Frasi su repubblica
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“[A Lavoisier] La repubblica non ha bisogno di dotti.”

Jean-Baptiste Coffinhal (1762–1794)

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 540, § 1614

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“Quel che fonda una repubblica è la totale distruzione di tutto quel che ad essa si oppose.”

Louis Antoine de Saint-Just (1767–1794) rivoluzionario e politico francese

Origine: 13 marzo 1794; citato in Rudé.

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“La Juve è una donna, un'amante che torna all'innamorato dopo l'adulterio di una sconfitta.”

Jean Cau (1925–1993) scrittore e giornalista francese

Origine: Citato in Il tempo della Juve. Un secolo di ricordi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/10/25/il-tempo-della-juve-un-secolo-di.html, Repubblica.it, 25 ottobre 1997.

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“[Nel contesto della presentazione di Ken Park alla 59ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. ] Il mio desiderio è di essere contemporaneo, aderente al nostro presente, realista. E i ragazzi di oggi sono circondati dalla pornografia, fin da piccoli possono vedere e sapere tutto.”

Larry Clark (1943) fotografo e regista cinematografico statunitense

citato in Larry Clark scandalizza di nuovo "Ho voluto un film senza timori" http://www.repubblica.it/online/venezia2002/kenpark/kenpark/kenpark.html?ref=search, Claudia Morgoglione, la Repubblica, 4 settembre 2002

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“È proprio della natura di una repubblica avere un piccolo territorio; altrimenti essa non può sussistere.”

libro VII, cap. XVI
Variante: È proprio della natura di una repubblica di avere soltanto un piccolo territorio: senza di ciò essa non può mantenersi.

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“La cosa ironica è che uso i soldi che ho avuto da mio padre per comprare oggetti di mio padre.”

Julian Lennon (1963) cantautore e musicista inglese

citato in Julian Lennon: "Torno alla musica" la difficile eredità del primo figlio http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/11/16/news/julian_lennon_dopo_13_anni_torno_alla_musica_la_difficile_eredit_del_primo_figlio_di_john-25001489/, la Repubblica, 16 novembre 2011

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“Queste sono piccole cose, ma è proprio non disprezzando queste piccolezze che i nostri antenati hanno reso così grande la Repubblica.”

Appio Claudio Crasso Inregillense: VI, 41; 1997
Parva sunt haec; sed parva ista non contemnendo maiores vestri maximam hanc rem fecerunt.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Di Pietro è stato il padre di Berlusconi, lo ha generato uccidendo una parte della Repubblica.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Da programmi televisivi, Il senso della vita (2006)

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“Con Berlusconi è stato subito colpo di fulmine: La prima volta che ci siamo incontrati ci siamo trovati d'accordo su tutto, e devo ammettere che a Sgarbi non capita spesso.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

dall'intervista di Silvia Fumarola, "Sgarbi e capricci" per il professore http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/07/08/sgarbi-capricci-per-il-professore.html, la Repubblica, 8 luglio 1989, p. 29
Da interviste

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“Quando Berlusconi mi faceva lavorare nelle sue televisioni guadagnavo due miliardi di lire l'anno, che peraltro spendevo tutti in opere d'arte. Ho sempre trasformato il denaro in spirito. E non venderei neanche un francobollo. Ma ora che in televisione non vado più, guadagno molto meno, per cui sono regolarmente in rosso.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Citazioni di altro tipo
Origine: Citato in Armando Besio, Sgarbi vende i suoi tesori "I miei conti sono in rosso" http://milano.repubblica.it/dettaglio/Sgarbi-vende-i-suoi-tesori-I-miei-conti-sono-in-rosso/1425738, Repubblica.it, 6 febbraio 2008.

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“Ho sempre detto che i figli appartengono alle madri… se nasce da una distrazione non è detto che poi uno debba prendersene la responsabilità.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Citazioni di altro tipo
Origine: Citato in Concetto Vecchio, Ritagli http://vecchio.blogautore.repubblica.it/2011/04/15/sgarbi-e-le-minorenni/?ref=HREC1-8, Repubblica.it, 15 aprile 2011.

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“La società ha bisogno di libertà: quando un programma ha un padrone, l'utilizzatore perde la libertà di controllare parte della sua vita.”

