Frasi sulla guerra
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“Anche una guerra santa è una guerra. Per questo forse non dovrebbero esserci guerre sante.”

Guglielmo: Secondo giorno, Nona
Il nome della rosa

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“[…]; nel suo nome non sono mai state fatte sommosse, guerre, rivoluzioni. Sulla vita di Kant nessuno ha mai pensato di fare un film.”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 1, Perché proprio Kant? Ovvero: il fascino discreto della ragione pura, p. 31

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“La pattuglia dell'Ahdr 2004 non parla, peraltro, solo per contestare, come se dicesse: siamo contro il modello occidentale, ma non ne abbiamo un altro da proporre. Anzi, al contrario, la ricetta c'è. Ed è quella di una rinascita sociale, da cui far ripartire la riforma dentro regimi – quelli arabi – che si sostengono ormai solo perché l'Occidente li continua a considerare essenziali per fermare la marea tuonante dell'islam politico. Un atteggiamento, quello americano ma anche europeo, che sinora è riuscito a raggiungere un solo obiettivo: produrre la crescita esponenziale dei movimenti religiosi e il collante necessario perché islamisti e laici potessero trovare un terreno comune: la difesa delle libertà, del diritto e dei diritti. E, in più, ha facilitato le vittorie a valanga dei partiti islamisti in tutte le consultazioni politiche svoltesi nella regione, aprendo la porta a ulteriori successi elettorali, già previsti negli appuntamenti che ancora mancano per completare il quadro della nuova Arabia. Un panorama che è già ora molto diverso da quello immaginato dagli strateghi dell'amministrazione Bush jr. che avevano elaborato prima la teoria del Grande Medio Oriente e poi, a ridosso della guerra del Libano 2006, quella del Nuovo Medio Oriente. […] La rinascita sociale è però importante per indicare un percorso possibile per chi, dall'altra parte di una barricata sempre più alta, guarda il mondo arabo muoversi. E il percorso possibile è quello di un sostegno, in punta di piedi, senza tentazioni neocolonialiste, a quelli che vogliono rinascere, ricostruire, riconquistare dignità, anche se i loro obiettivi non rispecchiano quello che noi desidereremmo da loro. Il mondo arabo è meno laico di quanto noi lo vorremmo. Anzi, di laico (nel nostro comune sentire) ha poco. Questo non significa che la sua voglia di libertà debba avere, per noi, meno valore. L'Europa può essere una vecchia madre autoritaria, che nella sua lunga vita ha commesso molti errori. E che ora osserva i propri figli, e i propri vicini di casa, crescere in un modo che non è in grado di comprendere, ma riesce invece a guardare con la stessa compassione ed empatia.”

Paola Caridi (1961) giornalista e scrittrice italiana

cap. 6, 2, p. 157
Arabi invisibili

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“La Dichiarazione universale, che fu scritta all'indomani della Seconda guerra mondiale, in un clima di distruzione totale e di massima povertà, riflette le aspirazioni dell'umanità verso il futuro di prosperità, di dignità e di coesistenza pacifica.”

Ban Ki-moon (1944) 8º segretario generale delle Nazioni Unite

Origine: Dal discorso per il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, New York, dicembre 2008.

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“La tragica conclusione della Seconda guerra mondiale, con la distruzione atomica di Nagasaki e Hiroshima, non è per Jaspers solo un fatto storico, ma un indicatoredegli esiti nichilistici a cui può condurre lo sviluppo tecnico-scientifico lasciato a se stesso.”

Umberto Galimberti (1942) filosofo e psicoanalista italiano

cap. 58, La falsa coscienza e la pretesa inoltrepassabilità dell'apparato tecnico-scientifico, p. 422
Il tramonto dell'occidente

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“Qual meraviglia… richiesto tal uno delle cose necessarie alla guerra, egli rispondesse, tre esser quelle: Danaro, danaro, danaro!”

Raimondo Montecuccoli (1609–1680) militare, politico e scrittore italiano

libro I, XIV
Memorie
Origine: Citato in Harbottle, p. 309.

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“Io decollo perché tenevo i piedi a terra; questo è hip-hop? Col cazzo, questa è guerra! (da Giuda”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

The Bad Seed)
Classe 73

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“Io non credo nella guerra come strumento. C'è un dato inoppugnabile: che la guerra è uno strumento ma non funziona, semplicemente non funziona.”

