Frasi su problematica

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema problematica, essere, vita, mondo.

Frasi su problematica

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“L'ateismo, per me, non è un risultato, e tanto meno un avvenimento – come tale non lo conosco: io lo intendo per istinto. Sono troppo curioso, troppo problematico, troppo tracotante, perché possa piacermi una risposta grossolana. Dio è una risposta grossolana, un'indelicatezza verso noi pensatori – in fondo è solo un grossolano divieto che ci vien fatto: non dovete pensare!”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

Perché sono così accorto, 1
Variante: L'ateismo, per me, non è un risultato, e tanto meno un avvenimento - come tale non lo conosco: io lo intendo per istinto. Sono troppo curioso, troppo problematico, troppo tracotante, perché possa piacermi una risposta grossolana. Dio è una risposta grossolana, un'indelicatezza verso noi pensatori - in fondo è solo un grossolano divieto che ci viene fatto: non dovete pensare!

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“La forma plastica non rappresenta la figura, ma la sublima, ne trasforma l'essenza, […] la cala e la isola nello spazio reale e, isolandola, la idealizza […]: forma-oggetto che risolve in sé ogni relazione spaziale, si racchiude in un involucro impenetrabile, si pone come presenza altamente problematica dell'ideale nel reale, dell'assoluto nel relativo. […].”

Antonio Canova (1757–1822) scultore e pittore italiano

Origine: Da Conghiettura sopra l'aggruppamento de' Colossi di Monte Cavallo, 1802; citato in Piero Adorno, L'arte italiana, [Le sue radici medio-orientali e greco-romane, Il suo sviluppo nella cultura europea], volume III, tomo I, Dall'Illuminismo alle correnti artistiche europee dell'Ottocento, Casa Editrice G. D'Anna, Messina-Firenze, 1998, p. 191.

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“L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada.”

Franz Kafka (1883–1924) scrittore e aforista boemo di lingua tedesca

Colloqui con Kafka

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“Federico scrisse lAntimachiavelli, ma non si trattava di ipocrisia, era semplicemente letteratura. Amava l'umanesimo, la ragione, la secca chiarezza — un amore problematico, derivato dagli elementi demoniaci e utilitari riuniti in lui. Così amava Voltaire, il figlio dello spirito, il padre dell'illuminismo e di ogni cultura antieroica. Baciava la mano magra che scriveva: «Odio tutti gli eroi», ed egli stesso faceva dell'ironia sulla guerra dei sette anni con le parole «debolezze eroiche». Metteva però anche nero su bianco: se avesse voluto punire una provincia, l'avrebbe fatta governare da letterati; il suo illuminismo era così superficiale, che se ne sentiva immune. Quando poi vuole chiarire il vero motivo che lo ha indotto a scambiare la dolce quiete di una vita dedita alla letteratura con i tremendi sforzi ed i sanguinosi orrori della guerra, parla in generale di un «segreto istinto». Ciò che egli definisce in questo modo era più forte della letteratura: diresse le sue azioni e decise della sua vita; ed è un concetto tipicamente tedesco che questo istinto segreto, questo elemento demoniaco fosse in lui sovrumano: era la forza del destino, lo spirito della Storia.
In fondo era una vittima. Egli pensava ad ogni modo di essersi sacrificato: nella giovinezza per il padre e nella maturità per lo Stato. Ma sbagliava se pensava che sarebbe stato libero di agire diversamente. Era una vittima. Doveva agire ingiustamente e vivere contrariamente al pensiero; non gli fu concesso di essere un filosofo, ma dovette fare il re, perché un grande popolo compisse la sua missione nel mondo.”

Thomas Mann (1875–1955) scrittore e saggista tedesco

Origine: Federico e la grande coalizione, pp. 77 sg.

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“Sicuramente non si tratta del caso peggiore che ho dovuto affrontare. La squadra più problematica fu quella del dopo-Mundial, quando si aggiunsero Platini e Boniek, ritornò Bettega ed utilizzammo sin dall'inizio Paolo Rossi. Allora bisognava far quadrare equilibri tattici e valori tecnici a dispetto dei singoli. Questa volta invece ci sono tanti giovani con i quali sarà più semplice lavorare, visto che hanno ancora molto da imparare.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Giancarlo Emanuel, 'Cambiamo modulo, Serena giocherà al posto di Bettega' http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/07/24/cambiamo-modulo-serena-giochera-nel-ruolo-di.html, la Repubblica, 24 luglio 1985.

