Frasi su fatto
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“Avrei dovuto io stesso attaccare l Action Française, per sgangiare il tomismo. Lo sgangiamento avrebbe dovuto essere fatto al più presto. Ma stando così le cose la rottura con l Action Française deve essere francamente assoluta, a rischio di scandalo.”

Roland Dalbiez (1893–1976)

da una lettera a Jacques Maritain
Origine: citato in Piero Viotto, Grandi amicizie: i Maritain e i loro contemporanei, Città Nuova, Roma 2008

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“Il Natale è una verità: la verità di Dio che sorprendentemente ci ama ed è venuto a farsi uno di noi. Dio ormai non ci lascia più; per questo oggi esplode la gioia, che dalla capanna di Betlemme raggiunge gli estremi confini dell'universo. Non siamo più soli: i compagni, gli amici, i parenti ci possono abbandonare. Ma il Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio, unito personalmente per sempre alla nostra natura di creature fragili e dolenti, non ci abbandonerà mai alle nostre tristezze, alla nostra inquietudine, al nostro peccato. Non è una fiaba, è una notizia, cioè l'informazione su un fatto avvenuto; non è un bel sogno, è una realtà ancora più bella di ciò che desidereremmo sognare. Nessun uomo ormai può sfuggire al suo Creatore, che lo insegue, lo vuol raggiungere e legare a sé. Non possiamo sfuggirgli, perché il suo amore corre più veloce di noi. Ti inganni, se credi di poter schivare sino alla fine il Signore che è venuto a cercarti. Egli non ti darà pace; ti tormenterà, per portarti a essere sul serio felice; forse disporrà sulla tua via le sconfitte e le delusioni, per farti partecipe della sua definitiva vittoria. Questa è la verità del Natale. Capirlo, inebriarcene, lasciarci trovare da colui che è venuto a cercarci sino a farsi uomo: è l'augurio natalizio più genuino e più bello.”

Giacomo Biffi (1928–2015) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Origine: Da La meraviglia dell'evento cristiano, pp. 269-270; citato in Il settimanale di Padre Pio, anno V, n. 51, p. 19.

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“Io ho tifato italiano durante le gare di qualificazione con la Svizzera. Qui in Italia non ho faticato ad adattarmi. Anche se quando rifiutai il passaporto svizzero non lo feci certo nella prospettiva di entrare in questa nazionale qui. Il fatto è che con la Svizzera non ho mai legato molto. È lì, caso mai, che mi sono sempre sentito uno straniero.”

Roberto Di Matteo (1970) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Non chiamatemi lo svizzero http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/22/non-chiamatemi-lo-svizzero.html, la Repubblica, 22 dicembre 1993.

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“[Su un possibile ruolo dirigenziale nel Milan] Berlusconi aveva parlato chiaro e anche Barbara aveva fatto il mio nome. La realtà è che non mi è stato proposto nulla. In questi anni mi hanno chiesto di tornare prima Leonardo, poi Allegri e infine qualche mio ex compagno. Ma ho sempre trovato una porta chiusa in società […] Semplice, il Milan non ha voglia di riprendermi.”

Paolo Maldini (1968) calciatore italiano

Origine: Citato in Maldini: "Il Milan non mi vuole. Colpa di Galliani? Non so..." http://www.liberoquotidiano.it/news/914082/Maldini-Il-Milan-non-mi-vuole-Colpa-di-Galliani-Non-so.html, liberoquotidiano.it, 19 gennaio 2012.

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“Il campione con la testa pensante crea dei problemi. L'annuncio di Agnelli sulla fine del rapporto con Del Piero mi ha fatto male: non stava a lui dirlo. Che senso ha una cosa del genere? Avrebbe dovuto parlarne Alessandro nel momento in cui si fosse sentito pronto.”

Paolo Maldini (1968) calciatore italiano

Origine: Citato in Gazzetta - Maldini duro sull'annuncio di Del Piero e sul campionato... http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=78756, Tuttojuve.com, 19 gennaio 2012.

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“[Su Mario Balotelli] I giovani hanno voglia di sognare e lui in certi momenti sa fare sognare. È un ragazzo giovane e non è sempre presente nei comportamenti, ora sta a lui equilibrare le cose. Se fa parlare di sé per le sue prestazioni, come ha fatto nell'ultima partita, è una cosa straordinaria e i giovani si innamorano di un giocatore come lui.”

