Frasi su donna
pagina 20

Rino Gaetano photo

“Venne il Sessantotto e poi le barricate | mentre sempre l'autunno era più caldo dell'estate | e mentre i Beatles si sciolgono dopo Let It Be, | in Grecia Papadopulos balla il sirtaki.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da La donna mia – Scusa Mary, lato B, n. 4
E io ci sto
Origine: Gaetano si riferisce ad alcuni avvenimenti tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, come i movimenti del Sessantotto, le lotte sindacali del 1969 (quando dice "mentre sempre l'autunno era più caldo dell'estate"), lo scioglimento dei Beatles e la fine della dittatura dei Colonnelli in Grecia (nel testo infatti menziona Georgios Papadopoulos).

“Un uomo e una donna possono, standosene nudi, giacere liberamente nello stesso letto e liberamente toccarsi l'un l'altro in ogni parte del corpo e scambiarsi baci.”

Gherardo Segarelli (1240–1300) predicatore italiano

Origine: Citato in Nino Gorio, Fra' Dolcino il guerrigliero, Focus Storia, n. 54, aprile 2011, p. 48.

Réginald Garrigou-Lagrange photo

“La donna che scrive mi dà, quasi sempre, lo stesso fastidio dell'uomo che cucina.”

Libero Bovio (1883–1942) poeta, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Don Liberato si spassa, p. 9

“Il pudore è l'intelligenza della donna.”

Libero Bovio (1883–1942) poeta, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Don Liberato si spassa, p. 14

“Pregio è beltà alla donna, all'uom fortezza.”

Bione di Smirne poeta greco antico

frammenti
Idilli

Evelina Cattermole photo
Piergiorgio Odifreddi photo
Tullio Avoledo photo
Tina Aumont photo
Sherilyn Fenn photo
Decimo Giunio Giovenale photo

“Nulla è più insopportabile di una donna ricca.”

Decimo Giunio Giovenale (50) poeta e oratore romano

VI, 460

Edwige Fenech photo
Edwige Fenech photo
Mu'ammar Gheddafi photo
Suso Cecchi D'Amico photo
Suso Cecchi D'Amico photo
Amélie Nothomb photo

“Pochi uomini sparano come te. E di certo nessuna donna.”

Amélie Nothomb (1967) scrittrice belga

Origine: Diario di Rondine, p. 17

Lajos Zilahy photo
Ion Ţiriac photo
Dario Vergassola photo

“La prima volta che mi sono spogliato nudo davanti a una donna lei mi ha detto: «Cos'è una caccia al tesoro?»”

Dario Vergassola (1957) comico e cantautore italiano

Origine: Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano, volume quarto (a gratis), Editore Zelig, Milano, 1994. ISBN 88-864-7102-5.

Geppi Cucciari photo
Geppi Cucciari photo

“I negozi sono popolati da quelle figure mitologiche metà donna metà bastarde.”

Geppi Cucciari (1973) comica e conduttrice televisiva italiana

27 gennaio 2007

Sully Prudhomme photo

“Quando una donna è veramente casta, è anche incorruttibile; crederò meno facilmente ai cedimenti morali di donne angeliche.”

Sully Prudhomme (1839–1907) poeta francese

Giovedì, 2 ottobre 1862, p. 51
Diario intimo

Lucetta Scaraffia photo

“La giustificazione scientifica di questa scelta risiede in una peculiare definizione del sistema nervoso, oggi rimessa in discussione da nuove ricerche, che mettono in dubbio proprio il fatto che la morte del cervello provochi la disintegrazione del corpo. Come dimostrò nel 1992 il caso clamoroso di una donna entrata in coma irreversibile e dichiarata cerebralmente morta prima di accorgersi che era incinta; si decise allora di farle continuare la gravidanza, e questa proseguì regolarmente fino a un aborto spontaneo. Questo caso e poi altri analoghi conclusi con la nascita del bambino hanno messo in questione l'idea che in questa condizione si tratti di corpi già morti, cadaveri da cui espiantare organi. Sembra, quindi, avere avuto ragione Jonas quando sospettava che la nuova definizione di morte, più che da un reale avanzamento scientifico, fosse stata motivata dall'interesse, cioè dalla necessità di organi da trapiantare.”

