Frasi su posto
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“[Sul vivere in Italia] Ormai penso in italiano, mi piacciono le vostre abitudini, la cucina e non è mai facile cambiare posto o lingua. L'Italia è bella, bellissima.”

Juan Cuadrado (1988) calciatore colombiano

Variante: [... ] ormai penso in italiano, mi piacciono le vostre abitudini, la cucina e non è mai facile cambiare posto o lingua. L'Italia è bella, bellissima.

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“Era Bishop. No, non Bishop, ma un perfetto duplicato. Una copia assolutamente fedele del povero, disattivato Bishop. Bishop II, si disse Ripley, Bishop venuto a prendersi la regina.
Non finché la signora sarà in vita, pensò decisa.
— Lei sa chi sono, — affermò la figura.
— Sì. Un androide. Lo stesso modello di Bishop. Mandato qui dalla fottuta Compagnia.
— Io non sono Bishop l’androide. L’ho progettato. Io sono il prototipo, e naturalmente l’ho modellato con i miei stessi lineamenti. Io sono umano. Sono stato mandato qui per mostrarle un volto amico, e per farle capire quanto lei sia importante per noi. Per me. Io seguo questo progetto sin dall’inizio. Lei significa molto per me, tenente Ripley. Per tante persone. La prego, scenda.
— Io voglio solo aiutarla. Abbiamo qui tutto quello che serve per aiutarla, Ripley. — Le rivolse un’occhiata ansiosa. In quel momento Ripley si accorse che due degli uomini di Bishop II erano vestiti in modo diverso: erano dei biomedici. Le tornò in mente Clemens.
— Vada al diavolo. Conosco tutti i volti “amici” della Compagnia. L’ultimo che mi è capitato di vedere apparteneva a uno stronzo di nome Burke.
Il sorriso svanì dal volto dell’uomo. — Il signor Burke si è rivelato una scelta sbagliata per la sua precedente missione. Aveva più a cuore i suoi interessi personali che quelli della Compagnia. Le garantisco che tale errore non si ripeterà più. Ecco perché mi trovo qui io, invece che un inesperto ed ambizioso subalterno.
— E lei, naturalmente, non ha ambizioni personali.
— Io voglio solo aiutarla.
— Lei mente, — replicò la donna con calma. — A lei non importa un accidente di me né di chiunque altro. Lei vuole solo portarsi via l’alieno. Queste creature hanno acido al posto del sangue, voialtri denaro. Non ci vedo molta differenza.
Bishop II fissò per un momento il pavimento prima di alzare gli occhi verso la sagoma solitaria sulla piattaforma della gru. — Lei ha tutte le ragioni di essere diffidente; ma, purtroppo, non ci è rimasto molto tempo. Noi vogliamo riportarla a casa. Non ci interessano più quelle creature. Sappiamo quello che ha passato. Lei ha dimostrato grande coraggio.
— Balle!
— Mi creda. Noi vogliamo aiutarla.
— In che modo?
— Vogliamo tirare fuori l’alieno che ha in corpo.
— E tenervelo.
Bishop II scosse la testa. — No, distruggerlo.
Ripley ebbe un attimo di esitazione, avrebbe voluto credergli. Cogliendo il suo smarrimento, Bishop II si affrettò ad aggiungere: — Ripley, lei è stanca, sfinita. Si conceda un momento per riflettere. A me sta a cuore solo il suo benessere. Sulla mia astronave, la Patna, c’è un’attrezzatissima sala operatoria. Possiamo asportare il feto, o larva, o come lo si voglia chiamare. Non abbiamo un nome per le diverse fasi di gestazione. L’operazione andrà benissimo! Lei avrà una lunga vita piena di gioie.
Ripley lo guardò, ora tranquilla, rassegnata. — Ho già avuto una vita, grazie. Una vita di cui non ho dovuto rendere conto a nessuno.
L’uomo alzò una mano in un gesto di supplica. — Ragioni, Ripley! Ammetto che abbiamo fatto degli errori, ma involontariamente. Possiamo riparare. Farle recuperare tutto il tempo perduto. Può ancora avere figli. Riscatteremo il suo contratto. Avrà tutto quello che merita. Glielo dobbiamo.
Lei esitò ancora una volta. — Non porterete l’alieno sulla Terra?
— No. Ora sappiamo con chi abbiamo a che fare. Lei aveva ragione fin dall’inizio. Ma il tempo stringe, dobbiamo intervenire. La sala operatoria sull’astronave è già pronta.
I biomedici avanzarono immediatamente. — È un’operazione breve, indolore. Un paio di incisioni. Sarà tutto finito nel giro di un paio d’ore. Poi sarà di nuovo in piedi, pronta per ricominciare da zero.
— Che garanzie ho che, una volta tirato fuori, lo distruggerete?
Bishop II avanzò di un altro passo. Adesso era molto vicino. — Dovrà avere fiducia in me. — Tese una mano. — Abbia fiducia in me. La prego. Vogliamo solo aiutarla.
Ripley rifletté con calma. Vide Aaron e Morse che la guardavano. Il suo sguardo si posò nuovamente su Bishop II.
Fece scorrere il cancelletto della piattaforma che la separava da loro.”

