Frasi su pubblico
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“[A Camandona] In una pubblica scuola s'insegna a leggere e scrivere: il maestro è stipendiato dagli allievi.”

Goffredo Casalis (1781–1856) abate e storico italiano

da Dizionario geografico, Volume 6, p. 343

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“Io scriverò sul mondo e sulle sue brutture, | sulla mia immagine pubblica e sulle camere oscure, | sul mio passato e sulle mie paure.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Io scriverò, lato A, n. 4
Resta vile maschio, dove vai?

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“Sono sempre stato di sinistra ma non mi piacciono i fanatismi, gli eccessi ideologici. Alla fine mi risulta che Enrico Berlinguer ci avesse ripensato. E comunque io volevo andare e vincere. Il pubblico cileno fu straordinario, il migliore che abbia mai incontrato, ma l'aria era molto pesante, opprimente.”

Adriano Panatta (1950) tennista italiano

Origine: Il riferimento è alla finale di Coppa Davis del 1976, poi vinta dall'Italia. Tale finale andava giocata nel Cile del dittatore Pinochet e la sinistra italiana pretendeva la rinuncia da parte della squadra azzurra.
Origine: Da «Vi racconto il tennis, quello di ieri e quello di oggi» http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001037415, Panorama, 8 agosto 2006.

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“Se dovessi diventare presidente della Regione Sicilia dirò addio al sesso e mi considererò sposato con la Sicilia, le siciliane e i siciliani. Guidare la cosa pubblica è come entrare in un convento e non ho neanche più l'età per certe scorribande.”

Rosario Crocetta (1951) politico italiano

Origine: Citato in Regionali, Crocetta: se divento presidente dico addio al sesso http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/politica/2012/20-agosto-2012/regionali-crocetta-se-diventopresidente-dico-addio-sesso-2111503524274.shtml, Corrieredelmezzogiorno.corriere.it, 20 agosto 2012].

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“Grazie Modena! Voglio vedervi ballare! Come on! Baila! Eh, si vede che qui la crisi non la sentite ancora… Tutti belli comodi, comodi, comodi, seduti… Tira su, tira su… porco il demonio!”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

dal Discorso al pubblico durante il concerto a Modena, dicembre 2008

“Mi piace sperimentare, mi piace non ripetere, non annoiarmi… Rifare le cose che hai già fatto credo che vada bene per il pubblico, poi però il pubblico ti vuole sempre così, mentre io cambio.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

Citazioni di Zucchero
Origine: Dall'intervista al programma televisivo Che tempo che fa, Rai 3, 6 novembre 2010.

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“Al Gay Pride si vedono delle scene che fanno schifo, scene orripilanti. Il Pride fa schifo. Un bambino se lo vede si chiede: cosa fanno quei pagliacci che sfilano li? Si svolge in posti pubblici e un bambino potrebbe pensare che qualcosa non quadra se vede certe porcherie.”

Gianluca Buonanno (1966–2016) politico italiano

Origine: Citato in Buonanno (Lega Nord): "Il Gay Pride fa schifo, scene orripilanti che disturbano bambini. Se un omosessuale si avvicina gli do un calcio nei coglioni" http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/lazanzara/2013-06-06/buonanno-lega-nord-pride-181259.php, Radio24, 6 giugno 2013.

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“Tutti coloro che hanno svolto pubbliche funzioni in Sicilia sono rimasti e sono tuttora in qualche modo «collusi» con la mafia. Lo furono quotidianamente, e per secoli, il governo e la polizia borbonica. Lo fu Garibaldi che in essa trovò, dopo lo sbarco, la sua prima alleata. Lo furono i governi nazionali sia di destra che di sinistra. Lo fu Giolitti che pure non scese mai, a ch'io sappia, a sud di Napoli. Lo fu il presidente della vittoria, Orlando, che quando tornava a Palermo, la prima visita che rendeva non era al prefetto né all'arcivescovo, ma al capomafia. Tentò di non esserlo Mori che aveva licenza di uccidere garantita da un regime totalitario, e ci rimise il posto. Lo sono stati tutti i politiconi e politicastri della Prima Repubblica. Anche il cautissimo Andreotti? Può darsi, attraverso i suoi proconsoli in loco. Ma il Tribunale deve aver capito che l'imputato non era lui. Era il costume morale e politico della nostra vita pubblica, sul quale un Tribunale non ha, né può né deve avere competenza. […] E il problema, secondo me, è questo: che fin quando noi italiani crederemo di salvarci dalla peste mandando sul rogo una strega o un untore, dalla peste non ci libereremo mai.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Il tribunale della storia https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/ottobre/24/TRIBUNALE_DELLA_STORIA_co_0_991024441.shtml, 24 ottobre 1999, p. 1
Corriere della Sera

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“Il teatro è per il pubblico e il pubblico non può essere esclusivamente benestante e privilegiato.”

