Frasi su fretta
pagina 4

Lucio Dalla photo
Daniel Pennac photo

“Ci sono quelli che vengono schiantati dal dolore, quelli che diventano pensosi. Ci sono quelli che parlano del più e del meno sull'orlo della tomba, e continuano in macchina, del più e del meno, neanche del morto, di piccole cose domestiche; ci sono quelli che dopo si suicideranno e non glielo si vede in faccia, ci sono quelli che piangono molto e cicatrizzano in fretta, quelli che annegano nelle lacrime che versano, quelli che sono contenti, sbarazzati da qualcuno; ci sono quelli che non riescono più a vedere il morto, tentano, ma non ce la fanno, il morto ha portato con sé la propria immagine, ci sono quelli che vedono il morto ovunque, vorrebbero cancellarlo, vendono i suoi tre stracci, bruciano le sue foto, traslocano, cambiano continente, ci riprovano con un vivo, ma niente da fare, il morto è sempre lì, nel retrovisore; ci sono quelli che fanno il pic-nic al cimitero e quelli che lo evitano perché hanno una tomba scavata nella testa, ci sono quelli che non mangiano più, ci sono quelli che bevono, quelli che si domandano se il loro dolore è autentico o costruito; ci sono quelli che si ammazzano di lavoro e quelli che finalmente si prendono una vacanza, ci sono quelli che trovano la morte scandalosa e quelli che la trovano naturale con-l'età-per-cui, circostanze-che-fanno-sì-che; è la guerra, è la malattia, è la moto, la macchina, l'epoca, la vita; ci sono quelli che trovano che la morte sia la vita.”

La fata Carabina

Francesco De Gregori photo
Chris Van Allsburg photo

“Crescono più in fretta del bambù. Sta attento non ti mollan più!”

risultato di un lancio di dadi
Jumanji

Margaret Mazzantini photo
Rayden photo
Henning Mankell photo
Isabel Allende photo
Daniel Pennac photo
Amélie Nothomb photo

“Quello che valeva ai suoi tempi vale ancora e varrà sempre: in ogni tempo, il Bello è assai più redditizio del Bene.
- Rifletta. Il Bene non lascia alcuna traccia materiale, e dunque nessuna traccia, perché lei sa quanto valga la gratitudine degli uomini. Nulla si dimentica in fretta quanto il Bene. C'è di peggio: nulla passa tanto inosservato quanto il Bene, perché il vero Bene non pronuncia mai il suo nome e, se lo pronuncia, cessa di essere Bene per diventare propaganda. Il Bello invece può durare per sempre: in sè è la sua stessa traccia. Si parla di lui e di coloro che lo hanno servito. Il che dimostra che il Bello e il Bene sono retti da leggi opposte: più si parla del Bello, più diventa bello; più si parla del Bene, meno esso lo è. Insomma, un individuo responsabile che si voti alla causa del Bene fa un cattivo investimento.
-Del Male, però, se ne parla!
-Ah, certo: il Male è ancora più redditizio del Bello. Quelli che hanno puntato sul Male hanno fatto l' investimento migliore. I nomi dei benefattori del suo tempo sono stati dimenticati da un pezzo; quelli di Stalin o di Mussolini ci suonano ancora familiari.
-Già. Lei è di origine svedese. Se fosse stato di origine ebraica, forse il genocidio nazista le sarebbe sembrato una sfida più interessante.
- Non ne sarei così sicuro. I popoli ci tengono ai loro antenati martiri. E' la sola aristocrazia che non viene mai contestata.
- Sia gentile, parliamo d'altro. La mia capacità di cinismo ha fatto il pieno.”

Péplum

Umberto Eco photo

“Sono entrato nella vita sapendo che la legge è di uscirne. Come aveva detto Saint-Savin, si impersona la propria parte, chi più a lungo, chi più in fretta, e si esce di scena. Me ne sono visti molti passar davanti, altri mi vedranno passare, e daranno lo stesso spettacolo ai loro successori. D'altra parte, per quanto tempo non sono stato, e per quanto non sarò più! Occupo uno spazio ben piccolo nell'abisso degli anni. Questo piccolo intervallo non riesce a distinguermi dal niente in cui dovrò andare. Non sono venuto al mondo che per far numero. La mia parte è stata così piccola che, anche se fossi rimasto dietro alle quinte, tutti avrebbero detto lo stesso che la commedia era perfetta. E' come in una tempesta: gli uni annegano subito, altri si spezzano contro uno scoglio, altri rimangono su un legno abbandonato, ma non per molto anch'essi. La vita si spegne da sola, come una candela che ha consumato la sua materia. E ci si dovrebbe essere abituati, perché come una candela abbiamo cominciato a disperdere atomi sin dal primo momento che ci siamo accesi. Non è una gran sapienza sapere queste cose, d'accordo. Dovremmo saperle dal momento che siamo nati. Ma di solito riflettiamo sempre e soltanto sulla morte degli altri. EH sì, tutti abbiamo abbastanza forza per sopportare i mali altrui. Poi viene il momento che si pensa alla morte quando il male è nostro, e allora ci si accorge che né il sole né la morte si possono guardare fissi. A meno che non si abbiano avuti dei buoni maestri.”

