Frasi su capo
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“E quando l’ombra cupa | del delirio incombeva | sulla nuca profonda | noi chinavamo il capo | come sotto una legge.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

Il piede della follia
La Terra santa

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“Quando ho abdicato al trono nel 1955, ho smesso di avere amanti. Da re, potevo permettermi d'essere un donnaiolo, perché ero ricco e, secondo, perché è conforme con la tradizione cambogiana per il re avere molte amanti. Ma come capo di un partito politico, ho dovuto condurre un'elezione ogni quattro anni. Non potevo essere un donnaiolo, altrimenti i nemici politici avrebbero detto che Sihanouk non era serio.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

When I abdicated the throne in 1955, I ceased having love affairs. As a king, I could afford to be a playboy, because I had wealth and, secondly, because it is in conformity with the traditions of Cambodia for the king to have many mistresses. But as chief of a political party, I had to run for election every four years. I could not be a playboy. Otherwise, political enemies would have said Sihanouk was not serious.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Quando ho abdicato al trono nel 1955, ho smesso di avere amanti. Da re, potevo permettermi d'essere un donnaiolo, perché ero ricco e, secondo, perché è conforme con la tradizione cambogiana per il re avere molte amanti. Ma come capo di un partito politico, ho dovuto condurre un'elezione ogni quattro anni. Non potevo essere un donnaiolo, altrimenti i nemici politici avrebbero detto che Sihanouk non era serio.

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“Senza l'ispettore capo e tutto ciò che rappresenta, Trappola di cristallo sarebbe stato un thriller più che discreto. Con lui è un pasticcio ed è un peccato, perché il film ha superbi effetti speciali, impressionanti scene con stuntman e una buona recitazione, specialmente quella di Alan Rickman nel ruolo del terrorista.”

Roger Ebert (1942–2013) critico cinematografico statunitense

Without the deputy chief and all that he represents, "Die Hard" would have been a more than passable thriller. With him, it's a mess, and that's a shame, because the film does contain superior special effects, impressive stunt work and good performances, especially by Rickman as the terrorist.

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“Non andate volontariamente alle vostre tombe, poichè non c'è alcuna possibilità che l'Obote respinto tornerà in Uganda come capo.”

Idi Amin Dada (1925–2003) politico e militare ugandese

Variante: Non andate volontariamente alle vostre tombe, poiché non c'è alcuna possibilità che l'Obote respinto tornerà in Uganda come capo.

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“Quando cominciai ad agire clandestinamente dalla mia nuova posizione, la questione principale di fronte a noi era: Perché il nostro popolo perse fiducia in tutto? Perse fiducia nel suo capo, nell'impiegato di stato, nel futuro, in ogni cosa visibile, dubitativo di tutto ciò che non potesse essere visto. Arrivammo al fondamentalmente convincimento che questo popolo avesse una personalità insolitamente energica, un'energia che tentava sempre d'esprimere attraverso i canali giusti per dare la sua propria profonda e fedele espressione di vita. Ma i governanti imprigionavano sempre il popolo in angusti confini dove non poteva esprimere pienamente la sua personalità nel modo desiderato.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

When I started underground activity from my new position, the basic question before us was: Why did our people lose faith in everything? They lost faith in the ruler, the government employee, the future, everything visibile around, doubting whatever could not be seen. We came to a basic belief that this people has a personality of an unusual energy, always trying to express that energy through the right channels, to give its own deep and faithful expression of life. But the rulers always kept the people within narrow confines, where they could not reach a full expression of their personality as desired.

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“Nella nostra tradizione africana, non ci sono mai due capi. C'è, a volte, l'erede naturale del capo, ma qualcuno mi può nominare un solo villaggio con due capi? Ecco perché noi congolesi, nel desiderio di conformarci alle tradizioni del nostro continente, abbiamo deciso di concentrare tutte le energie dei cittadini di questo paese sotto la bandiera d'un solo partito nazionale.”