Kevin Spacey (1959) attore, produttore cinematografico, regista e sceneggiatore statunitense

Origine: Citato in Paola De Carolis, Personaggi. Kevin Spacey: "Sono un buono, ma nessuno mi crede" http://www.iodonna.it/personaggi/interviste/2011/kevin-spacey-teatro-riccardo-come-ammazzare-capo-30630676020.shtml, IoDonna.it, 30 luglio 2011.

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“Che gli italiani siano capaci di emanare leggi di riforma, ci credo senz'altro. L'Italia è la più grande produttrice di regole, ognuna delle quali è una riforma, è la riforma di un'altra regola. Gli stessi esperti pare che abbiano perso il conteggio delle leggi, dei regolamenti che vigono in Italia: c'è qualcuno che parla di 200.000, altri di 250.000. Ora, quando si pensa che la Germania ha in tutto 5.000 leggi, la Francia pare 7.000, l'Inghilterra nessuna, quasi nessuna – ha dei principi, così stabiliti. A cosa ha portato tutta questa proliferazione? A riempire gli scantinati dei nostri pubblici uffici, dove ci sono questi mucchi di legge che nessuno va nemmeno a consultare perché ognuna di queste leggi poi offre il modo di evaderle. Questa è la grande abilità dei legislatori italiani. I legislatori italiani sono quasi tutti degli avvocati. E gli avvocati a che cosa pensano? A ingarbugliare le leggi in modo da restarne loro i supremi e unici depositari. […] Riforme: hai voglia se ne faremo, continuiamo a farne, è la nostra vocazione, questa. Quanto poi all'attuazione, allora è un altro discorso: le leggi in Italia non vengono osservate, anche perché sono formulate in modo che si possano non osservare. Ed è questo che spiega l'abbondanza, la prodigalità delle nostre classi politiche, delle nostre classi dirigenti, nello sfornarne di continuo.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Dal Governo Dini all'Ulivo
Interviste

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“Beppe Grillo ha grandi meriti da artista e da uomo d'informazione. Ha anticipato lo scandalo Parmalat e raccontato per anni un pezzo di potere che quasi nessuno, sui media, ha saputo o voluto raccontare al pubblico. Per questo la svolta da predicatore è ancora più imbarazzante. Si è messo anche lui in fila a vendere complotti. La vendita di complotti è un'attività semplice e redditizia. Piace molto al pubblico perché lava i peccati del mondo. È bello farsi raccontare da Grillo che i motori all'idrogeno sono pronti ed è soltanto la volontà assassina di tre o quattro petrolieri a impedirne il commercio. È una bufala scientifica ma ci permette di tornare a casa sulla Suv senza sensi di colpa. Il pubblico americano ha arricchito qualsiasi teorico del complotto intorno all'11 settembre, per quanto ridicole fossero le prove concrete. Michael Moore è diventato un divo spiegando che le guerre in Medioriente sono il frutto di un piano studiato a tavolino da due famiglie, Bush e Bin Laden. Purtroppo il vero complotto è ordito dai due terzi della popolazione statunitense, duecento milioni di persone, che si ostinano a consumare ogni anno un terzo delle merci mondiali, senza neppure riuscire a pagarle, e dieci volte l'energia usata dal miliardo e trecento milioni di cinesi. Hanno enorme successo i romanzi sulla mafia che narrano di spietati padrini e ignobili protettori politici. Ma da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in poi si sa benissimo che il problema della mafia non sono i clan ma la borghesia mafiosa. Nessuna oligarchia, per quanto spietata, può reggere a lungo senza intercettare grandi flussi di consenso.”

Curzio Maltese (1959) giornalista e scrittore italiano

da la Repubblica del 17 settembre 2007

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“L'essere singolarmente faceti, è il pregio dei cortigiani, ma è la vergogna dei sapienti.”

da Noia delle pubbliche e alte cariche, vol I, p. 59
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“I milanesi sono l'unico popolo che io conosca che ha perso il senso della propria provenienza. Non hanno più un rapporto di identità culturale con le proprie istituzioni. Il pubblico milanese è bonario, critica poco e se mai non consuma. Gli si può dare foie gras per due anni e se poi si passa alla buseca non è che quelli dicano vogliamo il foie gras; mangiano meno buseca e se ne vanno. Son così i milanesi.”