Richard Stallman (1953) informatico e attivista statunitense, fondatore del progetto GNU

dall'intervista di Eugenio Occorso, Stallman: "Libero software in libera società", la Repubblica, 21 giugno 2004

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“Un'inchiesta giornalistica è la paziente fatica di portare alla luce i fatti, di mostrarli nella loro forza incoercibile e nella loro durezza. Il buon giornalismo sa che i fatti non sono mai al sicuro nelle mani del potere e se ne fa custode nell'interesse dell'opinione pubblica e anche nell'interesse della politica perché senza fatti la politica annienta se stessa.”

Giuseppe D'Avanzo (1953–2011) giornalista, scrittore e rugbista a 15 italiano

da Il giornalismo della maldicenza http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/10/il-giornalismo-della-maldicenza.html, la Repubblica, 10 luglio 2006, p. 30

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“Come tutti i bolognesi, mi affido anch'io alla protezione della Madonna di San Luca, confidando nel suo aiuto per svolgere con serena imparzialità e rigore il mio mandato.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

Origine: Dal discorso di inizio mandato; citato in La Madonna in Aula, la Repubblica, 1º giugno 2001.

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“Per Antonio Di Pietro ci vuole un ruolo di primo piano nell'alleanza di centro-destra, la sua collocazione più naturale. Dovrebbe essere uno dei leader della coalizione.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

Origine: 14 aprile 1995; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Piercasinando http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/14fe/14fe.html, Repubblica.it, 14 febbraio 2006.

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“[Telefonata a Marcello Dell'Utri, condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa] I sensi più profondi di stima e amicizia.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

citato in Casini, stima e amicizia a Dell'Utri Ma è polemica sulla telefonata, la Repubblica, 1 dicembre 2004

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“Io non ho niente da nascondere. Sì, sono stato in un prato sui colli bolognesi, una sera i miei amici fumavano uno spinello, m'hanno detto ne vuoi? No, Giovanardi non c'era… Era una sera d'estate dopo il liceo classico. Che volete che vi dica…. l'ho fatto.”

Pier Ferdinando Casini (1955) politico italiano

Origine: Dall'intervista di Paolo Garimberti, Massimo Giannini e Luigi Contu, "Basta attacchi ai giudici così si aiuta il centrosinistra" http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/060203/9ttl2.tif, la Repubblica, 3 febbraio 2006, p. 13.

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“Il governo della Repubblica può essere superbo dell'esercito che ha preparato.”

Joseph Joffre (1852–1931) generale francese

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 670

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“Noi facciamo i cantanti per i quattrini, perché la gloria l'attacchiamo al tram.”

Giuseppe Di Stefano (1921–2008) tenore italiano

citato da Pier Maria Paoletti, Il tenore monello Di Stefano dalla Scala con simpatia, intervista a la Repubblica, 6 aprile 1994

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“[A proposito dell'Abbé Pierre] Tutta la Francia è profondamente commossa. Abbiamo perso un'immensa figura, una coscienza, un uomo che impersonificava la bontà.”

Jacques Chirac (1932–2019) politico francese

citato in Francia, è morto l'Abbé Pierre, difese i poveri e i rifugiati, la Repubblica http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/esteri/morto-abbe-pierre/morto-abbe-pierre/morto-abbe-pierre.html, 22 gennaio 2007