Lucetta Scaraffia (1948) storica e giornalista italiana

Origine: Nel 1968 il "rapporto di Harvard" ha cambiato la definizione di morte, basandosi non più sull'arresto cardiocircolatorio, ma sull'elettroencefalogramma piatto e quindi sulla morte cerebrale
Origine: Da «I segni della morte», l'Osservatore Romano, 3 settembre 2008; riportato su InternEtica.it http://www.internetica.it/morte-cerebrale.htm.
Origine: L'articolo pubblicato sullOsservatore Romano, avendo messo in dubbio il rapporto di Harvard, suscitò grande scalpore. Ignazio Marino, ad esempio, criticò il pezzo in un articolo di la Repubblica http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/03/un-atto-irresponsabile.html definendolo "un atto irresponsabile", mentre Sandro Magister in un articolo su Espresso.it http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/09/08/morte-cerebrale-interviene-roberto-de-mattei/ e Stefano Lorenzetto in un articolo su Il Giornale.it http://www.ilgiornale.it/news/quei-dubbi-sulla-morte-censurati-40-anni.html sostenerono la storica per aver portato all'attenzione pubblica il problema.

Corrado Guzzanti photo

“Una donna che si è fatta da sola, anche perché non s'è trovato 'no straccio d'omo che se la facesse.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

Personaggi originali, Vulvia

Corrado Guzzanti photo
Anacleto Verrecchia photo

“LA DONNA «Dio, se c'è, è sicuramente una donna.»”

Anacleto Verrecchia (1926–2012) filosofo italiano

Diario del Gran Paradiso

Anacleto Verrecchia photo

“Un uomo che ama | si mostra completamente nudo | la donna no | è dietro lo scudo.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

da Tra uomo e donna

Moacyr Scliar photo
Domenico Modugno photo

“Pi chi da ogni ricciu | ti caccia 'nu capricciu | la donna riccia nun la vogghiu, no!”

Domenico Modugno (1928–1994) cantautore, chitarrista e attore italiano

da La donna riccia, 1954

Ilaria D'Amico photo
Ilaria D'Amico photo
Coluccio Salutati photo
Bonaventura da Bagnoregio photo

“L'uomo, poiché è forte e presiede alla donna, rappresenta la parte più elevata della ragione, invece la donna quella inferiore. E ciò a motivo della virilità da un lato, e della debolezza e fragilità dall'altro.”

Bonaventura da Bagnoregio (1221–1274) cardinale, filosofo e teologo italiano

Origine: Da Comm. in sec. librum Sententiarum Pietri Lombardi, dist. XVI, art. 2, q. 2 e dist. XIX, a. 1, q. 1.

Enrique Jardiel Poncela photo

“Ciò che veramente desidera colui che chiede la mano di una donna, è il resto del corpo.”

Enrique Jardiel Poncela (1902–1952) scrittore, drammaturgo

da Máximas mínimas, 1937, ristampa 2002, ISBN 978-84-350-9152-7

Igiaba Scego photo
Takeshi Kitano photo

“Io sono sposato con figli, ma a un certo punto mi sono imbattuto in una donna che mi seguiva ovunque sostenendo davanti a tutti che lei era mia moglie. Mi telefonava negli studi televisivi, mi aspettava fuori, mi inseguiva, chiedendomi a che ora sarei tornato a casa per la cena. Non sapevo più che fare. Tanto più che mia moglie, quella vera, dopo un po' cominciò a sospettare qualcosa di torbido. E a scrivermi lettere come se fosse lei una mia ammiratrice…”

Takeshi Kitano (1947) regista, sceneggiatore e attore giapponese

da Kitano si celebra in stile felliniano «Ma non capisco il vostro regista» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2005/settembre/03/Kitano_celebra_stile_felliniano_non_co_9_050903032.shtml, Corriere della sera, 3 settembre 2005

Tiziano Scarpa photo

“Piacemi in Donna bellezza che dura, | E quella è da natura.”

Francesco da Barberino (1264–1348) notaio e poeta italiano

da Reggimento e costumi di donna

Pietro Metastasio photo

“Di crudeltà, non di fermezza ha vanto. | Chi può durar della sua donna al pianto.”

