Frasi su meglio
pagina 32

Ieng Sary photo
Mark Twain photo
Giacomo Leopardi photo
Tiziano Ferro photo
Francesco Petrarca photo
Ludovico Ariosto photo
Niccolo Machiavelli photo
Bernardo Dovizi da Bibbiena photo

“Egli è meglio perdere, dicendo il vero, che vincere con le bugie.”

Bernardo Dovizi da Bibbiena (1470–1520) cardinale e drammaturgo italiano

La Calandria (c. 1507)

Rui Barros photo

“Avevo appena firmato il contratto con la Juventus. Tutto era sistemato. Il presidente Boniperti mi disse che nel club c'erano delle regole e una disciplina ben precise: io non parlavo molto bene italiano e faticavo a capire. […] Lui me lo spiegò meglio, facendo il gesto della forbice sui capelli: dietro la porta c'era già un barbiere per me, prima della presentazione alla stampa. Ne approfittai e alla fine grazie alla Juve ero anche più bello di prima…”

Rui Barros (1965) allenatore di calcio e ex calciatore portoghese

Origine: Citato in Paolo Tomaselli, Porto, Rui Barros: «Io, Boniperti e il barbiere: Juventus ti batto» https://www.corriere.it/sport/17_febbraio_20/porto-rui-barros-io-boniperti-barbiere-juventus-ti-batto-d65860ae-f6d3-11e6-92e0-c5629d7a7635.shtml, Corriere.it, 19 febbraio 2017.

Paul B. Preciado photo

“Con la decisione di costruire con il testosterone la mia soggettività, come lo sciamano costruisce la sua con la pianta, assumo la negatività del mio tempo, una negatività che mi vedo forzato a rappresentare e, contro la quale posso lottare da questa incarnazione paradossale che è un uomo trans, un femminista col nome di maschio, un ateo del sistema sesso-genere convertito in consumatore dell’industria farmacopornografica.  La mia inesistente esistenza come uomo trans è allo stesso tempo il termine dell’antico regime sessuale e l’inizio di una futura proliferazione.
Sono venuto a parlare a voi e ai morti, o meglio, a coloro che vivono come se fossero già morti, ma soprattutto sono venuto a parlare ai figli maledetti e innocenti che nasceranno. Noi uranisti siamo i sopravvissuti di un tentativo sistematico e politico di infanticidio: siamo sopravvissuti al tentativo di uccidere in noi, quando non eravamo ancora adulti e non potevamo difenderci, la radicale molteplicità della vita e il desiderio di cambiare i nomi di tutte le cose. Siete morti voi? Nascerete domani? Mi felicito in ritardo o in anticipo.”

Paul B. Preciado (1970) filosofa spagnola

Variante: Con la decisione di costruire con il testosterone la mia soggettività, come lo sciamano costruisce la sua con la pianta, assumo la negatività del mio tempo, una negatività che mi vedo forzato a rappresentare e, contro la quale posso lottare da questa incarnazione paradossale che è un uomo trans, un femminista col nome di maschio, un ateo del sistema sesso-genere convertito in consumatore dell’industria farmacopornografica.  La mia in-esistente esistenza come uomo trans è allo stesso tempo il termine dell’antico regime sessuale e l’inizio di una futura proliferazione.
Sono venuto a parlare a voi e ai morti, o meglio, a coloro che vivono come se fossero già morti, ma soprattutto sono venuto a parlare ai figli maledetti e innocenti che nasceranno. Noi uranisti siamo i sopravvissuti di un tentativo sistematico e politico di infanticidio: siamo sopravvissuti al tentativo di uccidere in noi, quando non eravamo ancora adulti e non potevamo difenderci, la radicale molteplicità della vita e il desiderio di cambiare i nomi di tutte le cose. Siete morti voi? Nascerete domani? Mi felicito in ritardo o in anticipo.

Davide Astori photo

“[…] uno spogliatoio multilingue a volte è utile perché magari le tensioni si stemperano meglio, le diverse filosofie aiutano ad assorbire le tensioni… Faccio un esempio: per noi italiani il calcio è totalizzante, lo viviamo con intensità tutti i giorni della settimana. Magari chi arriva da altri Paesi è diverso da noi, e cinque minuti dopo la fine della partita neanche ci pensa più.”

Davide Astori (1987–2018) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Angelo Giorgetti, Astori, l'italiano è di moda: "Più forza con un gruppo che pensa lo stesso calcio" http://www.lanazione.it/firenze/sport/calcio/fiorentina-astori-intervista-1.2872919, Lanazione.it, 6 febbraio 2017.