Gino Strada (1948) chirurgo e pacifista italiano

Origine: Citato nella canzone Terra del fuoco dei Modena City Ramblers.

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“[…] la guerra è una cosa atroce. …Inutile dirlo, ormai hai capito, vero? Quante orribili disgrazie ha provocato…”

Jirō Taniguchi (1947–2017) fumettista giapponese

nonna di Hiroshi al nipote: cap. 8, p. 201
In una lontana città

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“In questo mio giro in Europa mi ha colpito constatare quanto i media e gli intellettuali europei siano subordinati rispetto agli Usa. Se Bush, per puro cinismo politico, decide che il caso Schiavo è il problema più importante, tutti i media europei sono inondati del caso Schiavo. Ma questo è solo un modo per far dimenticare alla gente quali sono i veri problemi. Basta dare un'occhiata ai giornali di oggi: "La Repubblica" per esempio dedica cinque pagine alla vicenda. Solo a pagina 18, in un piccolo box in basso, si parla del rapporto Onu che ha documentato come il numero dei bambini malnutriti in Iraq sia raddoppiato con la guerra. È questa la cultura della vita invocata da Bush? […] Ancora oggi, dato che gli Usa si rifiutano di pagare i risarcimenti ordinati dall'Onu, il 60% dei bambini nicaraguensi sotto i due anni è malnutrito. […] Se avessimo veramente a cuore la vita nessuno si preoccuperebbe di una povera donna alla quale è stato negato il diritto di morire in pace. Ci preoccuperemmo di questi bambini, non di Terri Schiavo.”

Noam Chomsky (1928) linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense

Origine: Dal discorso all'incontro con gli studenti nel giorno del conferimento della laurea honoris causa in psicologia, Bologna, 1º aprile 2005; citato in Alberto Piccinini, I veri problemi http://abbonati.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/06-Febbraio-2009/art52.php3, il manifesto, 6 febbraio 2009, p. 12.

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“Se le leggi Norimberga fossero attuate ancora oggi, ogni presidente americano del dopoguerra sarebbe stato impiccato.”

Noam Chomsky (1928) linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense

Origine: Da un intervento al Saint Michael's College http://www.chomsky.info/talks/1990----.htm, nel Vermont, attorno al 1990.

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“È un assioma che nessun esercito perde mai una guerra; i soldati coraggiosi e i generali onniscienti sono pugnalati alla schiena da civili traditori.”

Noam Chomsky (1928) linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense

Sulla resistenza, p. 387
I nuovi mandarini

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“Non era pane | che chiedevo per me, | non era fame | che tenevo con me.”

Enrico Ruggeri (1957) cantautore, scrittore e conduttore televisivo italiano

da La guerra dei poveri
Cuore, muscoli e cervello

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“Se ripenso a Tito, cui si deve uno degli slogan più squallidi – "La pace durerà cent'anni, ma dobbiamo esser pronti a entrare in guerra domani”

Emir Kusturica (1954) regista, musicista e sceneggiatore jugoslavo

, mi viene da identificarlo con il protagonista di quel racconto di Cechov che, a forza di pensare a cose ordinarie in modo ordinario, finisce per non esistere più.

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“[Un contadino nella I guerra mondiale] Signor tenende… Nuie tante cose nun 'e sapimmo… Nuie simmo ca' per l'avanzata.”

Guelfo Civinini (1873–1954) scrittore, giornalista e esploratore italiano

Il Fante, nel "Corriere della Sera", ottobre 1916, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 647

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“Perché la guerra è sempre una parentesi bestiale, anche quando la storia ce la impone.”

Giulio Cavalli (1977) attore, scrittore e regista italiano

dal suo spettacolo teatrale Kabum! ... come un paio di impossibilità

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“In una lunga guerra nei pressi di Pechin | con i suoi soldati sconfigge anche Stalin, | incontro un vecchio uomo nato nel Shantung | lo fermo e gli domando dov'era Mao Tse-tung, | qui non c'era.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Le battaglie di Mao, 38<sup>a</sup> composizione, p. 74
Ma il cielo è sempre più blu. Pensieri, racconti e canzoni inedite, Canzoni inedite, Primo quaderno

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“Beata è la guerra, chi la fa e chi la decanta, | ma più beata ancora è la guerra quando è santa.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Le beatitudini, 1980
Incluse in raccolte

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“Le guerre nel Tibet possono essere paragonate a una partita a scacchi. Se il re viene eliminato, la partita è vinta.”

