Frasi su pubblico
pagina 12

Ennio Morricone photo

“[…] Mina ora è più audace con gli arrangiamenti, osa molto e il pubblico la premia, perché, anche se "strano", inconsueto, innovativo, un arrangiamento fatto da un grande professionista alla fine dà sempre i suoi frutti.”

Ennio Morricone (1928–2020) compositore, musicista e direttore d'orchestra italiano

Origine: Citato in Romy Padovano, Mina. I mille volti di una voce, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1998.

Lleyton Hewitt photo
Roy Dupuis photo
Martha Nussbaum photo
Marisa Solinas photo
Benedetto Croce photo
Jürgen Habermas photo
Nasr Hamid Abu Zayd photo
Nasr Hamid Abu Zayd photo
Gustavo Zagrebelsky photo
Gustavo Zagrebelsky photo
Gustavo Zagrebelsky photo

“L'Europa cerca con difficoltà di costituzionalizzarsi. Se questo vuole essere un progetto da prendere sul serio, si deve considerare che ogni Costituzione è l'esito di un «processo di differenziazione». Se non fosse così, non se ne vedrebbe l'utilità. Per perfezionare soltanto istituzioni che già esistono basterebbe una semplice «revisione regolamentare». La difficoltà di mobilitare un'«opinione pubblica europea» deriva anche da qui: per continuare come prima, solo con un po' più di efficienza, che bisogno c'è di una Costituzione? Non c'è enfasi o retorica (come quella esibita nel preambolo del progetto di Costituzione europea) che possa coprire il vuoto. Occorre dunque un «progetto di differenziazione». Nell'attuale momento, esso non potrebbe che definirsi rispetto alle tendenze e alle forze omologanti che già operano nell'indistinto astratto che ci ingloba e che si denomina, per l'appunto, globalizzazione, entro la quale si staglia la concreta egemonia, anche costituzionale, degli Stati Uniti d'America. Se mai l'Europa si darà una vera Costituzione, sarà quando avrà intrapreso una profonda riflessione su se medesima, ancora una volta a confronto con l'America. Questa volta per rispondere alla domanda: chi davvero noi siamo, che cosa davvero ci distingue, sempre che si voglia essere qualcuno e qualcosa, e non una semplice propaggine.”

Gustavo Zagrebelsky (1943) giurista italiano

cap. 17, p. 148
Contro l'etica della verità

Yannick Noah photo
Yannick Noah photo
Yannick Noah photo

“In un'altra vita, frequentavo un circuito in cui era ancora possibile dire parolacce, insultare tutti, in cui potevi essere come volevi. Poi hanno ucciso questo sport instaurando, da 15-20 anni, una specie di codice di condotta per cui non puoi urtare le orecchie del giovane pubblico americano che non può sentire "cazzo" o "merda”

Yannick Noah (1960) tennista e cantante francese

sic). Di fatto, la generazione che è arrivata dopo la mia ha imparato il tennis con queste regole che hanno ammazzato lo spirito di questo sport. Quando giocavo io il pubblico era più vicino a noi giocatori, ci conosceva, ci sentiva gridare. McEnroe con le sue urla ele proteste ha costruito una carriera. La gente lo amava perché dicevano: "Ci sarà sicuramente casino". Oggi un McEnroe non esisterebbe, non potrebbe giocare. Da due o tre anni, la finale del doppio maschile si gioca sul Centrale, quella del doppio delle leggende sul campo 1. Il Centrale è vuoto, l'1 è stracolmo. La gente vuole vedere McEnroe ancora.

Yannick Noah photo
Mago Forest photo

“Se mi avessero dato un miliardo per ogni volta che ho presentato questo gioco in pubblico a quest'ora sarei miliardario.”

Mago Forest (1961) comico, showman e conduttore televisivo italiano

citata in Gino & Michele, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano – Anno 2002, Baldini & Castoldi, 2001, n. 90

Sandro Bondi photo
Paolo Cirino Pomicino photo

“La corruzione è sempre stata compagna di strada dell'uomo. D'altronde, la stessa cultura cattolica ci insegna: senza soldi non si cantano messe. Pensiamo all'obolo di San Pietro. Il problema per noi politici, ma in generale per tutti coloro che amministrano la cosa pubblica, è gestire il proprio percorso verso Dio cercando una mediazione.”

Paolo Cirino Pomicino (1939) politico italiano

Origine: Citato in Angela Frenda, Pomicino: non sarò mai un santo Sto cercando di mediare con Dio https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/aprile/02/Pomicino_non_saro_mai_santo_co_9_070402003.shtml, Corriere della Sera, 2 aprile 2007, p. 5.

