Frasi su terra
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“Il musulmano ha con il suo Dio un rapporto basato sulla paura. Per il musulmano il concetto di divinità è assoluto. Il nostro Dio pretende una sottomissione completa. Ti premia se rispetti le Sue regole fino nei minimi dettagli. Se le infrangi invece ti punisce duramente sia in terra, con malattie e catastrofi naturali, sia nell'aldilà, con il fuoco dell'inferno.
La morale dell'islam deriva da un'unica fonte: il profeta Maometto. Maometto è infallibile. Si potrebbe quasi dire che sia egli stesso un dio, ma nel Corano c'è scritto specificatamente che Maometto è un uomo, l'uomo migliore, l'uomo più perfetto, pari a un dio. Noi dobbiamo vivere secondo il suo esempio. Ciò che è scritto nel Corano, è quello che Maometto ha raccontato che Dio ha detto. Le migliaia di hadíth – le testimonianze di ciò che Maometto ha detto e fatto e dei consigli che ha dato, che ci sono state tramandate in grossi volumi – indicano esattamente come doveva vivere un musulmano nel VII secolo. In questi testi i fedeli musulmani cercano quotidianamente indicazioni su come devono vivere nel XXI secolo.
L'islam subisce pesantemente il dominio di una morale sessuale derivata da valori tribali arabi che risalgono all'epoca in cui Allah rivelò il Suo messaggio al Profeta: una cultura nella quale le donne erano proprietà di padri, fratelli, zii, nonni e tutori. Della donna in sostanza conta allora soltanto la verginità, e il suo velo ricorda in permanenza al mondo esterno la morale soffocante che rende i maschi musulmani proprietari delle donne e li costringe a impedire i contatti sessuali delle loro madri, sorelle, zie, cognate, nipoti e mogli. Questo non riguarda soltanto la convivenza: alle donne è vietato anche solo guardare un uomo, sfiorargli un braccio o stringergli la mano. Il rispetto e l'onore di cui un uomo gode sono direttamente proporzionali alla castità e all'obbedienza delle donne della sua famiglia.”

Ayaan Hirsi Ali (1969) politica e scrittrice somala
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“Questo che abbiamo detto è dunque massima prova che l'essere è soltanto uno. Ma sono prove anche le seguenti. Se ci fossero molte cose dovrebbero essere così come io dico che è l'uno. Infatti se c'è la terra e l'acqua e l'aria e il fuoco e il ferro e l'oro e una cosa è viva e l'altra è morta e nera e bianca e quante altre cose gli uomini dicono essere, se dunque tutto questo esiste e noi rettamente vediamo e udiamo, bisogna che ciascuna cosa sia tale quale precisamente ci parve la prima volta e che non muti ne diventi diversa, ma che ciascuna sempre sia quale precisamente è. Ora noi diciamo di vedere udire intendere rettamente. Invece ci sembra il caldo diventi freddo e il freddo caldo, il duro molle e il molle duro e che il vivente muoia e venga dal non vivente e che tutte queste cose si trasformino e che ciò che era e ciò che è ora per nulla siano uguali; anzi che il ferro che pure è duro, si logori a contatto col dito e così l'oro e le pietre e ogni altra cosa che sembra essere resistente, e che all'inverso la terra e le pietre vengano dall'acqua. Cosicché ne viene di necessità che noi ne vediamo ne conosciamo la realtà. Perché non c'è certo accordo in questo. Mentre infatti diciamo che le cose sono molte ed eterne e che hanno certi aspetti e resistenza, ci sembra che tutto si trasformi e si muti da quel che ogni vola l'occhio ci fa vedere. È chiaro dunque che non rettamente vedevamo e che quelle cose non rettamente sembrano essere molteplici; infatti non si trasformerebbero se fossero reali, ma ciascuna sarebbe tale quale precisamente sembrava. Ma se si trasforma ecco che l'essere perì e il non essere nacque. Così se ci fosse il molteplice esso dovrebbe essere tale quale è appunto l'uno.”