Alan Dean Foster (1946) scrittore statunitense

No... (pp. 125-126)
Alien<sup>3</sup>

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“Ho costruito su altro, nel mio mazzo di carte quella dell’aspetto è stata l'ultima che ho giocato. Una persona si forma anche sulla scala di valori che ha: se la bellezza è al primo posto agirà di conseguenza.”

Miriam Leone (1985) modella, conduttrice televisiva e attrice italiana

Origine: Citato in Silvia Fumarola Miriam Leone: "Nuda in scena, i miei ex hanno reagito peggio di mio padre" http://www.repubblica.it/rclub/persone/2017/06/08/news/miriam_leone_volevo_sposare_piero_angela-167595750/, Repubblica.it, 8 giugno 2017.

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“Un uomo sul punto di morte non riuscirebbe a decidere in quale posto andare — entrambi hanno i loro vantaggi, "il paradiso per clima, l'inferno per la compagnia!"”

Mark Twain (1835–1910) scrittore, umorista, aforista e docente statunitense

Dying man couldn't make up his mind which place to go to — both have their advantages, "heaven for climate, hell for company!
Origine: La paternità della citazione viene erroneamente attribuita a Twain, ma l'originale appartiene al senatore Benjamin Wade, che disse: «Penso, da tutto quello che posso sapere, che il paradiso ha il miglior clima, ma l'inferno ha la miglior compagnia». Heaven for the Climate, and Hell for the Company http://quoteinvestigator.com/2011/07/19/heaven-for-climate/, QuoteInvestigator.com, 19 luglio 2011.
Origine: Da Mark Twain's Notebooks & Journals, Volume III (1883-1891), a cura di Frederick Anderson, Robert Pack Browning, Michael B. Frank e Lin Salamo, University of California Press, Berkeley, California, 1979, p. 538

“L'Italia, feudo incontrastato del cattolicesimo fino alla seconda guerra mondiale, ha visto progressivamente affermarsi un nuovo panorama religioso in cui le sette di matrice cristiana extracattolica occupano un posto considerevole.”

Cecilia Gatto Trocchi (1939–2005) antropologa italiana

III. Sette di matrice cristiana, p. 50
Le sette in Italia
Origine: Cfr. Introvigne M., Le sette cristiane, Milano, Mondadori, 1989. [N.d.A.]

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“La voce di Miriam Makeba era quello che i sudafricani dell'apartheid avevano al posto della libertà.”

Roberto Saviano (1979) giornalista, scrittore e saggista italiano

Origine: Citato in Muore Miriam Makeba dopo il concerto per Saviano http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/spettacoli_e_cultura/makeba-muore/makeba-muore/makeba-muore.html, Repubblica.it, 10 novembre 2008

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“La crisi economica, con i suoi preoccupanti aspetti dell'inflazione e della disoccupazione, minaccia il futuro di intere generazioni, soprattutto di giovani e di donne che reclamano una adeguata collocazione nella società, resi più coscienti dei loro diritti dalle grandi battaglie di libertà e di emancipazione di questi decenni. Accanto ad essi milioni di lavoratori sono impegnati ad avanzare nelle loro conquiste, a difendere ed attuare gli strumenti di mediazione e di accordo che hanno fatto dei conflitti nel mondo del lavoro una componente essenziale della nostra democrazia, una riprova della sua qualità civile e moderna. […] La democrazia italiana ha conosciuto in questi anni e conosce tuttora nemici accaniti che vanno combattuti, e sconfitti, con la forza della Costituzione e delle leggi, con la partecipazione ed il sostegno dei cittadini; con la dedizione di tutti coloro che credono nei valori democratici, impegnandosi, ciascuno nel proprio posto di responsabilità sovente fino al limite del massimo sacrificio. Ad essi va la nostra riconoscenza; alla loro testimonianza deve corrispondere da parte nostra, in piena libertà di giudizio, l'adozione delle decisioni necessarie per la difesa e lo sviluppo delle istituzioni repubblicane.”

