Frasi su idee e pensieri
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“Quando la realtà dei problemi non può più essere nascosta rimane un’ultima cartuccia: il capro espiatorio. Tende sempre più a diffondersi l’idea che l’Italia sia nella condizione in cui si trova per colpa dell’Europa […]. Secondo questa tesi, un’Italia troppo forte darebbe fastidio.”

Lorenzo Bini Smaghi (1956) economista italiano

Origine: Citato in Federico Fubini, Autarchici, populisti, italiani. I timori del Paese in tempo di crisi http://www.corriere.it/cultura/17_maggio_03/lorenzo-bini-smaghi-pamphlet-il-mulino-euro-bbe3a582-301f-11e7-a298-52518e2719d0.shtml, Corriere.it, 3 maggio 2017.

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“Se si ha una buona idea occorre trasformarla in azione, solo così un intellettuale può avere un senso.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Da interviste

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“Di me si vuol dare sempre l'idea del duro. Invece sono uno che di botte ne prende tante e sta zitto. Se mi lamentassi anch'io, come fanno tutti… Ma non è nel mio carattere. In campo bisogna saper accettare di tutto.”

Sergio Brio (1956) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Strano black-out bianconero. Zitti sempre, ma non su TV2 http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/10/10/strano-black-out-bianconero-zitti-sempre-ma-non.html, la Repubblica, 10 ottobre 1987.

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“Sono ribelle a modo mio perché anche le lotte utili sono quasi inutili, nel senso che le battaglie vere e forti alla prova dei fatti hanno sempre procurato tanti danni e tante morti inutili. Mi pare una follia uccidere qualcuno perché ha un'idea opposta alla tua. In ogni caso io con le lotte sono sempre stato sfortunato: nel '68 ero troppo piccolo e negli anni '70 ero ancora un ragazzino che giocava "a guerra" con gli amici facendo sceneggiature improvvisate a braccio.”

Marco Giallini (1963) attore italiano

Variante: Sono ribelle a modo mio perché anche le lotte utili sono quasi inutili, nel senso che le battaglie vere e forti alla prova dei fatti hanno sempre procurato tanti danni e tante morti inutili. Mi pare una follia uccidere qualcuno perché ha un'idea opposta alla tua. In ogni caso io con le lotte sono sempre stato sfortunato: nel '68 ero trppo piccolo e negli anni 70 ero ancora un ragazzino che giocava "a guerra" con gli amici facendo sceneggiature improvvisate a braccio.
Origine: Dall'intervista di M. Caruso, Politicamente scorretto, Tele Sette, anno 40, N. 42, 14-20 ottobre 2018.

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“Lo scià era stato un despota a tratti illuminato e innovatore, a tratti incline alla repressione e ignaro della rivolta che covava tra i sudditi. Aveva regnato trentasette anni e anche lui aveva fatto la sua Rivoluzione bianca. In particolare una riforma agraria che non aveva colpito troppo i latifondisti. A restituirgli il trono travolto da un'insurrezione popolare, nel 1953, era stata la Cia. Non gli erano poi mancati gli ossequi di mezzo mondo. Ossequi di un'intensità proporzionata alla produzione petrolifera della Persia. Persia era il nome che lo scià preferiva per il suo paese. Lo voleva storicamente collegato all'epoca preislamica. La protezione della superpotenza americana gli era garantita. Migliaia di esperti militari venuti dagli Stati Uniti erano la prova concreta che per questi ultimi la Persia di Pahlevi era il migliore alleato nella regione, insieme a Israele. L'idea di poter essere scalzato dai religiosi non l' aveva forse mai sfiorato. Lui aveva seguito le orme del padre, umiliandoli in più occasioni. Reza scià, il genitore, aveva destituito la vecchia dinasta Qajar e si era proclamato imperatore nel 1925, quando era un semplice ufficiale venuto dalla gavetta. Imitando il turco Ataturk, suo grande ispiratore, entrava a cavallo nelle moschee per dimostrare in quale conto tenesse la religione e i religiosi. Cosi aveva fondato una nuova dinastia, quella dei Pahlevi, giudicati dei parvenus da chi poteva vantare un antico sangue reale.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
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“[Sulla strage di Piazza Fontana] Non conosciamo i nomi dei colpevoli ma abbiamo individuato nella strategia della tensione un apparato intercambiabile di uomini, spesso assoldati nello stato, al servizio di un'idea precisa: la conservazione del potere rispetto a qualsiasi forma di cambiamento, cambiamento che in quel preciso periodo storico, dalla fine degli anni '60 fino agli anni '80, veniva identificato nello spauracchio del comunismo.”

