Frasi su penisola

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema penisola, italiano, parte, grande.

Frasi su penisola

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“O Sirmione, occhio di tutte le penisole e isole.”

Gaio Valerio Catullo (-84–-54 a.C.) poeta romano

XXXI

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“Benevento! È città legata per secoli al papato da molteplici vincoli di carattere religioso e civile, che affondano le radici nella storia. Dall'alto ho potuto ammirare la verde conca in cui sorge la vostra bella città, circondata da monti e da boschi. All'interno della Regione campana, nel cuore del Sannio storico, Benevento, lungi dal chiudersi in se stessa, è rimasta sempre aperta e disponibile ai contatti con le altre popolazioni della penisola e anche con le genti al di là del mare: la grande via romana – la "regina viarum"”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

che passava da qui, apriva le porte verso l'Oriente. Città di duchi e di signori, con i suoi monumenti essa ricorda la grandezza civile e religiosa che l'ha distinta nei secoli. Il suo è un nome augurale, che le fu dato dalla Roma pagana in sostituzione di "Maleventum"; ma il vigore più vero le è venuto dalla nuova Roma, quella cristiana, che le ha trasmesso la "buona novella" del Vangelo. Città di Benevento, io auspico che il tuo passato di rinomanza civile e di impegno religioso divenga ancora, per quanti oggi ti abitano, forza propulsiva per costruire un avvenire di autentico progresso! (da Incontro con la cittadinanza di Benvento, 2 luglio 1990 http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1990/july/documents/hf_jp-ii_spe_19900702_cittadinanza-benevento_it.html)

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“Come si fa a smaltire un carico di rifiuti tossici e magari radioattivi? Elementare Watson: basta stivarlo su una nave in pessime condizioni e poi venderlo a qualche signore della guerra che in cambio chiede solo una buona partita di armi. Oppure comprare una carretta e affondarla insieme ai veleni. Dunque, si acquista un mercantile, si imbottisce di rifiuti pericolosi dichiarando un carico di materiale innocuo e, infine, si inabissa il natante o almeno si tenta; male che vada il relitto viene abbandonato alla deriva. Soltanto negli ultimi 25 anni sono state affondate misteriosamente circa una sessantina di navi nei mari a ridosso della penisola italiana (in particolare Tirreno, Jonio e Adriatico); ma la stima è errata per difetto, anche se soltanto i Lloyd's di Londra ne certificano 40. Si tratta di imbarcazioni in condizioni disastrose da far sparire sia per truffare le compagnie assicurative sia per smaltire illecitamente sostanze pericolose. Parecchie di queste navi sono state utilizzate prima dell'inabissamento, sia per portare rifiuti verso paesi del Terzo mondo sia per il traffico di armi. La concomitanza fra lo smaltimento illecito di rifiuti e il traffico di armi appare ormai come un dato fondante e svela lo scenario di un doppio coinvolgimento della mafia, ma soprattutto di governi, multinazionali e faccendieri in particolare dei nostri servizi segreti (ex Sismi e Sisde).”

Gianni Lannes giornalista e fotografo italiano
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“Nessun sogno si può paragonare alla realtà, perché la Realtà stessa è un sogno dal quale solo una porzione di Umanità si è risvegliata e parte di noi è una Penisola non familiare.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

PF2
Frammenti in prosa
Origine: A Susan Gilbert Dickinson; in The Letters of Emily Dickinson, a cura di Thomas H. Johnson, The Belknap Press of Harvard University Press, 1958; traduzione di Giuseppe Ierolli in EmilyDickinson.it http://www.emilydickinson.it/frammenti.html.

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“[Inno di Goffredo Mameli] […] Fu composto l'otto settembre del quarantasette, all'occasione di un primo moto di Genova per le riforme e la guardia civica; e fu ben presto l'inno d'Italia, l'inno dell'unione e dell'indipendenza, che risonò per tutte le terre e in tutti i campi di battaglia della penisola nel 1848 e 49.”

Giosue Carducci (1835–1907) poeta e scrittore italiano

Origine: Da Bozzetti critici e discorsi letterari, coi tipi di Franc. Vigo, Livorno, 1876, p. 252 https://books.google.it/books?id=N48HAAAAQAAJ&pg=PA252.

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“Quando nell'Ot­tocento è stata scelta l'idea di unità nazionale, non si è rispettata l'identità della penisola, che è stata sempre po­licentrica. Napoli non ha mai fatto riferimento all'Italia, ma al Mediterraneo e all'Europa. I napoletani si son detti "regnicoli", mai italiani, e non lo erano.”