Nilde Iotti (1920–1999) politica italiana

Discorsi di insediamento alla Presidenza della Camera dei deputati
Origine: Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera, IX legislatura, 12 luglio 1983; disponibile su Camera.it http://storia.camera.it/presidenti/iotti-nilde/ix-legislatura-della-repubblica-italiana/discorso:0#nav.

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“Esiste per l'individuo un percorso già fatto, come un corridoio in cui tutto ciò che viene dal passato è già presente: un itinerario obbligato, che egli comunque deve percorrere. È la serie delle conseguenze di ciò che egli ha già posto come cause in vite precedenti. Qui è riconoscibile la corrente necessitante del karma, che appunto entra nel tempo come procedente dal passato.
Al tempo stesso, però, nell'individuo agisce una corrente che va verso l'avvenire: è la corrente dell'Io attiva nel pensiero puro, indipendente dagli impulsi del sentire e del volere radicati nella natura, nel sangue, nella razza, esprimenti appunto la direzione del karma, il passato. Dall'incontro e dal combinarsi delle due correnti nasce il destino. Colui che operi interiormente movendo dall'Io indipendente dal karma, modifica il proprio destino. Il contenuto del karma può assumere forme diverse a seconda della presenza del principio di libertà nell'individuo. L'uomo libero può invero trasformare il contenuto del karma: ma colui il cui pensiero non conosca l'interna liberazione, che gli è innata, non può non subire passivamente il karma.”

Massimo Scaligero (1906–1980) filosofo e esoterista italiano

Variante: Esiste per l'individuo un percorso già fatto, come un corridoio in cui tutto ciò che viene dal passato è già presente: un itinerario obbligato, che egli comunque deve percorrere. E' la serie delle conseguenze di ciò che egli ha già posto come cause in vite precedenti. Qui è riconoscibile la corrente necessitante del karma, che appunto entra nel tempo come procedente dal passato.
Al tempo stesso, però, nell'individuo agisce una corrente che va verso l'avvenire: è la corrente dell'Io attiva nel pensiero puro, indipendente dagli impulsi del sentire e del volere radicati nella natura, nel sangue, nella razza, esprimenti appunto la direzione del karma, il passato. Dall'incontro e dal combinarsi delle due correnti nasce il destino. Colui che operi interiormente movendo dall'Io indipendente dal karma, modifica il proprio destino. Il contenuto del karma può assumere forme diverse a seconda della presenza del principio di libertà nell'individuo. L'uomo libero può invero trasformare il contenuto del karma: ma colui il cui pensiero non conosca l'interna liberazione, che gli è innata, non può non subire passivamente il karma. (p. 36)
Origine: Reincarnazione e karma, p. 36

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“In Africa, dovunque crescano i baobab ci sono anche miti che spiegano la strana forma dell'albero. molte di queste leggende raccontano che il baobab è stato conficcato nel terreno a testa in giù, con le radici per aria. In Zimbabwe si racconta che, per via dei suoi molteplici usi, il baobab fosse diventato molto presuntuoso e che prendesse in giro tutti gli animali. ogni volta che Dio creava un nuovo essere vivente, il baobab lo criticava: la iena era brutta, la zebra buffa, la cicogna deforme. Stanco di questi commenti, Dio lo strappò dalla terra. Ma non voleva distruggere quell’albero così particolare, così lo inilò nella terra a testa in giù. Da allora il baobab non dà più fastidio. Un altro mito racconta che tanto tempo fa gli dèi piantarono il baobab nel bacino del fiume Congo. L’albero, però, si lamentava del clima, troppo caldo e umido. Gli trovarono posto sulle montagne della Luna, in Uganda, ma protestò perché aveva poco spazio. Allora gli fu assegnato un posto caldo e asciutto nella savana. A quel punto, però, il baobab pretendeva di avere un tronco possente per distinguersi. Il suo desiderio fu esaudito, ma arrivò subito una nuova richiesta: una corteccia morbida e frutti vellutati. Anche questa fu soddisfatta. All'ennesima pretesa, quella di avere fiori d’oro, la misura era colma: gli dèi lo strapparono dalla terra e ce lo inilarono a testa in giù. Da allora nessuno ha più sentito il baobab lamentarsi.”

