Frasi su stampo
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“Oggi il nucleare è sicuro, gli italiani pagano il doppio di energia, il nostro Paese è purtroppo uno di quelli che non riesce a modernizzarsi in Europa. Facemmo una scelta scellerata venti anni fa con quel referendum sull'onda dell'emotività di Chernobyl, ma oggi c'è bisogno di ritornare sulla strada del nucleare.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

Origine: Dall'intervista al Tg1 del 7 ottobre 2007; citato in Nucleare, Casini attacca Pecoraro http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200710articoli/26429girata.asp, LaStampa.it, 7 ottobre 2007.

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“[Riferendosi ai parrucconi della politica citati da Silvio Berlusconi] Io la parrucca non ce l'ho, qualcun altro non lo so. Chieda a lui, l'esperto di parrucche è lui e non io.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

Origine: Dall'intervista di Maurizio Belpietro del 23 novembre 2007; citato in L'ironia di Casini su Berlusconi: "Lo specialista in parrucche è lui" http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27838girata.asp, LaStampa.it, 23 novembre 2007.

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“[…] Quello della Juventus è stato il primo grande mito fuori del campo politico, sociale, ecc. che il Nord abbia offerto, oltre che a sé stesso, anche al Mezzogiorno: un tipo di mito attinente ai giusti e al costume di una moderna società di massa, per cui il Mezzogiorno era solito guardare fino allora alle cronache e al cinema americano.”

Giuseppe Galasso (1929–2018) storico, giornalista e politico italiano

Origine: Da Perché la Juve è così popolare al Sud? http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0019/articleid,0124_01_1969_0032_0019_4927760/, La Stampa, 8 febbraio 1969.

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“È però un fatto doloroso che oggi non si stima e non si possiede più la vera libertà. In queste condizioni la convivenza umana, come ordinamento di pace, è interiormente snervata ed esangue, esteriormente esposta ogni istante a pericoli. Coloro, per esempio, che nel campo economico o sociale vorrebbero tutto riversare sulla società, anche la direzione e la sicurezza della loro esistenza; o che attendono oggi il loro unico nutrimento spirituale quotidiano, sempre meno da loro stessi – vale a dire dalle loro proprie convinzioni e conoscenze – e sempre più, già preparato, dalla stampa, dalla radio, dal cinema, dalla televisione; come potrebbero concepire la vera libertà, come potrebbero stimarla e desiderarla, se non ha più posto nella loro vita? Essi cioè non sono più che semplici ruote nei diversi organismi sociali; non più uomini liberi, capaci di assumere e di accettare una parte di responsabilità nelle cose pubbliche. Perciò, se oggi gridano: Mai più la guerra!, come sarebbe possibile fidarsi di loro? Non è infatti la loro voce; è la voce anonima del gruppo sociale, nel quale si trovano impegnati. Questa è la condizione dolorosa, la quale inceppa anche la Chiesa nei suoi sforzi di pacificazione, nei suoi richiami alla consapevolezza della vera libertà umana, elemento indispensabile, secondo la concezione cristiana, dell'ordine sociale, considerato come organizzazione di pace. Invano essa moltiplicherebbe i suoi inviti a uomini privi di quella consapevolezza, ed anche più inutilmente li rivolgerebbe ad una società ridotta a puro automatismo. Tale è la purtroppo diffusa debolezza di un mondo che ama di chiamarsi con enfasi "il mondo libero". Esso si illude e non conosce se stesso”

Papa Pio XII (1876–1958) 260° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal radiomessaggio del Natale 1951

