Frasi sulla fede
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“Bisognerebbe smetterla con la malafede, il partito preso e, per dirla tutta, la disinformazione, non appena si tratta di Benedetto XVI.”

Bernard-Henri Lévy (1948) filosofo, giornalista e imprenditore francese

da Corriere della sera, 20 gennaio 2010

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“La fede è la grande amica del nostro spirito e può, a buon diritto, parlare alle scienze umane.”

Francesco di Sales (1567–1622) vescovo cattolico francese

Trattato dell'amor di Dio

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“Senza Dio, il mio santo non è che un folle, la sua fede un'illusione, la sua santità uno smarrimento.”

Henri Ghéon (1875–1944) medico, scrittore e poeta francese

da una lettera a André Gide
Origine: Citato in Piero Viotto, Grandi amicizie: i Maritain e i loro contemporanei, Città Nuova Editrice, Roma 2008, p. 312. ISBN 978-88-311-7340-7

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“È solo la fedeltà che lega l'amico all'amico!”

Maria Grengg (1889–1963)

Origine: Il grande dono, p. 139

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“Questi vostri danari, li farò pervenire… al Signore!”

Marcello Macchia (1978) comico italiano

Padre Maronno dopo aver ricevuto un'ingente somma di contanti da due fedeli
Padre Maronno – L'ispettore Catiponda – L'Ispettore Santo Maroponda, Terza puntata

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“Sconfiggerò il crimine attraverso la fede.”

Marcello Macchia (1978) comico italiano

Ispettore Santo Maroponda

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“Il miracolo non prova la fede, perché una fede dimostrata cessa di essere tale.”

Richard Gutzwiller (1896–1958)

Origine: Meditazioni su Matteo, p. 154

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“Chi scherza con la fede non è un uomo intelligente.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano
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“I demoni hanno fede, ma tremano.”

citato in G. Steiner, Tolstoj o Dostoevskij, Garzanti, 2005, p. 176
I demoni, Dagli appunti preparatori

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“Il municipalismo libertario prende la sua vitalità e la sua integrità proprio dalla tensione dialettica che esso promuove tra la nazione-stato e la confederazione municipale. La sua "legge di vita”

Murray Bookchin (1921–2006) scrittore statunitense

... ] consiste precisamente nella lotta con lo stato. La tensione tra le confederazioni municipali e lo stato deve essere chiara e senza compromessi. Dato che queste confederazioni esisteranno prima di tutto in opposizione all'entità statale, esse non potranno compromettersi con lo stato, o con elezioni provinciali o nazionali, e ancor meno potranno essere organizzate mediante questi mezzi. Il municipalismo libertario viene plasmato dalla sua lotta con lo stato, viene rafforzato dalla sua lotta e in ultimo definito da questa lotta. (da Municipalismo libertario. La Mia Proposta (Libertarian Municipalism: An Overview, introduzione a Readings in Libertarian Municipalism, Burlington, Social Ecology Project, 1991; pubblicato con un'aggiunta in "Green Perspective", n. 24, ottobre 1991), A – Rivista Anarchica, n. 187, dicembre 1991/gennaio 1992, p. 19 ; citato in Varengo 2007, p. 111)

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“Le narrazioni evangeliche sono altamente interessate a riportare le gesta di Gesù più che a testimoniare solo la fede dei primi cristiani.”

Angelo Amato (1938) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

La questione cristologica odierna

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“Delle coscienze non saprei dire: forse molti come me amavano la repubblica in fondo del cuore, vagheggiavano un modo qualunque di unione tra gli Stali italiani; forse alcuni ci aveano più fede di me; ma niuno dissentiva dal partito di cominciare la rivoluzione nel modo che parea più pratico.”