Gianni Barbacetto (1952) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da un'intervista di Marilù Oliva, Grande, vecchio e nell'ombra. Intervista sul Sistema a Gianni Barbacetto http://temi.repubblica.it/micromega-online/grande-vecchio-e-nellombra-intervista-sul-sistema-a-gianni-barbacetto/, Repubblica.it, 13 ottobre 2009.

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“Renzi lascia la segreteria e un partito stremato ma non abbandona l'idea di essere ancora lui la carta vincente, di essere colui che possiede la giusta linea e, proprio per questo, punta tutta la posta che ha davanti sull'ingovernabilità.”

Norma Rangeri (1951) giornalista italiana

Origine: Da La ruota bucata di Renzi https://ilmanifesto.it/la-ruota-bucata-di-renzi/, Ilmanifesto.it, 13 marzo 2018.

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“La mia famiglia ha le sue origini in Caransebes, che dà l'idea del nome di Almăjan (nota: il nome dell'artista prima del matrimonio) che ha lasciato perplesse molte persone. Anche se sono nata a Banat, a quattro anni - in barca sul Danubio - sono venuta a Bucarest. Questo è il primo tour della mia vita. Stavo per cadere nel Danubio, e da allora mi è rimasto un vero orrore dell'acqua. Nulla nella mia famiglia di persone tradizionali mi avrebbe probabilmente portata verso arte, specialmente verso il teatro. I genitori mi stavano preparando per i soliti doveri delle donne nel mio mondo: casalinga, moglie e madre. Penso di dovere a questa preparazione la buona organizzazione della mia vita al di là del palcoscenico.”

Aura Buzescu (1894–1992) attrice, regista teatrale e docente rumena

Familia mea îşi are obârşia la Caransebeş, ceea ce poate lămuri numele de Almăjan (notă: numele artistei înainte de căsătorie) care a nedumerit cândva mulţi oameni. Chiar eu sunt născută în Banat, dar la patru ani - cu vaporul pe Dunăre – am venit în Bucureşti. Acesta ar fi primul turneu al vieţii mele. Era să cad în Dunăre şi de atunci am rămas cu o adevărată groază de apă. Nimic în familia mea de oameni aşezaţi nu era de natură să mă îndrepte spre artă, mai ales spre teatru. Părinţii mă pregăteau pentru îndeletnicirile obişnuite ale femeilor din lumea mea: gospodină, soţie şi mamă. Cred că acestei pregătiri îi datorez buna organizare a vieţii mele de dincolo de scândurile scenei
Origine: Citato in Actori aproape uitați: Aura Buzescu https://deieri-deazi.blogspot.it/2015/07/actori-aproape-uitati-aura-buzescu.html, Aura Buzescu - intervista accordata alla rivista Ilustraţiunea Română, 1931

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“L'Iran imperiale disponeva di enormi risorse finanziarie che consentivano grandi innovazioni, in tutti i campi. Teheran era la meta obbligata di legioni di uomini d'affari occidentali, incolonnati come questuanti davanti ai ministeri, ansiosi di proporre prodotti e progetti. Non mi passò neppure per la testa l'idea che quel successo potesse condurre a un disastro. A ritorcesi contro lo scià fu l'eccessiva modernizzazione, compresa quella culturale. La precipitosa industrializzazione, pagata con i proventi petroliferi, non dette i frutti sperati. L'Iran non era competitivo sul piano internazionale e all'interno i consumi non erano sufficienti per mantenere le attività appena create. Si accentuò il declino dell'agricoltura, ferita da una riforma che, per volontà dello scià, aveva trasformato mezzadri e fittavoli in tanti proprietari troppo piccoli per sopravvivere. Così il distacco tra le città, gonfiate da popolazioni inurbate in gran fretta, e la società rurale era aumentato, ed era cresciuto in modo vertiginoso quello tra le classi beneficiate dalla pioggia petrolifera e quelle escluse, abbandonate a se stesse. Le campagne in favore dell'emancipazione femminile e dell'alfabetizzazione fecero emergere strati sociali subito assetati di libertà adeguate al loro nuovo status. Ma un apparato poliziesco severo, e spesso spietato, reprimeva quegli slanci suscitati dalle riforme. La monarchia non fu capace di gestire la modernizzazione (l'occidentalizzazione) che essa stessa aveva voluto. Non fu capace di rinunciare a un rigido autoritarismo che comprimeva la società civile in espansione.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Sulle strade di Teheran con la furia di un popolo http://download.repubblica.it/pdf/diario/31012004.pdf, la Repubblica, 31 gennaio 2004.

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“[Su MasterChef Italia] La cucina è fatta di odori, di profumi, non di insulti e piatti tirati nei lavelli. La cucina è fatta di fatica e di piacevoli conquiste. Nei reality passa l'idea che tu in poche settimane diventi un fenomeno, apri un ristorante e lo riempi. Può succedere, ma la cucina è altro.”