Pietro Metastasio (1698–1782) poeta italiano

da Epitalamio

Chuck Palahniuk photo
Guy de Maupassant photo

“Penetrando nel museo, la scorsi subito in fondo ad una sala, e bella proprio come l'avevo immaginata. Non ha la testa, le manca un braccio; mai tuttavia la forma umana mi è parsa più meravigliosa e più seducente. Non è la donna vista dal poeta, la donna idealizzata, la donna divina o maestosa, come la Venere di Milo, è la donna così com'è, così come la si ama, come la si desidera, come la si vuole stringere. È robusta, col petto colmo, l'anca possente e la gamba un po' forte, è una Venere carnale che si immagina coricata quando la si vede in piedi. Il braccio caduto nascondeva i seni; con la mano rimasta, solleva un drappeggio col quale copre, con gesto adorabile, i fascini più misteriosi. Tutto il corpo è fatto, concepito, inclinato per questo movimento, tutte le linee vi si concentrano, tutto il pensiero vi confluisce. Questo gesto semplice e naturale, pieno di pudore e di impudicizia, che nasconde e mostra, che vela e rivela, che attrae e che fugge, sembra definire tutto l'atteggiamento della donna sulla terra. Ed il marmo è vivo. Lo si vorrebbe palpeggiare, con la certezza che cederà sotto la mano, come la carne. Le reni soprattutto sono indicibilmente animate e belle. Si segue, in tutto il suo fascino, la linea morbida e grassa della schiena femminile che va dalla nuca ai talloni, e che, nel contorno delle spalle, nelle rotondità decrescenti delle cosce e nella leggera curva del polpaccio assottigliato fino alle caviglie, rivela tutte le modulazioni della grazia umana. Un'opera d'arte appare superiore soltanto se è, nello stesso tempo, il simbolo e l'esatta espressione di una realtà. La Venere di Siracusa è una donna, ed è anche il simbolo della carne. Dinnanzi al volto della Gioconda, ci si sente ossessionati da non so quale tentazione di amore snervante e mistico. Esistono anche donne viventi i cui occhi ci infondono quel sogno di tenerezza irrealizzabile e misteriosa. Si cerca in esse qualcos'altro dietro le apparenze, perché sembrano contenere ed esprimere un po' di quell'ideale inafferrabile. Noi lo inseguiamo senza mai raggiungerlo, dietro tutte le sorprese della bellezza che pare contenere un pensiero, nell'infinito dello sguardo il quale è semplicemente una sfumatura dell'iride, nel fascino del sorriso nato da una piega delle labbra e da un lampo di smalto, nella grazia del movimento fortuito e dell'armonia delle forme. Così i poeti, impotenti staccatori di stelle, sono sempre stati tormentati da una sete di amore mistico. L'esaltazione naturale di un animo poetico, esasperato dall'eccitazione artistica, spinge quegli esseri scelti a concepire una specie di amore nebuloso, perdutamente tenero, estatico, mai sazio, sensuale senza essere carnale, talmente delicato che un nonnulla lo fa svanire, irrealizzabile sovrumano. E questi poeti sono, forse, i soli uomini che non abbiano mai amato una donna, una vera donna in carne ossa, con le sue qualità di donna, i suoi difetti di donna, la sua mente di donna, ristretta ed affascinante, i suoi nervi di donna e la sua sconcertante femminilità. Qualsiasi creatura davanti a cui si esalta il loro sogno diventa il simbolo di un essere misterioso, ma fantastico: l'essere celebrato da quei cantori di illusioni. E la creatura vivente da loro adorata è qualcosa come la statua dipinta, immagine di un dio di fronte al quale il popolo cade in ginocchio. Ma dov'è questo dio? Qual è questo dio? In quale parte del cielo abita la sconosciuta che quei pazzi, dal primo sognatore fino all'ultimo, hanno tutti idolatrata? Non appena essi toccano una mano che risponde alla stretta, la loro anima vola via nell'invisibile sogno, lontano dalla realtà della carne. La donna che stringono, essi la trasformano, la completano, la sfigurano con la loro arte poetica. Non sono le sue labbra che baciano, bensì le labbra sognate. Non è in fondo agli occhi di lei, azzurri o neri, che si perde così il loro sguardo esaltato, è in qualcosa di sconosciuto e di inconoscibile. L'occhio della loro dea non è altro che un vetro attraverso cui essi cercano di vedere il paradiso dell'amore ideale. Se tuttavia alcune donne seducenti possono dare alle nostre anime una così rara illusione, altri non fanno che eccitare nelle nostre vene l'amore impetuoso che perpetua la razza. La Venere di Siracusa è la perfetta espressione della bellezza possente, sana e semplice. Questo busto stupendo, di marmo di Paros, è - dicono - La Venere Callipigia descritta da Ateneo e Lampridio, data da Eliogabalo ai siracusani. Non ha testa! E che importa? Il simbolo non è diventato più completo. È un corpo di donna che esprime tutta l'autentica poesia della carezza. Schopenhauer scrisse che la natura, volendo perpetuare la specie, ha fatto della riproduzione una trappola. La forma di marmo, vista a Siracusa, è proprio l'umana trappola intuita dall'artista antico, la donna che nasconde rivela l'incredibile mistero della vita. È una trappola? Che importa! Essa chiama la bocca, attira la mano, offre ai baci la tangibile realtà della carne stupenda, della carne soffice bianca, tonda e soda e deliziosa da stringere. È divina, non perché esprima un pensiero, bensì semplicemente perché è bella.”

Guy de Maupassant (1850–1893) scrittore e drammaturgo francese

Incipit di alcune opere, Viaggio in Sicilia

Alphonse Karr photo
John Steinbeck photo
Gianfranco Miglio photo
Henry Miller photo
Alphonse Karr photo
Rula Jebreal photo
William Faulkner photo
Alessandra Mussolini photo

“Si veste da donna e pensa di poter dire quello che vuole. Meglio fascista che frocio!”

