Frasi sulla letteratura
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“La frontiera è responsabile della politica, morale, economia. La tv, la letteratura, l'arte, l'economia, i reality che confondono vita e finzione, tutto oggi è globale, senza confini.”

Abraham Yehoshua (1936) scrittore e drammaturgo israeliano

citato da Francesco Battistini, Corriere della sera, 26 novembre 2008, p. 42

“A Cesare Beccaria, che specificò i delitti e le pene, l'uman genere meritamente grato.”

proposta di sostituzione dell'epigrafe sulla lapide
da Amore e i Sepolcri, cap. XVIII; citato in Giuseppe Maffei, Storia della Letteratura, Vol. III, p. 37

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“Quando si è assaggiato il fascino e il conforto della grande letteratura, se ne vuole sempre di più. (da Educazione”

Klaus Mann (1906–1949) scrittore tedesco

1920-1923), p. 70
La svolta
Origine: Citato in Daniel Pennac, Come un romanzo, traduzione di Yasmina Melaouah, Feltrinelli, 2003<sup>6</sup>.

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“Bruno, paradossalmente, viene ucciso dal Papato della Controriforma in quanto difensore delle tesi sulla monarchia universale pontificia sostenute dallo stesso papato un secolo prima e ormai abbandonate.”

Paolo Prodi (1932–2016) storico italiano

da Introduzione alla seconda sessione, in Autobiografia e filosofia. L'esperienza di Giordano Bruno, Istituto nazionale di studi sul Rinascimento – Atti del convegno (Trento, 18-20 maggio 2000), a cura di Nestore Pirillo, Edizioni di storia e letteratura, Roma, 2003

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“La letteratura fiorisce meglio quando è per metà un mercato e per metà un'arte.”

William Ralph Inge (1860–1954) docente, scrittore, religioso (prete anglicano)

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“Checché ne sia di questi racconti favolosi, certo, Cecco per ingegno poetico non è neppure paragonabile al genio sovrano dell'Alighieri; e l'Acerba, al cui grandioso disegno non poté dare il debito svolgimento, rimane una nebulosa di fronte al sole sfolgorante della Commedia; ciò non pertanto anch'egli fu molto stimato nei tempi suoi e nei posteriori, e godette di una certa popolarità, anche alla stregua dei codici e delle edizioni della sua Acerba.
Né vi è storia politica e letteraria, che occupandosi di Dante non consacri un ricordo a Cecco d'Ascoli, e alle loro relazioni; e non celebri più o meno la sua Acerba. Basti rammentare che l'Alidosi la chiamò opera divina, certo esagerandone il merito. Dante, che è Dante, non ebbe sempre lo stesso culto, stando al numero delle edizioni della sua Commedia, il quale nel sec. XVII fu scarsissimo, a cagione del cattivo gusto predominante.
La civiltà italiana si può misurare alla stregua della varia fortuna di Dante, come direbbe il Carducci, ossia del culto di Dante rivelato principalmente dalle edizioni e dalle illustrazioni del suo poema. Qui cade opportuna la osservazione del Labriola, che essendo stata composta lAcerba quando appena si conosceva e forse non intera la Commedia, non aveva ancora potuto aver luogo quella educazione letteraria, che poi andò facendosi sul gran Poema, dal quale data e non prima lo svolgimento largo e magnifico della nostra letteratura.”

Carlo Lozzi (1829–1915)

da Cecco d'Ascoli e la musa popolare, pp. 35-36

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“Tanta letteratura critica somiglia oggi ai verbali d'una setta, scritta da letterati per altri letterati.”

Paolo Milano (1904–1988) critico letterario e giornalista italiano

da Il lettore di professione, Feltrinelli, 1960

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“Dio non è un rigido fiscale, e che vuol essere servito con allegria.”

Ludovico Antonio Muratori (1672–1750) storiografo italiano

citato in Giuseppe Maffei, Storia della letteratura italiana, Vol. III, Giovanni Mazzajoli Editore, Livorno 1852

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“Sì, caro Gerardo, è chiaro che possiedo uno spirito nomade; il mio ideale sarebbe lasciare, come Rimbaud, letteratura e casa (che in me, come in lui, sono soltanto sinonimo di inerzia) per l'avventura costante, per il ritmo del cammino.”