The Island of the Day Before

Nick Hornby photo
Ann Brashares photo
Christopher Morley photo

“Sa lei perché la gente ora legge più libri di quanto non abbia mai fatto prima? Perché la terrificante catastrofe della guerra le ha fatto comprendere di aver la mente ammalata. Il mondo soffriva di ogni sorta di febbri celebrali, e dolori, e disordini, e non lo sapeva. Ora le nostre angosce mentali sono anche troppo manifeste. Leggiamo tutti avidamente, in fretta, cercando di scoprire, passato il disturbo, che cosa c'era che non andava nella nostra mente.”

The Haunted Bookshop
Variante: Sa lei perché la gente ora legge più libri di quanto non abbia mai fatto? Perché la terrificante catastrofe della guerra le ha fatto comprendere di aver la mente ammalata. Il mondo soffriva di ogni sorta di febbri celebrali, e dolori, e disordini, e non lo sapeva. Ora le nostre angosce mentali sono anche troppo manifeste. Leggiamo tutti avidamente, in fretta, cercando di scoprire, passato il disturbo, che cosa c'era che non andava nella nostra mente.

Carlos Ruiz Zafón photo
Italo Calvino photo
Evangeline Walton photo
Irène Némirovsky photo
Stephen King photo
Stephen King photo
William Shakespeare photo

“BENVOLIO - Tuo padre, sì… Ma quale interna pena fa tanto lunghe
l’ore di Romeo?
ROMEO - La pena di non posseder per sé la cosa che gliele farebbe brevi.
==========

È la crudele legge dell’amore. Già le pene del mio pesano troppo
sul mio cuore, e tu vuoi ch’esso trabocchi coll’aggiungervi il peso
delle tue: giacché quest’affettuosa tua premura altro non fa che
aggiunger nuova ambascia a quella che m’opprime, ch’è già troppa.
L’amore è vaporosa nebbiolina formata dai sospiri; se si dissolve,
è fuoco che sfavilla scintillando negli occhi degli amanti; s’è
ostacolato, è un mare alimentato dalle lacrime degli stessi amanti.
Che altro è più? Una follia segreta, un’acritudine che mozza il
fiato, una dolcezza che ti tira su.
==========
Oh, ch’ella insegna perfino alle torce come splendere di più viva
luce! Par che sul buio volto della notte ella brilli come una gemma
rara pendente dall’orecchio d’una Etiope. Bellezza troppo ricca per
usarne, troppo cara e preziosa per la terra! Ella spicca fra queste
sue compagne come spicca una nivea colomba in mezzo ad uno stormo
di cornacchie. Finito questo ballo, osserverò dove s’andrà a posare
e, toccando la sua, farò beata questa mia rozza mano… Ha mai amato
il mio cuore finora?… Se dice sì, occhi miei, sbugiardatelo,
perch’io non ho mai visto vera beltà prima di questa notte.
==========

Codesti subitanei piacimenti hanno altrettanta subitanea fine, e
come fuoco o polvere da sparo s’estinguono nel lor trionfo stesso,
si consumano al loro primo bacio. Miele più dolce si fa più
stucchevole proprio per l’eccessiva sua dolcezza, e toglie la sua
voglia al primo assaggio. Perciò sii moderato nell’amare. L’amor
che vuol durare fa così. Chi ha fretta arriva sempre troppo tardi,
come chi s’incammina troppo adagio.”

Romeo and Juliet

Jane Austen photo
Stefano Benni photo
Jean Jacques Rousseau photo

“Di solito si ottiene con tutta sicurezza e assai presto ciò che non si ha fretta di ottenere.”