Enrico Conci photo
Lamberto Dini photo
Ken Rosewall photo
Gianni Clerici photo
Gianni Clerici photo
Rutger Hauer photo
Manlio Sgalambro photo

“La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è copla del governo, è colpa di Veltroni. Silvio Berlusconi che passa la serata al Bagaglino, sale sul palco, racconta barzellette, se la spassa, poi esce e davanti ai cronisti ritorna in parte: sono davvero addolorato per la vittima. Ma è tutta colpa del governo, è colpa di Veltroni. Pierferdinando Casini che torna, come un figliol prodigo, tra gli applausi, nei saloni bianchi di Palazzo Grazioli all'ultimissimo vertice della destra, convocato sul tema "sicurezza", per dire che finalmente sì "siamo tornati tutti insieme, perche gli italiani non meritano divisioni". E che per il resto è tutta colpa del governo, è colpa di Veltroni. Ma se era tutto risaputo, se la violenza del giorno per giorno, vittima per vittima, stava già chiarissima davanti ai loro fiammeggianti occhi, come mai in cinque anni di governo non hanno varato niente di niente, a parte cancellare il falso in bilancio, tagliare i tempi delle prescrizioni, ideare le migliori modalità per inceppare rogatorie e processi, difendere Previti, occupare la Rai, scalare il Corriere, scassare i conti pubblici?”

Pino Corrias (1955) giornalista e scrittore italiano

da Destra http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/, 6 novembre 2007

Filippo de Commynes photo
Silvio Berlusconi photo

“Berlusconi è un premier che vive in erezione sulla scena pubblica.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

Origine: Citato in Antonello Caporale, Breviario http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/11/13/breviario.html, la Repubblica, 13 novembre 2010.

Silvio Berlusconi photo

“In Italia non c'è più opinione pubblica. Non parlo dell'opposizione, ma di qualcosa o qualcuno trasversale ai partiti, che comunque si riconosca in comuni valori democratici. E che, come succede in altri paesi, dovrebbe "punire”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

mettiamoci le virgolette, per carità – un capo del governo che non ha senso dello Stato, che non va alle celebrazioni del 25 aprile, che aggredisce la magistratura, che ha come braccio destro un condannato per corruzione e come braccio sinistro un condannato per concorso in associazione mafiosa. E invece passano concetti come "agli italiani non interessa il conflitto di interessi, visto che hanno fatto vincere Berlusconi". Sì, ma interessa alla democrazia... La maggioranza delle persone, e non solo a destra, ormai considera normale che un uomo abbia il monopolio della tv, faccia politica e sia anche capo del governo. La sua vittoria è questa: ormai la bassa qualità della democrazia italiana è considerata un fatto normale, marginale (Nanni Moretti)

Silvio Berlusconi photo
Silvio Berlusconi photo
Silvio Berlusconi photo
Silvio Berlusconi photo
Silvio Berlusconi photo
Silvio Berlusconi photo
Silvio Berlusconi photo
Roger Federer photo
Roger Federer photo
Roger Federer photo
Roger Federer photo

“In quella che abbiamo ribattezzato l'interpretazione comunitarista del danno, la contaminazione è stata considerata come una «disgrazia» venuta dall'esterno, che ha rischiato di disperdere la comunità. È questo pericolo che i sevesini hanno cercato di contrastare, difendendo il proprio attaccamento al territorio. In questo affermare la comunità come bene da difendere, i sevesini hanno trovato il modo di rivendicare pubblicamente ciò che stava loro a cuore, e che vedevano altrimenti inascoltato: l'importanza del loro legame con il territorio e la volontà, per quanto fosse possibile, di preservarlo, nonostante il danno ambientale.
Il prevalere dell'interpretazione comunitarista del danno da diossina, che spiega la singolare trasformazione della vicenda dell'Icmesa da disastro industriale a conflitto culturale, chiama allora in causa quella che fu una sconfitta chiara e senza sfumature. la sconfitta delle istituzioni, quelle della scienza come quelle della politica, che fallirono nel loro compito di far esistere un mondo "in comune" tra gli attori, all'interno del quale poter agire insieme per perseguire interessi collettivi condivisi. […]
Le conseguenze furono gravi, perché la perdita di legittimità che ne conseguì portava con sé la fragilizzazione del legame sociale, già scosso dall'incidente, che alimentò l'emergere di comportamenti opportunistici e un diffuso ripiegamento nel privatismo, confermando tra cittadini e istituzioni un rapporto di alterità e distanza che aveva una lunga consuetudine. E in questa abitudine alla distanza delle – e dalle – istituzioni che mette radici la chiusura comunitaristica, in cui si perde il riferimento alla corresponsabilità verso la cosa pubblica per riconoscere nella propria comunità l'unico bene da difendere.”