“In non molta distanza della sponda meridionale dell'Arno, rimpetto quasi а Terranuova, si incontra Montevarchi, una delle più ragguardevoli Terre del Valdarno superiore, e che merita l'attenzione dei curiosi.
Nei più remoti tempi un [sic] altra Terra, postata quasi a cavaliere dell'attuale sull'alto del Colle, godeva del medesimo nome, ed era riguardata come luogo di non lieve importanza. Varie sono l'opinioni che gli eruditi hanno esternato sulla prima costituzione di essa, e vi fu chi fino pensó che questa presistesse all'epoca del prolungamento della via Cassia rinnovato dall'Imperatore Adriano.
Certo che la predetta magnifica strada attraversava una parte del Valdarno di sopra, non già per la moderna pianura, ma sempre su per le cime delle Colline, e particolarmente dove esse confinano con le pendici delle montagne […]
Molto soffrì la Terra, anzi a tal fu ridotta che può dirsi con sicurezza come essa non poté più emergere pienamente da quello stato di languidezza in che la posero le guerre fino a tantoché, soggettato finalmente Arezzo al Fiorentino dominio, e cessati in Toscana i furori delle Fazioni, i popoli di questa bella parte d'Italia si fecero più mansueti, ed abbandonate l'armi con più utile loro e di tutto l'universale, si dettero all'esercizio delle pacifiche Arti, e del Commercio.
Alla sicurezza e vantaggio del traffico molto, come ognun sa, contribuisce il locale, dove possa questo esercitarsi: e basta dare un [sic] occhiata a Montevarchi, ed a' suoi vaghi contorni per sincerarsi che questa Terra, assai ben popolata, è quanto altra mai di Toscana opportunissima al medesimo.
Situata essa sulla strada che da Arezzo conduce a Firenze, mezzo miglio in circa lontana dall'Arno, circondata da una deliziosa campagna, fertile, ed ubertosa quanto desiderare si possa, non manca di alcuno di quei generi che sono necessarj alla vita, anzi ne abbonda sì fattamente da poterne ad altri concedere senza pericolo di disperderne a scapito proprio. […] Contuttociò qualora si osservi attentamente la Terra, ognuno manifestamente ben vede che vi regna l'opulenza, e mercé di questa la prosperità, ed il lusso.
La forma del suo recinto tende quasi all'Ovale. II Rendi in alcune memorie, ch'ei lasciò manoscritte de' pregi della sua patria, con bizzarria sì, ma non senza una certa verità disse che potea questa rassomigliarsi nella sua figura a una nave, la cui prua fra scirocco e mezzogiorno guarda Arezzo, e con la poppa fra maestro e tramontana riguarda Firenze.
Le mura che la circondano sembrano essere le stesse dalle quali fu cinta dapprima sul terminare del Secolo XIII venuta appena che fu in pieno potere della Fiorentina Repubblica. Si veggono queste condotte a merli, interstiziate da alcune torrette o baluardi, e due più alte Torri le servirono un tempo per ispecial sua difesa.
Quella di esse che sussiste tuttora, e che dicesi comunemente "la Rocca", potrebbe anche nell'età nostra essere opportuna a difendere per alcun tempo la Terra; l'altra però fu demolita in gran parte, ed incorporata nell'edifizio ove più modernamente ebbe sede un Monastero di Religiose. La predetta Rocca forse è l'unica fabbrica la quale, oltre le mura, ci dia indizio dell'epoca della prima edificazione della Terra, la quale sembra però fabbricata di recente, perché modernamente restaurata, ed abbellita pressoché nel totale de' suoi edifizj.
Se in molti di essi si fosse più avuto riguardo al solido, che a quel falso brillante il quale colpisce ma non soddisfa, Montevarchi porterebbe il vanto sopra molti altri luoghi del Valdarno superiore ancora per l'eleganza del suo materiale.
La maggior piazza farebbe assai più vaga comparsa se il loggiato che in parte la cinge fosse stato condotto con maggior proprietà di disegno, d'esattezza, e di simetrìa [sic].
Fra le fabbriche Sacre è degna d'essere riguardata con attenzione la Prepositura che è bella, sebben moderna anzichenò, e che risente alquanto di un certo caricato ne' suoi ornati, il quale non può per altro gran fatto dispiacere agli intendenti.
Bella pure è la fabbrica del Convento, come della Chiesa di S. Francesco, dove all'Altar maggiore si ammira la celebre Tavola lavorata con arte ed ingegno da Alessandro Filippi, comunemente detto Sandro Botticello, che fu rammentata con lode pur dal Vasari.”

Francesco Fontani (1748–1818) religioso, erudito, filologo, archeologo, numismatico, storico delle arti, bibliotecario e antiquario itali…

da Viaggio pittorico della Toscana, vol. VI, p. 195
Origine: Terranuova Bracciolini.
Origine: L'attuale Strada Statale 69 di Val d'Arno.
Origine: Monastero di Santa Maria del Latte.
Origine: Collegiata di San Lorenzo.
Origine: Chiostro di Cennano.
Origine: Convento e Chiesa di San Ludovico.