Michele Amari (1806–1889) storico, politico e orientalista italiano

in prefazione. p. VII, a La guerra del Vespro Siciliano http://books.google.it/books?id=8FutnglZvcEC&dq=Delle%20coscienze%20non%20saprei%20dire%3A%20forse%20molti%20come%20me%20amavano%20la%20repubblica%20in%20fondo%20del%20cuore&hl=it&pg=PA10-IA2#v=onepage&q=Delle%20coscienze%20non%20saprei%20dire:%20forse%20molti%20come%20me%20amavano%20la%20repubblica%20in%20fondo%20del%20cuore&f=false, Felice Le Monnier, Firenze 1851
La guerra del Vespro Siciliano

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“[A proposito del terremoto di Sendai del 2011] Mons. Orazio Mazzella, (1860-1939) arcivescovo di Rossano Calabro, all'indomani della tragedia fece una serie di riflessioni che vi riassumo (La provvidenza di Dio, l'efficacia della preghiera, la carità cattolica ed il terremoto del 28 di Dicembre 1908: cenni apologetici, Desclée e C., Roma 1909).
In primo luogo le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio, che ci scuote e ci richiama col pensiero ai nostri grandi destini, al fine ultimo della nostra vita, che è immortale.
Infatti se la terra non avesse pericoli, dolori, catastrofi, eserciterebbe sopra di noi un fascino irresistibile, non ci accorgeremmo che essa è un luogo d'esilio, e dimenticheremmo troppo facilmente, che noi siamo cittadini del cielo. […]
In secondo luogo, osserva l'arcivescovo di Rossano Calabro, le catastrofi sono talora esigenza della Giustizia di Dio, della quale sono giusti castighi.
Alla colpa del peccato originale si aggiungono infatti, nella nostra vita, le nostre colpe personali; nessuno di noi è immune dal peccato e può dirsi innocente e le nostre colpe possono essere personali o collettive: possono essere le colpe di un singolo o quelle di un popolo: ma mentre Dio premia o castiga i singoli nell'eternità è sulla terra che premia o castiga le nazioni, perché le nazioni non hanno vita eterna, hanno un orizzonte terreno. […]
Terzo punto infine: le grandi catastrofi sono spesso una benevola manifestazione della misericordia di Dio.
Abbiamo detto infatti che nessuno, mettendosi la mano sulla coscienza, potrebbe dare a se stesso un certificato d'innocenza. Un giorno, quando il velo, che copre l'opera della Provvidenza, sarà sollevato, ed alla luce di Dio vedremo ciò che Egli avrà operato ne' popoli e nelle anime, ci accorgeremo che per molte di quelle vittime, che compiangiamo oggi, il terremoto è stato un battesimo di sofferenza che ha purificato la loro anima da tutte le macchie, anche le più lievi, e grazie a questa morte tragica la loro anima è volata al cielo prima del tempo perché Dio ha voluto risparmiarle un triste avvenire. […]
Le grandi catastrofi sono certamente un male, però non sono un male assoluto, ma un male relativo, dal quale sorgono beni di ordine superiore e più universali. La luce della fede ci insegna che le grandi catastrofi, o sono un richiamo paterno della bontà di Dio, o sono esigenze della divina giustizia, che infligge un castigo meritato, o sono un tratto della divina misericordia, che purifica le vittime aprendo loro le porte del Cielo. Perché il Cielo è il nostro destino eterno.”

Roberto de Mattei (1948) storico italiano

da Riflessioni sul mistero del male – Intervento del prof. Roberto de Mattei a Radio Maria del 16 marzo 2011; citato in Corrispondenza Romana http://www.corrispondenzaromana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1560:intervento-del-prof-roberto-de-mattei-a-radio-maria-del-16-marzo-2011&catid=138:varie&Itemid=55=, 25 marzo 2011

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“Quando cala la fede aumenta la superstizione.”

Gabriele Amorth (1925–2016) presbitero e scrittore italiano
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“Le questioni di spirito e fede impegnano tutte le grandi tradizioni religiose e devono essere affrontate con un'apertura al dialogo interreligioso.”

William Joseph Levada (1936–2019) arcivescovo cattolico e teologo statunitense

La bellezza della creazione per una nuova apologetica

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