Laura Centemeri sociologa economica e saggista italiana

dalle Conclusioni, p. 186
Ritorno a Seveso

Giacinto de' Sivo photo

“Il volgo s'annoia a pensare, e volentieri s'acconcia alle idee altrui; così pochi scaltri fanno lopinione che si dice pubblica, e partorisce ruine.”

Giacinto de' Sivo (1814–1867) scrittore e storico italiano

da Storia delle Due Sicilie dal 1847 al 1861, Vol. 1 p. 20

Piero Chiambretti photo
Costanzo Preve photo
Beppe Grillo photo
Beppe Grillo photo
Beppe Grillo photo
Beppe Grillo photo
Beppe Grillo photo

“Non so quanto la tv australiana avesse investito sul mondiale 2006, né come abbia reagito a un'eliminazione all'ultimo secondo dell'ottavo di finale, per un calcio regalato da un arbitro spagnolo a un terzino italiano colto da svenimento. Ma scommetterei in maniera più elegante, e più sportiva, di quella che la Rai scelse di cavalcare nell'infausto 2002 coreano. […] Durò un paio di giorni, per la verità, anche lo scarico di responsabilità da parte della squadra, sotto forma di tiro al bersaglio dell'arbitro Moreno. Ma poi, salvo qualche eccezione, il comune senso del pudore, prima ancora del fair play, riprese il sopravvento e si cominciò a riconoscere che se gli arbitraggi rassicuranti, oltre che davvero imparziali, sono oggettivamente diversi, ancor più diverse sono le congiure. Quando una squadra deve perdere, secondo quanto cercarono di farci credere [I giornalisti RAI], non arriva a giocarsi due match-ball come quelli di Vieri e Gattuso a pochi minuti dalla fine. La fermano prima, alla maniera di Aston in Cile. La Rai invece, impavida, andò avanti per settimane. E più passavano i giorni, più grosse le sparava. Sino a quella, davvero memorabile, dell'azione per danni alla Fifa. Il presupposto era, ovviamente, che Byron Moreno fosse il braccio armato di Blatter, investito della missione di far andare avanti, a qualunque costo, la squadra di casa. In buona sostanza, tuonò con supremo sprezo del ridicolo un avvocato dell'ufficio legale della Rai, chiederemo a Zurigo il rimborso totale di quanto è stato pagato per i diritti, cioè settanta milioni di euro, il rimborso delle spese di produzione per la trasferta in Corea e Giappone, e i danni derivati dalla caduta negativa della pubblicità. Mancavano giusto un paio di divisioni da ammassare al confine di Chiasso. I programmi sportivi dedicati al mondiale, che ovviamente continuava, amplificarono i toni, e più di un quotidiano cadde in tentazione. Si arrivò a leggere che la causa avrebbe fatto giurisprudenza a livello mondiale, al pari della sentenza Bosman: quando l'unico rimando possibile era, con tutta evidenza, a capitan Fracassa. […] La sera del 9 gennaio 2003, Raidue portò nei propri studi in esclusiva mondiale nientemeno che il famigerato Byron Moreno. E a chi affidare la faccia? A Enzo Biagi no, perché era già in vigore l'editto di Sofia, a Minoli nemmeno, Tosatti forse aveva un impegno. Sicché prese in prestito da Sky, senza alcun diritto di riscatto, l'intramontabile José Altafini. Civile la conversazione. Ma inserita nell'ambito di uno show dal titolo Stupido Hotel, mai come in quel caso un nome una garanzia. Così l'arbitro ecuadoregno entrò in scena dalla porta girevole con una valigetta piena di soldi, rispose punto per punto alle domande non proprio asfissianti dell'intervistatore, concluse argomentando sottilmente che quella sera a Daejon era stata l'Italia, non lui, a sbagliare la partita, e fu congedato da un simpatico gavettone sulle note del coro del Nabucco: che per una rete in quota Lega rappresentava, con tutta evidenza, l'inno nazionale. Una serie di interpellanze parlamentari non riuscirono a chiarire né la ragione di quella straordinaria partecipazione, né l'entità del compenso ricevuto da Moreno, dall'ordine comunque di alcune decine di migliaia di dollari. Fatto sta che, grazie alla sportività della Rai, l'ex nemico pubblico numero uno ebbe l'opportunità di dimostrare che i buffoni, semmai, erano altrove. E il cerchio finalmente si chiuse.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

cap. La cultura della sconfitta

Renato Rascel photo
Renato Rascel photo
Renato Zero photo
Umberto Eco photo
Umberto Eco photo
Enrico Canfari photo
Vinicio Marchioni photo
Lucia Annunziata photo

“[…] [In merito al Family Day] vi ho preso parte perché reputo la famiglia un patrimonio dell'umanità che merita tutela: la famiglia non è né di destra né di sinistra, appartiene ai valori universali.”