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“Secondo me Coutinho è al livello di Neymar, solo che l'asso del Santos è più pubblicizzato. Ma il valore è assolutamente lo stesso, e se Neymar viene accostato alle grandissime d'Europa non vedo perché Coutinho non possa arrivare in un top club senza problematiche. Non mi meraviglierei se arrivassero Barça, Real…”

Toni Lima (1970) calciatore andorrano

Origine: Citato in Lima, osservatore Inter: "Cou come Neymar, vale Barça e Real. Chissà..." http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=73370, Fcinternews.it, 29 febbraio 2012.

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“In effetti, una volta impostata bene la problematica è fatale che la risposta approssimata od esatta finisca con l'essere trovata.”

Carlo M. Cipolla (1922–2000) storico italiano

cap. 29: p. 245
Storia economica dell'Europa pre-industriale

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“[Canaletto] Insieme alle prospettive per impianti diagonali o a cannocchiale, queste tutte [composizioni che sono impostate e condotte secondo grandi e semplici compassi con vertice laterale, e prospettive proiettate verso l'avanti o verso il fondo] sono però soluzioni più o meno personalizzate di un fondo storico, sia italiano e veneto (vedutismo), che olandese. Né deve meravigliare in alcun modo la presenza di una problematica formale così rigorosa e ricca di flessioni e d'invenzioni, perché lo sviluppo delle tematiche prospettiche di fondazione ed elaborazione rinascimentale si avvera con grande estensione teorica e artistica nella pittura olandese secentesca di paesaggio, di edifici e d'interni, con modalità assai differenti dal paesaggio eroico e storico di eredità compositiva cinquecentesca e veneta, qual è elaborato specialmente da Annibale Carracci e dal Poussin. Senza considerare questa linea di cultura sulla quale si pone Canaletto, si intende meno bene o si rischia di non intendere un valore essenziale della sua arte, assai più profonda e diramata di quel che non lo mostri l'abituale considerazione dell'artista come petit-maître. Chi, avvertito, riguardi così le opere, dovrà accertarsi che l'analisi di questo aspetto, del resto così evidentemente accusato, dell'arte canalettiana dimostra la marcata consapevolezza dell'artista circa la manovra della composizione: perciò è necessario isolare e meditare anche le altre modalità di composizione, che realizzano diverse esigenze estetiche, ed unendosi alla complessità e mutevolezza delle precedenti, finiscono per dare di Canaletto un'immagine meno quieta e serena e contemplativa di quel che si dica, anzi molto più intensamente drammatica proprio in confronto alla relativa parcità dei temi e delle vedute. Ci sono, insomma, più crisi e dibattiti fantastici nel Canaletto di quanto normalmente non si veda.”

Carlo Ludovico Ragghianti (1910–1987) politico italiano

da Procedimento di Canaletto, in SeleArte, 1959
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

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“Il lavoro "critico" della ragione è spesso un lavoro lento, difficile, problematico.”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 1, Perché proprio Kant? Ovvero: il fascino discreto della ragione pura, p. 26

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“Vedete, colleghi, per un uomo, con tutta l'apertura mentale di questo mondo, non è semplice comprendere il fenomeno della violenza sulle donne, perché, banalmente, fin da piccoli, non siamo abituati a scontrarci con questa problematica e, di conseguenza, non la facciamo nostra. Mi sono chiesto, allora, cosa generi la violenza e che ruolo abbia la donna in questi fenomeni, e a poco a poco mi sono fatto un'idea. La violenza non è contro la donna. Lo so che vi sembrerà assurdo, ma lasciatemi proseguire. Io credo che la violenza sia sempre orientata al diverso. L'uomo, l'infame, che picchia, abusa o, addirittura, uccide una donna, sta in realtà provando a sottomettere un diverso, percepito come tale in termini sia fisici sia ideologici, e lo fa usando ciò che intrinsecamente l'ha sempre contraddistinto, ovvero il predominio fisico. La donna di contro, come spesso avviene, tende ad accettare il suo ruolo di controparte debole del maschio, che la porterà, infine, a soccombere.”

Manlio Di Stefano (1981) politico italiano

Origine: Citato in XVII Legislatura – Camera dei deputati – Assemblea – Seduta n. 23 di giovedì 27 maggio 2013 – Resoconto stenografico dell'Assemblea – Discussione del testo unificato delle proposte di legge Mogherini ed altri; Spadoni ed altri; Migliore ed altri, Bergamini ed altri, Giorgia Meloni ed altri: Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta ad Istanbul l'11 maggio 2011 (A.C. 118-878-881-940-968-A) http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?idLegislatura=17&sezione=assemblea&tipoDoc=alfabetico_stenografico&idSeduta=0023. Roma, 27 maggio 2013.

