Frasi su nord-est
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“La Sicilia contiene le memorie dei romani, dei musulmani, dei cristiani e degli ebrei. La Sicilia è vicina anche geograficamente al nord Africa. La Sicilia può essere la Bruxelles del Mediterraneo.”

Abraham Yehoshua (1936) scrittore e drammaturgo israeliano

Origine: Citato in Andrea Scutellà, Abraham Yehoshua: "La Sicilia deve diventare la capitale del Mediterraneo" http://mattinopadova.gelocal.it/italia-mondo/2015/04/20/news/abraham-yehoshua-la-sicilia-deve-diventare-la-capitale-del-mediterraneo-1.11272410?id=2.4123&fsp=2.4112, MattinoPadova.it, 20 aprile 2015.

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“Solo al Nord fate il benvenuto e l’addio nella stessa sera… Per risparmiare!”

Alessandro Siani (1975) comico, attore e cabarettista italiano

Film Benvenuti al Nord

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“Più di 40 anni fa, il bombardamento della Cambogia di Nixon e Kissinger provocò un mare di sofferenze da cui quel Paese non si è mai più ripreso. Lo stesso si può dire per il crimine di Blair e Bush in Iraq, e dei crimini della Nato e della “coalizione” in Libia e Siria. Con un tempismo impeccabile, è appena uscito l’ultimo tomo auto-celebrativo di Henry Kissinger dal titolo satirico di “Ordine Mondiale”. In una servile recensione, Kissinger è descritto come la “figura-chiave nel modellare un ordine mondiale che è rimasto stabile per un quarto di secolo”. Andatelo a dire alla gente in Cambogia, Vietnam, Laos, Cile, Timor Est e a tutte le altre vittime della sua “consumata abilità diplomatica”. Solo quando “noi” riconosceremo i criminali di guerra in mezzo a noi e smetteremo di negare noi stessi la verità, il sangue comincerà ad asciugare.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Più di 40 anni fa, il bombardamento della Cambogia di Nixon e Kissinger provocò un mare di sofferenze da cui quel Paese non si è mai più ripreso. Lo stesso si può dire per il crimine di Blair e Bush in Iraq, e dei crimini della Nato e della “coalizione” in Libia e Siria. Con un tempismo impeccabile, è appena uscito l’ultimo tomo auto-celebrativo di Henry Kissinger dal titolo satirico di “Ordine Mondiale”. In una servile recensione, Kissinger è descritto come la “figura-chiave nel modellare un ordine mondiale che è rimasto stabile per un quarto di secolo”. Andatelo a dire alla gente in Cambogia, Vietnam, Laos, Cile, Timor Est e a tutte le altre vittime della sua “astuzia diplomatica”. Solo quando “noi” riconosceremo i criminali di guerra in mezzo a noi e smetteremo di negare noi stessi la verità, il sangue comincerà ad asciugare.

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“Magia est pars practica scientiae naturalis.”

Giovanni Pico della Mirandola (1463–1494) umanista e filosofo italiano

Conclusiones magicae
Origine: Yates p.97

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“Io resto convinto che Roma sia la più avanzata capitale del Nord Africa. Milano una delle capitali più avanzate dell'Europa.”

Giovanni Fava (1968) politico italiano

Origine: Citato in Riccardo Ferrazza, Chi è Gianni Fava, l'ultimo dei bossiani che sfida Salvini http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-05-08/gianni-fava-l-ultimo-bossiani-192359.shtml?uuid=AERuGPIB&refresh_ce=1, IlSole24Ore.com, 9 maggio 2017.

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“L'asiatico dell'Est è molto più pulito dell'europeo; dagli indiani e dai malesi noi abbiamo appreso tutta la nostra moderna pulizia europea.”

Hermann Hesse (1877–1962) scrittore, poeta e aforista tedesco

Origine: Aforismi, p. 82

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“L'Occidente è di Dio! | E l'Oriente è di Dio. | Le regioni di Nord e Mezzogiorno | posano in pace dentro le sue mani.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
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“La frase più castigata che io abbia mai udito: "dans le véritable amour c'est l'ame, qui enveloppe le corps".”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

142; Rimini, 1996

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“È dal Nord che oggi ci viene la luce.”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…
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“Non si può servire insieme bellezza e potere: «Le pouvoir est essentiellement stupide.»”