Maurizio Merli photo
Adolfo Venturi (storico dell'arte) photo

“Anche Assad è laico e moderno, è un esponente del partito Baas, una volta interarabo ma da tempo frantumato in correnti nazionali, e anche Assad ha i riflessi pronti nell'eliminare gli avversari virtuali prima che diventino reali. Assad è simile a Saddam perché la Siria è come l'Iraq un mosaico di clan. Nel grande Egitto o nella piccola Tunisia i rais sono o sono stati di un altro stampo perché quei due paesi sono più omogenei. E attorno alle monarchie più note (in particolare la marocchina e la saudita) si sono creati consensi abbastanza ampi. Nonostante abbia ormai vent'anni, per il regime di Assad il consenso è invece spesso sulle punte delle spade o meglio sulle bocche dei cannoni dei suoi carri armati. Il clan di Assad è la setta alauita, scisma dell'Islam con vaghi elementi cristiani e alcuni dogmi segreti, considerata la maggioranza sunnita siriana un'eresia o un intollerabile groviglio di laici. Gli alauiti rappresentano poco più di un decimo della popolazione, sono all'incirca un milione e mezzo. Per imporsi Assad ha sparso molto sangue, in particolare a Hama, dove i suoi mezzi blindati hanno schiacciato nell'82 il movimento dei Fratelli Musulmani che in nome dell'Islam sunnita avevano aperto le ostilità contro il regime laico e moderno del Baas siriano, guidato da Assad, come quello iracheno è guidato da Saddam.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Anche Assad è laico e moderno, è un esponente del partito Baas, una volta interarabo ma da tempo frantumato in correnti nazionali, e anche Assad ha i riflessi pronti nell'eliminare gli avversari virtuali prima che diventino reali. Assad è simile a Saddam perché la Siria è come l'Iraq un mosaico di clan. Nel grande Egitto o nella piccola Tunisia i rais sono o sono stati di un altro stampo perché quei due paesi sono più omogenei. E attorno alle monarchie più note (in particolare la marocchina e la saudita) si sono creati consensi abbastanza ampi. Nonostante abbia ormai vent'anni, per il regime di Assad il consenso è invece spesso sulle punte delle spade o meglio sulle bocche dei cannoni dei suoi carri armati. Il clan di Assad è la setta alauita, scisma dell'Islam con vaghi elementi cristiani e alcuni dogmi segreti, considerata la maggioranza sunnita siriana un'eresia o un intollerabile groviglio di laici. Gli alauiti rappresentano poco più di un decimo della popolazione, sono all'incirca un milione e mezzo. Per imporsi Assad ha sparso molto sangue, in particolare a Hama, dove i suoi mezzi blindati hanno schiacciato nell'82 il movimento dei Fratelli Musulmani che in nome dell'Islam sunnita avevano aperto le ostilità contro il regime laico e moderno del Baas siriano, guidato da Assad, come quello iracheno è guidato da Saddam.

Gervinho photo
Adolfo Venturi (storico dell'arte) photo
Luigi Gui photo

“[Sulla riforma dell'esame di maturità] Sono già stati proposti suggerimenti per rendere meglio edotti gli esaminatori della personalità dei singoli candidati e della loro precedente carriera scolastica: il che è sempre stato opportuno ma è ormai indispensabile.”

Luigi Gui (1914–2010) politico italiano

Origine: Dall'intervista all'Europeo, citato in Il ministro Gui parla dei lavoratori studenti http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,13/articleid,0110_01_1966_0182_0013_8986092/, La Stampa, 13 agosto 1966.

“Il meglio di Pirandello è nei suoi titoli. Il meglio dei titoli di Pirandello è in Shakespeare.”

Manlio Cecovini (1914–2010) politico e saggista italiano

1992, p. 33
Dizionarietto di filosofia quotidiana

Annalisa (cantante) photo
Pietro Ubaldi photo
Alberto Lionello photo
Dino Meneghin photo
Albertino photo
Herbert McCabe photo
Anna Mazzamauro photo
Yuriko Tiger photo
Maria Carolina d'Asburgo-Lorena photo

