Frasi su azienda

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema azienda, essere, grande, fatto.

Frasi su azienda

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“Uno Stato dove un'azienda non riesce a licenziare un dipendente come Schettino, si merita di fallire.”

Matteo Salvini (1973) politico italiano

Origine: Dalla pagina su Facebook, post http://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10151189815413155 del 3 gennaio 2013.

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“John Cena, mentre te ne stai sdraiato lì, e spero che tu sia scomodo come non mai, voglio che tu mi ascolti. Voglio che tu assimili bene il mio discorso, perché prima che me ne vada, tra 3 settimane, con il tuo titolo WWE, ho parecchi sassolini che voglio togliermi dalle scarpe. Io non ti odio, John e nemmeno ti disprezzo. In realtà io ti apprezzo, ti apprezzo nettamente di più di quanto non apprezzi gran parte dei nostri colleghi. Io odio l'idea che tu sia il migliore. Perché non lo sei! Io sono il migliore. Io sono il migliore del mondo! C'è solo una cosa in cui tu sei migliore di me, ed è leccare il culo a Vince McMahon. Sei bravo a leccare il culo a Vince McMahon tanto quanto lo era Hulk Hogan. Non so se sei bravo quanto Dwayne, però. Lui è un leccaculo coi fiocchi. Lo è sempre stato e lo è ancora. Oops… sto uscendo dal personaggio! [cita la rottura della quarta parete] Io sono il miglior WRESTLER del mondo. Sono sempre stato il migliore, fin dal primo giorno. Quando sono approdato in questa federazione e sono stato svilito e odiato fin da allora, perché Paul Heyman vide qualcosa in me che nessun altro voleva ammettere. Esatto, io sono un pupillo di Paul Heyman. E sapete chi altri era un pupillo di Paul Heyman? Brock Lesnar! E lui ha salutato la compagnia, proprio come sto per fare io. Ma la più grande differenza tra me e Brock è che io me ne andrò con il titolo WWE. Ho conquistato così tanti degli immaginari allori di Vincent K. McMahon, che finalmente mi è chiaro: è proprio questo il punto, sono totalmente immaginari! L'unica cosa reale sono io, e il fatto che giorno dopo giorno, da quasi 6 anni, dimostro a tutto il mondo che io sono il migliore al microfono, sul ring e persino al commento! Nessuno sfiora il mio livello! Eppure, non importa quante volte lo dimostri. Non sono su quelle splendide tazze da collezione, non sono sulla copertina del programma, a malapena mi pubblicizzano, non mi fanno partecipare ai film, ovviamente non andrò mai su quei programmi merdosi sulle tv americane. Non sono sul poster di WrestleMania, non sono sulla sigla che viene prodotta a inizio show. Non vado da Conan O'Brien, non vado da Jimmy Fallon, ma la verità dei fatti è che non me ne frega niente. E fidati, non è la storia della volpe e l'uva. Ma il fatto che Dwayne sia nel main event di WrestleMania dell'anno prossimo e io no, mi fa schifo! Ah, ehi! Lasciatemi mettere in chiaro una cosa: voi che mi state acclamando adesso, voi siete il motivo principale per cui me ne vado! Perché siete voi quelli che bevono da quelle tazze da collezione, siete voi quelli che comprano le riviste sulla cui copertina non c'è il mio volto, e poi alle 5 del mattino in aeroporto cercate di sbattermele in faccia per farvele autografare e poi provare a rivenderle su E-bay, perché siete troppo pigri per trovarvi un vero lavoro! Io me ne andrò con il titolo WWE il 17 luglio e chissà, forse andrò a difenderlo alla New Japan Pro Wrestling, forse tornerò alla Ring Of Honor! Ehi, Colt Cabana! Come stai? Il motivo per cui me ne vado siete voi, perché dopo che me ne sarò andato voi continuerete a buttare soldi in questa azienda. Io sono soltanto un granello nell'ingranaggio. L'ingranaggio continuerà a girare e questo lo capisco. Ma Vince McMahon continuerà a fare soldi nonostante i suoi errori. È un milionario che dovrebbe essere un miliardario. E sapete perché non è un miliardario? Perché si circonda di sottomessi, insulsi e rincoglioniti yes-man, come John Laurinaitis, che gli dicono tutto quello che vuole sentirsi dire. E vorrei poter pensare che dopo la morte di Vince McMahon questa azienda andrà meglio, ma la realtà è che le redini saranno prese da quell'idiota di sua figlia [Stephanie McMahon] e da quel minchione del suo genero [Triple H] e dal resto della sua stupida famiglia! Lasciate che vi racconti un aneddoto privato su Vince McMahon. Noi facciamo tutta questa campagna contro il bullismo…”