Cesare Prandelli (1957) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Prandelli: "Porte aperte per Cassano. Balotelli? È uno che fa sognare" http://www.gazzetta.it/Calcio/22-10-2012/prandelli-porte-aperte-cassano-balotelli-che-fa-sognare-912983227168.shtml, Gazzetta.it, 22 ottobre 2012.

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“[Su Andrea Pirlo] Mi ha colpito come ha battuto il rigore ma, soprattutto, quello che ha detto dopo. Il fatto di aver capito che tirando il rigore in quel modo avrebbe smontato gli inglesi mi ha entusiasmato. Io non ci sarei mai arrivato. Si vede che è un campione anche da queste sfumature che alla fine sono fondamentali.”

Cesare Prandelli (1957) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Camillo Forte, Prandelli incorona Pirlo: «Sì, è da Pallone d'Oro» http://www.tuttosport.com/calcio/euro_2012/2012/06/25-196139/Prandelli+incorona+Pirlo%3A+%C2%ABS%C3%AC%2C+%C3%A8+da+Pallone+d%27Oro%C2%BB, Tuttosport.com, 25 giugno 2012.

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“Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le kippah perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale.”

Giuseppe Ciarrapico (1934–2019) imprenditore, politico e editore italiano

Origine: Citato in Al Senato va in scena il caso Ciarrapico: «Fini? Spero che abbia già ordinato le kippah» http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-09-30/senato-scoppia-caso-ciarrapico-164521.shtml?uuid=AYnVNGVC, Il Sole 24 Ore, 30 settembre 2010

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“È stato importante per me andare in Spagna, il mister mi ha dato fiducia e mi ha fatto giocare, questa è sicuramente una cosa decisiva nel mio processo di crescita. Poi Stramaccioni dà fiducia a tutti, non soltanto a me.”

Philippe Coutinho (1992) calciatore brasiliano

Origine: Citato in Cou: "Strama dà fiducia. Il derby si può vincere, io..." http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=94105, Fcinternews.it, 4 ottobre 2012.

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“Paolo Luigi Courier descrive nelle sue lettere gli episodi quotidiani di questa guerra di parte, che aveva finito col prendere dai due lati un carattere atroce. «Figuratevi», egli dice, «sul pendio di qualche collina, lungo le rocce ornate come vi ho già detto, un distaccamento di un centinaio dei nostri, in disordine. Si marcia alla ventura, non si ha cura di nulla. Prendere delle precauzioni, stare attenti, perché? Da più di otto giorni non si sono avute truppe massacrate in questa zona. Alla base della collina scorre un ripido torrente che bisogna attraversare per giungere sull'altra salita: parte della fila è già in acqua, parte di qua e di là. Tutto a un tratto da diversi punti spuntano mille contadini, banditi, forzati, evasi, disertori, comandati da un suddiacono, bene armati, eccellenti tiratori; fan fuoco sui nostri, prima di esser visti; gli ufficiali cadono per primi; i più fortunati muoiono sul posto; gli altri, per qualche giorno, servono di balocco ai loro carnefici».
«Intanto il generale, colonnello o capo, non importa di qual grado, che ha fatto partire questo distaccamento senza pensare a nulla, senza sapere, quasi sempre, se il passaggio era libero, edotto della sconfitta, si vendica sui villaggi vicini; v'invia un aiutante di campo con 500 uomini. Si saccheggia, si viola, si sgozza, e quelli che sfuggono, vanno ad ingrossare la banda del suddiacono.»”