Franco Cardini (1940) storico e saggista italiano

citato in Franco Cardini incanta l'Auditorium Rai: Angiò e Aragona, nasce la grande capitale http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/arte_e_cultura/2009/3-novembre-2009/franco-cardini-incanta-auditorium-raiangio-aragona-nasce-grande-capitale--1601949162710.shtml, Corriere del Mezzogiorno, 3 novembre 2009

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“Salerno, con le sue più antiche memorie, è immersa nel mondo classico, che è poi, nel canto dell'epos, il mondo dei miti, mondo fantasioso della fanciullezza del gruppo etnico greco – latino. Ha una nobiltà epica lo stesso nome… Lievemente circonflessa lungo il litorale, come la nascente falce di Cintia, essa contempla, quasi intenta ad ascoltare, il suo golfo lunato, sul quale passa eterno I'epos di Omero e di Virgilio; mentre la richiamano alla religione delle memorie le meste ruine delle vicine città, Elea, Paestum, Pompei, un tempo fiorenti di studi e di ricchezza, e le antiche necropoli che d'ogni parte la circondano. Sentinella, nei secoli primigeni, del sacro nome d'Italia, quando questa aveva a confine settentrionale il Sele, il fiume, dicevano, che aveva la virtù di pietrificare le foglie, Salerno, nonostante che oggi appaia come una città del silenzio in confronto con i centri culturali della penisola, è forse la meglio indicata a gridare alla Patria, la quale, dal secolo scorso, a malgrado della sua unificazione, s'è andata sempre più snazionalizzando e snaturando per seguire mode letterarie e ideologiche straniere, esser tempo ormai di riprendere la tradizione classica che la fece maestra all'Europa, e che è il sostrato della sua stessa italianità.”

Luigi Guercio (1882–1962) sacerdote italiano

citato in Luigi Guercio umanista – Nel centenario della nascita

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“[Alle cerimonia di posa della prima pietra dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria del 22 gennaio 1962] Un anno e mezzo fa, presentando il governo al Parlamento, assunsi l'impegno di fare proseguire la dorsale autostradale italiana fino a Reggio Calabria. Alla fine del 1960, il Consiglio dei Ministri finanziò l'opera. Nel luglio 1961 l'approvò il Parlamento. Ora si iniziano a Reggio Calabria e in serata a Salerno i lavori per la nuova autostrada. Essa entro tre anni congiungerà nel modo più moderno l'estremo sud della penisola alle Alpi. Proprio l'inizio di questa importante opera consente di ricordare che nient'altro che questo assunse mandato di fare il governo che ho avuto l'onore di dirigere per diciotto mesi: cioè con nuove iniziative e nuove leggi unire serenamente, nel lavoro e nel progresso, libere e pacifiche, tutte le genti d'Italia, inserendole sempre più autorevolmente nella famiglia europea, nella consociazione atlantica, nel consesso umano. Queste parole esprimono, quindi, la speciale soddisfazione che, dando inizio a questa singolare opera, si prova, ripensando ai servigi che dall'estate del 1960 al gennaio del 1962 la fiducia convergente delle forze democratiche ci ha consentito di rendere alta la nostra Italia.”

Amintore Fanfani (1908–1999) politico, economista e storico italiano

Origine: Citato in Fanfani dà il via ai lavori della Salerno-Reggio Cal. http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,0084_02_1962_0019_0009_17495529/, La Stampa, 22 gennaio 1962.

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“Scrisse già Claudio Fauriel che l'Alighieri «ha voluto fare ed ha fatto di Sordello il tipo, l'ideale del patriotta in generale e più particolarmente forse del patriotta italiano; egli ne ha fatto un ghibellino, il quale non sa perdonare a Rodolfo d'Asburgo d'aver neglette le cose d'Italia, aggravandone con siffatta negligenza le condizioni; ma che tuttavia spera ed invoca ancora da un altro imperatore la salvezza della penisola». Vi sono in cotesto giudizio del dotto francese inesattezze gravi. Sordello non rappresenta già nel Purgatorio l'amor di patria in generale e neppur l'amore dell'Italia, bensì personifica, a mio avviso, nella sua forma più caratteristica, più primitiva, se così posso esprimermi, la carità verso il loco, la tenerezza, che lega indissolubilmente l'uomo al terreno dove posò pria, dove fu nudrito dolcemente, dove riposano l'ossa dell'uno e dell'altro suo parente. Dante ha voluto mostrare in lui non l'Italiano, bensì il Mantovano; e se egli sorge così impetuoso, obliando l'alterezza innata e l'abituale disdegno, ad abbracciare Virgilio, ciò è dovuto unicamente al magico suono di quel nome che spunta sul labbro del poeta: Mantua me genuit. S'egli non fosse nato tra i canneti del Mincio, se non trasse l'origine dal luogo ond'ei pure è venuto, avrebbe il cattano di Goito mutato sì prontamente contegno? No davvero. È dunque indubitabile: Sordello raffigura quel sentimento, quel vincolo che nasce dall'avere comuni, secondo dice Cicerone, i monumenti dei maggiori, i templi, i sepolcri.Ma codesto sentimento non esiste più nel petto degli italiani a' dì dell'Alighieri: esso ne è stato violentemente sradicato. In luogo suo i cuori non nutriscono che odio; e dall'odio son generate le fazioni, per colpa delle quali appaiono partiti non gli abitanti soltanto delle città tutte della penisola, ma quelli pure de' borghi, e fin de' villaggi.”