Phil Brooks (1978) wrestler statunitense

gli spengono il microfono

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“La Juventus era una squadra che non avevo mai amato e che probabilmente non amerò mai, […]. La Juventus era un ambiente totalmente nuovo per me. Diverso. Non mi sono mai sentito a casa, mi sembrava di essere l'ingranaggio di una grande azienda. Per il sentimento, prego rivolgersi altrove. Sul lavoro tutto bene, fuori zero contatti.”

Carlo Ancelotti (1959) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

cap. 15
Preferisco la coppa
Origine: Ripreso dal quotidiano sportivo spagnolo Marca alla vigilia dell'incontro Juventus-Real Madrid del 5 maggio 2015, valevole per le semifianli di Champions League 2014/15. Ancelotti: «Juve? Un club che non ho mai amato» http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2015/05/04-330041/Ancelotti%3A+%C2%ABJuve%3F+Un+club+che+non+ho+mai+amato%C2%BB, Tuttosport.com.

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“Questo è il punto su cui bisognerebbe far leva. È inutile tentare di incastrare nel penale un uomo come costui: non ci saranno mai prove sufficienti, il silenzio degli onesti e dei disonesti lo proteggerà sempre. Ed è inutile, oltre che pericoloso, vagheggiare una sospensione di diritti costituzionali. Un nuovo Mori diventerebbe subito strumento politico- elettoralistico, braccio non del regime, ma di una porzione del regime. Qui bisognerebbe sorprendere la gente nel covo dell'inadempienza fiscale come in America. Ma non soltanto le persone come Mariano Arena e non soltanto qui in Sicilia. Bisognerebbe di colpo piombare sulle banche; mettere mani esperte nelle contabilità, generalmente a doppio fondo, delle grandi e delle piccole aziende. E tutte quelle volpi, vecchie e nuove, che stanno a sprecare il loro fiuto dietro le idee politiche, sarebbe meglio si mettessero ad annusare intorno alle ville, le automobili fuoriserie, le mogli, le amanti di certi funzionari: e confrontare quei segni di ricchezza agli stipendi e tirarne il giusto senso. Soltanto così ad uomini come don Mariano comincerebbe a mancare il terreno sotto i piedi. In ogni altro paese del mondo, una evasione fiscale come quella che sto constatando, sarebbe duramente punita. Qui con Mariano se ne ride, sa che non gli ci vorrà molto ad imbrogliare le carte.”

Capitano Bellodi
Il giorno della civetta

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“Nessuno nella nostra azienda sa che lavoro fa. E lo facciamo comunque bene.”

Antonio Albanese (1964) attore, comico e cabarettista italiano

L'uomo che non sa che lavoro fa
Giù al nord

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“L'introduzione nel dettato costituzionale del principio dell'equilibrio tra entrate e uscite è un risultato non banale e affatto scontato. È un momento solenne quello che stiamo vivendo, è una svolta di portata storica per il legislatore italiano, che sceglie, oggi, di vincolare le proprie decisioni future di politica economica al rigore finanziario, né più né meno di come richiesto a un buon padre di famiglia nella propria gestione domestica o a un buon amministratore nella gestione della propria azienda.”