Cyril Connolly (1903–1974) critico letterario e scrittore britannico

La tomba inquieta

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“Fratelli e sorelle,» cominciò e, veloce come un lampo, si lanciò in un aspro attacco al governo di Dublino, spiegando come lo amareggiasse che la legge sul controllo delle assunzioni in Irlanda del Nord non avesse tagliato fuori un vasto numero di feniani. «Tra noi c'è la feccia di Dublino,» disse, e io applaudii insieme agli altri. «Se ne dovranno andare.»

«Ascoltate, ascoltate,» feci eco insieme alle masse.
Alla fine, con la schiuma alla bocca e con grande professionalità, rivelò l'asse cospiratorio tra il Cremlino e il Vaticano.
«Li ho entusiasmati, non credi?» disse quandò tornò al suo posto.
«Senza dubbio, signore,» risposi.
Pensai che stesse per svenire. «Cristo, di dove sei?»
«Di Dublino, signore.»
«Ah, ovvio, sei uno dei fratelli di Dublino.»
«Sono un fratello di tutta l'umanità,» dissi.
«Intendi dire che sei un orangista?»
«No,» replicai, «sono un ex soldato dell'IRA.»
«E sei anche cattolico?» mormorò la parola come se non fosse in grado di pronunciarla.
«Un gran numero di persone a Dublino ha dei seri dubbi su cosa sia io in realtà, signore, ma dal suo punto di vista sono un cattolico, come anche mio padre e mia madre. Tutti nella mia famiglia lo sono sempre stati, ma non dirò che sono bravi cattolici. L'unica cosa certa, in ogni modo, è che nessuno di loro è mai stato protestante. E oltre a ciò, glielo dico con assoluta certezza: alle prossime elezioni lei verrà eletto, ne stia certo. Non vedo come la gente del Nord potrà mai acquisire più buon senso di quella del Sud, e qui sono riuniti già abbastanza coglioni per riuscire a eleggerla.»

Alzò il braccio come per interrompermi ma io non avevo ancora finito. «Ho notato che non ha fatto cenno alla disoccupazione del Nord,» e lo guardai dritto negli occhi, forte com'ero del coraggio vichingo, o gaelico, conferitomi dalla fiaschetta di whiskey che tenevo in tasca.
Il reverendo sembrò lievemente sorpreso ma non arrabbiato; per me, in quel momento, non faceva alcuna differenza. «La parte che preferisco nei discorsi degli orangisti e dei ministri di fede protestante estremisti, è la denuncia dell'asse cospiratorio tra il Vaticano e il Cremlino. Le dirò di più,» continuai. «Se le capitasse di visitare il mondo, perché esiste un mondo al di fuori dell'Irlanda del Nord e del Sud, e stesse su un palco a tenere un comizio a Parigi, Londra, Roma, New York o in qualche altra grande capitale, tutti i presenti morirebbero dal ridere. Credo che il suo sia un angolo di visuale strabiliante. Il nativo Irlandese protestante è l'unica persona sulla faccia della terra tanto perspicace da riuscire a scorgere la minaccia congiunta di Stalin e papa Pio XII.”