Jean Jacques Rousseau (1712–1778) filosofo, scrittore e musicista svizzero di lingua francese

Emile or On Education

Umberto Eco photo
Jerome Klapka Jerome photo

“Un altro oggetto col quale si riesce ottimamente a procurarsi delle emozioni in Germania è la comune carrozzella per bambini. A quel che si può fare o non si può fare con un Kinderwagen, come lo chiamano laggiù, sono dedicate pagine e pagine nei codici tedeschi; dopo aver letto quelle pagine, si deve concludere che l'uomo capace di spingere una carrozzella per bambini in una città tedesca, senza infrangere la legge, sarebbe tagliato per la carriera diplomatica. Non si può andare a passo di lumaca con una carrozzella per bambini. Né si può andare troppo in fretta. Non si deve intralciare il cammino dei passanti con la carrozzella, e se qualcuno si trova sulla sua strada, è la carrozzella che deve togliersi di mezzo. Se ci si vuol fermare bisogna andare nel luogo appositamente designato, dove le carrozzelle si possono fermare, e quando si arriva là, ci si deve fermare. Non si può attraversare la strada con una carrozzella; se voi e il bambino abitate dall'altra parte della strada, peggio per voi. Non dovete lasciare la vostra carrozzella da nessuna parte, e soltanto in certi luoghi ve la potete portare dietro. Direi che, in Germania, chi porta in giro una carrozzella per bambini, si può procurare in mezz'ora tante grane, da averne abbastanza per un mese. Qualunque giovane inglese desideroso di attaccar lite con la polizia, otterebbe magnificamente lo scopo andando in Germania e portando con sé una carrozzella per bambini.”

Origine: Tre uomini a zonzo, pp. 162-163

Joachim Fest photo
Guido Rossi photo
Franco Battiato photo
Markus Zusak photo
Haruki Murakami photo
Emily Dickinson photo
Emily Dickinson photo

“L'Estate è più corta di qualsiasi cosa – | la Vita è più corta dell'Estate – | settant'anni si spendono in fretta | come un singolo Dollaro.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

J1506 – F1483, vv. 1-4
Lettere
Origine: In Tutte le poesie. J1501 – 1550 http://www.emilydickinson.it/j1501-1550.html, EmilyDickinson, traduzione di G. Ierolli.

Juan Cuadrado photo

“[Sull'esperienza nell'Udinese] Conservo un bel ricordo di quegli anni. È stata la squadra con cui ho fatto il salto dalla Colombia all'Europa. L'adattamento, specie alla parte tattica, non è stato semplice, ho giocato poco e non sono cresciuto in fretta, ma è stata una bella esperienza, da cui ho comunque imparato molto.”

Juan Cuadrado (1988) calciatore colombiano

Origine: Da un'intervista a Sky Sport; citato in Cuadrado: «Fame e grinta, così si vince» http://www.juventus.com/it/news/news/2017/cuadrado---fame-e-grinta-cos-si-vince.php, Juventus.com, 2 marzo 2017.

Dante Alighieri photo
John Wesley photo

“Non ho tempo per avere fretta.”

John Wesley (1703–1791) teologo inglese

Origine: Citato in Gianluca Gambirasio, Mille aforismi e citazioni ad uso aziendale e non solo, Olympos, 2009, § 646 http://books.google.it/books?id=Bzrg4bmGxIQC&pg=PA66. ISBN 978-88-904685-0-6

Isa Barzizza photo

“Un pellegrinaggio nelle chiese ruandesi non manca di emozioni. Crea un profondo malessere. Se aggiungi le migliaia di croci appuntate sulle colline, e le fosse comuni, hai l'impressione di essere capitato in un cimitero sterminato, dove per i becchini, senz'altro un po' pigri, viste tutte quelle ossa ancora in mostra, c'è un lavoro di anni. Per i giudici e gli storici c'è invece un lavoro di decenni. Forse più. Ci vorrà del tempo prima di far giustizia, anche perché esiste una Norimberga africana, ma spesso i giudici non hanno neppure i soldi per pagare la bolletta del telefono, che gli viene puntualmente tagliato. La giustizia internazionale non ha fretta di conoscere la verità. Ci vorrà ancora più tempo per scrivere la vera storia di questa parte dell'Africa. Larga parte della classe dirigente è stata creata dall'educazione coloniale. Disprezza la cultura africana ed è imbevuta di quella occidentale. Quest'ultima è adeguata all'economia, alla tecnica, a tutto ciò che regola il mondo moderno, ma non alla società africana. Gran parte dell'élite africana è dunque alienata.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Un pellegrinaggio nelle chiese ruandesi non manca di emozioni. Crea un profondo malessere. Se aggiungi le migliaia di croci appuntate sulle colline, e le fosse comuni, hai l' impressione di essere capitato in un cimitero sterminato, dove per i becchini, senz' altro un po' pigri, viste tutte quelle ossa ancora in mostra, c' è un lavoro di anni. Per i giudici e gli storici c' è invece un lavoro di decenni. Forse più. Ci vorrà del tempo prima di far giustizia, anche perché esiste una Norimberga africana, ma spesso i giudici non hanno neppure i soldi per pagare la bolletta del telefono, che gli viene puntualmente tagliato. La giustizia internazionale non ha fretta di conoscere la verità. Ci vorrà ancora più tempo per scrivere la vera storia di questa parte dell' Africa. Larga parte della classe dirigente è stata creata dall'educazione coloniale. Disprezza la cultura africana ed è imbevuta di quella occidentale. Quest' ultima è adeguata all' economia, alla tecnica, a tutto ciò che regola il mondo moderno, ma non alla società africana. Gran parte dell' élite africana è dunque alienata.