Antonino Lo Presti (1954) avvocato e politico italiano

Origine: Citato in Seduta della Camera dei Deputati n. 555 del 30 novembre 2011 http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?idLegislatura=16&sezione=assemblea&tipoDoc=stenografico&idSeduta=0555&nomefile=stenografico&ancora=sed0555.stenografico.tit00080.sub00010.int00120#sed0555.stenografico.tit00080.sub00010.int00120 Dichiarazioni di voto finale – A.C. 4205-A ed abbinati – XVI Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea. Camera dei Deputati, 30 novembre 2011.

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“Non ho potuto fare a meno di notare una bizzarra coincidenza. Il brevetto americano sulla produzione del freon, il più importante clorofluorocarburo utilizzato nei frigoriferi e negli impianti di condizionamento, è scaduto più o meno nel momento in cui il freon è stato messo fuorilegge. I Paesi che avevano cominciato a produrlo senza dover pagare per questo privilegio sono stati invitati a fermarsi. E tra poco sarà possibile sostituire il freon con un nuovo composto chimico, un prodotto industriale che sarà protetto da un brevetto e farà guadagnare molto denaro all'azienda che lo produce.
Le prove indirette della diminuzione della fascia di ozono sono assurde. È vero che è stato rilevato un maggior numero di tumori della pelle, ma questo non è un buon indicatore dell'intensità dei raggi ultravioletti. L'aumento dei tumori potrebbe essere provocato dal fatto che la gente tende a trasferirsi in climi più caldi. […] E nello stesso tempo la tintarella è diventata di moda. […] Per misurare in modo non controvertibile la quantità di raggi ultravioletti che raggiunge la terra non bisognerebbe valutare la diffusione del cancro, bensì la luce ultravioletta che giunge sulla terra. Sarebbe sufficiente predisporre in una delle tante basi antartiche uno strumento per la misurazione degli UV del valore di 6000 dollari, e tenerlo sotto controllo per qualche anno. Qualcuno potrebbe occuparsene, e farci sapere com'è andata? Se è stato fatto, io non ne ho saputo niente.
A parte la mancanza di prove scientifiche, non ha alcun senso pensare che possiamo distruggere l'ozono nell'atmosfera superiore. Ecco cosa succederebbe, se in qualche modo si producesse un buco nella fascia di ozono: i raggi ultravioletti emessi dal sole passerebbero attraverso di esso per arrivare all'atmosfera terrestre, dove sarebbero assorbiti dalla fascia di ossigeno –spessa diverse miglia– che circonda il pianeta. In questo modo, si formerebbe altro ozono: è questo che succede quando i raggi ultravioletti si uniscono all'ossigeno. L'ozono così creatosi assorbirebbe la luce ultravioletta, impedendole di penetrare più a fondo nella fascia di ossigeno.”

Kary Mullis (1944–2019) biochimico statunitense

da Ballando nudi nel campo della mente, pp. 124-5

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“Cosa possedeva l'azionista individuale che nel marzo 1938 deteneva 10, 100 o 1.000 azioni di Great Atltantic & Pacific? Aveva una piccola frazione dell'intera azienda, proprio come la famiglia Hartford ne aveva una grande? Oppure soltanto un certificato azionario che gli dava diritto a ricevere un dividendo se e quando fosse stato dichiarato, e a ricevere il prezzo quotato qualora avesse deciso di vendere? Un altro modo di formulare questa domanda essenziale è: l'investitore che ha acquistato l'azione A. & P. a 80, sta davvero perdendo dei soldi quando il prezzo crolla a 36? È diventato veramente più povero di prima? La risposta corretta a questa domanda è la chiave per risolvere il più ampio problema di come l'investitore debba rapportarsi rispetto alle fluttuazioni del mercato. Per come la vediamo noi, l'investitore-azionista occupa una posizione intermedia, o di compromesso, tra il vero possesso di un'azienda e il mero possesso di un certificato azionario. Senza dubbio manca di importanti poteri di controllo inerenti al possesso individuale o di gruppo di un'azienda. Ma in questo caso è nella stessa posizione di un socio di minoranza di un'azienda privata, quando questi non si trova nel gruppo di controllo. Ma possiede anche un enorme vantaggio rispetto al socio di minoranza, nel fatto che può vendere le proprie azioni in ogni momento, al prezzo quotato dal mercato.”