Brendan Behan (1923–1964) drammaturgo e scrittore irlandese

Confessioni di un ribelle irlandese

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“[Sulla divisione dell'orazione] Ora, per darvene una giusta idea, io mi fermerò alle parole del mio testo, la cui esposizione letterale svilupperà tosto il mio disegno. Vedetene l'ordine e la divisione. Ecce merces vestra copiosa est in coelis. Questa ricompensa che Dio prepara a' suoi eletti, è una ricompensa sicura: Ecce, vedetela, è un Dio che ve la promette; e se la volete di buona fede, ella è vostra: Ecce merces vestra. È una ricompensa abbondante, che non avrà altra che la magnificenza d'un Dio, e che metterà ella sola il colmo a tutte le vostre brame: Ecce merces vestra copiosa. Finalmente è una ricompensa eterna che voi non perderete mai, perché vi attende nel cielo dove non è cangiamento o vicenda: Ecce merces vestra copiosa est in coelis. […] La ricompensa degli eletti di Dio è una ricompensa sicura; mentre quelle del mondo sono fallibili ed incerte: sarà il primo punto. La ricompensa degli eletti di Dio è una ricompensa abbondante; mentre quelle del mondo sono vuote e difettose: sarà il secondo punto. La ricompensa degli eletti di Dio è una ricompensa eterna; mentre quelle del mondo sono fragili e passeggere: sarà l'ultimo punto.
Forse mi direte essere alquanto lunga una tal divisione, e che sarebbesi potuta spedire con tre voci, dicendo che la mercede de' giusti è mercede sicura, piena, eterna.”

Louis Bourdaloue (1632–1704) gesuita e predicatore francese

Guglielmo Audisio, in Lezioni di eloquenza sacra, Giacinto Marietti, Torino 1870
Gaudete et exultate: ecce enim merces vestra copiosa est in coelis, Citazioni sul testo

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“L'operare e il soffrire da forte è degno di un romano.”
Et facere et pati fortia Romanum est.

Tito Lívio (-59–17 a.C.) storico romano

Caio Muzio Scevola: II, 12

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“Dimostra di essere solidissimo quel governo in cui tutti obbediscono con grande soddisfazione personale.”
Id firmissimum longe imperium est quo oboedientes gaudent.

Tito Lívio (-59–17 a.C.) storico romano

Lucio Furio Camillo: VIII, 13

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“È proprio quando la fortuna si trova al suo apice che bisogna fidarsene meno!”
Maximae cuique fortunae minime credendum est.

Tito Lívio (-59–17 a.C.) storico romano

Annibale: XXX, 30

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“Sono conosciuto come la Sabina dell'America del Nord, ed è il massimo onore per me.”

Michael Moore (1954) regista statunitense

Origine: Citato in Moore: "Mi conoscono come la Sabina Guzzanti del Nordamerica" http://www.corriere.it/ultima_ora/agrnews.jsp?id=%7BAC7DD897-C3D6-48AB-BC98-5221E55F29B4%7D, Corriere.it, 24 agosto 2007. [collegamento interrotto]

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“È buona cosa apprendere la cautela dalle sventure altrui.”
Bonum est fugienda aspicere in alieno malo.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

È bene vedere nell'altrui sfortuna le cose che sono da evitare!
Sententiae

“Una buona reputazione ha più valore del denaro.”
Bona opinio hominum tutior pecunia est.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

La stima degli uomini è più sicura del denaro!
Sententiae

“Un compagno facondo ti serve in viaggio quasi di vettura.”
Comes facundus in via pro vehiculo est.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Un compagno di viaggio, buon conversatore, equivale ad un mezzo di trasporto!
Sententiae

“Corre meno pericoli colui che, anche se è al sicuro, sta in guardia.”
Caret periclo, qui etiam cum est tutus cavet.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Evita ogni pericolo chi è guardingo pur sentendosi sicuro!
Sententiae

“L'oggi è maestro del domani.”
Discipulus est prioris posterior dies.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Il giorno seguente è lo scolaro del precedente.
Il giorno che segue ricorda la lezione del giorno che lo ha preceduto!
Il domani è lo scolaro di oggi.
Sententiae

“Censurare chi ha bisogno di aiuto equivale a condannarlo!”
Damnare est obiurgare, cum auxilio est opus.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Far rimproveri a chi chiede aiuto, significa respingerlo.
Sententiae

“Occorre preparare per tempo la guerra per vincere più velocemente!”
Diu adparandum est bellum, ut vincas celerius.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Se vuoi vincere rapidamente, preparati a lungo alla guerra.
Sententiae

