Frasi su manicomio

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema manicomio, vita, fatto, cosa.

Frasi su manicomio

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“A prenderla sul serio, c'è da finire al manicomio; io però la prendo da Pagliaccio, e proseguo il Prologo fino alla Tragedia.”

Ernst August Klingemann (1777–1831) scrittore tedesco

Origine: I notturni di Bonaventura, VIII

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“Basil Grant ed io stavamo discorrendo un giorno in quello che forse è il più bel posto del mondo per discorrere: la piattaforma superiore di un tram discretamente deserto. Conversare sulla sommità di un colle è una cosa superba, ma conversare su di una collina volante è una cosa da fiaba. La vasta e scialba estensione della parte nord di Londra spariva; la buona anatura ci dava il senso della sua immensità e della sua bassezza. Era, se fosse possibile esprimersi così, una ignobile infinità, una squallida eternità, e noi sentivamo il reale orrore dei quartieri poveri di Londra, l'orrore che è interamente svisato e frainteso dai romanzi sensazionali che li dipingono come un ammasso di vie strette, di case sporche, una tana di delinquenti e di pazzi, una bolgia del vizio. In un vicolo stretto, in un covo di vizi voi non dovete cercare la civiltà, non dovete cercare l'ordine. Ma la cosa orribile di quei quartieri era il fatto che la civiltà c'era, che l'ordine c'era, ma la civiltà vi appariva solo nel suo lato morboso, e l'ordine solo nella sua monotonia. Nessuno direbbe passando per un quartiere di delinquenti: "Non vedo monumenti, non rilevo traccia di cattedrali". Ma là c'erano degli edifici pubblici, solo che si trattava per lo più di manicomi; c'erano anche delle statue, ma si trattava generalmente di monumento di ingegneri ferroviari e di filantropi, due brtte genìe d'uomini unite dal loro comune disprezzo per il popolo. C'erano delle chiese, ma erano le chiese di sette oscure ed errabonde, come gli Agapemoniti o gli Irvingiti. C'erano, oltre a ciò, grandi strade, e vasti incroci, e linee tranviarie, e tutti i segni reali della civiltà!”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

Origine: Il Club dei Mestieri Stravaganti, p. 51

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“Il posto dove più fiorisce l'ottimismo è il manicomio.”

Havelock Ellis (1859–1939) medico (sessuologo), psicologo

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“E piangere senza sapere perché aveva l'odore sgradevole dell'anticamera di un manicomio…”

Stephen King (1947) scrittore e sceneggiatore statunitense

da Uscita per l'inferno

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“Come mi sono trovato in manicomio? Piuttosto male. Ma in quale altro posto si poteva vivere in America?”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“Solo gli occhi di Maria possono guardare così Dio. Si è voltata, ha fatto così. Io questo movimento me lo sogno la notte, di quando Maria per un momento guarda Dio. Roba da andare al manicomio.”

Roberto Benigni (1952) attore, comico, showman, regista, sceneggiatore e cantante italiano

Origine: L'ultimo del Paradiso. Lettura e commento del XXXIII canto del Paradiso, RAI uno, 23 dicembre 2002.

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“Noi attori passiamo la vita a cercare di fare ciò per cui la gente normale viene chiusa in manicomio.”

Jane Fonda (1937) attrice e produttrice cinematografica statunitense

Fonte?

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“Manicomio è parola assai più grande | delle oscure voragini del sogno.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

Manicomio è parola
La Terra santa

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“Si va in manicomio per imparare a morire.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

La vita facile

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“Quanti vampiri credi che abbiano la tempra per l'immortalità? Tanto per cominciare, molti hanno dell'immortalità una concezione estremamente squallida. Perché diventando immortali vogliono che tutte le forme della loro vita vengano fissate così come sono e rimangano incorruttibili: carrozze della stessa foggia immutata e affidabile, abiti col taglio che s'addiceva alla loro giovinezza, uomini che si abbigliano e parlano nel modo che hanno sempre capito e apprezzato. Quando, in realtà, tutte queste cose cambiano, tranne il vampiro stesso; ogni cosa, eccetto il vampiro, è soggetta a costante corruzione e alterazione. Presto, se si ha una mentalità rigida, e spesso anche quand'è elastica, l'immortalità diventa una detenzione in un manicomio di figure e di forme irrimediabilmente incomprensibili e prive di valore. Una sera un vampiro si alza e si rende conto di ciò che ha temuto forse per decenni; semplicemente che non vuol più saperne di vivere, a nessun costo. Che qualunque stile o modo o forma di esistenza che gli aveva reso piacevole l'immortalità è stato spazzato via dalla faccia della terra. E che non resta altra fuga dalla disperazione che l'atto di uccidere. E quel vampiro va a morire. Nessuno troverà i suoi resti. Nessuno saprà dov'è andato. E spesso nessuno di quelli che gli sono vicini --sempre che ancora cercasse la compagnia di altri vampiri --nessuno saprà che versa nella disperazione. Avrà cessato da molto tempo di parlare di se stesso o di qualunque altra cosa. Svanirà.”

Anne Rice (1941) scrittrice statunitense

Armand
Intervista col Vampiro

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“Due giorni dopo fu ricoverato al manicomio di Bellevue per aver fatto un'improvvisa capriola all'indietro nel mezzo di una conversazione con Stravinsky.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Effetti collaterali (Side Effects), In ricordo di Needleman

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“Il miglior modo per cancellare il passato è di comportarsi da pazzi, se già ci si trova al manicomio.”

Friedrich Dürrenmatt (1921–1990) scrittore, drammaturgo e pittore svizzero

Möbius, atto I
I Fisici

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