Philippe Daverio (1949) critico d'arte, giornalista e conduttore televisivo francese

Origine: Citato in L'arte con Daverio fa il tutto esaurito https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/gennaio/17/arte_con_Daverio_tutto_esaurito_co_7_040117039.shtml, Corriere della Sera, 17 gennaio 2004.

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“Le biblioteche pubbliche, le scuole, i musei e tutte quelle cose che ci piacciono tanto e che oggi associamo alla rivoluzione industriale, sono nate in un momento preciso: quando le persone si sono riprese dalla sbronza collettiva e hanno capito che il fatto di essere in tanti non rappresentava un problema, ma un vantaggio. Hanno cominciato a vederlo come un enorme surplus civico, qualcosa che potevano pianificare.”

Clay Shirky (1964) scrittore statunitense

Origine: Da Milioni di cervelli all'opera http://www.internazionale.it/milioni-di-cervelli-all’opera/ ( Gin, Television, and Social Surplus http://www.shirky.com/herecomeseverybody/2008/04/looking-for-the-mouse.html), Internazionale, 3 luglio 2008.

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“Le lunghe leggi sono pubbliche calamità.”

Louis Antoine de Saint-Just (1767–1794) rivoluzionario e politico francese

Origine: Da Frammenti delle Istituzioni repubblicane, Frammenti sulle Istituzioni repubblicane, traduzione di Giuliano Procacci, Einaudi, Torino, 1975, p. 193.

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“A me il pubblico mi ha sempre seguito, qualche volta mi ha raggiunto e mi ha dato un sacco di botte.”

Francesco Salvi (1953) attore, scrittore, comico, cantante e architetto italiano

Origine: Citato in Silvia Fumarola, Parla Francesco Salvi il saggio filosofo della demenzialità http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/10/19/parla-francesco-salvi-il-saggio-filosofo-della.html, la Repubblica, 19 ottobre 1989.

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“Uno studio corrente dice che la media del pubblico italiano rappresenta l'evoluzione mentale di un ragazzo che fa la seconda media e che non sta nemmeno seduto nei primi banchi.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2004
Origine: Dalla presentazione del libro di Bruno Vespa, Storia d'Italia. Da Mussolini a Berlusconi, 9 dicembre 2004 (Video disponibile su Youtube.com http://www.youtube.com/watch?v=P1ELoftD_fw).

“[Su La dolce vita] Eminenza, non è un film facile. Per certi versi è un film inquietante, ma nuovo per lo stile e le suggestioni. È imprevedibile l'impatto che avrà sulla gente, ma il pubblico andrà a vederlo in massa.”

Angelo Arpa (1909–2003) critico cinematografico, scrittore e gesuita italiano

Origine: A Giuseppe Siri, dopo la visione del film; citato in Padre Arpa rivela: «Il film "La dolce vita" causò molta apprensione in Vaticano» http://archivio.lastampa.it/m/articolo?id=b2c01f15dc60eaddca11fb1457f3490975a3e592, La Stampa, 17 gennaio 1997, p. 26.

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“La mia riflessione autocritica sulle posizioni prese dal Pci, e da me condivise, nel 1956, e il suo pubblico riconoscimento da parte mia ad Antonio Giolitti "di aver avuto ragione" valgono anche come pieno e doloroso riconoscimento della validità dei giudizi e delle scelte di Pietro Nenni e di gran parte del Psi, in quel cruciale momento.”

Giorgio Napolitano (1925) 11º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Citato in Napolitano: "Sui fatti d'Ungheria aveva ragione Pietro Nenni" http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/politica/presidente/napolitano-ungheria/napolitano-ungheria.html, la Repubblica, 29 agosto 2006 ; Fabrizio Roncone, L' autocritica di Napolitano: Ungheria, Nenni aveva ragione https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2006/agosto/30/autocritica_Napolitano_Ungheria_Nenni_aveva_co_9_060830125.shtml, Corriere della Sera, 30 agosto 2006.

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“Poter lavorare in una Società dalla storia gloriosa e prestigiosa come il Toro è per me motivo di grandissimo orgoglio. Questa è una piazza unica, il pubblico granata è conosciuto in tutta Italia per la sua passione, per il suo grande attaccamento alla squadra, per quel suo forte senso di appartenenza alla maglia: sono valori importanti, in cui mi riconosco […].”

Siniša Mihajlović (1969) allenatore di calcio e ex calciatore serbo

Origine: Citato in Torino, Mihajlovic è il nuovo tecnico: "Mi riconosco nei valori granata" http://www.gazzetta.it/Calciomercato/25-05-2016/torino-mihajlovic-nuovo-tecnico-mi-riconosco-valori-granata-150826149163.shtml, Gazzetta.it, 25 maggio 2016.