“Decidere le cose utili con calma rende il risultato sicuro!”
Deliberare utilia mora tutissima est.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Nel deliberare le cose utili è cosa sicura lasciarsi tempo.
Sententiae

“Spesso si discute ma solamente una volta sola si decide!”
Deliberandum est saepe, statuendum est semel.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Si deve riflettere bene su ciò che va deciso definitivamente.
Sententiae

“Il miglior momento per morire è quando la vita ci sorride!”
Dum est vita grata, mortis condicio optima est.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Meglio morire quando la vita è gradita.
Sententiae

“Si dovrebbe chiamare perdita quanto si guadagna in modo disonesto!”
Damnum appellandum est cum mala fama lucrum.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

È un danno ciò che si acquista a scapito del proprio buon nome.
Sententiae

“Il valore dei soldati è posto nella capacità del comandante!”
Ducis in consilio posita est virtus militum.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Dalla capacità del comandante deriva il coraggio dei soldati.
Sententiae

“La sofferenza della mente è peggiore di quella del corpo.”
Dolor animi [multo] gravior est quam corporis.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Le sofferenze dell'animo sono più profonde di quelle del corpo!
Il dolore dell'anima è molto peggiore del dolore del corpo.
Sententiae

“È difficile metter d'accordo il dolore con la pazienza!”
Difficile est dolori convenire cum patientia.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Dolore e pazienza difficilmente vanno assieme.
Sententiae

“Per chi ha un desiderio impellente anche l'essere solleciti sembra ritardo.”
Etiam celeritas in desiderio mora est.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Per chi desidera anche la prontezza vien tardi.
Sententiae

“Liberarsi dei desideri smodati equivale a conquistare un regno.”
Effugere cupiditatem regnum est vincere.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Chi resiste alla cupidigia conquista un regno.
Sententiae

“Chi vive in esilio senza casa è come un morto senza tomba!”
Exulanti ubi nusquam domus est, sine sepulcro est mortuus.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

L'esule che non trova casa in alcun posto è come un morto senza tomba.
Sententiae

“Quant'è brutto invecchiare con paura.”
Eheu quam miserum est, fieri metuendo senem.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Ahi, che tristezza l'invecchiare nella paura.
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“È giusto anche verso il nemico chi agisce seconda la sua buona fede.”
Etiam hosti est aequus, qui habet in consilio fidem.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Chi segue la buona fede è giusto anche con il nemico.
Sententiae

“Un buon modo di presentarsi è una silenziosa raccomandazione.”
Formonsa facies muta commendatio est.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Un bell'aspetto si raccomanda senza bisogno di parole.
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“È difficile rimettere insieme ciò che la fortuna ha spezzato.”
Fortuna unde aliquid fregit, cassum est.

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Quando il destino ci colpisce è difficile rimediare.
Sententiae

“È frode accettare ciò che non si può pagare.”
Fraus est accipere, quod non possis reddere.

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È una frode accettare ciò che non puoi restituire!
È una truffa prendere ciò che non potrai restituire.
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“La felicità del malvagio e l'infelicità dei migliori.”
Felix inprobitas optimorum est calamitas.

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La felicità del malvagio è sciagura per gli onesti.
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“La fortuna non si accontenta di venir meno una sola volta.”
Fortuna obesse nulli contenta est semel.

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La sorte non si accontenta mai di una sola disgrazia.
Sententiae

“Il fulmine è colà dove l'ira abita con il potere.”
Fulmen est, ubi cum potestate habitat iracundia.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

È come un fulmine quando il potere si unisce all'iracondia.
Sententiae

“Governare la natura della donna significa dare l'addio al riposo.”
Feminae naturam regere desperare est otium.

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Non avrà più pace che pretende di governare le donne.
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“La fortuna è come il vetro, così come può splendere, così può frangersi.”
Fortuna vitrea est; tum cum splendit, frangitur.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

La fortuna è di vetro: più splende più è fragile.
La fortuna è come un vetro: nel momento di massimo splendore si spezza.
La fortuna è come il vetro: quando più brilla tanto più è fragile.
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“Frugalità è un eufemismo per definire la miseria.”
Frugalitas miseria est rumoris boni.