Juan Larrea (1895–1980) scrittore e poeta spagnolo

da Lettera a Gerardo Diego
Origine: Lettera a Gerardo Diego (5 agosto 1979), pubblicata in Cartas a la cueva, settembre 1979 – Margherita Bernard. LUDUS, ... op. cit. pagg. 184-185 (nota a pie' di pagina)

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“[…] le opere dei poeti sono piene delle dottrine dei filosofi e delle scoperte dei filologi.”

Angelo Poliziano (1454–1494) poeta, umanista e drammaturgo italiano

citato in Ugo Dotti, La letteratura italiana

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“La poesia, essenzialmente dopo che il Vivente, Amore infinito, si è fatto creatura, è uno scoprire e stabilire convenienze e richiami e concordanze tra il Cielo e la terra e in noi e tra di noi.”

Clemente Rebora (1885–1957) presbitero e poeta italiano

12 novembre 1950, dalle Lettere, a cura di Margherita Marchione, Edizioni di storia e letteratura

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“Chi non conosce Heinrich Heine, non conosce la letteratura tedesca.”

Sophie Scholl (1921–1943) antifascista tedesca

citato da Inge Aicher Scholl in Hermann Vinke, La breve vita di Sophie Scholl, p. 39

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“La letteratura sta alla poesia come la menzogna alla verità.”

Umberto Saba (1883–1957) poeta italiano

Origine: Da Quel che resta da fare ai poeti, Edizioni dello Zibaldone, Trieste, 1961.

“[Marco Polo è] l'inventore e il fondatore di una maniera tutta nuova, scientifica, di racconto.”

Luigi Russo (1892–1961) critico letterario italiano

da Storia della letteratura italiana
Origine: citato in Antologia della critica, p. 16, Letteratura Italiana, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1965

“Tono fondamentale del Milione [di Marco Polo] non è epico e poetico, ma scientifico.”

Luigi Russo (1892–1961) critico letterario italiano

da Storia della letteratura italiana

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“Miei degni signori, il cibo che v'apparecchio è scarso, scondito e di povera mensa, ma è letteratura e non metafisica.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Prose letterarie, Avvertenza

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“Se dirai: carattere di nazione è la continuità e circoscrizione del suolo, i Tedeschi di qua del Reno sarebber Francesi, e non è Grecia l'Asia minore, e gli Ebrei non compongono nazione, e malamente la compongono le genti slave. Se dirai la lingua; i Baschi non sono spagnuoli, né francesi i Bretoni e quei dell' Alsazia, e non ha niente di nazione la Svizzera né l'Ungheria dove più lingue sono parlate. Se la religione; troppe smentite ci danno Germania, Inghilterra e gli Stati Uniti americani; d'altra parte, sotto il rispetto dell'unità religiosa, farebber nazione insieme Siciliani e Messicani, Irlandesi e Abissini. Se il governo; i Lombardi sono austriaci, sono turchi i Greci, francesi gli Arabi e via discorrendo. Se la letteratura e le arti; non fanno nazione quei popoli a cui mancano lettere e arti proprie e le accattano dai forestieri, come usavano poco fa i Russi, i Boemi, gli Ungaresi ed altri, e tuttora non cessano. Se le origini e la schiatta; le colonie sono tal membro e così vivace del corpo della patria onde uscirono, da non potersene mai dispiccare, e la guerra americana fu dalla banda dei sollevati iniqua e parricida. Gran questione poi insorge sulle genti di confine, le quali compongonsi il più delle volte di schiatte anfibie, a cosi chiamarle. Quindi noi vogliamo, per via d'esempio, i Nizzardi essere italiani e i Francesi li fanno dei loro. Né minor controversia nasce circa cento popolazioni per la terra disseminate, che è impossibile di ben definire a qual generazione appartengano, né per sé bastano a far nazione, come Bosniaci, Bulgari, Albanesi, Illirii, Maltesi e innumerevoli altri.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Origine: Dell'ottima congregazione umana, p. 429, V

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“Una delle possibili definizioni giuste di scrittore, per me sarebbe addirittura la seguente: un uomo a cui sta a cuore tutto quanto accade, fuorché la letteratura.”