Lobsang Rampa (1910–1981) scrittore britannico

Origine: Il terzo occhio, p. 37

“La guerra è il primo passo verso la pace.”

Libero Bovio (1883–1942) poeta, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Don Liberato si spassa, p. 14

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“Per gli uomini famosi tutta la terra è un sepolcro.”

Tucidide storico e militare ateniese

da Storia della guerra peloponnesiaca Libro II cap. 42

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“Quanto al nome era una democrazia, ma di fatto era il governo di uno solo. (parlando della democrazia sotto Pericle)”

Tucidide storico e militare ateniese

da Storia della guerra peloponnesiaca, libro II, cap. 63

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“Coloro che non conoscono la guerra sono per metà dei fanciulli.”

Shôhei Ôoka (1909–1988) scrittore giapponese

p. 210

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“Porteremo la guerra in Italia, lo vuole il popolo libico. Il mio amico Berlusconi ha commesso un crimine.”

Mu'ammar Gheddafi (1942–2011) militare e politico libico

Origine: Da un discorso alla televisione libica, 30 aprile 2011; citato in Raid Nato, Gheddafi illeso ucciso figlio e tre nipoti http://www.repubblica.it/esteri/2011/05/01/news/raid_nato_gheddafi_illeso_ucciso_figlio_e_tre_nipoti-15600252/?ref=HREA-1, Repubblica.it, 1º maggio 2011.

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“Epperò, proprio da questa ricostruzione storica, lontana da ogni tono apologetico ed edificante, emergono i reali meriti e i reali punti di forza del liberalismo. Dando prova di una straordinaria duttilità, esso ha cercato costantemente di rispondere e adattarsi alle sfide del tempo. È vero, ben lungi dall'essere spontanea e indolore, tale trasformazione è stata in larga parte imposta dall'esterno, ad opera di movimenti politici e sociali coi quali il liberalismo si è ripetutamente e duramente scontrato. Ma per l'appunto in ciò risiede la duttilità. Il liberalismo ha saputo apprendere dal suo antagonista (la tradizione di pensiero che, prendendo le mosse dal «radicalismo» e passando attraverso Marx, sfocia nelle rivoluzioni che in modi diversi a lui si sono richiamate) ben più di quanto il suo antagonista abbia saputo apprendere dal liberalismo. Soprattutto, l'antagonista non ha saputo apprendere quello che costituisce il secondo grande punto di forza del liberalismo. Certo, il processo di apprendimento dal liberalismo è tutt'altro che agevole, almeno per coloro che vogliono superare le clausole d'esclusione che attraversano in profondità questa tradizione di pensiero. Nessun'altra più di essa si è impegnata a pensare il problema decisivo della limitazione del potere. Epperò, storicamente, questa limitazione del potere è andata di pari passo con la delimitazione di un ristretto spazio sacro: maturando un'autocoscienza orgogliosa ed esclusivistica, la comunità dei liberi che lo abita è spinta a considerare legittima la schiavizzazione ovvero l'assoggettamento più o meno esplicito, imposti alla grande massa dispersa per lo spazio profano. Talvolta si è giunti perfino alla decimazione e all'annientamento. È dileguata del tutto questa dialettica in base alla quale il liberalismo si trasforma in un'ideologia del dominio e finanche in un'ideologia della guerra?”

cap. X, 6, p. 339
Controstoria del liberalismo

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“Mille anni di guerra hanno consolidato l'Occidente; un secolo di Psicologia lo ha ridotto allo stremo.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Sillogismi dell'amarezza

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“D'Artagnan non poté fare a meno di pensare quanto fragili e sconosciuti siano i fili che talora regolano i destini di un popolo e la vita degli uomini.”

Dopo che il Duca di Buckingham decide di stabilire l'embargo e dichiarare guerra alla Francia soltanto per una questione d'amore. cap. XXI La contessa di Winter
I tre moschettieri

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