The Intelligent Investor

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“Silvio Berlusconi è entrato in politica per difendere le sue aziende.”

Marcello Dell'Utri (1941) politico italiano

Origine: 28 dicembre 1994; citato in Peter Gomez, Marco Travaglio, Le mille balle blu, BUR, Milano, 2010, p. 1948 https://books.google.it/books?id=Kpnk2WS3DoAC&pg=PA1948. ISBN 978-88-58-60465-6.

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“Il sistema politico brasiliano è sempre stato corrotto. Durante la dittatura le commissioni erano del 20 per cento. Tutti i governi, a cominciare da quello del presidente liberale Fernando Collor de Mello, sono initi al centro di qualche scandalo, perché nessun presidente può ottenere la maggioranza in parlamento senza comprare sostegno con denaro e incarichi. Il Pt è preso di mira più degli altri perché si era presentato come un'alternativa alla corruzione e perché nel 2005 era già stato coinvolto nello scandalo del mensalão, in cui era emerso che il partito comprava i voti dei parlamentari con i fondi delle aziende statali. Il capo di gabinetto del governo di Luiz Inácio Lula da Silva, José Dirceu, è finito in carcere, ma si sospetta che abbia continuato a fare affari con la copertura di una società di consulenza. Roussef è pulita, ma sembra incapace di cambiare il sistema. Un po' perché non fa parte del gruppo fondatore del Pt [(Partito dei Lavoratori)], un po' perché non ha la forza necessaria per denunciare le debolezze di un partito che non vuole abbandonare il potere, come ha dimostrato la campagna di menzogne che ha afossato la candidatura dell'avversaria Marina Silva alle presidenziali. Roussef ha appena presentato un pacchetto di misure contro la corruzione, ma pochi credono che sarà davvero applicato.”

Manuel Castells (1942) sociologo spagnolo

Origine: Da I liberisti brasiliani scendono in piazza, Internazionale, n. 1096, 3/9 aprile 2015, p. 40

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“I programmatori che scrivono miglioramenti per GCC (o Emacs, o Bash, o Linux, o un qualsiasi programma coperto dalla GPL) lavorano spesso per aziende o università. Quando il programmatore vuole offrire questi miglioramenti alla comunità e vedere il suo codice incluso nella versione successiva del programma in questione, il suo capo potrebbe dire: "Fermo lì! Il tuo codice appartiene a noi! Non vogliamo condividerlo con altri; abbiamo deciso di trasformare la tua versione migliorata in un prodotto proprietario".
Qui viene in aiuto la GNU GPL. Il programmatore mostrerebbe al capo che un tale prodotto proprietario sarebbe una violazione del diritto d'autore e il capo capirebbe che ci sono soltanto due possibilità: rilasciare il nuovo codice come software libero o non rilasciarlo affatto. Quasi sempre al programmatore viene consentito di comportarsi come intendeva fare e così il codice risulta disponibile per la versione successiva del programma.
La GNU GPL non è sempre accondiscendente; dice di "no" ad alcune delle cose che a volte la gente vuole fare. Alcuni utenti affermano che sia negativo il fatto che la GPL "escluda" alcuni sviluppatori di software proprietario che "hanno bisogno d'essere portati nella comunità del software libero."
Ma non siamo noi ad escluderli dalla nostra comunità; sono loro che scelgono di non entrare. Decidere di produrre software proprietario equivale a decidere di starne fuori. Esservi dentro significa cooperare con noi; non possiamo "portarli nella nostra comunità" se non vogliono unirsi a noi.
Ciò che possiamo fare è offrire un incentivo ad unirsi a noi. È per far sì che il nostro software già prodotto sia un incentivo che la GNU GPL è stata pensata: "Se renderete il vostro software libero, potete utilizzare questo codice."”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

Di certo in questo modo non si vincerà sempre, ma qualche volta sì.
Permesso d'autore: idealismo pragmatico

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“Nella sua azienda scoppia una rissa ogni 40 minuti. Per i suoi dipendenti è un padre-padrone, madre-madrone, cognato-cognatone!”