Elsa Morante (1912–1985) scrittrice e saggista italiana

Origine: Da Pro o contro la bomba atomica e altri scritti, Adelphi, Milano, 1987.

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“Lo stile assoluto e sicuro del libro dei Delitti e delle Pene e l'elegante trattato del Galiani sulle Monete vivranno nobile ed eterno retaggio tra noi.”

Ugo Foscolo (1778–1827) poeta italiano

Origine: Dell'origine e dell'ufficio della letteratura, citato in Giuseppe Maffei, Storia della Letteratura Italiana, Vol. III, p. 50.

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“O Italiani, io vi esorto alle storie.”

Ugo Foscolo (1778–1827) poeta italiano

Origine: Da Dell'origine e dell'ufficio della letteratura, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 558.

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“Il giorno che vorrò castigare una provincia la farò governare da un filosofo.”

Federico II del Sacro Romano Impero (1194–1250) re di Sicilia

citato in Umberto Eco, Sulla letteratura, Bompiani
Citazioni di Federico II

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“Von Balthasar, che dopo la letteratura aveva studiato filosofia e teologia, voleva servirsi delle tre discipline per giungere all'anima, per vedere poi come questa si ponesse di fronte al suo destino eterno […].”

Elio Guerriero (1948) teologo e scrittore italiano

Origine: Da Von Balthasar e le sfide della cultura, in Aa.Vv., Mito versus Fantasy, Editoriale Jaca Book, Milano, 2008, p. 72 http://books.google.it/books?id=2PDI15N3saAC&pg=PA72. ISBN 978-88-16-70218-9

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“[Su Gabriele d'Annunzio] Un Montecarlo di tutte le letterature.”

Filippo Tommaso Marinetti (1876–1944) poeta, scrittore e romanziere italiano

Origine: Citato in Giordano Bruno Guerri, Filippo Tommaso Marinetti, p. 54

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“[La Cronica di Dino Compagni] è l'opera più viva e più bella di tutta la storiografia medievale.”

Natalino Sapegno (1901–1990) critico letterario e storico italiano

da Compendio di storia della letteratura italiana, Firenze, 1963
Origine: Citato in Antologia della critica, p. 16, Letteratura Italiana, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1965.

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“"La storia del mondo attraverso i gabinetti" […] "un poema epico???" […]
Inglesi:
Il gabinetto inglese come ultima spiaggia del colonialismo.
Tedeschi:
I gabinetti tedeschi osservano le differenze di classe. In terza classe : carta ruvida e scura. In prima classe: carta bianca. Chiamata Spezial Krepp (non c'è bisogno di tradurre). Ma i gabinetti tedeschi sono unici al mondo, grazie al piccolo palcoscenico (tutto il mondo è un palcoscenico) sul quale cade la merda. […] Gente che riesce a costruire gabinetti del genere è capace di tutto.
Italiani:
Spesso si è in grado di leggere qualche articolo del Corriere della sera prima di pulirsi il sedere con le notizie. Ma in generale in Italia l'acqua scorre veloce e la merda sparisce prima che faccia in tempo a balzare in piedi e girarsi a guardarla. Per questo gli italiani sono grandi artisti. I tedeschi hanno già la merda da guardare. In mancanza di questo passatempo, gli italiani hanno pensato di scolpire e dipingere.
Francesi:
[…] Nei gabinetti francesi la luce si accende solo quando si chiude a chiave la porta.
Per qualche ragione non riesco a spiegarmi la letteratura e la filosofia francesi in termini dell'approccio francese alla merde.
Giapponesi:
Accovacciarsi è un fatto fondamentale nella vita orientale. La tazza è nel pavimento. Tutt'intorno decorazioni floreali. Tutto questo ha a che fare con lo Zen”

Cf. Suzuki.
Origine: Paura di volare, p. 37-38

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