“Infine, una severità esatta, pronta, giusta. L'istesso si farà per le donne che si sono distinte nella rivoluzione, e ciò senza pietà. Non v'è bisogno di una giunta di Stato. Non è processo, né opinione : è un fatto avvenuto provato, stampato: o gli scellerati si all'imponente forza dell'ammiraglio, o bisognerà riunire i corpi di truppe, farne venire anche da fuori se fa uopo, avvisare le povere donne e fanciulli di uscire, prendendo per forza i due castelli secondo le norme della guerra con coloro che son dentro, e cosi terminare questa colpevole e pericolosa resistenza.
Il cardinale non deve nominare nessun impiegato senza proporlo. I sedili, sorgente di tutti i mali, e vera prima riunione dei ribelli, che hanno rovinato il regno e detronizzato il re, restano per sempre aboliti, come pure i diritti, e giurisdizioni baronali per sollevare dalla schiavitù un popolo fedele che ha rimesso il re sul trono, donde il tradimento, la fellonia e la colpevole indifferenza dei nobili l'hanno cacciato. Ciò non piace, ma è d'assoluta necessità; senza ciò il re non governerà sei mesi tranquillamente. I popoli aspettano dalla sua giustizia d'esser sollevati dopo aver fatto tanto per lui. Infine mia cara Miledy, raccomando a Milord Nelson di trattar Napoli come se fosse una città ribelle d'Irlanda che si fosse condotta così. Non bisogna aver riguardo al numero, le migliaia di scellerati di meno renderanno la Francia più debole e noi staremo meglio. Essi avranno meritato d'esser gettati in Africa, in Crimea. Gettarli in Francia sarebbe una carità. Meriterebbero d'esser bollati, affinché nessuno fosse ingannato da loro; cosi è un bene che gli si concede. Vi raccomando dunque, mia cara Miledy, la più gran fermezza, forza, vigore, rigore; ne va della nostra considerazione e futura tranquillità: il popolo fedele lo desidera. Vi raccomando di darmi spesso vostre nuove: potete immaginare la mia premura.
Credetemi per la vita, la vostra più che sensibile, affettuosa riconoscente amica — Carolina.”

Maria Carolina d'Asburgo-Lorena (1752–1814) regina consorte di Napoli e Sicilia, moglie di Ferdinando I delle Due Sicilie

dalla lettera da Palermo del 25 giugno 1799, pp. 74-75
Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton
Variante: Infine, una severità esatta, pronta, giusta. L'istesso si farà per le donne che si sono distinte nella rivoluzione, e ciò senza pietà. Non v'è bisogno di una giunta di Stato. Non è processo, né opinione : è un fatto avvenuto provato, stampato: o gli scellerati si all'imponente forza dell'ammiraglio, o bisognerà riunire i corpi di truppe, farne venire anche da fuori se fa uopo, avvisare le povere donne e fanciulli di uscire, prendendo per forza i due castelli secondo le norme della guerra con coloro che son dentro, e cosi terminare questa colpevole e pericolosa resistenza.
Il cardinale non deve nominare nessun impiegato senza proporlo. I sedili, sorgente di tutti i mali, e vera prima riunione dei ribelli, che hanno rovinato il regno e detronizzato il re, restano per sempre aboliti, come pure i diritti, e giurisdizioni baronali per sollevare dalla schiavitù un popolo fedele che ha rimesso il re sul trono, donde il tradimento, la fellonia e la colpevole indifferenza dei nobili l'hanno cacciato. Ciò non piace, ma è d'assoluta necessità; senza ciò il re non governerà sei mesi tranquillamente. I popoli aspettano dalla sua giustizia d'esser sollevati dopo aver fatto tanto per lui. Infine mia cara Miledy, raccomando a Milord Nelson di trattar Napoli come se fosse una città ribelle d'Irlanda che si fosse condotta così. Non bisogna aver riguardo al numero, le migliaia di scellerati di meno renderanno la Francia più debole e noi staremo meglio. Essi avranno meritato d'esser gettati in Africa, in Crimea. Gettarli in Francia sarebbe una carità. Meriterebbero d'esser bollati, affinchè nessuno fosse ingannato da loro; cosi è un bene che gli si concede. Vi raccomando dunque, mia cara Miledy, la più gran fermezza, forza, vigore, rigore; ne va della nostra considerazione e futura tranquillità: il popolo fedele lo desidera. Vi raccomando di darmi spesso vostre nuove: potete immaginare la mia premura.
Credetemi per la vita, la vostra più che sensibile, affettuosa riconoscente amica — Carolina. (dalla lettera da Palermo del 25 giugno 1799, pp. 74-75)

Giorgio Gaslini photo
Carla Signoris photo
Jean Bertaut photo

“Sopporta un male necessario, e pensa che non si può | sfidare meglio il destino che volendo ciò che esso vuole.”

Jean Bertaut (1552–1611) poeta francese

Citato in Dictionary of quotation by Thomas Benfield Arbottle and Colonel Philip Hugh Dalbiac
Variante: Sopporta un male necessario, e pensa che non si può sfidare meglio il destino che volendo ciò che esso vuole.

