

Camillo Benso Cavour (1810–1861) politico e patriota italiano

da Scritti politici

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“Gli uomini politici sono uguali dappertutto. Promettono di costruire ponti anche dove non ci sono fiumi.”

Nikita Sergeevič Chruščëv (1894–1971) politico sovietico

dalla conferenza stampa tenuta a Glen Cove (USA) nell'ottobre 1960

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“Penso che se mi attaccano sul piano personale, non hanno argomenti politici a sinistra.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

Origine: Citato nell' articolo del sole24ore n°152928 http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-04-08/ecco-frasi-celebri-margaret-152928.shtml

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“Quando la politica entra dalla porta del tempio, la giustizia fugge impaurita dalla finestra per tornarsene al cielo.”

Francesco Carrara (1805–1888) giurista e politico italiano

da Programma del corso di diritto criminale dettato nella R. Università di Pisa, Fratelli Cammelli, 1898

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“I cani sono gente di cervello, conoscono ogni nesso politico.”

Nikolaj Vasiljevič Gogol (1809–1852) scrittore e drammaturgo ucraino

Citazioni di Nikolaj Vasil'evič Gogol
Origine: Da Il diario di un pazzo, in I racconti degli «Arabescchi», p. 87

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“I politici credono di vendere tutto eccetto se stessi, per poi rendersi conto che hanno venduto innanzitutto se stessi.”

Demostene (-384–-322 a.C.) politico e oratore ateniese

ed. BUR
Orazioni

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“Dopo Hiroshima e Nagasaki la guerra mondiale ha cessato di essere la continuazione della politica con altri mezzi. Nella guerra nucleare si disintegreranno anche gli autori di tale politica.”

Michail Gorbačëv (1931) politico sovietico

Origine: Cfr. Carl von Clausewitz: «La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi».
Origine: La casa comune europea, p. 77

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“La gente, efficacemente manipolata ed organizzata, è libera: ignoranza, impotenza ed eteronomia introiettata costituiscono il prezzo della sua libertà.”

Herbert Marcuse (1898–1979) filosofo, sociologo e politologo tedesco

Origine: Da Eros e civiltà, Prefazione politica, 1966.

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“Date valore alla vostra libertà, o la perderete, ci insegna la storia. "Non annoiarci con la politica", risponde chi non vuole apprendere.”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

da Linux, GNU e libertà http://www.gnu.org/philosophy/linux-gnu-freedom.html, LinuxWorld, maggio 2002

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“In politica, la saggezza è non rispondere alle domande. L'arte, non lasciarsele fare.”

André Suarès (1868–1948) poeta, scrittore e critico letterario francese

Origine: Da Voici l'homme.

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“Anche dirimpetto: Lore mi studiava, aruspicava dalla nuvolaglia del mio viso; infine chiese cauta, partecipe: «La musica ti prova così tanto?» Io implorai: «Tu: –» mi interruppi; : «sì» dissi amaramente: «l'arte in generale! – Sai, per me non è fronzolo della vita, un orpello da seratina, una cosa a cui guardare con simpatia dopo un giorno di duro lavoro; per me è l'inverso: è l'aria che respiro, l'unica cosa necessaria, tutto il resto è spurgo e latrina. Quand'ero ragazzo: avevo 16 anni allorché lasciai la vostra associazione. Quello che per voi è noioso: Schopenhauer, Wieland, La valle di Campan, Orfeo: fa la mia naturale felicità; ciò che a voi interessa alla follia: swing, cinema, Hemingway, politica: mi dà il voltastomaco.”