François Lenormant (1837–1883) assiriologo e numismatico francese

Origine: La Magna Grecia. Paesaggi e storia, La Calabria (vol. III), pp. 40-41

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“La possibilità che esistano uomini capaci di “muovere” il mercato è largamente riconosciuta nel dibattito accademico. Tuttavia occorre un chiarimento: ammettere che possano esistere trame e accordi in grado di condizionare i movimenti dei mercati finanziari e gli stessi destini dell’euro non fornisce alcun supporto all’idea che vi sia una sorta di “piano segreto” all’origine della crisi. Questa precisazione è doverosa, considerato il successo di cui oggigiorno gode quella strana miscela di ipotesi fantasiose e di populismo ingenuo che va sotto il nome di “cospirazionismo”. L’errore fondamentale dei cospirazionisti verte sul fatto che essi concepiscono la Storia come una pianificata sequenza di complotti orditi da singoli o da gruppi, con tanto di nomi e cognomi, provenienze, affinità elettive e talvolta persino etnie e preferenze sessuali. Per questi pedestri interpreti del nostro tempo, il corso degli eventi seguirebbe un unico filo rosso che va dal Protocollo dei Savi di Sion alla Trilaterale, naturalmente passando per l’immancabile gruppo Bilderberg. Al di là delle invenzioni, delle imprecisioni e del razzismo strisciante che spesso caratterizza tali chiavi di lettura, il loro limite di fondo è che esse sono assolutamente banali. La meccanica del potere, infatti, è in ultima istanza sempre riconducibile a trame, accordi, coalizioni e a “movimenti di truppe”. Tuttavia, occorre comprendere che le azioni individuali o di gruppo che possono dirsi vincenti, che cioè realmente incidono sul processo storico, sono soltanto quelle che si muovono lungo il solco tracciato da forze gigantesche di tipo impersonale. La lezione di Althusser è in tal senso più che mai attuale: il movimento della storia dovrebbe in generale esser considerato “un processo senza soggetto”, che sceglie i suoi protagonisti solo tra coloro che riescono ad assecondarne il corso e magari ad intercettare i suoi snodi, le sue congiunture, le sue contraddizioni interne, prima e meglio di altri. La speculazione può fungere in tal senso da amplificatore dell’instabilità, da potente acceleratore della crisi, ma per avere successo deve sempre muoversi in simbiosi con le forze del processo storico. Attribuire dunque ai commensali di Manhattan il ruolo di “grandi orologiai” è al tempo stesso scontato e fuorviante, e non ci fa compiere un passo verso la comprensione delle determinanti della crisi europea. Piuttosto, occorre capire quali siano le soverchianti forze impersonali che possono rendere vincente la scommessa degli speculatori contro l’euro. A tale scopo, bisognerà comprendere perché, date le sue caratteristiche originarie, l’Unione monetaria europea è sempre stata esposta al rischio che forze centrifughe potentissime la facessero a un certo punto esplodere.”

Emiliano Brancaccio (1971) economista italiano

dal capitolo Banalità del cospirazionismo

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“Anarchico rivoluzionario, ho fatto la mia rivoluzione, L'anarchia verrà!”

Alexandre Marius Jacob (1879–1954) anarchico francese

Dichiarazione di Alexandre Marius Jacob davanti ai giudici – 8 marzo 1905.

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“Una retta, e in particolare una breve retta che si ispessisce, rappresenta un caso analogo a quello del punto che cresce: anche qui c'è da domandarsi: "In quale momento si estingue la linea come tale e in quale momento nasce una superficie?". Ma non possiamo dare una risposta precisa. Come si potrebbe rispondere alla domanda: "Quando finisce il fiume e quando comincia il mare?". I limiti sono sempre mal distinguibili e immobili. Qui tutto dipende dalle proporzioni, come nel caso del punto – l'assoluto viene portato dal relativo a un suono indistinto e diminuito. Nella prassi il movimento verso il limite è espresso in modo più preciso che nella formulazione puramente teorica. Il movimento verso il limite è una grande possibilità di espressione, un mezzo potente (in definitiva un elemento) per i fini compositivi. Quando gli elementi principali di una composizione sono di una rigorosa sobrietà, questo mezzo genera una certa vibrazione fra gli elementi, porta un rilassamento maggiore nell'atmosfera rigida del tutto e può, se usato in misura esagerata, portare quasi a raffinatezze repellenti. In ogni modo qui dobbiamo fare ricorso ancora una volta alle reazioni della sensibilità. Per ora non è possibile disporre di una distinzione generalmente accettata fra linea e superficie – fatto che forse è legato alla situazione ancora poco evoluta della pittura, alla sua condizione tuttora quasi embrionale, a meno che non sia forse determinato proprio dalla natura di quest'arte.”

Vasilij Vasil'evič Kandinskij (1866–1944) pittore russo

1968
Punto, linea, superficie

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“Buona domenica è diventata un ring di nome e di fatto. Non posso condividere una televisione spazzatura fatta di parolacce e bestemmie allo scopo di fare audience. […] La bugia che si racconta è che noi facciamo quello che il pubblico vuole. Ma il pubblico non è così.”