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“Non accetto lezioni di etica politica dalla Bindi: è brutta, cattiva e cretina.”

Francesco Cossiga (1928–2010) 8º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Citato in Franca Selvatici, «Gelli in tv: Berlusconi può attuare il piano P2» http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/11/01/gelli-in-tv-berlusconi-puo-attuare-il.html, la Repubblica, 1º novembre 2008, p. 11.

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“La Chiesa sta divenendo per molti l'ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l'ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

anni settanta; citato in Curzio Maltese, I conti della Chiesa: ecco quanto ci costa http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/cronaca/conti-della-chiesa/conti-della-chiesa/conti-della-chiesa.html, la Repubblica, 28 settembre 2007

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“[Accogliendo il primo ministro Berlusconi in Vaticano] Signor Presidente, buon giorno. Saluto un vecchio amico, giovane ma vecchio.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

citato in Berlusconi incontra il Papa: "Forte sintonia di vedute" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/07/berlusconi-incontra-il-papa-forte-sintonia-di.html, repubblica.it, 7 giungno 2008

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“L'AIDS è una tragedia che non si può superare solo con i soldi, non si può superare con la distribuzione di preservativi, che anzi aumentano i problemi.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

citato in Viaggio in Africa del Papa: non mi sento solo "E l'AIDS non si vince con i preservativi" http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/esteri/benedetto-xvi-31/papa-aids/papa-aids.html, repubblica.it, 17 marzo 2009

“Prendendo le mosse da un classico quesito di Mario Pagano, celebre pensatore e giurista napoletano di fine Settecento ("un reo, che chiama il complice, per quante ragioni può ciò fare?"), l'agile volumetto [Il truglio] dovuto alla penna fluida dello storico Nico Perrone si sviluppa su due piani diversi, spesso tra loro intersecati […]. Da un canto vi è il piano della vicenda storica, sullo sfondo dei fermenti giacobini alla vigilia della Repubblica partenopea, soprattutto incentrata sul famoso processo istruito nel 1794 contro Emmanuele De Deo, accusato di lesa maestà per avere cospirato contro la corona borbonica e, perciò, condannato a morte al termine di un giudizio celebrato in forma sommaria, senza reali garanzie e sulla base di prove di scarsa consistenza. […] D' altro canto, e proprio in rapporto alla realtà processuale del tempo, vi è il piano della analisi dedicata a un singolare istituto (il "truglio", per l' appunto, da cui trae titolo il volume) consistente in una sorta di transazione tra accusato e accusatore sulla entità della pena da infliggere al primo, al di fuori di un normale processo, anche sulla base delle dichiarazioni rese dal medesimo a carico di sé o di altri […]. È facile immaginare a quali oscure manovre potesse dar luogo un istituto del genere, soprattutto nel contesto di un sistema sostanzialmente antigarantistico come quello borbonico.”

Vittorio Grevi (1942–2010) giurista e editorialista italiano

da Corriere della sera, 24 novembre 2000

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“Amo talmente la Germania che preferisco averne due.”

François Mitterrand (1916–1996) politico francese, Presidente della Repubblica francese (1981-1995)

citato in Gorbaciov Così ho lasciato cadere il muro, repubblica. it, 30 settembre 2009,

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“Tutte le volte che un Pontefice deve sottolineare le qualità della Madonna si rifà al XXXIII canto […].”

Francesco Mazzoni (1925–2007) filologo italiano

citato in Il Papa cita Dante Alighieri: "Maria ci aiuti contro la corruzione" http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/esteri/benedettoxvi-10/papa-maria/papa-maria.html, la Repubblica, 8 dicembre 2006

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“Tra i trentadue reati proposti [per il mandato di cattura europeo] c'è quello di razzismo e xenofobia: chi decide a livello europeo chi è razzista e chi no? Chi garantisce, ad esempio, i cittadini che scenderanno in piazza domani?”