Walter Fontana (1957) umorista, sceneggiatore e scrittore italiano

Senza fonte, Citazioni da Mai dire Gol

“Pravettoni. Il manager, il guru, l'uomo che ha ridisegnato l'azienda e si è dimenticato le porte!”

Walter Fontana (1957) umorista, sceneggiatore e scrittore italiano

Senza fonte, Citazioni da Mai dire Gol

“Carcarlo Pravettoni, presidente della Carter&Crarter, azienda leader nel settore. Quale settore? È un segreto ben custodito.”

Walter Fontana (1957) umorista, sceneggiatore e scrittore italiano

Senza fonte, Citazioni da Mai dire Gol

“Carcarlo Pravettoni, presidente della Carter&Carter, l'azienda dai bilanci all'amatriciana.”

Walter Fontana (1957) umorista, sceneggiatore e scrittore italiano

Senza fonte, Citazioni da Mai dire Gol

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“Sono uscito dal consiglio delle Generali perché quando da assicuratori si vuole diventare finanzieri non si fa un buon servizio all'azienda. Purtroppo è un vizio nazionale: tutti vogliono fare il mestiere di altri.”

Leonardo Del Vecchio (1935) imprenditore italiano

Origine: Citato in Andrea Greco, Del Vecchio sale in Generali e boccia il management: "Troppa finanza" http://www.repubblica.it/economia/finanza/2012/04/28/news/del_vecchio_sale_in_generali_e_chiede_la_testa_del_management_troppa_finanza-34085652/?rss, la Repubblica, 28 aprile 2012.

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“Lo «zio Walt» è ben lontano dal fornire l'immagine di un padre comprensivo e accogliente, sebbene il mondo che egli ha ideato (e, detto per dovere di cronaca, ottenuto tramite lo sfruttamento dei propri collaboratori, sotto-pagati e costretti a turni di lavoro fino a 16 ore) rappresenti un universo che esalta i valori della tranquilla vita di campagna del Midwest protestante americano, fatta di torte di mele e di sermoni domenicali. Un universo che, nonostante sia una monumentale celebrazione dei valori tradizionali della famiglia patriarcale, possiede un «marchio di fabbrica» ben preciso, e qui forse sta il punto. Quasi tutte le opere targate Disney raccontano una storia di inclusione: un individuo, abituato ad avere sempre la peggio, in affannosa ricerca di una famiglia che lo accolga. Secondo alcuni sarebbe questo uno dei motivi per cui i gay si sono via via appropriati di un simbolo e di un personaggio che nasce da un contesto – la personalità di Walt Disney e l'azienda da questi creata – così controverso, e per certi versi ostile. Quello che le storie Disney raccontano da quasi ottant'anni è che ogni emarginato, ogni escluso ha qualcosa di buono da offrire, se solo gliene viene data la possibilità. Niente di più che il classico american dream, con animali al posto degli uomini.”

da Il topo gaio, in Il secolo gay, Diario del mese, gennaio 2006, p. 132

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“[Rispondendo alle critiche di non essere uno chef "stellato" come gli altri due giudici di MasterChef Italia] Tra ristoranti, aziende vinicole in Friuli e Toscana, negozi e uffici, do lavoro a tremila dipendenti, servo una media di quattro milioni di pasti l'anno e ho un'esperienza di ristorazione ormai ventennale. Lei cosa pensa? Posso giudicare il lavoro di persone che "vorrebbero" fare gli chef?”

