Frasi sulla verit
pagina 18

Cesare Cantù photo
Cesare Cantù photo
Cesare Cantù photo

“L'opposto della menzogna non è la verità.”

Cesare Cantù (1804–1895) storico, letterato e politico italiano

Attenzione!

Cesare Cantù photo

“Le più grandi verità sono generalmente le più semplici.”

Cesare Cantù (1804–1895) storico, letterato e politico italiano

Attenzione!

Cesare Cantù photo
Lucio Anneo Seneca photo

“Perciò non devi attribuire a Epicuro quei pensieri che t'ho inviato: sono di dominio pubblico, e soprattutto della nostra scuola. […]
Dovunque volgi lo sguardo, ti si presentano massime che potrebbero considerarsi notevoli se non si leggessero insieme con altre dello stesso valore. Perciò abbandona la speranza di poter gustare superficialmente l'ingegno dei sommi uomini; tu devi studiarlo e considerarlo nella sua unità. Ogni suo aspetto ne richiama sempre un altro, ciascuna parte, connettendosi con l'altra, dà completezza all'opera dell'ingegno umano. Niente può essere tolto senza rompere l'unità del pensiero. Non dico che non si possano considerare le singole membra, purché non si prescinda dall'intero organismo. […]
Ma per un uomo di matura esperienza è disdicevole cercare fiorellini, sostenersi con poche massime ben note e affidarsi alla memoria. È ormai tempo che uno poggi su se stesso, che esprima questi pensieri con parole sue e non a memoria. Ed è specialmente disdicevole per un vecchio o per uno che si affaccia alla vecchiaia una cultura basata su raccolte di esempi scolastici. «Questo l'ha detto Zenone». E tu che dici? «Questo l'ha detto Cleante.» E tu? Fino a quando ti muoverai sotto la guida di un altro? Prendi tu il comando ed esprimi anche qualcosa di tuo, che altri mandino a memoria. […]
Hanno esercitato la memoria sul pensiero altrui, ma altro è ricordare, altro è sapere. Ricordare è custodire ciò che è stato affidato alla memoria, mentre sapere significa far proprie le nozioni apprese e non star sempre attaccato al modello, con lo sguardo sempre rivolto al maestro. «Questo l'ha detto Zenone, questo Cleante.» Ci sia qualche differenza fra te e il tuo libro. Fino a quando penserai ad imparare? È tempo anche di insegnare. Che ragione c'è che io senta dire da te quello che posso leggere in un libro? […]
La verità è accessibile a tutti, non è dominio riservato di nessuno, e il campo che essa lascia ai posteri è ancora vasto.”

lettera 33; 1975
Epistulae morales ad Lucilium

Jean Daniélou photo
Bruno Forte photo
Bruno Forte photo
Bruno Forte photo
Bruno Forte photo
Carlo Vittori photo

“[Su Pietro Mennea] Era sempre atterrito, assaliva se stesso, aveva sensi di colpa che si generavano uno dall'altro, anche per colpa della madre, fervente cattolica. Non gli stava mai bene niente e niente gli bastava, era sempre in cerca di un'immaginaria perfezione. Ma la verità è che era proprio questa la sua magica benzina: la più assoluta dedizione al dovere e alla fatica.”

Carlo Vittori (1931–2015) atleta e allenatore di atletica leggera italiano

Origine: Dall'intervista di Enrico Sisti, Vittori: Si liberava con la fatica a Mosca sconfisse le sue paure http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/03/22/vittori-si-liberava-con-la-fatica-mosca.html, la Repubblica, 22 marzo 2013.

Jean-François Marmontel photo
Pietro Verri photo
Franco Fochi photo
Mario Monti photo
Mario Monti photo

“I giovani devono abituarsi all'idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Del resto diciamo la verità, che monotonia un posto fisso per tutta la vita.”

Mario Monti (1943) politico, economista e accademico italiano

Origine: Dall'intervista a Matrix, 1 Febbraio 2012, visibile su YouTube http://www.youtube.com/watch?v=yTh8pnzauBs.

Claude Allègre photo
Roberto Cotroneo photo
Roberto Cotroneo photo
Walter Bonatti photo