Roberto Castelli (1946) politico italiano

da Radio Padania Libera, 8 dicembre 2001; citato in Antonello Caporale, E Castelli sfida gli alleati Non svendo italiani e padani http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/12/09/castelli-sfida-gli-alleati-non-svendo.html, la Repubblica, 9 dicembre 2001, p. 2

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“Se non mi fossi opposto al mandato di cattura europeo, avremmo corso il rischio di avere un vero e proprio reato di opinione su razzismo e xenofobia. Tutti voi avreste rischiato di essere arrestati da un qualsiasi magistrato europeo di sinistra, e vi assicuro che ce ne sono molti, solo perché siete qui a manifestare contro l'immigrazione clandestina”

Roberto Castelli (1946) politico italiano

dall'intervento alla manifestazione leghista No immigrati, sanatoria, terrorismo a Milano, 9 dicembre 2001; citato in Enrico Bonerandi, Lega in piazza contro l'Europa http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/12/10/lega-in-piazza-contro-europa.html, la Repubblica, 10 dicembre 2001, p. 1

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“[A proposito degli Attentati del 7 luglio 2005 a Londra] Dobbiamo avere il coraggio di chiamare quello che molti definiscono terrorismo internazionale con il suo nome, cioè islamico. […] Il terrorismo internazionale non esiste, esiste un terrorismo nazionale ed uno islamico.”

Roberto Castelli (1946) politico italiano

citato in Londra, attacco alla City Decine di morti e feriti http://www.repubblica.it/2005/g/dirette/sezioni/esteri/metrolon/metrolon/index.html, la Repubblica, 7 luglio 2005

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“Di Pietro? È il transgender delle istituzioni. A seconda degli stati d'animo ora è un arruffa popoli nelle piazze, ora ministro. Sarà contento Prodi, questo governo è sempre più sexy.”

Roberto Castelli (1946) politico italiano

citato in Il Quirinale: non esiste l'autosospensione http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/politica/indulto-di-pietro/quirinale-autosospensione/quirinale-autosospensione.html, la Repubblica, 27 luglio 2006

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“C'è una banda in Italia oggi di giornalisti, di cui Travaglio fa sicuramente parte, che ha scoperto una cosa per loro molto interessante: se parli male dei politici fai i soldi, diventi ricco. […] E quindi bisogna parlar male dei politici a prescindere. Per esempio il mio caso è paradossale: Travaglio su l'Unità e anche su un suo libro scrive che io sono stato condannato. Dov'è il paradosso? Che il condannato Travaglio, perché Travaglio è stato condannato in passato, quindi possiamo definirlo tecnicamente un pregiudicato, scrive di un uomo politico, Castelli, che è stato condannato quando io non sono mai stato condannato. È questo il paradosso. Castelli cosa deve fare a questo punto? O Travaglio mi chiede scusa dicendo che s'è sbagliato e si dimette da giornalista visto che lui vuole che i politici si dimettano, giustamente, da politici se sbagliano oppure sono costretto mio malgrado ad andare a intasare un'altra volta la giustizia e fare l'ennesima causa. Io credo che non ce ne sia bisogno di questo fatto, però c'è questo malcostume di questi giornalisti. […] Ma dov'è il gioco sottile che fanno lui, Stella e quant'altro? Per esempio se io dico che Travaglio è amico dei mafiosi lui mi può querelare e probabilmente vince la causa, ma se io adotto una tecnica più raffinata, che è esattamente quella che adotta lui nei suoi libri, e dico "c'è scritto su Repubblica che Travaglio si fa pagare le vacanze da un mafioso" a quel punto io dico la verità e quindi di fatto però diffamo comunque Travaglio ma sono al riparo da ogni accusa. Ecco io credo che bisognerebbe uscire da questo malcostume, bisognerebbe criticare i politici ferocemente quando se lo meritano ma quantomeno quando si sbaglia o quando si diffama una persona che cerca di essere onesta qual son io magari si riconosca anche l'errore. Invece no, si fa un altro libro perché tanto gli introiti del libro son talmente alti che possono consentire poi di pagare il povero disgraziato che è stato diffamato.”

Roberto Castelli (1946) politico italiano

da Annozero, 15 maggio 2008

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“Silvio Berlusconi è una persona capace anche di gesti estremi, di darti magari una coltellata alle spalle, come dimostra l'esperienza di questi giorni.”