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“Abbiamo più che mai bisogno di libri, ma anche loro hanno bisogno di noi. Qual più bel privilegio di porci al loro servizio?”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

da Un libro cambia la vita, La Stampa, 11 maggio 2000, p. 27

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“[Sulle teorie del complotto sugli attentati dell'11 settembre 2001] Si ripresentano anche in questo caso le tesi «complottistiche», che vorrebbero attribuire il devastante attacco terroristico a dipartimenti o agenzie di intelligence dall'amministrazione degli Stati Uniti, motivato dalla volontà di creare l'occasione per una offensiva contro l'Islam. Il «complottismo» è una teorica storico-ideologica volta a negare la realtà pura e semplice per evitare le conseguenze di un fatto, ed in questo caso il pericolo di una «guerra di civiltà», ed a negare la realtà di un pericolo attuale, quello di una «guerra contro gli ebrei e i crociati», cioè l'Occidente cristiano e liberale. Rifiuto la teorica «complottista» che è un'abile e talvolta sincera contraffazione della realtà per il timore di essa: Moro sarebbe stato rapito dalle «così dette» Brigate Rosse, strumento della CIA, o del KGB o della P2 o del… Priorato di Sion; Stalin non è morto per un ictus ma è stato fatto avvelenare da Beria, e secondo le ultime rivelazioni dell'ultimo capo del KGB sovietico – autore del tentativo di colpo di stato contro il presidente Gorbaciov – questi e Eltsin sarebbero stati in realtà agenti della CIA… Ricordando quanto «aperta» sia la società americana (pensiamo al fatto che la «gola profonda» del caso Nixon si scoprì essere stata il vice-direttore del FBI), ed alla congiura contro Bill Clinton, mi sembra improbabile anzi impossibile che l'11 settembre sia stato frutto di un complotto americano. Anche perché la guerra che ne è derivata sta portando alla sconfitta degli Stati Uniti in Iraq, in Afghanistan e nel Medio Oriente, e alla pericolosa quasi-sconfitta di Israele nei confronti degli Hezbollah, ma in realtà della Siria e soprattutto dell'Iran.”

Francesco Cossiga (1928–2010) 8º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Da La realtà travisata: Si teorizzano i complotti per non vedere http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7190957, La Stampa, 4 settembre 2006.

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“Silvio Berlusconi possiede metà della televisione italiana, controlla l'altra metà (le reti statali) […] Inoltre condiziona gran parte della stampa.”

Giovanni Sartori (1924–2017) politologo italiano

dalla trasmissione WideAngle http://www.youtube.com/watch?v=_oEYaXOXm7E

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“Consiglierei a Berlusconi di fare uno sforzo di umiltà. Ciascuno di noi può aver commesso degli errori, ma le principali responsabilità sono le sue perché troppo spesso ha anteposto i propri interessi privati a quelli generali del Paese.”

Lorenzo Cesa (1951) politico italiano

Origine: Da Domenica In, 25 novembre 2007; citato in Berlusconi: "La Casa delle libertà era diventata una specie di ectoplasma" http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27883girata.asp, La Stampa, 25 novembre 2007.

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“Come alla caduta di altri regimi, occorre una nuova Resistenza, un nuovo riscatto e poi una vera, radicale, impietosa epurazione… Il processo è già cominciato e per buona parte dell'opinione pubblica già chiuso con una condanna.”

Marcello Pera (1943) filosofo e politico italiano

La Stampa, 19 luglio 1992
Origine: Citato in Gianni Barbacetto, Campioni d'Italia, Marco Tropea editore. Citato in Sono "giustizialista". Da quando Marcello Pera è diventato garantista http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2007/05/sono_giustizial.html, iltafano.typepad.com, 17 maggio 2007.

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“[Rivolgendosi ai giornalisti presenti in sala stampa che avrebbero esultato al gol del Chelsea] C'è qualche merda che ha esultato?”

Antonio Conte (1969) calciatore e allenatore italiano

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Origine: Citato in Conte, sfogo al 3-2 Chelsea Si arrabbia con chi esulta http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/07-11-2012/conte-sfogo-3-2-chelsea-si-arrabbia-chi-esulta--913152385925.shtml, Gazzetta.it, 7 novembre 2012.