“L'alcol è un veleno che uccide lentamente. Gli alcolizzati lo sanno, ma non hanno fretta. Chi ha fretta prende la droga.”

Manlio Cecovini (1914–2010) politico e saggista italiano

1980, p. 33
Dizionarietto di filosofia quotidiana

“Può darsi che i successori, racimolati di gran fretta dall'esercito per evitare un pericoloso vuoto di potere, siano in realtà dei pretoriani, pronti a difendere nei limiti del possibile gli interessi dell'esule. Ma resta il fatto che il Maghreb ha perduto un dittatore e che gli occidentali (Stati Uniti, Francia, Italia) hanno un alleato "laico" in meno nel mondo musulmano.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Il dittatore laico. Da idolo del ceto medio a tiranno http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/01/15/il-dittatore-laico-da-idolo-del.html?ref=search, la Repubblica, 15 gennaio 2011.

“L'Iran imperiale disponeva di enormi risorse finanziarie che consentivano grandi innovazioni, in tutti i campi. Teheran era la meta obbligata di legioni di uomini d'affari occidentali, incolonnati come questuanti davanti ai ministeri, ansiosi di proporre prodotti e progetti. Non mi passò neppure per la testa l'idea che quel successo potesse condurre a un disastro. A ritorcesi contro lo scià fu l'eccessiva modernizzazione, compresa quella culturale. La precipitosa industrializzazione, pagata con i proventi petroliferi, non dette i frutti sperati. L'Iran non era competitivo sul piano internazionale e all'interno i consumi non erano sufficienti per mantenere le attività appena create. Si accentuò il declino dell'agricoltura, ferita da una riforma che, per volontà dello scià, aveva trasformato mezzadri e fittavoli in tanti proprietari troppo piccoli per sopravvivere. Così il distacco tra le città, gonfiate da popolazioni inurbate in gran fretta, e la società rurale era aumentato, ed era cresciuto in modo vertiginoso quello tra le classi beneficiate dalla pioggia petrolifera e quelle escluse, abbandonate a se stesse. Le campagne in favore dell'emancipazione femminile e dell'alfabetizzazione fecero emergere strati sociali subito assetati di libertà adeguate al loro nuovo status. Ma un apparato poliziesco severo, e spesso spietato, reprimeva quegli slanci suscitati dalle riforme. La monarchia non fu capace di gestire la modernizzazione (l'occidentalizzazione) che essa stessa aveva voluto. Non fu capace di rinunciare a un rigido autoritarismo che comprimeva la società civile in espansione.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Sulle strade di Teheran con la furia di un popolo http://download.repubblica.it/pdf/diario/31012004.pdf, la Repubblica, 31 gennaio 2004.

Giovanni Morassutti photo

“Si assomigliano tutti questi umani… Sempre presi dalla fretta di arrivare in nessun posto.”

Giovanni Morassutti (1980) Italian actor, director and cultural entrepreneur

dal film Ventisette, interpretando il personaggio di Marco

George R. R. Martin photo

“Un uomo può anche preferire il gusto del membro virile, ma dopo qualche boccale di birra cambierà idea abbastanza in fretta.”

George R. R. Martin (1948) autore di fantascienza statunitense

Cersei Lannister
2016, p. 68
Il Dominio della Regina

Juan Rulfo photo
Howard Phillips Lovecraft photo

“Sei solo un’altra scatola, | ma non ho fretta | e non mi va di entrare.”

Filippo Gatti (1970) cantautore, musicista e produttore discografico italiano

da Solo gli stupidi si muovono veloci, n.3
Tutto sta per cambiare

Fiorella Mannoia photo
Alan Dean Foster photo