Lorenzo Cesa (1951) politico italiano

Origine: Citato in Udc, attacco frontale a Berlusconi "È capace di accoltellarti alle spalle" http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/politica/verso-elezioni-4/cesa-contro-berlusconi/cesa-contro-berlusconi.html, la Repubblica, 20 febbraio 2008

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“[su Beniamino Placido] Era un conversatore eccezionale: spiritoso, imprevedibile, ma soprattutto maieutico. Sapeva infatti tirar fuori dai suoi interlocutori, con domande pertinenti e soprattutto impertinenti, tutto quello che gli serviva per… apparecchiare la tavola. […] Non una ma mille volte ha aiutato i suoi lettori a pensare.”

Paolo Mauri (1945) critico letterario e giornalista italiano

da Così Beniamino ci ha aiutato a pensare http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/01/06/news/cos_beniamino_ci_ha_aiutato_a_pensare-1856982/, repubblica.it, 6 gennaio 2010

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“Il cinema è una malattia, quando entra nel sangue prende il sopravvento. È come avere Jago nel cervello e, come per l'eroina, l'unico antidoto a un film è un altro film.”

Frank Capra (1897–1991) regista italiano

Origine: Citato in Hollywood secondo Scorsese Il cinema è la mia chiesa http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/06/22/hollywood-secondo-scorsese-il-cinema-la-mia.html, la Repubblica, 22 giugno 1999.

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“[Riguardo ai problemi di gestione delle immigrazioni clandestine] Una salva davanti, una salva dietro al limite delle acque territoriali e vedrete che le barche non partiranno più.”

Roberto Calderoli (1956) politico italiano

da Bianchi: "Intervenga Gheddafi su queste tragedie non si tratta" http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/cronaca/clandestini-lampedusa/bianchi-e-polemica-clandestini/bianchi-e-polemica-clandestini.html, Repubblica.it, 22 agosto 2006

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“Monte Argentario, 18 aprile 2001
Al Presidente della Repubblica CARLO AZEGLIO CIAMPI Palazzo del Quirinale -- Roma
Signor Presidente
Ho appena visto al telegiornale la cerimonia svoltasi al Quirinale in onore del prof. Ardito Desio per il suo 104° compleanno. Lei lo ha premiato con un prestigioso riconoscimento che assume il massimo valore proprio perché consegnato dalle Sue mani.
Anch'io come tanti rispetto il traguardo anagrafico del professor Desio e la sua opera di studioso; ben diverso credo sia invece il suo merito come Capo della riuscita Spedizione Nazionale Italiana per la conquista del K2, nel 1954.
La stimo, moltissimo, Signor Presidente, ed è la ragione per cui mi permetto di inviarLe questo mio libro sperando che trovi il tempo per sfogliarlo: è la storia postuma di questa grande Spedizione Nazionale, di cui ho fatto parte.
Non è tanto la mia vicenda personale che intendo portare alla Sua conoscenza, essendo essa complementare all'impresa, bensì voglio informarLa sul falso storico contenuto, tuttora, nelle relazioni e nei documenti ufficiali della conquista del K2; un falso storico ormai riconosciuto come tale nel mondo intero.
Vorrei dunque che una persona come Lei fosse totalmente informata sull'argomento, poiché la posizione ufficiale di questo fatto non fa certo onore al nostr Paese.
Grazie per avermi ascoltato.
Con il massimo rispetto e ammirazione”

Walter Bonatti (1930–2011) alpinista italiano

Walter Bonatti
Origine: K2 La verità. 1954 – 2004, p. 201

“Solo chi non è del "mestiere" conserva quello sguardo limpido e fresco, senza ombre né pregiudizi, davanti al quale le cose rivelano spontaneamente il loro segreto.”

Pietro Citati (1930) scrittore e critico letterario italiano

da La nobile arte dell'imparare, la Repubblica, 9 febbraio 1997, p. 28

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“Delle coscienze non saprei dire: forse molti come me amavano la repubblica in fondo del cuore, vagheggiavano un modo qualunque di unione tra gli Stali italiani; forse alcuni ci aveano più fede di me; ma niuno dissentiva dal partito di cominciare la rivoluzione nel modo che parea più pratico.”