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“Non m'interessa parlare della notte che cambiò la vita, che ha reso il mio carattere per sempre sospettoso e diffidente. Avevo visto la durezza della guerra. Il giorno prima con i miei amici, partigiani, giocavamo a calcio, il giorno dopo erano nella chiesetta, cadaveri, sfigurati in viso dagli scarponi chiodati. Ho visto la fucilazione dei gerarchi fascisti, ero a piazzale Loreto quando appesero Mussolini a testa in giù come un maiale, sapevo cos'era la cattiveria, ma ignoravo l'infamia. Ho aspettato due mesi che Compagnoni venisse a darmi una pacca sulla schiena, a dirmi che aveva fatto una fesseria, a chiedere scusa, perché può capitare di essere vigliacchi, ma deve anche capitare di ammetterlo. Invece niente, invece sono finito sul banco degli accusati, ero io la carogna, non loro che avevano mentito sull'uso delle bombole, delle maschere, sull'orario del balzo finale alla vetta. Nella relazione ufficiale di Desio che il Cai ha accettato è sbagliata la quota del mio bivacco, quella del campo di Compagnoni e Lacedelli, l'uso e la durata delle bombole di ossigeno, niente affatto esaurito prima dei duecento metri di dislivello sotto il K2, e l'ora in cui dettero l'assalto alla vetta. E tutto questo perché? Perché l'impresa oltre ad avere successo doveva essere anche eroica. Far vedere che gli italiani erano stati non solo bravi, ma anche straordinari. Ne abbiamo fatto una montagna di merda, coperta di menzogne, perfino la stampa straniera ci chiede "perché?". E tutto questo perché non riusciamo ad essere un paese pulito, dobbiamo strumentalizzare le occasioni, la verità, sporcare gli uomini. L' Italia è un paese di complici, dove non esiste solidarietà tra onesti, ma solo scambio tra diversi interessi, dove il sogno di Desio doveva restare immacolato. Dove solo io potevo essere infangato, disprezzato, accusato. Non solo, ma qualsiasi controversia non viene mai affrontata, si preferisce accantonarla, non prendere la responsabilità di una scelta. Mentre oggi agli idoli sportivi imbottiti di droga tutto viene perdonato perché sono l'immagine del paese. E se solo guardo quello che passa in tv mi viene schifo: quelle persone sull'isola, che si fanno riprendere, quella buffonata. Con quale rispetto verso i padri dell'avventura, verso chi ha cercato frontiere e parole nuove come Melville, Jack London e Stanley? Io sul K2 in una notte del '54 sono quasi morto, ma quello che mi ha ucciso è questo mezzo secolo di menzogna. Ho urlato così tanto quella notte nella mia disperazione che adesso non voglio avere più voce. La puzza del K2 la lascio a voi, io preferisco respirare […].”

Walter Bonatti (1930–2011) alpinista italiano
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“Il successo è un pallone con quatttro spicchi. Uno appartiene ai giocatori, uno alla società, uno all'ambiente, cioè stampa e tifosi. Il quarto spetta all'allenatore.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato dall'intervista di Licia Granello, Un Trap che si chiama desiderio, Guerin Sportivo n. 4 [575] 22/28 gennaio 1986, p.25.

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“L'ego è uno sforzo costante per andare controcorrente.”

Osho Rajneesh (1931–1990) filosofo indiano

da Ridere la vita (1976), traduzione di S. A. Videha e di M. A. Tea, Margini – Stampa alternativa, Roma, 2000. ISBN 8872266599

“Mi piacerebbe anche scrivere su San Paolo, ma i miei desideri sono limitati dalla mia incompetenza.”

Pietro Citati (1930) scrittore e critico letterario italiano

dall'intervista di Claudio Altarocca, Citati confessa Proust. Tragedia di una colomba pugnalata, La Stampa, 8 settembre 1995, p. 17

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“Il ragazzo morto non era uno dei nostri, era un black block.”

Vittorio Agnoletto (1958) politico e medico italiano

dalla prima dichiarazione alla stampa il giorno della morte di Carlo Giuliani, TG5, 20 luglio 2001

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“Uomini di genio, appiccatevi! Il mondo non ha più orecchio per voi, dacché la stampa è in balia dell'ebete maggioranza.”