Melisso di Samo (-470–-430 a.C.) filosofo e militare greco antico

frammento 8
Frammenti di Sull'essere (titolo convenzionale)

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“Io non ho mai dimenticato l'odore della terra | quando d'improvviso piove.”

Pippo Pollina (1963) cantautore italiano

da Due di due
Rossocuore

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“La terra ferma non è un terreno abbastanza sicuro.”

Fabrice Hadjadj (1971) scrittore e filosofo francese

La terra strada del cielo

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“La terra, essendo il punto d'appoggio della nostra intelligenza, è il trampolino per la nostra elevazione”

Fabrice Hadjadj (1971) scrittore e filosofo francese

La terra strada del cielo

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“Io decollo perché tenevo i piedi a terra; questo è hip-hop? Col cazzo, questa è guerra! (da Giuda”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

The Bad Seed)
Classe 73

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“Tu sei un povero arrivista, tu sei fuori: coi tuoi soldi ti ci seppellisco e ti compro i fiori!”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da La terra trema
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“Ci credono cinofili perché alleniamo i colli! E in questo mondo resti a terra o decolli, metticela tutta, homie!”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da B.Y.H.
Hate

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“Io sono la leonessa seduttrice e ritorno per coprire i sottomessi di vergogna e per regnare sulla terra. Ritorno per guarire la costola di Adamo e liberare ogni uomo dalla sua Eva.”

Joumana Haddad (1970) poetessa, giornalista e traduttrice libanese

da Il ritorno di Lilith
In Non ho peccato abbastanza

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“Quando si affronta la montagna, è importante amarla. E per tornare vivo è importante essere amato dalla montagna.”

Jirō Taniguchi (1947–2017) fumettista giapponese

Terra promessa, p. 171
Allevare un cane e altri racconti

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“La grande ricchezza dell'umanità sta nella solidarietà.”

Adolfo Pérez Esquivel (1931) pacifista argentino

da Questa è la terra dei Mapuches; citato in Corriere della sera, 11 giugno 2007

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“Quando il presidente Johnson afferma che ci stiamo difendendo contro una forza superiore, che noi dobbiamo rimanere nel Vietnam altrimenti essi «invaderanno gli Stati Uniti e prenderanno quello che abbiamo», disgraziatamente egli rappresenta un settore cospicuo, forse prevalente, dell'opinione americana. Per noi oggi può sembrare difficile capire come trent'anni fa si potesse credere sul serio che una cospirazione giudaico-bolscevica minacciasse la sopravvivenza della Germania, depositaria dei valori spirituali della civiltà occidentale. Per altri oggi può essere altrettanto difficile prendere sul serio l'immagine della nazione piú forte e piú ricca della terra in preda al terrore dietro ai suoi missili e testate nucleari, per paura che «quello che abbiamo» ci venga portato via se permettiamo a un piccolo paese, dall'altra parte del globo, di seguire il proprio corso liberandosi dal dominio americano. Ciononostante, questa descrizione non è caricaturale. Gli aderenti al cosiddetto «movimento della pace» hanno la tendenza a considerare Lyndon Johnson un usurpatore illegittimo che non rappresenta il grosso dell'opinione americana. Probabilmente s'ingannano. Affermazioni come quella sopra citata possono benissimo riflettere atteggiamenti predominanti tra gli americani, e chi voglia pensare in maniera realistica al ruolo imperialistico dell'America farà bene a tenerlo a mente.”

Noam Chomsky (1928) linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense

La logica della ritirata, p. 255
I nuovi mandarini

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“Vado giù, precipito, fluttuo e di nuovo precipito, aspettando di atterrare nella terra promessa.”