Michele Amari (1806–1889) storico, politico e orientalista italiano

in prefazione. p. VII, a La guerra del Vespro Siciliano http://books.google.it/books?id=8FutnglZvcEC&dq=Delle%20coscienze%20non%20saprei%20dire%3A%20forse%20molti%20come%20me%20amavano%20la%20repubblica%20in%20fondo%20del%20cuore&hl=it&pg=PA10-IA2#v=onepage&q=Delle%20coscienze%20non%20saprei%20dire:%20forse%20molti%20come%20me%20amavano%20la%20repubblica%20in%20fondo%20del%20cuore&f=false, Felice Le Monnier, Firenze 1851
La guerra del Vespro Siciliano

“Questa cultura della difesa dei cani ad oltranza porta ad adorarli in un modo decisamente meno sano che nella cultura contadina.”

Vincenzo Consolo (1933–2012) scrittore e saggista italiano

Origine: Da un'intervista su la Repubblica, 17 marzo 2009.

“Fra tutte le colonie lombarde, quella che ha più mantenuto costumi e lingua è stata San Fratello, San Filadelfio in origine, costruita sul cocuzzolo di una montagna di 700 metri, vicina all'antica città siculo-greca Apollonia e quindi bizantina Demena”

Vincenzo Consolo (1933–2012) scrittore e saggista italiano

da cui prese il nome il Valdemone
Origine: Da Quei siciliani lombardi investiti dalla frana http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/02/25/quei-siciliani-lombardi-investiti-dalla-frana.html, la Repubblica, 25 febbraio 2010, edizione Palermo, p. 1.

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“Devo ringraziare Silvio Berlusconi che è stato un uomo di grandissima sensibilità, in quanto ha perfettamente capito il mio stato d'animo: chi lo dipinge come un duro spietato, dice una bugia, lui è una persona umanissima, che capisce tutto.”

Pippo Baudo (1936) conduttore televisivo italiano

citato in Baudo: "Canale 5, che errore" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/05/31/baudo-canale-che-errore.html, la Repubblica, 31 maggio 1988

“Se uno scrivesse regno monarchico, acqua idraulica, ghiaccio gelato, fuoco igneo, passerebbe per matto. Chi dice repubblica democratica popolare, no.”

Cesare Marchi (1922–1992) scrittore, giornalista e personaggio televisivo italiano

da Impariamo l'italiano, Rizzoli, 1984

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“Il burqa non è il benvenuto sul territorio della Repubblica [francese]. Non si tratta di un problema religioso, ma di dignità della donna. È un segno di asservimento, di avvilimento.”

Nicolas Sarkozy (1955) politico francese (1955)

Origine: Citato in Tutti contro il burqa ora il parlamento apre un' inchiesta http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/06/24/tutti-contro-il-burqa-ora-il-parlamento.html, la Repubblica, 24 giugno 2009.

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“Ringrazio Casini per la passione che ha messo nel difendermi. Non posso accettare lezioni di morale da nessuno e non posso accettare processi in tv o nelle piazze.”

Salvatore Cuffaro (1958) politico e medico italiano

Origine: Da Ansa, 9 febbraio 2006; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Al cuore non si comanda http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/26-gennaio/26-gennaio.html, la Repubblica, 26 gennaio 2007.

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“[Dopo la condanna in primo grado a 5 anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici] Sono confortato, non sono colluso con la mafia e per questo resto presidente della Regione. Da domani torno al lavoro.”

Salvatore Cuffaro (1958) politico e medico italiano

Origine: Citato in Mafia, Cuffaro condannato a 5 anni http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/cuffaro-processo/cuffaro-sentenza/cuffaro-sentenza.html, la Repubblica, 18 gennaio 2008.

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“In Forza Italia l'unico che comanda è Berlusconi. Non esiste gerarchia. Non esistono gerarchi.”

Marcello Dell'Utri (1941) politico italiano

dall'intervista di Antonello Caporale, "Finalmente Silvio si muove, arrivederci a Casini e Fini", la Repubblica, 19 novembre 2007, p. 4

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“Berlusconi è un pazzo, pericoloso per la democrazia.”

Oliviero Diliberto (1956) politico, giurista e docente italiano

citato in Violante: "Il premier farnetica ci aspettiamo una smentita" http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/politica/berlugiudici/reazion/reazion.html, la Repubblica, 4 settembre 2003