Tu non puoi sapere; ma vedi bene che non sono «privo di sangue» o «arido», non più di voialtri: non m'innervosisco certo di meno, e mi entusiasmo, e conosco mostri, e detesto.» (p. 65)
Auch drüben: Lore besah mich Wolkigen, rätselte an meinem Gesicht; endlich fragte sie behutsam und teilnahmsvoll:»Nimmt Dich Musik so mit?«Ich bat flehentlich:»DU: –«brach ab;:»ja«sagte ich bitter:»Kunst überhaupt! – Weißt Du, für mich ist das keine Verzierung des Lebens, son Feierabendschnörkel, den man wohlwollend begrüßt, wenn man von der soliden Tagesarbeit ausruht; ich bin da invertiert: für mich ist das Atemluft, das einzig Nötige, und alles Andere Klo und Notdurft. Als junger Mensch: 16 war ich, bin ich aus Euerm Verein ausgetreten. Was Euch langweilig ist: Schopenhauer, Wieland, das Campanerthal, Orpheus: ist mir selbstverständliches Glück; was Euch rasend interessiert: Swing, Film, Hemingway, Politik: stinkt mich an. – Du kannst Dirs gar nicht vorstellen; aber Du siehst ja, daß ich nicht etwa»blutleerer«oder papierener bin, als Ihr: ich reg mich genau so auf und begeistere mich, und kenne Ungeheuer, und hasse.«Pause: anderes Thema:»... und liebe ...!«schloß ich galant.»Du lügst!«sagte sie entrüstet:»entweder liebst Du Wieland oder mich ...«; ich bewies ihr manuell, daß man Beides vereinen könne, bis sies erschöpft glaubte:»... und das will ein Intellektueller sein ...!«sagte sie boshaft:»außerdem darfst Du Dich rasieren.«–»Das ist der Dank!!«
Brand's Haide

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“Vecchio, benedetto, Pekisch, questo non me lo dovevi fare. Non me lo merito. Io mi chiamo Pehnt, e sono ancora quello che se ne stava sdraiato per terra a sentire la voce nei tubi, come se quella arrivasse davvero, e invece non arrivava. Non è mai arrivata. E io adesso sono qui. Ho una famiglia, ho un lavoro e la sera vado a letto presto. Il martedì vado a sentire i concerti che danno alla sala Trater e ascolto musiche che a Quinnipak non esistono: Mozart, Beethoven, Chopin. Sono normali eppure sono belle. Ho degli amici con cui gioco a carte, parlo di politica fumando il sigaro e la domenica vado in campagna. Amo mia moglie, che è una donna intelligente e bella. Mi piace tornare a casa e trovarla lì, qualsiasi cosa sia successa nel mondo quel giorno. Mi piace dormire vicino a lei e mi piace svegliarmi insieme a lei. Ho un figlio che amo anche se tutto fa supporre che farà l'assicuratore. Spero che lo farà bene e che sarà un uomo giusto. La sera vado a letto e mi addormento. E tu mi hai insegnato che questo vuol dire che sono in pace con me stesso. Non c'è altro. Questa è la mia vita. Io lo so che non ti piace ma io non voglio che tu me lo scriva. Perché voglio continuare ad andare a letto, la sera, ed addormentarmi. Ognuno ha il mondo che si merita. Io forse ho capito che il mio è questo qua. Ha di strano che è normale. Mai visto niente del genere, a Quinnipak. Ma forse proprio per questo, io qui ci sto bene. A Quinnipak si ha negli occhi l'infinito. Qui, quando proprio guardi lontano, guardi negli occhi di tuo figlio. Ed è diverso. Non so come fartelo capire, ma qui si vive al riparo. E non è cosa spregevole. È bello. E poi chi l'ha detto che si deve proprio vivere allo scoperto, sempre sporti sul cornicione delle cose, a cercare l'impossibile, a spiare tutte le scappatoie per sgusciare via dalla realtà. È proprio obbligatorio essere eccezionali? Io non so. Ma mi tengo stretta questa vita mia e non mi vergogno di niente: nemmeno delle mie soprascarpe. C'è una dignità immensa, nella gente, quando si porta addosso le proprie paure, senza barare, come medaglie della propria mediocrità. E io sono uno di quelli. Si guardava sempre l'infinito a Quinnipak, insieme a te. Ma qui non c'è l'infinito. E così guardiamo le cose, e questo ci basta. Ogni tanto, nei momenti più impensati, siamo felici. Andrò a letto, questa sera, e non mi addormenterò. Colpa tua, vecchio, maledetto Pekisch. Ti abbraccio. Dio sa quanto ti abbraccio. Pehnt, assicuratore.”