Alessandra Mussolini (1962) politico italiano

da Porta a Porta, 9 marzo 2006; citata in Mussolini a Vladimir Luxuria "Meglio fascista che frocio" http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/politica/versoelezioni35/muslux/muslux.html, la Repubblica, 9 marzo 2006

Albert Einstein photo
Walt Whitman photo

“Uno scrittore perfetto potrebbe far sì che le parole cantino, ballino, bacino, portino bambini, piangano, sanguinino, s'infurino, pugnalino, rubino, cannoneggino, pilotino navi, saccheggino città, carichino di cavalleria o fanteria, o facciano qualunque cosa possano fare l'uomo o la donna o le forze della natura.”

Walt Whitman (1819–1892) poeta, scrittore e giornalista statunitense

Origine: Dall'articolo postumo An American Primer, The Atlantic Monthly, aprile 1904; citato nella prefazione «Chi fa tanto caso a un miracolo?». Come leggere la poesia di Walt Whitman di Antonio Spadaro, p. 17 in Walt Whitman, Canto una vita immensa, a cura di Antonio Spadaro, Ancora, Milano, 2009. ISBN 88-514-0632-4

“[Una fata colmerà d'oro i recipienti degli alpigiani, a condizione che neppure una goccia sia rovesciata a terra. Sul tavolo vengono allineate le scodelle. ] Una dopo l'altra la donna le riempie: l'oro liquido si travasa senza rumore dal secchio alle ciotole, spandendo nell'aria una luce intensissima.
Un giovanottone aitante, guardando le bianche mani affusolate della fanciulla sente la voglia di toccarle ma non osa perché non è solo. Che gli importa dell'oro? La ragazza gli piace e, superata l'emozione della sorpresa, la segue con gli occhi in ogni movimento, estasiato.
«Non avete altri recipienti?»-
Sì che ce ne sono. Ed ecco catini mastelli pentole e più versa oro, più il secchio si palesa inesauribile.
«Ora me ne vado» dice quando li ha colmati.
«Aspetta!» la invita il ragazzone. Non vuole che parta così, da sola, senza ascoltarlo. Desidera accompagnarla, almeno sino al lago.
La perfetta creatura dei monti muove un passo verso l'uscio.
«Aspetta!» ripete il giovanottone e nell'orgasmo, alzandosi, urta con il ginocchio contro la gamba della tavola.
Dalle scodelle l'oro liquido trabocca colando per terra. Con la rapidità del baleno la donna bianca scompare: sul desco grezzo di larice rimangono pentole catini e mastelli vuoti.”

Aurelio Garobbio (1905–1992) giornalista svizzero

da Il secchio inesauribile, p. 130-132; in Il meraviglioso, Leggende, fiabe e favole ticinesi, pp. 260-261
Leggende delle Alpi Lepontine e dei Grigioni

Guido Morselli photo

“Esser fedeli a una donna, significa esser fedeli a se stessi.”

Guido Morselli (1912–1973) scrittore italiano

13 maggio 1944
Diario

Walt Whitman photo
Joel Fuhrman photo
Ercole Patti photo
Nicholas Sparks photo
Mauro Leonardi photo
Alfonso X di Castiglia photo
Alphonse Karr photo

“Il più delle volte un'aria di dolcezza o fierezza in una donna, non significa che essa sia dolce o fiera: è semplicemente un modo d'esser bella.”

Alphonse Karr (1808–1890) giornalista e scrittore francese

Origine: Aforismi sulle donne, sull'uomo e sull'amore, p. 20

Carlo Mazzarella photo
Salvatore Fisichella photo

“[…] Adrienne von Speyr si presentò agli occhi di Balthasar come […] una donna che facilmente spingeva, per un suo carisma […], ad intravvedere le linee del paradosso e del dramma nascosto nel mistero dell'incarnazione di Dio.”

Salvatore Fisichella (1951) arcivescovo cattolico e teologo italiano

Origine: Da Hans Urs von Balthasar e Adrienne von Speyr. L'inseparabilità delle due opere, Communio, n. 172-173, luglio-ottobre 2000, p. 64 https://books.google.it/books?id=icFd87qsf1cC&pg=RA1-PA64

Eva Longoria photo
José Saramago photo

“L'estate è un corpo di donna che avanza come polena, fiamma che rompe le fiamme.”

José Saramago (1922–2010) scrittore, critico letterario e poeta portoghese

Di questo mondo e degli altri

PJ Harvey photo
Stefano Gabbana photo
Primo Levi photo
Lee Child photo
Rayden photo
Karel Čapek photo