Cecelia Ahern (1981) scrittrice irlandese

Grazie dei Ricordi

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“Per te, per i fiori, gli uccelli e tutto quello che c'è di bello io proteggerò sempre questa Terra. Sì, io vi proteggerò sempre, lo giuro.”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

Harlock a Mayu
Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 2, Assalto dall'ignoto

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“Non vi rendete conto che la Terra rischia la catastrofe mentre voi bevete tranquillamente il vostro tè, generale?”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

Prof. Dayu
Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 2, Assalto dall'ignoto

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“Sembra che nessuno abbia più la testa a posto. Come si può essere così incoscienti? Se gli extraterrestri decidessero di invadere la Terra in questo momento l'umanità soccomberebbe senza opporre la minima resistenza.”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

Prof. Dayu
Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 3, Una donna che brucia come carta

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“La Campagna è proporzionata alle caccie, all'uccellare mediante boschi, selve e dilettevoli colline vi è da pescare mediante l'Arno et altri fiumi. Fertilissima è la sua pianura, non più par si possa desiderare dalla Natura, moltiplicandovi il grano fino in 40 per staio, le biade tutte vi vengono felicemente. Per tre anni continui si semina il grano, o il terzo la segale, et all'ultimo mietuto che si è, subito vi si semina fagioli, o miglio con rapi per buoi. L'Invernata veniente si vanga, o si coltra per raccor l'estate fave, o fagioli con saggina, o vero si fa a poponi con altri ortaggi che più vi è terreno, che in un anno da tre raccolte, cosa che rende stupore à Forestieri. I Monti e colline amene abbondano di tutto quello che al viver umano si ricerca di olio, di vino in particolare bianco, giallo, nero, vermiglio, di tutti i sapori, dolce, amarognolo, cotognino, di viola, mammola, subastringente, sottile, pieno, tutto odorifero. Frutte similmente d'ogni sorte per l'Estate, e per l'Inverno. Per tutto si trovano fonti di buone acque fino d'acque minerali di ferro et allume. Si dice acqua buona utilissima a molte infermità. Salutifera l'aria alla vita umana per tutto. Molti sono gli Artieri e Mercanti e da questo i Montevarchini mi credo sono chiamati Industriosi et ogni Giovedì si fa il Mercato da dirsi una gran Fiera.”

Jacopo Sigoni (1579–1658) medico, religioso e storiografo italiano

da Cronica breve della Terra di Montevarchi

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“In terra d'oltremare | ita è la mia vita.”

Rinaldo d'Aquino (1227–1281) poeta italiano

Lamento dell'amante del crociato

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“Così il 10 giugno, quando si decise che era venuto il momento di riprendersi le piazze, ci si aspettava il solito schieramento di granatieri, la familiare, compatta macchia azzurra fitta di sguardi corrucciati, più le sei nuove unità antisommossa inaugurate un paio di mesi prima e alle quali la mitologia studentesca giù attribuiva poteri straordinari e molteplici, fra cui quello di sputare lacrimogeni, getti d'acqua, vernice, pallottole blindate, pallottole comuni, scoregge e inni nazionali, quello di far suonare sirene assordanti, di vederci al buio grazie ai raggi infrarossi, di investire con le camionette i più distratti e di essere completamente invulnerabili alle molotov. E infatti eccole là, schierate in cerchio tutt'attorno al Casco de Santo Tomàs, le sei squadre antisommossa nuove di zecca, grigioazzurre e verde oliva. C'erano anche un paio di battaglioni di granatieri, rinnovati nel corso degli ultimi tre anni con un nuovo afflusso di giovani contadini senza terra di Puebla, di Tlaxcala, di Oaxaca, venuti a riempire i buchi lasciati dai disertori del '68, ormai svezzati dall'inevitabile abbrutimento iniziale e che già cominciavano ad assaporare il piccolo potere, la piccola impunità dell'uniforme; vaccinati con le prime iniezioni della grossolana ideologia secondo cui gli studenti sono contro la Vergine di Guadalupe, il comunismo vuole rovinare il Messico e cancellare il ricordo dei Piccoli martiri, e noi siamo l'ultimo baluardo della patria; eccoli là, a cercar di nascondere la loro paura sotto la nostra paura.”