Castelli di rabbia

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“L'intellettuale non ha scelta, salvo fra essere sé stesso o tradire sé stesso. Se pensa che la «felicità», come appare nelle definizioni fondamentali della teoria e della pratica dell'American way of life, sia preferibile, se non sospetta che la «felicità» in quasi tutte le sue forme sia il dispotismo dell'ordinario, del volgare, ha sbagliato mestiere. Queste cose sono organizzate meglio nel mondo del despota. Gli artisti, i pensatori, gli scrittori ricevono il tributo irremovibile dell'attenzione e della repressione politiche. Il KGB e lo scrittore serio sono pienamente d'accordo perché sano entrambi – anche perché agiscono entrambi in funzione di questa conoscenza – che una poesia (quando Pasternak citò il primo verso di un sonetto di Shakespeare alla presenza di uno Ždanov inviperito, per esempio), un romanzo, una scena di tragedia possono essere la centrale energetica degli affari umani, che niente è più carico di detonatori di sogni e di azioni che la parola, e soprattutto la parola che si conosce a memoria. […] Imprigionare un uomo perché cita Riccardo III durante le purghe del 1937, arrestarlo a Praga perché tiene un seminario su Kant, significa valutare esattamente l'importanza della grande letteratura e della grande filosofia. Significa onorare perversamente, ma cionondimeno onorare, l'ossessione della verità.
Quale testo, quale dipinto, quale sinfonia potrebbe scuotere l'edificio della politica americana? Quale atto di pensiero astratto ha qualche influenza? Chi se ne cura?”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

da Gli archivi dell'Eden: p. 218

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“Questo è il punto su cui bisognerebbe far leva. È inutile tentare di incastrare nel penale un uomo come costui: non ci saranno mai prove sufficienti, il silenzio degli onesti e dei disonesti lo proteggerà sempre. Ed è inutile, oltre che pericoloso, vagheggiare una sospensione di diritti costituzionali. Un nuovo Mori diventerebbe subito strumento politico- elettoralistico, braccio non del regime, ma di una porzione del regime. Qui bisognerebbe sorprendere la gente nel covo dell'inadempienza fiscale come in America. Ma non soltanto le persone come Mariano Arena e non soltanto qui in Sicilia. Bisognerebbe di colpo piombare sulle banche; mettere mani esperte nelle contabilità, generalmente a doppio fondo, delle grandi e delle piccole aziende. E tutte quelle volpi, vecchie e nuove, che stanno a sprecare il loro fiuto dietro le idee politiche, sarebbe meglio si mettessero ad annusare intorno alle ville, le automobili fuoriserie, le mogli, le amanti di certi funzionari: e confrontare quei segni di ricchezza agli stipendi e tirarne il giusto senso. Soltanto così ad uomini come don Mariano comincerebbe a mancare il terreno sotto i piedi. In ogni altro paese del mondo, una evasione fiscale come quella che sto constatando, sarebbe duramente punita. Qui con Mariano se ne ride, sa che non gli ci vorrà molto ad imbrogliare le carte.”

Capitano Bellodi
Il giorno della civetta

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“Il gruppo dirigente del partito [Partito Democratico] è talmente logoro che, se anche dicesse qualcosa di chiaro, nessuno lo ascolterebbe. Mi batterò per una svolta radicale del gruppo dirigente e del programma. Non ci sono altre vie. L'alternativa è la morte politica, tra gli applausi.”

Vincenzo De Luca (1949) politico italiano

Origine: Citato in Felice Naddeo, Inceneritore, pubblicato il bando di gara http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/politica/2010/3-novembre-2010/inceneritore-pubblicato-bando-gara--1804084860824.shtml, Corriere.it, 3 novembre 2010.

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“La politica non è l'arte del possibile. Consiste nello scegliere fra il disastroso e lo sgradevole.”

John Kenneth Galbraith (1908–2006) economista, funzionario e diplomatico canadese

Origine: Citato in Al Gore, La Scelta, pag. 350.

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“Dalla Svizzera giunge un segnale chiaro: sì ai campanili no ai minareti. Quel che emerge è il rispetto per la libertà di religione e la necessità di un freno ad aspetti politici e propagandistici legati all'Islam.”