Claudio Lippi (1945) cantante, produttore discografico e conduttore televisivo italiano

citato in Lippi: lascio «Buona domenica» perché lì vogliono tv spazzatura http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2006/10_Ottobre/29/franco.shtml, Corriere della sera, 2 novembre 2006

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“La parola "stampa liberal" in questo Paese è stata coniata dai conservatori, per i quali ha un connotato negativo. La realtà è che i media in America sono in mano a conservatori e repubblicani e il fatto stesso che siano giudicati "liberal" è la migliore testimonianza di libertà e d'indipendenza dalla proprietà che si possa immaginare. Soprattutto nel caso di testate influenti come il New York Times e il Washington Post.”

Walter Cronkite (1916–2009) giornalista e personaggio televisivo statunitense

da "Non c'è lo sdegno del Watergate: la gente l'assolve" https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/dicembre/20/Non_sdegno_del_Watergate_gente_co_0_98122012804.shtml, Corriere della sera, 20 dicembre 1998

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“Il fattore Vittorio Mangano, condannato in primo grado all'ergastolo, è morto per causa mia. Mangano era ammalato di cancro quando è entrato in carcere ed è stato ripetutamente invitato a fare dichiarazioni contro di me e il presidente Berlusconi. Se lo avesse fatto, lo avrebbero scarcerato con lauti premi e si sarebbe salvato. È un eroe, a modo suo.”

Marcello Dell'Utri (1941) politico italiano

dall'intervista a Klaus Davi per il canale Klauscondicio su Youtube dell'8 aprile 2008; citato in Dell'Utri: se vinceremo le elezioni, i libri di storia saranno revisionati http://www.corriere.it/politica/08_aprile_08/dellutri_storia_resistenza_959d1b0a-0578-11dd-8738-00144f486ba6.shtml, Corriere della sera, 8 aprile 2008

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“Se il dio egizio si fosse fatto la piramide di eternit, col cavolo che gli profanavano la tomba!”

Antonio Albanese (1964) attore, comico e cabarettista italiano

da Che tempo che fa, 2007
Personaggi, Ivo Perego

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“Mi sono autoregalato un'autoradio da otto milioni, e ho fatto costruire un'automobile attorno.”

Antonio Albanese (1964) attore, comico e cabarettista italiano

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“Questa emancipazione dicono dovere essere triplice: nella direzione della società domestica, nell'amministrazione del patrimonio, nell'esclusione e soppressione della prole. La chiamano emancipazione sociale, economica, fisiologica; fisiologica in quanto vogliono che la donna, a seconda della sua libera volontà, sia o debba essere sciolta dai pesi coniugali, sia di moglie, sia di madre (e che questa, più che emancipazione, debba dirsi nefanda scelleratezza, già abbiamo sufficientemente dichiarato); emancipazione economica, in forza della quale la moglie, all'insaputa e contro il volere del marito, possa liberamente avere, trattare e amministrare affari suoi privati, trascurando figli, marito e famiglia; emancipazione sociale, in quanto si rimuovono dalla moglie le cure domestiche sia dei figli come della famiglia, perché, mettendo queste da parte, possa assecondare il proprio genio e dedicarsi agli affari e agli uffici anche pubblici. Ma neppure questa è vera emancipazione della donna, né la ragionevole e dignitosa libertà che si deve al cristiano e nobile ufficio di donna e di moglie; ma piuttosto è corruzione dell'indole muliebre e della dignità materna, e perversione di tutta la famiglia, in quanto il marito resta privo della moglie, i figli della madre, la casa e tutta la famiglia della sempre vigile custode. Anzi, questa falsa libertà e innaturale eguaglianza con l'uomo tornano a danno della stessa donna; giacché se la donna scende dalla sede veramente regale, a cui, tra le domestiche pareti, fu dal Vangelo innalzata, presto ricadrà nella vecchia servitù (se non di apparenza, certo di fatto) e ridiventerà, come nel paganesimo, un mero strumento dell'uomo.”

cap. II
Casti Connubii

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“Il fatto che Dio la chieda in sacrificio dimostra l'importanza della sessualità.”

Xavier Tilliette (1921–2018) filosofo francese

La castità di Gesù

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“Ogni padrone, piccolo o grosso, ha sempre l'aria di pensare che lui non ha fatto il sole perché i salariati ne usufruiscano senza pagarlo.”

Giuseppe Marotta (scrittore) (1902–1963) scrittore e sceneggiatore italiano

Citazioni di Giuseppe Marotta
Origine: Da A Milano non fa freddo, Bompiani, 1949.

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