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Frugalità è un eufemismo per miseria.
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“La collera più grande è quella di un uomo giusto.”
Gravissima est probi hominis iracundia.

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Terribile è l'ira dell'uomo onesto.
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“È un grave dolore dell'animo quello di chi si pente dopo il fatto.”
Gravis animi poena est, quem post facti paenitet.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

È anch'essa un grave pena pentirsi dopo il fatto.
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“Il male più grande è quello che si nasconde alla vista.”
Gravius malum omne est, quod sub aspectu latet.

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Più grave quel male che si maschera ai nostri occhi.
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“È ben più pericoloso il nemico che si nasconde nel nostro cuore.”
Gravior est inimicus, qui latet in pectore.

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Il nemico peggiore è quello che si nasconde nel tuo cuore.
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“La sottomissione alla consuetudine è cosa gravissima.”
Gravissimum est imperium consuetudinis.

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Grandissima è la forza dell'usanza.
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“Una grave accusa anche se fatta con leggerezza, nuoce.”
Grave crimen, etiam leviter cum est dictum, nocet.

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Un'accusa grave nuoce anche se è fatta per scherzo.
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“Aimè che tristezza essere offeso da colui del quale non puoi lamentarti.”
Heu quam miserum est ab eo laedi, de quo non possis queri!

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Oh che malora essere offeso da chi non puoi accusare.
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“Aimè quanto è triste il dolore che nel tormento on ha voce!”
Heu dolor quam miser est, qui in tormento vocem non habet!

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Oh quanto è disgraziato chi deve soffrire senza poter parlare!
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“Aimè, che tristezza imparare a servire là dove hai imparato a comandare!”
Heu quam miserum est discere servire, ubi sis doctus dominari!

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Oh quanto è duro dover imparare a servire quando si è imparato a comandare!
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“È preferibile sopportare un erede che cercarlo!”
Heredem ferre utilius est quam quaerere.

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È meglio sopportare un erede che già si ha, piuttosto che cercarne uno nuovo.
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“La bontà è la miglior forma di lotta!”
Humanitatis optima est certatio.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

La cosa più bella e gareggiare in umanità.
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“Aimè, il rimorso e una pesante schiavitù!”
Heu conscientia animi gravis est servitus!

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Quale grave schiavitù dell'animo è il senso di colpa!
Sententiae

“Il rimedio per i torti è di dimenticarli.”
Iniuriarum remedium est oblivio.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Unico rimedio alle offese è dimenticare!
La dimenticanza è il rimedio alle offese.
Sententiae

“Verso nessuno l'avaro è buono, meno ancora verso se stesso!”
In nullo avarus bonus est, in se pessimus.

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L'avaro non è buono per nessuno; ancor meno per sé stesso.
Sententiae

“L'avidità, per chi vive in mezzo alle ricchezze, è una povertà organizzata!”
Instructa inopia est in divitiis cupiditas.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

L'avidità del ricco è una povertà organizzata.
Sententiae

“Nella miseria la vita stessa è una offesa!”
In miseria etiam vita contumelia est.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

In miseria è uno scherno anche la vita.
Sententiae

“È sbagliata la fretta nel giudicare!”
In iudicando criminosa est celeritas.

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Nel giudicare la fretta è colpevole.
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“Per quanto il nemico sia umile è della persona intelligente temere!”
Inimicum quamvis humilem docti est metuere.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

È cosa saggia temere anche il nemico debole.
Sententiae

“Nel cattivo anche lo stesso riso è un'offesa!”
In calamitoso risus etiam iniuria est.

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Per chi è pieno di disgrazie il riso è già una offesa.
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“È umano perdonare se quello acui si perdona è pentito!”
Ignoscere hominum est, ubi pudet cui ignoscitur.

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L'uomo è incline a perdonare chi si vergogna della sua colpa.
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“Nelle situazioni difficili l'audacia è tutto!”
In rebus dubiis plurimi est audacia.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Nelle circostanze critiche l'audacia è tutto.
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