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“Avendo parlato di intellettuali e di realismo, sarà bene precisare ancora un punto. Si è accennato al fatto che le simpatie di alcuni intellettuali pel comunismo hanno un certo carattere paradossale, in quanto il comunismo disprezza il tipo dell'intellettuale come tale, tipo che per esso appartiene, essenzialmente al mondo dell'odiata borghesia. Ora, un atteggiamento del genere può venire condiviso anche da chi appartenga al fronte opposto al comunismo, dato quel che nel mondo contemporaneo esse significano, ci si può opporre ad ogni sopravalutazione della cultura e dell'intellettualità. L'avere per esse quasi un culto, il definire con esse uno strato superiore, quasi una aristocrazia – l' "aristocrazia del pensiero" che sarebbe quella vera, legittimamente soppiantante le forze precedenti di élite e di nobiltà – è un pregiudizio caratteristico dell'epoca borghese nei suoi settori umanistico-liberali. La verità è invece che siffatta cultura e intellettualità non sono che dei prodotti di dissociazione e di neutralizzazione rispetto ad una totalità. Pel fatto che ciò è stato avvertito, l'antintelletualismo ha avuto una parte di rilievo negli ultimi tempi, al titolo di una reazione quasi biologica la quale purtuttavia troppo spesso ha seguito direzioni sbagliate o, per lo meno, problematiche. Non ci soffermeremo però su quest'ultimo punto. Ne abbiamo già trattato in altra sede, parlando dell'equivoco dell'antirazionalismo. Qui vi è solo da mettere in rilievo che esiste un terzo possibile termine di riferimento di là sia da intellettualismo che da antintellettualismo, per un superamento della "cultura" d'intonazione borghese. Tale è la visione del mondo – in tedesco Weltanschauung. La visione del mondo non si basa sui libri, ma su una forma interiore e su una sensibilità aventi un carattere non acquisito ma innato.”

Julius Evola (1898–1974) filosofo, pittore e poeta italiano

Intellettualismo e Weltanschauung

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“Sono contento per Enrico Letta. Spero che il neo presidente del Consiglio dia impulso all'economia perché ne abbiamo un enorme bisogno e le emergenze da affrontare sono sopportate da cifre che fanno impressione. Continuare così, con la disoccupazione giovanile al 35 per cento, significa non avere più speranze. Certamente Letta affronterà le problematiche con rigore.”

Romano Prodi (1939) politico e economista italiano

Origine: Dichiarazione rilasciata a Radio 24; citato in Prodi a Radio 24: "Sono contento per Letta" http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/focus-economia/2013-04-24/prodi-radio-sono-contento-194318.php, Ilsole24ore.com, 24 aprile 2013.

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“Umanesimo Spirituale è una grande introduzione alla spiritualità e alle problematiche religiose e umanistiche del nostro tempo. … Questo testo non è invecchiato e tocca ancora i principali problemi della fede, della Chiesa, dell'unità dei cristiani, della vita umana.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Senza data
Origine: Dall'introduzione di Atenagora con Olivier Clément, Umanesimo spirituale. Dialoghi tra Oriente e Occidente, a cura di Andrea Riccardi; citato in Umanesimo Spirituale - Dialoghi tra Oriente e Occidente http://www.riccardiandrea.it/2013_02_01_archive.html, Riccardiandrea.it, 6 febbraio 2013.

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“[Su Batman] È un vigilante che opera al di là della legge per realizzare qualcosa di positivo, ma spinto da desideri negativi infrange la legge e rischia di distruggere la società. Penso che sia una figura di supereroe complessa e molto problematica ed è per questo che è così interessante trattarlo.”

Christopher Nolan (1970) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico britannico

Origine: Da Parla Christopher Nolan - intervista al regista del Cavaliere Oscuro http://www.comingsoon.it/News_Articoli/Interviste/Page/?Key=300, Coming Soon.it, 23 luglio 2008.

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“Gozzano con la sua ironia sensibilissima individua un momento di crisi e letterariamente la risolve in una dimensione lirica problematica.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Da I sigari di Brissago: L'antipersonaggio della maschera letteraria, Bietti, Milano, 1972, p.113.

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“Uomo di certezze, Papini non si è fatto catturare dalle mode. Non ha navigato nella ambiguità dei compromessi. Le tensioni dialettiche e le ricerche problematiche non hanno mai inquinato il suo possesso della sua verità.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Da Dialogo sui protagonisti del secolo, con Fausto Gianfranceschi, Lucarini, Roma, 1989, p. 98

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“I rapporti sociali tra i sessi sono per le donne confusi ed estremamente problematici, se non invalidanti.”

Adrienne Rich (1929–2012) poetessa e saggista statunitense

Origine: Citato in AA.VV., Il libro del femminismo, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 195. ISBN 9788858022900

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