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“Non è per contraddire Barack Obama, ma "il Paese dove tutto è possibile" non sono gli Usa. È l'Italia. Dove è possibile che il capogruppo del partito di maggioranza commenti l'elezione di Obama dicendo che fa contenta Al Qaeda. È possibile che il leader di un altro partito di governo abbia definito "bingo bongo" gli africani. È possibile che un altro autorevole leader di quel partito abbia definito "culattoni" gli omosessuali. È possibile che un sindaco del Nord inviti a trattare gli immigrati come "leprotti", a fucilate. È possibile che Marcello Dell'Utri (interdetto dai pubblici uffici, e però senatore della Repubblica: è possibile anche questo) ammonisca le giornaliste del Tg3 perché abbassano il morale della Nazione. È possibile che il premier, proprietario di televisioni, nel pieno del suo ruolo istituzionale inviti gli imprenditori a non destinare investimenti pubblicitari ai suoi concorrenti. È possibile che, in piena crisi finanziaria, lo stesso premier esorti ad acquistare azioni indicandone il nome. È possibile che una trasmissione della televisione pubblica sia oggetto di una spedizione punitiva di squadristi. È possibile che un ex presidente della Repubblica rievochi la violenza e gli intrighi di Stato come metodo repressivo delle manifestazioni studentesche. E sono possibili mille altre di queste meraviglie, nel solo vero paese dove veramente tutto è possibile. Così possibile che si è già avverato.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

6 novembre 2008
la Repubblica, L'Amaca

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“[Riguardo Dario Fo e Franca Rame] A parte il disprezzo, intende dire? Una specie di pena. Perché v'era un che di penoso in quei due vecchi che per piacere ai giovani radunati in piazza si sgolavano e si sbracciavano sul palcoscenico montato dinanzi a Santa Croce, quindi dinanzi al porticato che un tempo immetteva al Sacrario dei Caduti Fascisti. In loro non vedevo dignità, ecco. A un certo punto l'amico che con me li guardava alla tv ha sussurrato: Ma lo sai che lui militava nella Repubblica di Salò?. Non lo sapevo, no. Come essere umano non mi ha mai interessato. Come giullare, non m'è mai piaciuto. Come autore l'ho sempre bocciato, e la sua biografia non mi ha mai incuriosito. Così sono rimasta sorpresa, io che parlo sempre di fascisti rossi e di fascisti neri. Io che non mi sorprendo mai di nulla e non batto ciglio se vengo a sapere che prima d'essere un fascista rosso uno è stato un fascista nero, prima d'essere un fascista nero uno è stato un fascista rosso. E mentre lo fissavo sorpresa ho rivisto mio padre che nel 1944 venne torturato proprio da quelli della Repubblica di Salò. M'è calata una nebbia sugli occhi e mi sono chiesta come avrebbe reagito mio padre a vedere sua figlia oltraggiata e calunniata in pubblico da uno che era appartenuto alla Repubblica di Salò. Da un camerata di quelli che lo avevano fracassato di botte, bruciacchiato con le scariche elettriche e le sigarette, reso quasi completamente sdentato. Irriconoscibile. Talmente irriconoscibile che, quando ci fu permesso di vederlo e andammo a visitarlo nel carcere di via Ghibellina, credetti che si trattasse d'uno sconosciuto. Confusa rimasi lì a pensare – chi è quest'uomo, chi è quest'uomo – e lui mormorò tutto avvilito: Oriana, non mi saluti nemmeno?. L'ho rivisto in quelle condizioni, sì e mi son detta: Povero babbo. Meno male che non li ascolti, non soffri. Meno male che sei morto.”

Oriana Fallaci (1929–2006) scrittrice italiana

Origine: Dall'intervista di Riccardo Mazzoni Oriana Fallaci risponde http://archivio.panorama.it/Oriana-Fallaci-risponde, Panorama.it, 21 novembre 2002.

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“[Riferendosi ai dirigenti del Chelsea] Mi rimpiangerete, soprattutto quando comincerete a perdere anche le partite in casa. I fan del Chelsea non hanno mai lasciato Stamford Bridge in lacrime, perché non abbiamo mai subito sconfitte casalinghe e siamo stati imbattuti per 42 gare, che è un record, ma quando il Chelsea perderà il prossimo incontro davanti al suo pubblico, allora qualcuno si ricorderà che questa cosa non succedeva da tre anni.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Chelsea (2004-2007)
Origine: Da un'intervista al giornale portoghese Maisfutebol; citato in La rabbia di Mourinho "Mi rimpiangerete" http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2007/09_Settembre/25/chelsea.shtml, Gazzetta.it, 25 settembre 2007.

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