Roberto Calderoli (1956) politico italiano

citato in Minareti: Calderoli, segnale chiaro http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2009/11/29/visualizza_new.html_1622172115.html, ANSA, 29 novembre 2009

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“Che dite? L'Italia | Non anco s'è desta. | Convulsa, sonnambula | Scrollava la testa.”

Carlo Cattaneo (1801–1869) patriota, filosofo e politico italiano

da Controcanzone Ai fratelli d'Italia, in "Scritti politici ed epistolario", vol. II, Firenze, 1894, p. 15

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“Nessuna meraviglia… che il mito e la magia esercitino tuttora una così schiacciante influenza sul pensiero e sull'azione politici. Gruppi ristretti si sforzano di imporre i loro desideri e le loro fantastiche idee ad intere nazioni, al fine di farne una dottrina di Stato.”

Ernst Cassirer (1874–1945) filosofo tedesco

Origine: Da The Tecnique of our Modern Political Myths; citato in Massimo Corsale, L'autunno del Leviatano, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 1998.

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“La politica di un paese è fatta di uomini e cose: le cose sono più facili a correggere che gli uomini.”

Angelo Costa (1901–1976) imprenditore italiano

L'imprenditore, il mercato e la religione

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“Puoi trovare tre qualità di fondo in ogni politico: Furbizia, Onestà ed Efficacia. Ma puoi averne solo due alla volta.”

Bruce Sterling (1954) autore di fantascienza statunitense

Origine: Il chiosco, p. 71

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“I politici italiani sono in generale uomini di assai mediocre valore: non amano noie e anche i migliori fra di essi sono incapaci di affrontare i problemi di larga importanza.”

Francesco Saverio Nitti (1868–1953) economista, politico e saggista italiano

da Napoli e la questione meridionale, Guida Editori, Napoli, 2004, p. 19.
Variante: I politici italiani sono in generale uomini di assai mediocre valore: non amano noie e anche i migliori fra di essi sono incapaci di affrontare i problemi di larga importanza.

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“Siam tutti [politici e giornalisti] qui da vent'anni, è ora di toglierci dai coglioni.”

Pier Luigi Bersani (1951) politico italiano

Origine: Citato in [//www.ilpost.it/2012/03/07/bersani-toglierci-dai-coglioni/ Bersani: «È ora di toglierci dai coglioni»], ilpost.it, 7 marzo 2012.

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“Non c'è altra via verso il socialismo se non attraverso la democrazia, attraverso la libertà politica.”

Lenin (1870–1924) rivoluzionario e politico russo

Origine: Da Opere complete, vol. 12, p. 44; citato in Michail Gorbaciov, La casa comune europea, traduzione a cura della APN Publishing House, Mondadori, Milano, 1989, p. 293. ISBN 88-04-33183-6

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“È ora di smetterla di fare film che parlano di politica. È ora di fare film in modo politico.”

Jean-Luc Godard (1930) regista francese

Origine: Citato in Farassino 2002.

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“[Su Lucrezia Borgia] Da queste nozze bianche [Con Giovanni Sforza] che solo una ragione politica aveva precipitate, comincia l'esistenza oscillante di Lucrezia quale era imposta a lei dalle circostanze e dalle ambizioni dei suoi familiari, ma quale ella accettava e sarebbe andata sempre meglio accettando. Non nella sua debolezza, ma nella fatalità intima dei suoi assensi ognuno dei quali è una capitolazione, sta il vero dramma di Lucrezia: e, a questo lume, il suo modo di non voler conoscere e non di non voler sapere quello che le accade dintorno appare una difesa femminile, nata dall'istinto, misera, ma patetica e coraggiosa. Innalzarsi tanto da giudicare il padre e il fratello non lo potrà mai, meno per incapacità di giudizio o per tenerezza di cuore, che per una verità più violenta ed elementare: perché anche lei è una Borgia, e sente anche lei la forza di quel sangue che le fa impeto e che si dà ragione da sé, fuori da ogni morale, brutalmente e splendidamente. Solo in tempi più tardi, dal disordine della sua anima che sta fra la religione e la sensualità, fra la volontà di una vita disciplinata e l'ardente anarchia dei desideri, saprà levarsi e intraprendere contro il padre, contro il fratello o contro il suocero duca di Ferrara quelle sue ribellioni che la condurranno, sola fra i Borgia, a salvarsi.”