Antonio Ghislanzoni (1824–1893) librettista, poeta e scrittore italiano

Abrakadabra: storia dell'avvenire

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“La parola "stampa liberal" in questo Paese è stata coniata dai conservatori, per i quali ha un connotato negativo. La realtà è che i media in America sono in mano a conservatori e repubblicani e il fatto stesso che siano giudicati "liberal" è la migliore testimonianza di libertà e d'indipendenza dalla proprietà che si possa immaginare. Soprattutto nel caso di testate influenti come il New York Times e il Washington Post.”

Walter Cronkite (1916–2009) giornalista e personaggio televisivo statunitense

da "Non c'è lo sdegno del Watergate: la gente l'assolve" https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/dicembre/20/Non_sdegno_del_Watergate_gente_co_0_98122012804.shtml, Corriere della sera, 20 dicembre 1998

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“Questo lo diceva il Tao: "L'imperatore non fa mai leggi, perché se emanasse una norma vorrebbe dire che qualcosa non va". Ogni legge in qualche modo è la spia di una condizione imperfetta: l'ideale sarebbe non averne bisogno.”

Sergio Quinzio (1927–1996) teologo e aforista italiano

da Sergio Quinzio, Gustavo Zagrebelsky, Democrazia e Apocalisse, a cura di Maurizio assalto, La Stampa, 28 maggio 1995, p. 21

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“Zarate vale quanto Messi.”

Claudio Lotito (1957) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Via gli indesiderati, la svolta di Lotito http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/calcio/200809articoli/16931girata.asp, La Stampa, 30 settembre 2008.

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“[Riferendosi ad Hernanes] Oggi è arrivato un giocatore che può costituire un valore aggiunto per la città e per la squadra, non solo per le sue doti tecniche, ma anche come uomo. Hernanes è arrivato con la voglia di vincere e me lo ha confermato lui stesso, vuole raggiungere traguardi importanti. Abbiamo preso il giocatore che mister Reja aveva chiesto.”

Claudio Lotito (1957) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: da Conferenza stampa di presentazione per Hernanes http://www.sslazio.it/news/archivio-news/138-conferenza-stampa-di-presentazione-di-hernanes.html, 13 agosto 2010.

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“Quando seppi quello che era successo a My Lai potevo benissimo dirmi: è la guerra, in guerra si muore, in Vietnam gli altri uccidono senza guardare in faccia a chi ha la divisa e chi non ce l'ha, lascia perdere, Ron, cosa te ne viene a raccontare la storia di Song My. Me lo dissi del resto. Ma conclusi che dovevo denunciare ciò che sapevo di Song My. Lo dovevo fare nel quadro di una denuncia completa della guerra e delle sue atrocità. A spingermi non è stato il desiderio di veder puniti i colpevoli del massacro di Song My ma la convinzione che portando dinanzi agli occhi del mondo un fatto specifico potevo contribuire a dimostrare la bestialità della guerra. Ho scritto trenta lettere, le ho imbucate, e per due settimane non ho saputo nulla. Poi è arrivato un colonnello dell'ispettorato generale militare. Mi ha detto: stia tranquillo, la faccenda non sarà insabbiata, ma avevo paura che si cercasse di impedire lo scandalo. Certo che al Pentagono la presero molto alla larga: bisogna essere prudenti, mi dicevano. Per qualche tempo ebbi l'impressione che il Pentagono cercasse di limitare l'affare buttando la responsabilità su qualche uomo del plotone, per tenerne fuori gli ufficiali e i comandanti. Allora scrissi un'altra lettera con cui dicevo che se le cose non si fossero mosse avrei informato la stampa.”

Ronald Ridenhour (1946–1998) giornalista statunitense

dall'intervista pubblicata sullEuropeo; citato in Oriana Fallaci, prefazione a Niente e così sia, BUR, 2002

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“Lo dico e lo ripeto: Amato è un bugiardo e un poveraccio. È uno che deve far di tutto per restare lì dov'è, sulla poltrona. Ma che devo fare? Devo dire vaffanculo?”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

Origine: Citato in La Stampa, 11 marzo 1993; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Proto-Vaffa Day http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/21-settem/21-settem.html, Repubblica.it, 21 settembre 2007.

