Frasi su americano
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“Non già il primo dei Disney italiani, ma l'ultimo dei Disney americani.”

Romano Scarpa (1927–2005) fumettista e animatore italiano

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“I consumatori americani potrebbero beneficiarne se le finanziarie offrissero maggiori alternative rispetto ai tradizionali mutui a tasso fisso.”

Alan Greenspan (1926) economista statunitense

da www.federalreserve.gov http://www.federalreserve.gov/boarddocs/speeches/2004/20040223/, 23 febbraio 2004

“L'errore di una forte personalità artistica, è quasi sempre più istruttivo dei successi di un talento irrilevante.”

Emilio Cecchi (1884–1966) critico letterario e critico d'arte italiano

Origine: Da Scrittori inglesi e americani, Mondadori.

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“R: È la sinistra che non lo ha sistemato perché io, quando ero presidente del Consiglio, presentai un disegno di legge uguale alla legge americana. La sinistra, poi lo ha tenuto nel cassetto per poterlo usare contro di me.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Il Fatto; 13 dicembre 2000
Lettera d'amore a una ragazza di una volta, Rai, Silvio Berlusconi, Dopo la vittoria alle regionali del 2000

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“Un chiacchierone è uno che ti parla degli altri; un noioso è uno che ti parla di sé; e un conversatore brillante è uno che ti parla di te.”

Lisa Kirk (1925–1990) attrice, cantante e ballerina statunitense

citato in New York Journal American, 9 marzo 1954

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“Fin dall'inizio, più di un anno fa, c'era qualche analista di buon senso che credeva alla favola delle armi di distruzione di massa? Era evidente che la guerra in Iraq aveva altri scopi. Destituire quella personcina garbata che si chiama Saddam, spezzare i legami tra il regime di Baghdad e i palestinesi, creare nel cuore del Medio Oriente una possibile democrazia, come elemento scardinante di un pezzo di mondo dominato dall'integralismo. La questione dirimente, su cui non si possono fare analisi a tavolino, è l'esportabilità della democrazia. L'arrivo degli yankees, con il determinante corredo di aiuti economici, aveva saputo riportare libertà e civiltà in Germania, in Italia e in Giappone, le tre nazioni sconfitte nella seconda guerra mondiale. Ma un modello di cambiamento accaduto in passato non è garanzia di successo in altro tempo e altro luogo. Troppo diverse le condizioni di partenza, troppo lontane le mentalità. Certo, gli iracheni non ci hanno accolto con i fiori. Ma davvero qualcuno pensava di rivedere a Baghdad le stesse scene delle ragazze italiane che lanciavano fiori ai soldati americani nel 1944-45? E poi, quante fazioni ci sono dentro l'Iraq? Quante etnie, quante consorterie, quanti interessi? L'errore, che è tragico oltre che ridicolo, è l'illusione di riuscire a imporre, con l'azione delle armi, una logica democratica, a cui il civilissimo Occidente è arrivato dopo secoli di storia complessa. Tra un mese dieci nuovi paesi entreranno nell'UE. Ci sono arrivati non per interventi esterni, ma perché ha agito l'esigenza della libertà. Dall'interno.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Vanity Fair, n. 29, 29 aprile 2004
Citazioni di Mina

“L'America non pensa di doversi svegliare perché è e si sente sveglissima e, anche se deve sacrificare qualcosa della propria immagine sull'altare dell'impopolarità, non cambierà l'indirizzo dei propri interessi legati alla produzione e al mercato delle armi. Gli indignati che il popolo americano annovera sono pochi, poco ascoltati e poco compresi. Gli eventi, ormai non più così rari, di stragi sparpagliate in scuole o cinema non vengono collegati alla facilità di possedere armi quanto alla "stranezza" della psicologia degli assassini. L'alibi è sempre potente e rasserenante. Nessun americano, credo, considera neppure l'ipotesi della cosiddetta corresponsabilità politica. I pianti pubblici dei loro governanti sono sufficienti ad alimentare lo stupore comune e la condivisione dell'orrore. Una legislazione sul possesso di armi che, per non andare tanto lontano, basterebbe somigliasse a quella italiana sarebbe sufficiente a calmierare il fiorire di arsenali domestici. Ma, purtroppo, credo che non legifereranno in questo senso. I cowboy si toglievano il cinturone soltanto entrando nel saloon. L'America intera non può degradarsi a saloon perché vive nella convinzione della propria superiorità morale e civile. Una strage di bambini non può intaccare o intralciare una tale colpevole superbia. Vergogna!”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Vanity Fair, n. 1, 9 gennaio 2013
Citazioni di Mina

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“Nel mio paese, il Sud Africa, […] abbiamo una mentalità molto più semplice di quella americana, ma anche più elastica. In America ci sono più regole: se una madre sculaccia il suo bambino, rischia la galera.”