Mobutu Sese Seko (1930–1997) politico della Repubblica Democratica del Congo

Variante: Nella nostra tradizione africana, non ci sono mai due capi. C'è, a volte, l'erede naturale del capo, ma qualcuno mi può nominare un solo villaggio con due capi? Ecco perché noi congolesi, nel desiderio di essere integri con le tradizioni del nostro continente, abbiamo deciso di raggruppare tutte le energie dei cittadini di questo paese sotto la bandiera d'un solo partito nazionale.

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“[…] per vivere sulla terra bisogna seguirne le mode, e il cuore è un capo che non si indossa più.”

Jean Cocteau (1889–1963) poeta, saggista e drammaturgo francese

Origine: La spaccata, p. 140

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“Quando nasce un diverbio tra il presidente e il capo di Stato maggiore, si cambia il capo di Stato maggiore.”

Emmanuel Macron (1977) 25° Presidente della Repubblica francese

Origine: Citato in Francia, grana per Macron: il Capo di stato maggiore|capo di Stato maggiore si dimette dopo i tagli alla Difesa http://www.repubblica.it/esteri/2017/07/19/news/francia_si_dimette_il_capo_di_stato_maggiore_dopo_la_polemica_sui_tagli_alla_difesa-171131578/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P4-S1.8-T1, Repubblica.it, 19 luglio 2017.

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“La donna, vostra sorella, ha ottenuto la vittoria. Tra poco, condividerà con voi le responsabilità d'amministrazione. Nello stesso modo, il contadino ha ottenuto la vittoria, e anche il capo. Precedentemente, il capo temeva per la sua vita e per la sua proprietà. Ora, il capo e l'operaio sono fratelli che lavorano insieme, che piova o ci sia il sole, per proteggere le vittorie della Repubblica irachena. Fatichano costantemente non per qualche interesse egoista di poca durata, ma nell'interesse del popolo.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Principles of 14th July revolution
Variante: La donna, vostra sorella, ha ottenuto la vittoria. Tra poco, condividerà con voi le responsabilità dell'amministrazione. Nello stesso modo, il contadino ha ottenuto la vittoria, e anche il capo. Precedentemente, il capo temeva per la sua vita e per la sua proprietà. Ora, il capo e l'operaio sono fratelli che lavorano insieme, che piova o ci sia il sole, per proteggere le vittorie della Repubblica irachena. Fatichano costantemente non per qualche interesse egoista di poca durata, ma nell'interesse del popolo.

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“Signor, che il tutto sai, che il tutto vedi, | a che giovò porre nel capo il senno | se studian questi ad erudire i piedi?”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

Tirreno: p. 284
Satire, Satira V, La Babilonia

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“Nixon è un capo forte con una buona comprensione dei problemi mondiali. Lui sa che l'unico modo per discutere con i comunisti è da una posizione di forza.”

Mohammad Reza Pahlavi (1919–1980)

Variante: Nixon è un capo forte con una buona comprensione dei problemi mondiali. Lui sa che l'unico modo per discutere con i comunisti e da una posizione di forza.

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“Per quanto posso dire, l'ispettore capo c'è nel film solo per un motivo: sbagliare costantemente in ogni azione e fornire un falso contrappeso ai progressi di Willis. Il personaggio è così volutamente inutile, così stupido, che sembra il risultato della 'Sindrome di trama idiota', e che da solo riesce a pregiudicare l'ultima parte del film.”

Roger Ebert (1942–2013) critico cinematografico statunitense

As nearly as I can tell, the deputy chief is in the movie for only one purpose: to be consistently wrong at every step of the way and to provide a phony counterpoint to Willis' progress. The character is so willfully useless, so dumb, so much a product of the Idiot Plot Syndrome, that all by himself he successfully undermines the last half of the movie.

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“Sì e no nel capo mi tenzona.”

The Divine Comedy (c. 1308–1321), Inferno

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“Così da sempre ogni capo canuto
Piu volentier consilio, ched ajuto.”