Origine: Lucrezia Borgia, pp. 35-36

“L'introduzione nel dettato costituzionale del principio dell'equilibrio tra entrate e uscite è un risultato non banale e affatto scontato. È un momento solenne quello che stiamo vivendo, è una svolta di portata storica per il legislatore italiano, che sceglie, oggi, di vincolare le proprie decisioni future di politica economica al rigore finanziario, né più né meno di come richiesto a un buon padre di famiglia nella propria gestione domestica o a un buon amministratore nella gestione della propria azienda.”

Antonino Lo Presti (1954) avvocato e politico italiano

Origine: Citato in Seduta della Camera dei Deputati n. 555 del 30 novembre 2011 http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?idLegislatura=16&sezione=assemblea&tipoDoc=stenografico&idSeduta=0555&nomefile=stenografico&ancora=sed0555.stenografico.tit00080.sub00010.int00120#sed0555.stenografico.tit00080.sub00010.int00120 Dichiarazioni di voto finale – A.C. 4205-A ed abbinati – XVI Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea. Camera dei Deputati, 30 novembre 2011.

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“R: La mia coscienza. Bisogna cambiare le teste per cambiare la politica. Cambiare solo le regole senza cambiare le teste non serve. […]”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Lettera d'amore a una ragazza di una volta, Rai, Con Antonio Di Pietro

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“La nascita di una nuova tv è sempre un miracolo. Oggi niente può influenzare le masse come la tv. La stampa è lontanissima dal farlo […] Cosa serve per una tv di successo? Un buon casting femminile. E su questo io ho una competenza incredibile […] È necessario incrementare le possibilità per la gente che vuole tentare nuove opportunità di vita e di lavoro, occorre aumentare le possibilità di entrare legalmente in Italia e negli altri Paesi europei. Questo è ciò che voglio sia fatto, non solo in Italia, ma in tutta Europa. […]E poi bisogna dire che gli italiani sono stati un popolo che ha lasciato l'Italia e che è emigrato in altri Paesi, soprattutto in quelli americani. E allora questo ci impone il dovere di guardare a quanti vogliono venire in Italia con una apertura totale di cuore. E di donare a coloro che vengono in Italia la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli, e la possibilità di un benessere che significa anche la salute e l'apertura di tutti i nostri ospedali alle loro necessità e questa è la politica del mio governo. […] La cosa più terribile sono le organizzazioni criminali, che sono moltissime. Ben Ali oggi mi ha detto di 300 organizzazioni scoperte dalla polizia del vostro Paese. Sono persone che approfittano della speranza degli altri, delle persone che sono nella miseria e che vogliono donare a se stessi e ai propri cari un futuro migliore. E allora si affidano a persone che con imbarcazioni non sicure si mettono in mare e questo porta a tragedie ad ogni istante. Occorre combattere tutto ciò. […] [In Italia] lo Stato dà a chi perde il lavoro l'80% del suo stipendio precedente.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

in occasione dell'inaugurazione di Nessma TV in Tunisia, 23 agosto 2009, ripreso da beppegrillo. it e citato dal Corriere della Sera, 5 settembre 2009 e da Riccardo Stagliano, su La Repubblica, 6 settembre 2009

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“È stata emessa una sentenza incredibile, di una violenza mai vista né sentita prima, per cercare di eliminarmi dalla vita politica di questo Paese. Non è soltanto una pagina di malagiustizia, è un'offesa a tutti quegli italiani che hanno creduto in me e hanno avuto fiducia nel mio impegno per il Paese. Ma io, ancora una volta, intendo resistere a questa persecuzione.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

riferito alla sentenza di condanna in primo grado al processo Ruby
2013
Origine: Citato in Berlusconi, sentenza violenta, io resisto http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2013/06/24/Berlusconi-sentenza-violenta-io-resisto_8922495.html, Ansa.it, 24 giugno 2013.

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“Se la politica entra a comandare la scienza e a cambiare i dati della biologia, si può arrivare a qualsiasi dirottamento dei dati.”

Elio Sgreccia (1928–2019) cardinale, vescovo cattolico e teologo italiano

Manuale di bioetica

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