Paco Ignacio Taibo II (1949) scrittore spagnolo

cap. 8, p. 92
Niente lieto fine

“A Castelvolturno, come in altre aree di Terra di lavoro, serve una rivoluzione culturale, non servono posti di blocco ogni cinquanta metri.”

Giorgio Poletti (1942) missionario italiano

da Mandate docenti, non soldati, ne la Repubblica-Napoli del 24 settembre 2008

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“[Discutendo della parola campo] Il paradosso agricolo cellulare parla di un contadino che zappa la terra mentre il suo telefonino non prende; il contadino si chiede: ma se qui non c'è campo, io che cazzo sto zappando?”

Fiorello (1960) showman, imitatore e conduttore radiofonico italiano

1 novembre 2006
Citazioni dal programma radiofonico Viva Radio 2, Imitazioni e personaggi, Umberto Eco

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“Ho guardato il cielo per anni ed ho capito che ciò che sta sotto è chiamata la terra dei drammi.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Notte vera, n. 6
L'amore è qui

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“Si compiace il moscovita e domanda più convinto | ad un fratello che nella vita non fu mai di terra cinto, | "che faresti, o compagnoski, se tu avessi molta terra?" | "Ai compagni darei i boschi e per me una piccola serra.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da La festa dell'unità, 73<sup>a</sup> composizione, p. 88
Ma il cielo è sempre più blu. Pensieri, racconti e canzoni inedite, Canzoni inedite, Primo quaderno

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“Tremila città, tremila villaggi, | la sagoma bianca striata dei faggi, | scordò la sua terra, scordò la sua casta, | rimase una vecchia che salta con l'asta.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da E la vecchia salta con l'asta, n. 6
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“I matematici trovano più cose nel cielo della matematica, di quanto si sognino in terra i filosofi.”

Piergiorgio Odifreddi (1950) matematico, logico e saggista italiano

da Le Scienze, n. 460, dicembre 2006, p. 109

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“Se Voi, probabilmente avete letto le opere di Giordano Bruno, ebbene ne La cena delle ceneri, fa uno strano ragionamento. Dice: supponiamo di avere una palla, come la terra. La terra viene illuminata dal sole, ma soltanto una parte della terra viene illuminata dal sole. Man mano che ci si allontana, il sole è più lontano dalla terra, una parte sempre maggiore della sfera viene illuminata. Ora, domanda: quant'è la parte della sfera che al massimo può venire illuminata? Se il sole fosse all'infinito, allora illuminerebbe esattamente metà della sfera. Ora Giordano Bruno si chiede: ma poverina l'altra metà della sfera che cosa fa? Rimane in ombra? Allora l'idea di Giordano Bruno è: quando arriviamo all'infinito, facciamo un passo in più, incominciamo ad andare oltre questo primo infinito e il sole comincerà a illuminare la parte di dietro della sfera. Quando s'arriva all'infinito per la seconda volta tutta la sfera è illuminata. Non c'è bisogno di dire che questa è, ovviamente, è un'idea semplicemente metaforica, non ha nessun senso. Però è la prima volta nella storia in cui qualcuno pensa che ci sia effettivamente la possibilità di avere due o più infiniti. I matematici oggi sono arrivati ad averne addirittura infiniti.”

Piergiorgio Odifreddi (1950) matematico, logico e saggista italiano

dalla trasmissione RAI Il Grillo, 2 aprile 2001; citato in Storia dell'infinito http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=795#bruno, emsf.rai.it

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“Racconto la mia terra, l'Afghanistan della gente comune. Animata – malgrado tutto – da una straordinaria voglia di rinascita.”

Atiq Rahimi (1962) scrittore e regista afghano naturalizzato francese

citato in Il Venerdì di Repubblica, 23 ottobre 2009

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“Per gli uomini famosi tutta la terra è un sepolcro.”

Tucidide storico e militare ateniese

da Storia della guerra peloponnesiaca Libro II cap. 42

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