Massimiliano Alajmo (1974) cuoco italiano

Origine: Dall'intervista di Vittorio Zincone, "La cucina è fatta di fatica, non di insulti. I talent creano illusioni e fanno danni" http://www.corriere.it/14_febbraio_04/cucina-fatta-fatica-non-insulti-talent-creano-illusioni-fanno-danni-021b3502-8dbb-11e3-9737-22dadb171b02.shtml, Corriere.it, 7 febbraio 2014.

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“Sul set [di Okja] c'era un enorme pupazzo di spugna controllato da un essere umano al suo interno. All'inizio ero un po' spaventata dall'idea di non riuscire a trovare una connessione emotiva ma grazie alle indicazioni del regista pian piano ho capito come comportarmi con l'enorme bambolone e soprattutto con Steve al suo interno. Però quando ho visto per la prima volta Okja al computer è stato come incontrarlo di nuovo, mi sono emozionata.”

Ahn Seo-hyun (2004) attrice sudcoreana

Origine: Dall'intervista di Adriano Ercolani, Okja – La nostra intervista al cast del film Netflix diretto da Bong Joon-ho https://blog.screenweek.it/2017/06/okja-la-nostra-intervista-al-cast-del-film-netflix-diretto-da-bong-joon-ho-567341.php, screenweek.it, 14 giugno 2017.

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“Il rispetto senza condizioni dell' "altro" […è un] obiettivo, credo, rappresenti un punto fermo non solo per la salvaguardia, legittima e indiscutibile, dei valori e delle regole su cui la Massoneria fonda la propria esistenza, ma, più in generale, per la difesa di un mondo in cui la libertà, la scelta di un'idea e di un cammino di vita, siano fruibili senza limiti e condizionamenti di alcun genere.”

Gianni De Michelis (1940–2019) politico italiano

Origine: Estratto de [Mauro Cascio, Gianni De Michelis, Prefazione al libro "Storia (Apologetica) della Massoneria", Bastogi, Foggia, 2005, 61392815], con video https://www.youtube.com/watch?v=cxK7zQVaG80/ in 3 parti, archiviate il 13 luglio 209 http://web.archive.org/web/20190713213621/https://www.youtube.com/watch?v=hZdVusRPlH8/; pref. citata da [Giacinto Butindaro, https://www.lanuovavia.org/massoneria/text/54ed2693(massoneria_smascherata)-37.html, La Massoneria mascherata, 13 - L'ombra della massoneria sulle Assemblee di Dio in Italia (ADI), http://archive.is/d86dy/, 13 luglio 2019, no]. URL archiviato il 13 luglio 2019 http://archive.is/RFRRe/

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“Si nutre | di carta stampata | produce | qualche idea | risaputa.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Diario futile di un signore di mezza età, p. 75

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“Un uomo può anche preferire il gusto del membro virile, ma dopo qualche boccale di birra cambierà idea abbastanza in fretta.”

George R. R. Martin (1948) autore di fantascienza statunitense

Cersei Lannister
2016, p. 68
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“Perché a qualunque idea o volontà di costruire una soluzione si può opporre la circostanza che ci siano nodi più importanti. È la ben nota teoria del benaltrismo, quella che di fatto immobilizza ogni ricerca.”

Raffaele Cantone (1963) magistrato italiano

Origine: Dall'intervista di Conchita Sannino, Il giudice Cantone "Sono cattolico, ma..." http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/08/27/il-giudice-cantone-sono-cattolico-ma.html, la Repubblica, 27 agosto 2012.

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“Si nutre di carta stampata produce qualche idea risaputa.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Diario futile di un signore di mezza età, p. 74

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“La stanza era vuota, | gli uomini assenti. | È sempre lo stesso | l’odore di neve. | È solo un’idea | che non puoi fermare.”

Filippo Gatti (1970) cantautore, musicista e produttore discografico italiano

da Microspirity, n.7
Tutto sta per cambiare

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“Supponiamo dunque che lo spirito sia per così dire un foglio bianco, privo di ogni carattere, senza alcuna idea. In che modo verrà ad esserne fornito?”

libro II
Let us then suppose the mind to be, as we say, white paper, void of all characters, without any ideas:- How comes it to be furnished?
Saggio sull'intelletto umano
Origine: Citato in AA.VV., Il libro della filosofia, traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 133. ISBN 9788858014165

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“Emendarsi di continuo è pratica raccomandabile, a cui spesso mi attengo – ai limiti della schizofrenia. Ma ci sono casi in cui non si deve far mostra di avere cambiato idea solo per dimostrare che si è à la page.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Anche nel campo delle idee, non sempre la monogamia è necessariamente segno di un'assenza di libido.
Origine: Da Sul simbolo, in Sulla letteratura, Bompiani, Milano, 2002.

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