“Non m'interessa parlare della notte che cambiò la vita, che ha reso il mio carattere per sempre sospettoso e diffidente. Avevo visto la durezza della guerra. Il giorno prima con i miei amici, partigiani, giocavamo a calcio, il giorno dopo erano nella chiesetta, cadaveri, sfigurati in viso dagli scarponi chiodati. Ho visto la fucilazione dei gerarchi fascisti, ero a piazzale Loreto quando appesero Mussolini a testa in giù come un maiale, sapevo cos'era la cattiveria, ma ignoravo l'infamia. Ho aspettato due mesi che Compagnoni venisse a darmi una pacca sulla schiena, a dirmi che aveva fatto una fesseria, a chiedere scusa, perché può capitare di essere vigliacchi, ma deve anche capitare di ammetterlo. Invece niente, invece sono finito sul banco degli accusati, ero io la carogna, non loro che avevano mentito sull'uso delle bombole, delle maschere, sull'orario del balzo finale alla vetta. Nella relazione ufficiale di Desio che il Cai ha accettato è sbagliata la quota del mio bivacco, quella del campo di Compagnoni e Lacedelli, l'uso e la durata delle bombole di ossigeno, niente affatto esaurito prima dei duecento metri di dislivello sotto il K2, e l'ora in cui dettero l'assalto alla vetta. E tutto questo perché? Perché l'impresa oltre ad avere successo doveva essere anche eroica. Far vedere che gli italiani erano stati non solo bravi, ma anche straordinari. Ne abbiamo fatto una montagna di merda, coperta di menzogne, perfino la stampa straniera ci chiede "perché?". E tutto questo perché non riusciamo ad essere un paese pulito, dobbiamo strumentalizzare le occasioni, la verità, sporcare gli uomini. L' Italia è un paese di complici, dove non esiste solidarietà tra onesti, ma solo scambio tra diversi interessi, dove il sogno di Desio doveva restare immacolato. Dove solo io potevo essere infangato, disprezzato, accusato. Non solo, ma qualsiasi controversia non viene mai affrontata, si preferisce accantonarla, non prendere la responsabilità di una scelta. Mentre oggi agli idoli sportivi imbottiti di droga tutto viene perdonato perché sono l'immagine del paese. E se solo guardo quello che passa in tv mi viene schifo: quelle persone sull'isola, che si fanno riprendere, quella buffonata. Con quale rispetto verso i padri dell'avventura, verso chi ha cercato frontiere e parole nuove come Melville, Jack London e Stanley? Io sul K2 in una notte del '54 sono quasi morto, ma quello che mi ha ucciso è questo mezzo secolo di menzogna. Ho urlato così tanto quella notte nella mia disperazione che adesso non voglio avere più voce. La puzza del K2 la lascio a voi, io preferisco respirare […].”

Walter Bonatti (1930–2011) alpinista italiano
Raffaele Conforti photo
Raffaele Conforti photo
Giovanni Trapattoni photo
Vittore Branca photo

“[Riguardo alla lotta partigiana a Firenze] Non avevamo coraggio. La verità è che eravamo incoscienti.”

Vittore Branca (1913–2004) filologo e critico letterario italiano

http://www.rodoni.ch/malipiero/branca/branca.htm

Giuseppe Pontiggia photo
Giuseppe Pontiggia photo
Giuseppe Pontiggia photo
Augustin-Louis Cauchy photo
Augustin-Louis Cauchy photo
Augustin-Louis Cauchy photo
Augustin-Louis Cauchy photo
Augustin-Louis Cauchy photo

“Sì, senza dubbio, Signori, la ricerca della verità deve essere il fine ultimo di ogni scienza.”

Augustin-Louis Cauchy (1789–1857) matematico e ingegnere francese

Première Leçon: discours d'ouverture

Frank Zappa photo

“I vostri figli sono povere | Sfortunate vittime delle bugie in cui credete | Sia dannata la vostra ignoranza che tiene | I giovani lontani dalla verità che si meritano.”

Frank Zappa (1940–1993) chitarrista, compositore e arrangiatore statunitense

da What's the ugliest part of your body?, in We're only in it for the money; 2011

Francesco de Sanctis photo
Francesco de Sanctis photo

“[…] la semplicità è compagna della verità come la modestia è del sapere.”

Francesco de Sanctis (1817–1883) scrittore, critico letterario e politico italiano

Beatrice Cenci, p. 73
Saggi critici

Friedrich Julius Stahl photo
Marta Robin photo
Osho Rajneesh photo
Osho Rajneesh photo

“La vita è contraddittoria in sé, quindi la verità non può essere non-contraddittoria, solo le bugie possono essere coerenti.”

Osho Rajneesh (1931–1990) filosofo indiano

Origine: Il libro dei segreti, I segreti della gioia (vol. IV), p. 338

Senofane photo

“Io penso che la linea difensiva del legali di Moggi sia questa: "Io non ho fatto niente di male, il mio modo di parlare era identico a quello di tutti quanti, il mio linguaggio è stato male interpretato". La verità è che Luciano Moggi aveva le mani sul calcio, aveva un potere assoluto.”

Giuseppe Gazzoni Frascara (1935) imprenditore italiano

Citato in Calciopoli, Gazzoni: "Moratti? Parlare è normale. Moggi aveva potere" http://www.tuttomercatoweb.com/?action=read&id=201120, tuttomercatoweb.com, 2 aprile 2010

Francesco Mario Pagano photo

“La confessione, estorta tra i tormenti, è l'espressione del dolore, non già l'indizio della verità.”