Francesco Berni (1497–1535) scrittore e poeta italiano

Rifacimento of Orlando Innamorato

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“Capo ha cosa fatta.”

The Divine Comedy (c. 1308–1321), Inferno

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“Era considerato un «criminale di guerra» dai palestinesi e un politico avventuroso da molti intellettuali israeliani. Un uomo imprevedibile, spericolato e intraprendente. Amante della guerra ma anche della quiete nella sua fattoria modello doveva faceva l'agricoltore. Interdetto come ministro della Difesa, dopo un lungo periodo di disgrazia, è diventato primo ministro. Un capo del governo capace di sorprendere, di stupire, così come aveva sorpreso e stupito come capo militare. Ha deciso la costruzione del muro fra i territori palestinesi e Israele, e al tempo stesso ha abbandonato Gaza ai palestinesi. Una concessione territoriale al momento eccezionale, rivelatasi poi insidiosa per l'autorità palestinese, dominata dall'Olp moderata, che ha perduto il controllo di quella provincia, dominata dalla più intransigente Hamas. L'iniziativa di Sharon tendeva forse a dividere gli avversari, ma era accompagnata da una politica tesa a stabilire rapporti distensivi con molti paesi arabie con gli stessi palestinesi. Da uomo di una destra spesso estrema, che aveva favorito l'insediamento di numerose colonie israeliane in Cisgiordania, è diventato un politico aperto a soluzioni pacifiche. Ha abbandonato il Likud e ha fondato un partito di centro, Kadima per questo è stato accusato di tradimento da alcuni suoi amici. E per non pochi vecchi nemici è apparso invece come un leader capace di favorire una vera intesa. La sua energia sembrava rivolta verso una giusta direzione. Ma il suo cervello ha ceduto. È intervenuta la morte cerebrale. Otto anni dopo diventata morte totale.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

“Hafez Assad non è Anwar Sadat. È un capo arabo di un'altra pasta ed è l'esponente di una minoranza religiosa (alauita) alla quale verrebbe esponente di una minoranza religiosa (alauita) alla quale verrebbe difficilmente perdonata quell' eresia. Non verrebbe perdonata soprattutto dalla maggioranza sunnita, in particolare dai fratelli musulmani. I quali hanno subìto persecuzioni e massacri da quando Assad è al potere.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Hafez Assad non è Anwar Sadat. È un capo arabo di un'altra pasta ed è l'esponente di una minoranza religiosa (alauita) alla quale verrebbe esponente di una minoranza religiosa (alauita) alla quale verrebbe difficilmente perdonata quell'eresia. Non verrebbe perdonata soprattutto dalla maggioranza sunnita, in particolare dai fratelli musulmani. I quali hanno subìto persecuzioni e massacri da quando Assad è al potere.

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“O tempo mio! Così indicibilmente lacero, | così privo di stelle, così nel sapere inconsistente | come te, nessun altro oggi m'appare. || Mai la sfinge levò più alto il capo! | Mentre tu vai da ogni lato sogguardando | intrepido gli abissi lacrimare, nel tormento della follia.”

Citazioni di Wilhelm Klemm
Origine: Da Il mio tempo, in Poeti espressionisti tedeschi, a cura di Maria Teresa Mandalari, Feltrinelli, Milano, 1970; citato in Salvatore Guglielmino, , Principato Editore, Milano, 1983<sup>3</sup> ampliata, p. 281/II.