Charlize Theron (1975) attrice e modella sudafricana

citato in Dizionario degli attori: Gli attori del nostro tempo, a cura di Gabriele Rifilato, Rai-Eri, 2005, Roma. ISBN 8839712895

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“La tendenza delle democrazie è, in ogni cosa, alla mediocrità.”

James Fenimore Cooper (1789–1851) scrittore statunitense

da The American Democrat, 1838

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“Noi [Trey e Matt Stone] siamo solo una coppia di americani medi. E come a tutti gli americani, anche a noi piace giocare a baseball e spaccare la schiena ai vecchi.”

Trey Parker (1969) regista e sceneggiatore statunitense

da South Park https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/aprile/17/South_Park_co_9_070417001.shtml, Corriere della sera, 17 aprile 2007

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“Se c'era una società di massa negli anni Venti, questa era la società americana. E se l'America adottò la Ford T e i primi prodotti di Hollywood… non diventò né fascista né comunista, né corse mai il rischio di diventarlo.”

Ralf Dahrendorf (1929–2009) filosofo e sociologo tedesco

Origine: Citato in Massimo Corsale, L'autunno del Leviatano, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1998

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“Se dirai: carattere di nazione è la continuità e circoscrizione del suolo, i Tedeschi di qua del Reno sarebber Francesi, e non è Grecia l'Asia minore, e gli Ebrei non compongono nazione, e malamente la compongono le genti slave. Se dirai la lingua; i Baschi non sono spagnuoli, né francesi i Bretoni e quei dell' Alsazia, e non ha niente di nazione la Svizzera né l'Ungheria dove più lingue sono parlate. Se la religione; troppe smentite ci danno Germania, Inghilterra e gli Stati Uniti americani; d'altra parte, sotto il rispetto dell'unità religiosa, farebber nazione insieme Siciliani e Messicani, Irlandesi e Abissini. Se il governo; i Lombardi sono austriaci, sono turchi i Greci, francesi gli Arabi e via discorrendo. Se la letteratura e le arti; non fanno nazione quei popoli a cui mancano lettere e arti proprie e le accattano dai forestieri, come usavano poco fa i Russi, i Boemi, gli Ungaresi ed altri, e tuttora non cessano. Se le origini e la schiatta; le colonie sono tal membro e così vivace del corpo della patria onde uscirono, da non potersene mai dispiccare, e la guerra americana fu dalla banda dei sollevati iniqua e parricida. Gran questione poi insorge sulle genti di confine, le quali compongonsi il più delle volte di schiatte anfibie, a cosi chiamarle. Quindi noi vogliamo, per via d'esempio, i Nizzardi essere italiani e i Francesi li fanno dei loro. Né minor controversia nasce circa cento popolazioni per la terra disseminate, che è impossibile di ben definire a qual generazione appartengano, né per sé bastano a far nazione, come Bosniaci, Bulgari, Albanesi, Illirii, Maltesi e innumerevoli altri.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Origine: Dell'ottima congregazione umana, p. 429, V

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“Stroheim insegnò agli americani come si fa all'amore.”

Oswell Blakeston (1907–1985)

citato in Film Quarterly, 1947

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“Veramente il concetto di fratellanza universale è una delle basi fondamentali non solo della religione di Cristo, ma anche di quella di Budda e dello scisma avvenuto nel Bhramanismo (Indianismo), ossia del Bramoismo, il quale pretende essere la sintesi di tutti i culti compreso il pagano classico. Certo è che quel concetto forma una delle basi morali fondamentali di religioni i cui seguaci sono oltre i due terzi della popolazione del globo, mentre è influenzato dall'indole speciale di ciascuna di esse, cioè da un idealismo sovrumano nel Cristianesimo, da un nichilismo antiumano nel Buddismo, e da un pandeismo eclettico nell'incipiente ma progrediente Bramoismo indiano; e a queste credenze che ammettono il principio ideale della fratellanza universale, conviene aggiungere il naturalismo estetico scientifico greco-romano e moderno che inspira, in modo sostanziale, tutto l'insegnamento pubblico Europeo, e contro il quale protestarono sempre e molto logicamente gli ortodossi cristiani, da Paolo II papa a Giuseppe di Maistre. Taccio del Babismo, scisma ancor nebuloso del Maomettismo, avvenuto come il Bramoismo per l'influenza scientifico-cristiana dell'Europa, e che ha punti morali di contatto con l'anarchismo europeo-americano.”

Gustavo Uzielli (1839–1911) scienziato, storico, docente, patriota italiano

da Ricerche intorno a Leonardo da Vinci, nota, p. XXXIV-XXXV
Origine: Uzielli G., P. Toscanelli in Racc. Colomb., Parte V, vol. 1 (1894).

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“[Parlando del sequel di American Pie] Sarebbe divertente farlo con una meringa al limone.”

Jason Biggs (1978) attore statunitense

Senza fonte

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“Polverizzati in famiglie, noi italiani non siamo affatto una grande famiglia, come per esempio si sentono gli americani.”

Fabrizio Rondolino (1960) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

Origine: L'Italia non esiste, p. 108

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