Francesco Mario Pagano (1748–1799) giurista, filosofo e politico italiano

da Considerazioni sul processo criminale, 1797

Carlo Levi photo
Fëdor Dostoevskij photo
Fëdor Dostoevskij photo

“Nel realismo puro non c'è verità.”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo
Fëdor Dostoevskij photo
Fëdor Dostoevskij photo
Fëdor Dostoevskij photo
Fëdor Dostoevskij photo
Fëdor Dostoevskij photo
Fëdor Dostoevskij photo
Fëdor Dostoevskij photo
Angelo Amato photo
Sándor Márai photo
Gastón Gaudio photo
Roberto Vecchioni photo
Roberto Vecchioni photo
Stanley Baldwin photo

“Il Natale è una verità: la verità di Dio che sorprendentemente ci ama ed è venuto a farsi uno di noi. Dio ormai non ci lascia più; per questo oggi esplode la gioia, che dalla capanna di Betlemme raggiunge gli estremi confini dell'universo. Non siamo più soli: i compagni, gli amici, i parenti ci possono abbandonare. Ma il Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio, unito personalmente per sempre alla nostra natura di creature fragili e dolenti, non ci abbandonerà mai alle nostre tristezze, alla nostra inquietudine, al nostro peccato. Non è una fiaba, è una notizia, cioè l'informazione su un fatto avvenuto; non è un bel sogno, è una realtà ancora più bella di ciò che desidereremmo sognare. Nessun uomo ormai può sfuggire al suo Creatore, che lo insegue, lo vuol raggiungere e legare a sé. Non possiamo sfuggirgli, perché il suo amore corre più veloce di noi. Ti inganni, se credi di poter schivare sino alla fine il Signore che è venuto a cercarti. Egli non ti darà pace; ti tormenterà, per portarti a essere sul serio felice; forse disporrà sulla tua via le sconfitte e le delusioni, per farti partecipe della sua definitiva vittoria. Questa è la verità del Natale. Capirlo, inebriarcene, lasciarci trovare da colui che è venuto a cercarci sino a farsi uomo: è l'augurio natalizio più genuino e più bello.”

Giacomo Biffi (1928–2015) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Origine: Da La meraviglia dell'evento cristiano, pp. 269-270; citato in Il settimanale di Padre Pio, anno V, n. 51, p. 19.

“La verità di Dio va amata ovunque si trovi.”

Giacomo Biffi (1928–2015) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Pecore e pastori

“La verità, invece, è una sola e proprio per questo è di sua natura unificante.”

Giacomo Biffi (1928–2015) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Pecore e pastori

Ernesto Balducci photo
Ernesto Balducci photo

“Le verità semplici fan cascare il sistema che ha molte verità e tutte complicate, il cui fine è che tutto resti come ora.”

Ernesto Balducci (1922–1992) presbitero, editore e scrittore italiano

La politica della fede

Cesare Prandelli photo

“Di fronte a questo imbarbarimento, il Santo Bambino resta l'unica via, l'unica verità, l'unica vita dell'universo. Gli sforzi per costruire un mondo giusto e pacifico, al di fuori di Cristo, non sono che schiuma in un mare in tempesta. per raggiungere la pce e la tranquillità, il mondo non ha bisogno di incontri al vertice, di convegni internazionali, di discussioni tra esperti, ma solo di quella semplicità di cuore che penetra fin nel fondo delle cose, svelandone gli aspetti più reconditi. Oggi la pace è lontana dal mondo, quanto lo è la ricerca della gloria di Dio. Le radici cristiane sono estirpate e la notte è tornata a calare nel mondo, con il brivido di paura che l'accompagna. La Chiesa e la società vivono ore non di pace e di tranquillità, ma di dramma. Gli occhi si volgono verso il cielo e non vi scorgono che l'oscurità della notte più fonda. Ma il cristiano sa che il mistero del Natale, come quello della Resurrezione, è il simbolo, e la luminosa realtà, della luce che squarcia le tenebre più profonde. Così avvenne a Betlemme, così accadde spesso nella storia. "Natale" fu il grido di entusiasmo con cui nella notte del 25 dicembre dell'anno 496, i Franchi salutarono il battesimo del loro Re Clodoveo. La stessa acclamazione riecheggiò sotto le volte di San Pietro nella notte di Natale dell'anno 800, quando Carlo Magno fu incoronato Imperatore dal Papa san Leone III. I cuori orgogliosi rifiutano con sufficienza l'idea di una grande rinascita cristiana nel secolo XXI. I cuori semplici, pregando ai piedi del presepio, vedono nel Natale una luce di speranza nella tragedia del nostro tempo. Nel mondo, oggi, tutto è frastuono e disordine; nel Presepio tutto è ordine, raccoglimento, spirito soprannturale. Il Presepio è lo specchio di una società capace di rendere gloria a Dio e pace agli uomini di buona volontà.”

Roberto de Mattei (1948) storico italiano

N. 20, p. 3
Editoriali in Radici Cristiane

Francesco Dall'Ongaro photo
Marie-Dominique Chenu photo
Emiliano Brancaccio photo
Emiliano Brancaccio photo

“Il dubbio […] è il parto della verità […]”

Origine: Della verità del cristianesimo, p. 108

“Il Vangelo è il pieno meriggio, è il sole della verità al suo meridiano.”

Origine: Della verità del cristianesimo, p. 140