David Signer (1964) etnologo, giornalista e scrittore svizzero
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“Si assomigliano tutti questi umani… Sempre presi dalla fretta di arrivare in nessun posto.”

Giovanni Morassutti (1980) Italian actor, director and cultural entrepreneur

dal film Ventisette, interpretando il personaggio di Marco

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“Non possiamo permettere alla magistratura di occupare il posto della politica.”

Gianni De Michelis (1940–2019) politico italiano

Intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Sette, citato in Interviste.sabellifioretti.it, 2 ottobre 2003. http://interviste.sabellifioretti.it/?p=582#more-582

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“Ricordo il mio ultimo turno da pubblico ministero a Napoli. Sono andato a fare un sopralluogo a Scampia per un omicidio e un ufficiale dei carabinieri mi ha raccontato le gesta delle vittima, che aveva militato in diversi clan e commesso reati gravi. Poi quando sono arrivato sul posto, ho scoperto che si trattava di un ragazzo di soli 19 anni.”

Raffaele Cantone (1963) magistrato italiano

Origine: Da intervista di Gianluca Di Feo, Cantone e la paranza dei bambini: “Mai più altri Sibillo” https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2018/05/11/news/cantone_napoli_paranza_bambini_camorra-196135951/, Rep.repubblica.it, 11 maggio 2018.

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“Gorbaciov potrebbe abbandonare il posto di dirigente del partito sovietico. Farebbe bene, ma avrebbe dovuto farlo prima.”

Eduard Shevardnadze (1928–2014) politico georgiano

Origine: Citato in Shevardnadze a Gorbaciov: "Devi lasciare il parito https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/13/shevardnadze-gorbaciov-devi-lasciare-il-partito.html, La repubblica, 13 agosto 1991

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“Aprendo il giornale del mattino, ci si può chiedere se esista ancora un posto sulla terra che non sia preda di cospirazioni, rivoluzioni, conflitti sociali, assassini politici.”

António de Oliveira Salazar (1889–1970) politico e economista portoghese

Origine: Citato in Il silenzio di Salazar http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0111_01_1966_0200_0003_5340995/, La Stampa, 4 settembre 1966

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“Savorgnan de Brazza è morto sul posto per aver voluto continuare, anche oltre le sue forze, il suo lavoro di promozione umana di queste popolazioni congolesi di cui siamo gli stessi figli.”

Fulbert Youlou (1917–1972) politico e presbitero della Repubblica del Congo

Savorgnan de Brazza est mort à la tâche pour avoir voulu poursuivre, même au-delà de ses forces, son œuvre de promotion humaine de ces populations congolaises dont nous sommes le propres enfants.

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“Pol Pot è uno stratega e capo militare molto, molto abile. È riuscito a trasformare le sue truppe nei migliori guerriglieri del mondo, anche migliori dei vietnamiti. Sapete, se mi permettete, da cambogiano, sono fiero di loro. Non fiero del loro comunismo ma fiero della loro capacità militare, della loro dedizione, della loro forza, della loro abilità nel campo di battaglia. I vietnamiti li temono tanto. Ecco perché hanno posto come condizione per il ritiro delle loro truppe dalla Cambogia la liquidazione dei Khmer Rossi – non Pol Pot ma i Khmer Rossi – come forza politica e militare.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

Pol Pot is a very, very good military leader and strategist. He has succeeded in making his troops the best guerrillas in the world - even better than the Vietnamese. You know, as a Cambodian, I am proud of them, if I may say so. Not proud of their communism but proud of their military capability, their dedication, their toughness, their skill on the battlefield. The Vietnamese fear them so much. That is why they have set as a condition for withdrawing their troops from Cambodia the liquidation of the Khmer Rouge--not just Pol Pot but the Khmer Rouge--as a military and political force.
Citazioni tratte dalle interviste

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“Sono convinta che si possa giudicare se un posto è culturalmente sano per le donne quando i gay iniziano a frequentarlo.”

Caitlin Moran (1975) scrittrice e giornalista inglese

Origine: Ci vogliono le palle per essere una donna, p. 175

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