Joe Bastianich (1968) imprenditore e personaggio televisivo statunitense

Origine: Dall'intervista di Luca Dondoni, Bastianich: sono io la cucina moderna in tv http://www.lastampa.it/2011/11/22/spettacoli/bastianich-sono-iola-cucina-moderna-in-tv-VeeaM2wVZiKJDUPVBVOpiJ/pagina.html, Lastampa.it, 22 novembre 2011.

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“[In visita alla sede di Mediaset] Non sono qui per rendere omaggio a Berlusconi, ma a un'azienda che è un patrimonio per il Paese.”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

Origine: Citato in Paola Di Caro, D'Alema in Fininvest: non dovete temerci https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/aprile/05/Alema_Fininvest_non_dovete_temerci_co_0_9604052309.shtml, Corriere della Sera, 5 aprile 1996, p. 3.

“Con le sue dichiarazioni il tecnico dell'Inter ha mancato di rispetto alla città, alla società e ai tifosi del Catania. Non è ammissibile sentire certe cose da un allenatore che guadagna da solo quanto la nostra azienda spende per pagare tutti i suoi giocatori.”

Pietro Lo Monaco (1954) dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore italiano

Origine: Citato in Lo Monaco contro Mourinho José: "Vuole pubblicità? Paghi" http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Catania/Primo_Piano/2008/09/15/lomonaco.shtml, Gazzetta.it, 15 settembre 2008.

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“Le aziende vincenti trasformano in vincenti anche i propri clienti.”

Philip Kotler (1931) economista statunitense

Trecento risposte sul marketing

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“Giuro sulla testa dei miei figli.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

citato in Maria Latella, Berlusconi promette: vendo le mie aziende, Corriere della sera, 24 novembre 1994, p. 5; ricorrente

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“Non è il pubblico il consumatore al quale noi guardiamo, ma sono le aziende che fanno pubblicità. Quindi il nostro fine primario è quello di servire alle aziende ed al sistema economico del paese.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1990
Origine: Durante la conferenza della Federazione mondiale degli utenti di pubblicità nell'isola di San Giorgio; citato in Roberto Bianchin, E adesso arriva la TV a pagamento targata Berlusconi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/30/adesso-arriva-la-tv-pagamento-targata.html, la Repubblica, 30 maggio 1990.

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“Meglio 27 mila volte perdere la Mondadori che il campionato di calcio, perché il campionato è una perdita definitiva.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1990
Origine: Citato in "Meglio perdere un'azienda che il campionato di calcio" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/06/30/meglio-perdere-un-azienda-che-il-campionato.html, la Repubblica, 30 giugno 1990.

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“Chiunque produca spettacolo, in qualsiasi forma, ha obblighi precisi: essere capace di promuovere nuove idee; dimostrare credibilità professionale, pilotare un'azienda che è insieme industriale e culturale.”

Franco Cristaldi (1924–1992) sceneggiatore e produttore cinematografico italiano

da Le botteghe dell'immaginario; citato in Corsi 2001, p. 167

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“Prego sorrida enormemente | vediamo come va | la sua bella presenza richiesta dall'azienda | è una formalità. (da Senza disturbare”

Cristina Donà (1967) cantautrice italiana

colloquio di lavoro al femminile), n. 8
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“La Rai può essere complementare alla Fininvest. […] Rai e Fininvest sono due aziende attualmente in concorrenza sul mercato. Tuttavia io credo che si possa intendere che la Rai è un'azienda che deve essere prevalentemente orientata al servizio pubblico.”

Letizia Moratti (1949) politica e manager italiana

citato in Michele Manno, la Moratti: " RAI complementare alla FININVEST ". poi chiarisce, ma è polemica https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/22/Moratti_RAI_complementare_alla_FININVEST_co_0_9407221373.shtml, Corriere della sera, 22 luglio 1994

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