Francesco Novati (1859–1915) filologo italiano

Origine: Citato in Maria Acrosso, La critica letteraria, pp. 78-79

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“Il Partito Ba'th Socialista Arabo desidera espandersi in Iran? Lasceremo la risposta a voi e gli altri. […] Poi facciamo una domanda simile: Gli iraniani, quelli nelle posizioni ufficiali maggiori, hanno dichiarato prima e durante la guerra che hanno ambizioni in Iraq, negli stati del Golfo, nella penisola araba e in tutti gli stati islamici? La risposta è sì. […] È ovvio quindi che l'Iran sparò il primo colpo per attuare progetti iraniani. Dovevamo combattere per difendere il nostro paese.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

Does the Arab Ba'th Socialist Party seek expansionism into Iran? We leave the answer to you and all the others. [...] Then we ask a similar question: Have the Iranians, from major official positions, declared before and during the war that they have ambitions in Iraq, the Gulf states, the Arab Peninsula and the entire Islamic states? The answer is yes. [...] It follows then that Iran started the war to carry out Iranian designs. We had to fight in defence of our country.
Variante: Il Partito Ba'th Socialista Arabo desidera espandersi in Iran? Lasceremo la risposta a voi e gli altri. [... ] Poi chiediamo una domanda simile: Gli iraniani, quelli delle posizioni ufficiali maggiori, non hanno dichiarato prima e durante la guerra che hanno ambizioni in Iraq, gli stati del Golfo, la penisola araba e tutti glistati islamici? La risposta è sì. [... ] È ovvio quindi che Iran sparò il primo colpo per far avverare un progetto iraniano. Dovevamo combattere per difendere il nostro paese.

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“Qui in Africa, disponiamo di tutto il necessario per diventare un continente potente, moderno e industrializzato. Gli investigatori dell'Onu hanno recentemente dimostrato che l'Africa, lungi dal disporre di risorse inadeguate, è probabilmente meglio equipaggiata per l'industrializzazione di quasi qualsiasi altra regione del mondo. Le riserve potenziali di minerale ferroso, per esempio, potrebbero durare per circa duemila anni. I depositi di carbone sono stimati a quattromilacinquecento milioni di tonnellate. Si pensa che le riserve petrolifere del Sahara siano pari a quelle della penisola araba. Il gas naturale è abbondante nelle profondità del Sahara. Da quanto risulta la Rhodesia del Nord possiede giacimenti di vanadio secondi per grandezza nel mondo. L'energia idroelettrica potenziale è quasi illimitata. In Ghana disponiamo di riserve di bauxite calcolate a circa duecento milioni di tonnellate. Ho accennato solo a una manciata delle nostre risorse naturali; molti altri dati, ugualmente impressionanti, potrebbero essere forniti. Quando il rilevamento geologico dell'intero continente sarà completato, verranno senza dubbio scoperte nuove immense ricchezze. Il vero motivo della lentezza dello sviluppo industriale in Africa sta nella politica del periodo coloniale. Praticamente tutte le nostre risorse naturali, per tacere del commercio, la navigazione, la finanza, l'edilizia e così via, caddero e rimangono tuttora nelle mani di stranieri intenti ad arricchire gli investitori stranieri, e a frenare l'iniziativa economica locale.”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

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“Quando era partito da casa nessun astrologo poteva predirgli che sarebbe rimasto per circa setta anni al Sud, a Palermo prima, poi a Messina, in Calabria e infine a Napoli prima di risalire lentamente la penisola.”

Piero Camporesi (1926–1997) filologo, storico e antropologo italiano

Da Un medico di «nazion bolognese», p. 9
Camminare il mondo. [Vita e avventure di Leonardo Fioravanti medico del Cinquecento]

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