Paola Egonu photo
Gianni Barbacetto photo
Patrick Mouratoglou photo

“Per me è impossibile non dire che Roger è il più grande di tutti i tempi perché gioca meglio di chiunque abbia mai giocato a tennis. E soprattutto sta ancora vincendo.”

Origine: Citato in Kevin Coulson e Dan Quarrell, Roger Federer: l'arte di reinventare il successo https://it.eurosport.com/tennis/australian-open/2018/roger-federer-l-arte-di-reinventare-il-successo_sto6470836/story.shtml, traduzione di Simone Eterno, Eurosport.com,

Antonio Pérez (statista) photo

“Il meglio e il peggio di tutte le cose create è l'uomo.”

Antonio Pérez (statista) (1534–1611) politico spagnolo

Citato in Dictionary of quotation (Spanish) by Thomas Benfield Harbottle and Martin Hume

“All'inizio il presidente Yoweri Museveni ha esitato a riconoscere l'estensione dell'Aids. Lo tratteneva, come capita per gli individui, un senso di vergogna; poi ha capito la necessità di affrontare a viso aperto la prova con una campagna nazionale. La quale comincia a dare i suoi frutti, poiché l'epidemia si estende meno rapidamente d' un tempo. Oggi l'Uganda non è un paese africano come gli altri. Conosce una crescita economica costante, il Fondo monetario internazionale lo considera uno dei suoi migliori allievi, e vive un esperimento democratico di notevole interesse. Esso è stato elaborato durante la guerra civile dal Movimento Nazionale della Resistenza, di cui l'attuale presidente, Museveni, era ed è il capo. Il pluripartitismo occidentale, essendo stati i partiti nel passato all'origine di tante sciagure nazionali, è per ora escluso o, per meglio dire, sotto esame; ma le elezioni si sono svolte, come promesso, e in un modo giudicato regolare; e le libertà di parola, di stampa e di associazione sono rispettate; mentre dei "consigli rivoluzionari" a vari livelli, dal villaggio alla capitale, garantiscono una partecipazione e un controllo popolari che non sembrano del tutto fittizi. Gli Stati del continente sono stati spesso ritagliati secondo gli interessi o le fantasie dei colonizzatori, e le nazioni appaiono artificiali: l'Uganda è invece un grappolo di monarchie tradizionali, federate con la forza; e, nell'insieme, quelle monarchie tendono a formare, non senza difficoltà, è vero, una nazione. Una nazione compatta? Sarebbe eccessivo sostenerlo. Ma senz'altro una nazione temprata dalle severe prove vissute dalla indipendenza in poi.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
Pompeo Gherardo Molmenti photo

“Non al vivido sole, ma alle più cupe fantasie e alle più strane visioni, sembra invece ispirarsi quell'originalissimo ingegno di Mario de Maria, meglio conosciuto sotto il nome di Marius Pictor. È nato a Bologna nel 1853, ma vive ora a Venezia, che nella sua solitudine piena di visioni, nella sua pace piena di memorie, può considerarsi la patria ideale del bizzarro pittore. Il quale ama le solitudini strane, i gagliardi contrasti della luce e dell'ombra, gli oscuri contorni delle case, che staccano sul grigio dei cieli d'autunno, e le notti tragiche, funeree, illuminate dalla luna fuggente dietro le nuvole. Certi suoi quadri fanno pensare ai racconti di.”

Pompeo Gherardo Molmenti (1852–1928) scrittore, storico e politico italiano

cap. 7, pp. 165-167
Variante: Non al vivido sole, ma alle più cupe fantasie e alle più strane visioni, sembra invece ispirarsi quell'originalissimo ingegno di Mario de Maria, meglio conosciuto sotto il nome di Marius Pictor. È nato a Bologna nel 1853, ma vive ora a Venezia, che nella sua solitudine piena di visioni, nella sua pace piena di memorie, può considerarsi la patria ideale del bizzarro pittore. Il quale ama le solitudini strane, i gagliardi contrasti della luce e dell'ombra, gli oscuri contorni delle case, che staccano sul grigio dei cieli d'autunno, e le notti tragiche, funeree, illuminate dalla luna fuggente dietro le nuvole. Certi suoi quadri fanno pensare ai racconti di. (cap. 7, pp. 165-167)

Gazzelle (cantante) photo
Lelio Basso photo
Alessandro Natta photo

“Anche chi ha fatto, o chi può avere fatto, cose egregie, è meglio che lasci dire agli altri gli elogi delle cose compiute.”