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“Non bisognerebbe mai tornare nei posti dove si è stati bene. Confesso, mi fa paura perché, a differenza che nel cinema, nella vita non esiste il replay.”

Gabriele Salvatores (1950) regista italiano

Origine: Dall'intervista di Cesare Martinetti, Salvatores, una vacanza da copione http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,15/articleid,0836_01_1992_0197_0015_25095346/, La Stampa, 20 luglio 1992, p. 15.
Origine: La citazione è simile alla risposta che Eugen Dollmann diede a Enzo Biagi quando gli chiese "perché non torna più in Italia?", "non bisogna mai tornare dove si è stati felici" ( Un giorno ancora http://rcslibri.corriere.it/rizzoli/archivio/popup/giornoancora.html). Altrove, lo stesso Biagi l'attribuisce a Walter Reder ( La condanna del ricordo https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/luglio/08/condanna_del_ricordo_co_0_0207082590.shtml, Corriere della sera, 8 luglio 2002).

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“Io voglio essere capace di parlare a tutti.”

Sergio Cofferati (1948) sindacalista e politico italiano

da La Stampa, 11 gennaio 2003

“Quando c'è un caso che riguarda la Resistenza sono tacciabile come uno che dà sempre ragione ai partigiani.”

Giorgio Bocca (1920–2011) giornalista italiano

Origine: Citato in «Le nostre questioni private» http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0014/articleid,0599_01_1997_0151_0014_8186890/, La Stampa, 3 giugno 1997, p. 14.

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“Cristo era vegetariano e tutti i fedeli dovrebbero imitarlo. Nei giorni scorsi, in chiesa ho invitato i miei parrocchiani ad astenersi dal consumare la carne di agnello. Lo ripeto: è inutile che noi pronunciamo, durante la messa, l'Agnus Dei e poi subito dopo corriamo a mangiarlo. Ci vorrebbe maggiore coerenza, maggiore rispetto. Invece…”

Mario Canciani (1928–2007) presbitero, biblista e scrittore italiano

Origine: Citato in Luigi Sugliano, Polemica sulla tradizione pasquale http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1078928, La Stampa, 11 aprile 1993.

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“House e Cuddy non saranno mai felici perché questo non è un telefilm su persone felici.”

Lisa Edelstein (1967) attrice statunitense

citato in La Stampa http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/spettacoli/200907articoli/45603girata.asp

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“Alla fine le belle canzoni di Rino, quasi di stampo battistiano, funzionano. Non solo perché ci ricordano l'atmosfera di fine anni Settanta, ma anche perché le ovvietà musicali proposte oggi le rendono ancora di più un modello. "Nuntereggae più" è attualissima: Costanzo e Bongiorno ci sono ancora, basterebbe cambiare il nome di qualche politico.”

Sergio Cammariere (1960) cantautore italiano

Origine: Citato in Andrea Laffranchi, Rino Gaetano, un fenomeno da hit parade https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/agosto/05/Rino_Gaetano_fenomeno_hit_parade_co_0_030805106.shtml, Corriere della Sera, 5 agosto 2003.

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“Si capisce al volo che è un leader. Più del discorso cura il riassunto per la stampa.”

Dino Basili (1934) scrittore, giornalista

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“[Federico Moccia] Con i suoi libri si arricchisce rincoglionendo intere generazioni.”

Andrea Rivera (1971) attore italiano

da un'intervista a La Stampa, 22 dicembre 2008, p. 35

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“Io sono amico di tutti gli imprenditori italiani, anche di De Benedetti: almeno così mi aspetto di leggere prima o poi sulla stampa che mi attacca.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1990
Origine: Citato in Sergio Luciano, "Ho venduto Tele+ ma è un'ingiustizia http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/10/24/ho-venduto-tele-ma-un-ingiustizia.html, la Repubblica, 24 ottobre 1990.

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“Io il successo me lo sono meritato, come Franco Baresi che si è fatto i suoi miliardi giocando da grande difensore.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1994
Origine: Citato in «Così voglio governare l'Italia» http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/id,0733_01_1994_0093_0003_10036283/, La Stampa, 7 aprile 1994, p. 3.