Lucia Annunziata (1950) scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva italiana

dalla trasmissione trasmessa in rete "Servizio Pubblico", 23 febbraio 2012
Citazioni di Adriano Celentano

Luigi Barzini junior photo
Igor Markevitch photo
Santorre di Santa Rosa photo
Letizia Moratti photo

“La Rai può essere complementare alla Fininvest. […] Rai e Fininvest sono due aziende attualmente in concorrenza sul mercato. Tuttavia io credo che si possa intendere che la Rai è un'azienda che deve essere prevalentemente orientata al servizio pubblico.”

Letizia Moratti (1949) politica e manager italiana

citato in Michele Manno, la Moratti: " RAI complementare alla FININVEST ". poi chiarisce, ma è polemica https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/22/Moratti_RAI_complementare_alla_FININVEST_co_0_9407221373.shtml, Corriere della sera, 22 luglio 1994

Letizia Moratti photo

“La fase di sperimentazione di Ecopass è finita. I risultati sono stati raggiunti, grazie anche al potenziamento del servizio di trasporto pubblico, il bike sharing, il bus di quartiere, il car sharing. L'inquinamento, il traffico e gli incidenti sono diminuiti. Per tutti questi motivi e per l'attuale congiuntura economica intendiamo rendere gratuito Ecopass per i cittadini milanesi che non pagheranno più l'ingresso nella Cerchia dei Bastioni.”

Letizia Moratti (1949) politica e manager italiana

19 maggio 2011; citato in Gian Antonio Stella, Dai condoni all'aspirasmog Promesse e svarioni al voto http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative-ballottaggi/notizie/28-Dai-condoni-all-aspirasmog-Promesse-e-svarioni-al-voto_2bc11166-88f4-11e0-9363-be870bec5f6b.shtml, Corriere della sera, 28 maggio 2011

Adriano Olivetti photo
Raimondo Montecuccoli photo
Dori Ghezzi photo
Fabio Caressa photo
Emma Bonino photo
Volker Schlöndorff photo
Volker Schlöndorff photo
Monica Seles photo

“Se i tifosi lo richiedono, niente più grunting. I giocatori sono pagati per divertire il pubblico e fare in modo che chi paga il biglietto ne ricavi il massimo divertimento possibile.”

Monica Seles (1973) tennista jugoslava

Origine: Per grunting si intende la tendenza ad urlare durante gli scambi, specie quando si colpisce la pallina.
Origine: Citata in Alessandro Mastroluca, Sharapova: gruntometro ok ma solo per le nuove tenniste http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/10/01/780196-sharapova_gruntometro.shtml, Ubitennis.com, 1° ottobre 2012.

Sandrone Dazieri photo
Gerolamo Rovetta photo

“Il sistema di finanziamento del Ponte [sullo stretto di Messina] introduce un meccanismo che trasferisce di fatto a carico della colletività l'intero rischio d'impresa e che appare destinato a trasformare in debito pubblico quello che viene propagandato come un finanziamento privato.”

Osvaldo Pieroni (1949–2013) sociologo italiano

dal Finto finanziamento privato, vero debito pubblico, in "L'Architetto Italiano": I dubbi sul Ponte/4 – Aspetti economici, 2005, Vol. 10, pp. 20-22

Derrick de Kerckhove photo

“Il lavoro di Franz Cerami con Light your blue si inscrive nell'ambito di quelle porte d'arte globale su cui lavoro da anni. L' innovazione di questa installazione risiede nella sua capacità di sedurre il pubblico del web invitandolo a modificare l'opera d'arte da qualunque angolo del globo.”

Derrick de Kerckhove (1944) filosofo, sociologo e accademico belga

citato in Monumedia Festival - Borgo Light & Vision dal 20 ottobre al 6 novembre a Napoli http://www.chronica.it/2009/10/20/monumedia-festival-borgo-light-vision-dal-20-ottobre-al-6-novembre-a-napoli/, chronica.it, 20 ottobre 2009

Noam Chomsky photo
Noam Chomsky photo
Noam Chomsky photo
Loredana Berté photo
Loredana Berté photo
Teo Mammucari photo
Gaetano Salvemini photo
Giulio Cavalli photo