“È vero che il regime iracheno è laico e moderno rispetto a molti altri della regione. A Bagdad non si discute come a Ryad se la terra è quadrata o rotonda. Né si lapidano le adultere. Né sono obbligatorie le preghiere quotidiane dell'Islam. Né esiste la segregazione sociale tra uomini e donne. Né sono soltanto le antiche qualità di un despota orientale che hanno consentito a Saddam Hussein di restare per ventidue anni filati il dittatore dell'Iraq. Sino al 1979 come vice presidente ma in realtà come il vero uomo forte; e da allora come l'indiscusso capo dello stato.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: È vero che il regime iracheno è laico e moderno rispetto a molti altri della regione. A Bagdad non si discute come a Ryad se la terra è quadrata o rotonda. Né si lapidano le adultere. Né sono obbligatorie le preghiere quotidiane dell'Islam. Né esiste la segregazione sociale tra uomini e donne. Né sono soltanto le antiche qualità di un despota orientale che hanno consentito a Saddam Hussein di restare per ventidue anni filati il dittatore dell' Iraq. Sino al 1979 come vice presidente ma in realtà come il vero uomo forte; e da allora come l'indiscusso capo dello stato.

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“Il piglio del capo era evidente, ma colpiva anche lo sguardo tra il cameratesco e il paterno che rivolgeva ai subalterni. Nessuna agitazione nei gesti, malgrado gli schianti dell'artiglieria e dei bombardamenti aerei. Come coloro che conoscono la vera arte del comando, poteva alzare la voce, anzi l'alzava, ma senza toni minacciosi. Intimoriva, esortava e rassicurava coloro che obbedivano. Sapeva trascinarli. La sua prepotenza si manifestava altrove, nell'offensiva contro i palestinesi, ai quali non dava tregua scaricando su di loro tutti i mezzi dell'efficace esercito israeliano.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Il piglio del capo era evidente, ma colpiva anche lo sguardo tra il cameratesco e il paterno che rivolgeva ai subalterni. Nessuna agitazione nei gesti, malgrado gli schianti dell'artiglieria e dei bombardamenti aerei. Come coloro che conoscono la vera arte del comando, poteva alzare la voce, anzi l'alzava, ma senza toni minacciosi. Intimoriva, esortava e rassicurava coloro che obbedivano. Sapeva trascinarli. La sua prepotenza si manifestava altrove, nell'offensiva contro i palestinesi, ai quali non dava tregua scaricando su di loro tutti i mezzi dell'efficace esercito israeliano.
Origine: Da Il piglio del capo http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/01/12/il-piglio-del-capo.html?ref=search, la Repubblica, 12 gennaio 2014.

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“All'inizio il presidente Yoweri Museveni ha esitato a riconoscere l'estensione dell'Aids. Lo tratteneva, come capita per gli individui, un senso di vergogna; poi ha capito la necessità di affrontare a viso aperto la prova con una campagna nazionale. La quale comincia a dare i suoi frutti, poiché l'epidemia si estende meno rapidamente d' un tempo. Oggi l'Uganda non è un paese africano come gli altri. Conosce una crescita economica costante, il Fondo monetario internazionale lo considera uno dei suoi migliori allievi, e vive un esperimento democratico di notevole interesse. Esso è stato elaborato durante la guerra civile dal Movimento Nazionale della Resistenza, di cui l'attuale presidente, Museveni, era ed è il capo. Il pluripartitismo occidentale, essendo stati i partiti nel passato all'origine di tante sciagure nazionali, è per ora escluso o, per meglio dire, sotto esame; ma le elezioni si sono svolte, come promesso, e in un modo giudicato regolare; e le libertà di parola, di stampa e di associazione sono rispettate; mentre dei "consigli rivoluzionari" a vari livelli, dal villaggio alla capitale, garantiscono una partecipazione e un controllo popolari che non sembrano del tutto fittizi. Gli Stati del continente sono stati spesso ritagliati secondo gli interessi o le fantasie dei colonizzatori, e le nazioni appaiono artificiali: l'Uganda è invece un grappolo di monarchie tradizionali, federate con la forza; e, nell'insieme, quelle monarchie tendono a formare, non senza difficoltà, è vero, una nazione. Una nazione compatta? Sarebbe eccessivo sostenerlo. Ma senz'altro una nazione temprata dalle severe prove vissute dalla indipendenza in poi.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano