Frasi su lavoro
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“[Rispondendo alle critiche di non essere uno chef "stellato" come gli altri due giudici di MasterChef Italia] Tra ristoranti, aziende vinicole in Friuli e Toscana, negozi e uffici, do lavoro a tremila dipendenti, servo una media di quattro milioni di pasti l'anno e ho un'esperienza di ristorazione ormai ventennale. Lei cosa pensa? Posso giudicare il lavoro di persone che "vorrebbero" fare gli chef?”

Joe Bastianich (1968) imprenditore e personaggio televisivo statunitense

Origine: Dall'intervista di Luca Dondoni, Bastianich: sono io la cucina moderna in tv http://www.lastampa.it/2011/11/22/spettacoli/bastianich-sono-iola-cucina-moderna-in-tv-VeeaM2wVZiKJDUPVBVOpiJ/pagina.html, Lastampa.it, 22 novembre 2011.

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“Deve l'Accademia alla signora Margherita Traube Mengarini alcune interessanti ricerche sui gas contenuti nella vescica natatoria dei pesci. La esistenza e la origine di questi gas era già nota nel secolo scorso, ma successivamente non piccolo numero di fisiologi si occupò della quistione, la quale poteva dirsi pochi anni sono, cioè nel 1870, giunta, dopo le esperienze di Moreau, a quanto ne scrive Paul Bert nelle sue lezioni sulla respirazione Il se fait donc dans la vessie natatorie une véritable sécrétion d'oxigène aux dépens du sang. […] L'autrice dimostra, già dal principio del suo lavoro, la sua estesa coltura riferendo brevemente le esperienze e le opinioni di oltre quaranta naturalisti i quali si occuparono dell'argomento; e condotta dall'accurato esame, passa a stabilire quali altra desiderata sperimentali potessero occorrere per risolvere il problema postosi da Moreau: d'onde provenga l'aria della vescica natatoria. Le nuove esperienze, che non mi è possibile di qui descrivere, sono condotte con molta sagacia e conoscenza del metodo; esse non confermano che in parte i risultati di Moreau o per dir meglio, ne limitano il campo, aggiungendo nuovi fatti, i quali secondo il procedimento scientifico moderno, portano luce sopra altri aspetti della quistione.”

Francesco Brioschi (1824–1897) matematico, politico e rettore italiano

Origine: Citato in Ariane Dröscher, Traube Mengarini Margarethe (Margherita) http://scienzaa2voci.unibo.it/biografie/66-traube-mengarini-margarethe-margherita, da Scienza a due voci, Università degli Studi di Bologna.

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“L'economia è estremamente utile come forma di lavoro per gli economisti.”

John Kenneth Galbraith (1908–2006) economista, funzionario e diplomatico canadese

Origine: Citato in Focus n. 104, p. 188.

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“Si dice che le lingue dei Nani non la smettono più quando si mettono a parlare del loro lavoro.”

Glóin a Frodo
Il Signore degli Anelli, Proverbi e modi di dire delle varie razze della Terra di Mezzo

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“È il lavoro mai incominciato che impieghi più tempo a finire.”

Samvise, riportando un detto del Gaffiere
Il Signore degli Anelli, Proverbi e modi di dire delle varie razze della Terra di Mezzo

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“Il destino comune a tutti i fondatori di sette o di scuole filosofiche non ha risparmiato il grande Tolstoj.
I suoi discepoli appartengono a tre categorie: gli uni si occupano del loro perfezionamento morale interiore e hanno l'aria di disprezzare ogni attività politica.
Sono questi gli adoratori della lettera della legge.
Gli altri abbandonano i sentieri battuti della vita, la loro posizione privilegiata, rinunciano alla loro fortuna, scendono in basso nella piramide sociale e guadagnano la vita col lavoro fisico. Sono i volontari del fronte del lavoro del genere umano.
Infine gli ultimi, senza abbandonare le loro conoscenze speciali, mettono proprio queste al servizio delle masse popolari. Sono essi i servitori del popolo.
Gli adepti della prima categoria "i puri masticatori della lettera", sono rari nell'ambiente del Maestro. Oltre al perfezionamento personale e interiore, quasi tutti si incaricano di copiare, pubblicare e far leggere gli scritti proibiti. È questa un'attività utile per gli altri.
La seconda categoria ha prodotto molte felici e potenti comunità agricole, coltivatori eccellenti e illuminati in Russia, in America e altrove.
La terza infine dà ai popoli dei servitori e degli amici capacissimi, di una completa devozione e di un assoluto disinteresse.
Tale era il dottor Duscian Makovitzkij, amava i poveri e li curava con devozione, senza posa e quasi sempre gratuitamente.”

Victor Lebrun (1882–1979) scrittore e attivista francese

Origine: Devoto a Tolstoj, pp. 56-57

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“La Finlandia è un paese non solo tradizionalmente molto amico dell'Italia. Un paese che ha un ruolo sempre maggiore nella costruzione europea e che indica per molti aspetti la strada ad altri paesi europei. Forte di una competitività molto notevole e per certi aspetti il lavoro di riforme strutturali che l'Italia sta conducendo in questi mesi si ispira anche che ciò che la Finlandia ha saputo fare nel corso degli anni.”

Mario Monti (1943) politico, economista e accademico italiano

Origine: Trascrizione delle dichiarazioni alla stampa del Presidente Monti e del Primo Ministro della Repubblica di Finlandia, Jyrki Katainen http://www.governo.it/Presidente/Interventi/dettaglio.asp?d=67675, 17 aprile 2012

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“[Sulle dimissioni di Terzi dalla carica di Ministro degli affari esteri] Sono rimasto stupefatto per ciò che il Ministro ha fatto e per ciò che il Ministro non ha fatto in connessione con le sue dimissioni. Ciò che ha fatto è aver reso note qui le sue dimissioni, senza alcuna informazione preventiva né al Capo dello Stato né al Presidente del Consiglio, ma soprattutto ciò che non ha fatto. Abbiamo tutti esperienza di funzionamento degli organi decisionali, di organi collegiali e sappiamo tutti che possono esistere all'inizio divergenze di punti di vista. Sappiamo tutti che è natura della collegialità pervenire a decisioni condivise. Sappiamo anche tutti che può essere al limite utilizzato lo strumento per indurre altri partecipanti alla decisione, o in questo caso il Presidente del Consiglio, a modificare la loro posizione; può anche essere utilizzato un preannuncio di dimissioni a meno che qualche cosa cambi. Signori, niente di questo è avvenuto, né alle riunioni del CISR, né alla riunione che si è svolta nel mio ufficio a Palazzo Chigi ieri mattina dalle 11 alle 13, alla presenza del Ministro della difesa, del Ministro degli affari esteri e in collegamento frequente, telefonico e via internet, con il Ministro della giustizia e con altri collaboratori. Abbiamo messo a punto il testo che i due Ministri, a nome del Governo, avrebbero presentato, e in particolare il Ministro degli affari esteri, qui ieri pomeriggio, come poi è avvenuto, e niente mi è stato detto dal Ministro degli affari esteri circa un suo dissenso e men che meno circa una sua intenzione di dimettersi. Questo lo dico perché, sulla base di questi fatti oggettivi, ho ragione di ritenere che l'obiettivo non fosse quello di modificare una decisione, alla quale il Ministro aveva consapevolmente partecipato con il suo lavoro, ma fosse quello più esterno di conseguire altri risultati che magari nei prossimi tempi diventeranno più evidenti.”

Mario Monti (1943) politico, economista e accademico italiano

Origine: Camera di deputati della Repubblica Italiana – XVII Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea – Seduta n. 5 di mercoledì 27 marzo 2013 http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed0005/stenografico.pdf – Informativa urgente del Presidente del Consiglio dei ministri sulle dimissioni del Ministro degli affari esteri preannunziate nel corso della informativa sulla vicenda dei militari italiani sottoposti a procedimento giudiziario in India. Roma, Camera dei Deputati, 27 marzo 2013.

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“Avevo lasciato questo pianeta, abbandonando i poveri terrestri alle loro occupazioni tanto molteplici quanto inutili; finalmente vivevo nello splendore scintillante delle stelle, che mi apparivano grandi come milioni di soli! In altre occasioni non ero riuscito ad ottenere quel tipo di illuminazione per le scene delle mie opere: nel grande teatro dell'Opéra i fondali troppo spesso rimangono in ombra. Ormai non dovevo più rispondere alle lettere, avevo detto addio alle prime rappresentazioni, alle discussioni letterarie e a tutto ciò che vi si mescolava.
Niente giornali, niente cene, niente notti agitate!
Ah! se avessi potuto consigliare ai miei amici di raggiungermi dove mi trovavo. Non avrei esitato a chiamarli a me. Ma l'avrebbero fatto?
Prima di ritirarmi in questo soggiorno lontano avevo scritto le mie ultime volontà (un marito infelice avrebbe approfittato di questa occasione testamentaria per scrivere con voluttà «Le Mie Prime Volontà»). Avevo soprattutto espresso il desiderio di essere inumato a Egreville, vicino alla dimora familiare nella quale avevo vissuto per tanto tempo. Oh! Il buon cimitero! In aperta campagna: in un silenzio che si conviene a coloro che vi abitano.
Avevo evitato che si evitasse di appendere alla mia porta quelle tende nere, fatte apposta per i clienti. Desideravo che una vettura anonima mi facesse lasciare Parigi. Il viaggio, secondo le mie volontà, aveva avuto luogo alle otto di mattina. Un paio di giornali della sera ritennero di dover informare i loro lettori della mia morte.
Alcuni amici – ne avevo ancora la sera prima – andarono ad informarsi dal mio portinaio se la notizia era vera, e lui rispose: «Ahimè! Monsieur è partito senza lasciare indirizzo.» E la sua risposta era vera, perché non sapeva dove mi portasse quella macchina.
All'ora di pranzo, alcuni conoscenti mi fecero l'onore di condolersi; nel pomeriggio si parlò dell'avvenimento addirittura nei teatri, qua e là:
«– Adesso che è morto non lo eseguiranno più così spesso, vero?
«– Sapete che ha lasciato un'opera inedita? Ma non smetterà mai di togliere il lavoro alla gente?
«– Io, parola mia, gli volevo bene! Nelle sue opere avevo sempre dei grossi successi!
Ed era una bella voce di donna a dire quest'ultima frase.
Dal mio editore, piangevano: mi volevano tanto bene!
A casa mia, Rue de Vaugirard, mia moglie e mia figlia, i miei nipoti i miei bisnipoti erano riuniti: e nei singhiozzi quasi provavano una consolazione.
La mia famiglia doveva arrivare a Egreville la sera stessa del mio seppellimento.
E la mia anima (l'anima sopravvive al corpo) sentiva venire tutti questi rumori dalla città che avevo abbandonata. Man mano che la macchina me ne allontanava, le parole, i rumori, si confondevano, e io sapevo, visto che mi ero fatto costruire da parecchio tempo la tomba, che la fatal pietra, una volta sigillata, sarebbe diventata nel giro di poche ore la porta dell'oblio.”

Jules Massenet (1842–1912) compositore francese

da Epilogo in cielo, l'Echo de Paris, 11 luglio 1912; citato nell'epilogo a Don Quichotte, prefazione di Piero Faggioni, Stagione Lirica 1985-86, E. A. Teatro San Carlo, Napoli 1985, p. 84

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“Perché non ti trovi un lavoro? Almeno se ne va 'sta puzza.”

Antonio Rezza (1965) attore, regista e scrittore italiano

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Citazioni tratte dalle opere cinematografiche, De civitate rei (1994)

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“È un ottimo lavoro e potrà senza dubbio servire come un'eccellente biografia dell'artista.”

Benedict Read
Citazioni sul libro Rodin: a biography

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“Cosa è questo primo lavoro? Una commedia, il Candelaio. Bruno vi sfoga le sue qualità poetiche e letterarie. La scena è in Napoli, la materia è il mondo plebeo e volgare, il concetto è l'eterna lotta degli sciocchi e de' furbi, lo spirito è il più profondo disprezzo e fastidio della società, la forma è cinica. È il fondo della commedia italiana dal Boccaccio all'Aretino, salvo che gli altri vi si spassano, massime l'Aretino, ed egli se ne stacca e rimane al di sopra. Chiamasi accademico di nulla accademia, detto il Fastidito. Nel tempo classico delle accademie il suo titolo di gloria è di non essere accademico. Quel fastidito ti dà la chiave del suo spirito. La società non gl'ispira più collera; ne ha fastidio, si sente fuori e sopra di essa. […] Ci è un libro pubblicato a Parigi nel 1582, col titolo: De umbris idearum, e lo raccomando a' filosofi, perché ivi è il primo germe di quel mondo nuovo, che fermentava nel suo cervello. Ivi tra quelle bizzarrie mnemoniche è sviluppato questo concetto capitalissimo, che le serie del mondo intellettuale corrispondono alle serie del mondo naturale, perché uno è il principio dello spirito e della natura, uno è il pensiero e l'essere. Perciò pensare è figurare al di dentro quello che la natura rappresenta al di fuori, copiare in sé la scrittura della natura. Pensare è vedere, ed il suo organo è l'occhio interiore, negato agl'inetti. Ond'è che la logica non è un argomentare, ma un contemplare, una intuizione intellettuale non delle idee, che sono in Dio, sostanza fuori della cognizione, ma delle ombre o riflessi delle idee ne' sensi e nella ragione.”

cap. XVIII
Storia della letteratura italiana

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“[Su Roger Federer] Ci ho giocato contro nel 2005 forse la prima volta in Australia, fu una buona partita ma lui semplicemente andò su un altro pianeta. Faceva tutto alla perfezione. Abbiamo sempre saputo che avesse quel tipo di gioco completo, ma il duro lavoro, la concentrazione e la voglia di vincere hanno reso possibile il suo dominio”

Tommy Haas (1978) tennista tedesco

tra il 2004 e il 2006
Origine: Dall'intervista al Masters 1000 di Miami; traduzione di Giulia Vai http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/03/30/866639-haas.shtml, Ubitennis.com, 30 marzo 2013.

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“Sotto il nome di specialisti, l'attuale organizzazione del lavoro ha prodotto una enorme quantità di «generici», con i quali ci urtiamo ogni giorno.”

Pietro Citati (1930) scrittore e critico letterario italiano

da Un uomo preciso, ne I frantumi del mondo, Rizzoli, Milano, 1978

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“La natura… tutta natura…: la natura e i miei genitori, che mi hanno dato queste capacità. Quello che posso aggiungere io è che alla fine il lavoro paga.”

Javier Zanetti (1973) calciatore argentino

Origine: Citato in Aspettando Prima Serata: Zanetti, natura e genitori http://www.inter.it/aas/news/reader?N=59593&L=it, Inter.it, 28 settembre 2012.

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“Dopo che hai smesso di giocare, per i primi tre mesi regna il caos. Fai quello che vuoi e non devi alzarti per andare a lavoro. Arrivati al quarto mese non sai più come impiegare il tempo libero: se non hai un carattere forte rischi di entrare in depressione.”

Gastón Gaudio (1978) tennista argentino

Origine: Citato in Massimiliano di Russo, Gaston Gaudio tra passato e futuro http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2011/09/27/589660-gaston_gaudio_passato_futuro.shtml, Ubitennis.com, 27 settembre 2011

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“Quando non lavoro vado a casa, bevo una birra, faccio il bucato. Se avessi voluto la fama sarei andato al Grande Fratello.”

Sam Worthington (1976) attore australiano

citato in The Daily Telegraph, 11 dicembre 2009

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