Alessandro Natta (1918–2001) politico italiano

Origine: Citato in Natta: "Occhetto presuntuoso" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/10/02/natta-occhetto-presuntuoso.html, la Repubblica, 2 ottobre 1994.

Giacomo Durando photo
Massimo Ghini photo
Marc Lazar photo
Sara Gama photo
Maria Valtorta photo
Caitlin Moran photo
André Gide photo

“"Sentii parlare di lui alle riunioni di Mallarmè: lo dipingevano come un parlatore brillante; provai il desiderio di conoscerlo pur non sperando di riuscirvi. Mi venne in aiuto un caso fortunato, o meglio un amico al quale avevo confidato il mio desiderio. Invitammo Wilde una sera al ristorante. Eravamo quattro, ma fu lui il solo a parlare. Wilde non chiacchierava: raccontava. Per quasi tutto il pranzo non smise di raccontare. Raccontava lentamente, senza forzare il tono; già la sua voce era meravigliosa. Sapeva il francese in modo ammirevole, ma qua e la fingeva di cercare le parole per farle aspettare un po'. Non aveva quasi ombra di accento inglese, o se mai quanto gli piacesse conservarne, tale da conferire alle parole un suono a volte nuovo e strano. Anzichè "scepticisme" pronunciava volentieri "skepticisme"… Le storie a non finire che ci raccontò quella sera erano confuse e non tra le sue migliori; Wilde, insicuro di noi, ci saggiava. Della sua saggezza o follia non dispensava mai se non quanto l'ascoltatore, potesse a suo giudizio, recepire; a ciascuno forniva cibo secondo l'appetito; chi non si aspettava nulla da lui non riceveva nulla o se mai, un leggero schiumeggiare; e poichè si preoccupava innanzitutto di divertire, molti fra quanti si sono illusi di conoscerlo non hanno visto in lui che un essere spassoso.”

André Gide (1869–1951) scrittore francese

OSCAR WILDE in Memoriam (Ricordi) edizione numerata di 1000 copie Mario Luca Giusti Firenze 1979

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Bon Scott photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Viktor Emil Frankl photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Dr. Seuss photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Ralph Waldo Emerson photo
Reza Ciro Pahlavi photo
Willa Sibert Cather photo
Akio Morita photo

“Cercheremo di creare le condizioni che permettono alle persone di collaborare con spirito di squadra ed esercitare come meglio desiderano la propria competenza tecnologica.”

Akio Morita (1921–1999) fisico e imprenditore giapponese

Origine: Citato in AA.VV., Il libro del business, traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 307. ISBN 9788858016589

Gaetano Mosca photo
Marcello Marchesi photo

“Tra la bomba atomica che li fa morire e la pillola che non li fa nascere, meglio la pillola. Diverte di più. E fa meno rumore.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il malloppo, p. 34

Coez photo

“Ho scritto ti amo sulla sabbia, no | posso fare di meglio | strappo lo scalpo di quest’alba | e te lo riporto al risveglio.”

Coez (1983) Cantautore italiano

da Faccio un casino , n. 3
Faccio un casino

George R. R. Martin photo

“Il mondo è un’unica, grande ragnatela, ed è meglio non osare toccare neppure un filo: il tremito si propagherebbe a tutti gli altri.”

George R. R. Martin (1948) autore di fantascienza statunitense

Illyrio Mopatis
2016, p. 44
I guerrieri del ghiaccio - I fuochi di Valyria - La Danza dei Draghi

George R. R. Martin photo
George R. R. Martin photo
George R. R. Martin photo

“Meglio apparire crudele che sciocco.”

George R. R. Martin (1948) autore di fantascienza statunitense

Theon Greyjoy
2016, p. 699
La Regina di Draghi

Alessandro Benvenuti photo
Pietro Aretino photo
Étienne Pasquier photo

“In amore, meglio la caccia che la presa.”

Étienne Pasquier (1529–1615) scrittore, giurista e storico francese

Origine: Da Jeux poétiques. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X

Alfred Kubin photo
Epitteto photo
Sergio Romano photo
William Shakespeare photo
Michel De Montaigne photo
Michel De Montaigne photo

“Sarebbe meglio far valere alle leggi quello che possono, poiché non possono quello che vogliono.”

XXIII; 2012, p. 219
Saggi, Libro I
Origine: II, XIX (2012, p. 1245): «Credo piuttosto, ad onore della religiosità dei nostri re, che, non avendo potuto quello che volevano, abbiano fatto finta di volere quello che potevano».

Arthur Schopenhauer photo
Aung San Suu Kyi photo
Papa Francesco photo
Gwynne Dyer photo