Frasi su tensione
pagina 3

Klaus Mann photo
Primo Levi photo
Il Farinotti photo
Giorgio Napolitano photo

“Il Tricolore, che ha accompagnato le complesse e travagliate vicende della storia del nostro Paese, ci ricorda come il popolo italiano ha saputo superare prove drammatiche e ricorrenti tensioni. Rappresenta un patrimonio comune e un punto di riferimento essenziale per far fronte con robuste radici e spirito innovatore alle sfide attuali.”

Giorgio Napolitano (1925) 11º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Citato in Comunicati Dichiarazione del Presidente Napolitano http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Notizia&key=40077, Quirinale.it, 9 gennaio 2014.

“Sulla figura e l'opera di Luca Rastello si dovrà tornare spesso, nei prossimi tempi, perché sono tra le più belle e più esemplari tra quelle che hanno agito in questi anni e hanno cercato di investigarne le tensioni, gli interessi, le brutture e disgrazie e le pochissime grazie […].”

Goffredo Fofi (1937) saggista, attivista e giornalista italiano

Origine: Da La voce libera di Luca Rastello http://www.internazionale.it/opinione/goffredo-fofi/2015/07/07/luca-rastello-ricordo, Internazionale.it, 7 luglio 2015.

Indro Montanelli photo
Gianmarco Tamberi photo
Il Farinotti photo
Sergio Zavoli photo
Alberto Bagnai photo
Enzo Bearzot photo
Andrea Riccardi photo

“Il Mediterraneo è stato a lungo rappresentato come il mare dei tanti conflitti. Soprattutto il secolare conflitto tra il mondo cristiano e quello islamico, divenuto un archetipo dei rapporti tra le due religioni e le civiltà ad esse legate. Ancora oggi il Mediterraneo è contrassegnato da una serie di preoccupanti conflitti, come quello tra israeliani e palestinesi. Ma anche la "primavera araba" ha lasciato un'eredità di pesanti tensioni in Egitto e in Libia. Drammatica è la situazione della Siria, ostaggio di una guerra civile con tante interferenze internazionali, dove si scontrano il mondo sunnita e sciita. Anche nel XXI secolo il mare Mediterraneo si presenta come uno spazio dove ci sono tanti conflitti, quasi confermando la storia di secoli, se non di millenni. Il Mediterraneo è un mondo frammentato in tante storie diverse, ma intrecciate l'una con l'altra. In questo mondo di diversità c'è però anche un'unità profonda. Esiste un Mediterraneo che, in qualche modo, lega le sorti dei differenti paesi e delle diverse comunità. Si ripropone il grande tema del vivere insieme nel mondo contemporaneo. La civiltà del convivere, nell'uguaglianza e nel rispetto della libertà, è la grande prospettiva che si apre per il XXI secolo. Vivere insieme riguarda anche i rapporti tra le religioni, le nazioni e le culture di quel sistema complesso rappresentato dal Mediterraneo. Per chi ne percorre le storie si aprono scenari in cui le convivenze di ieri si incrinano, ma anche dove si intrecciano nuovi rapporti.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

da Mediterraneo. Cristianesimo e Islam tra coabitazione e conflitto, Guerini e Associati, 2014
Libri

Kia Joorabchian photo
Albert Einstein photo
Fiorentino Sullo photo
Thomas Sydenham photo
Jack Kerouac photo
Paolo Maldini photo
Giorgio Napolitano photo

“Non mi nascondo, naturalmente, i rischi che possono nascere dalle tensioni politiche insorte a seguito della sentenza definitiva di condanna pronunciata dalla Corte di Cassazione nei confronti di Silvio Berlusconi. Mi riferisco, in particolare, alla tendenza ad agitare, in contrapposizione a quella sentenza, ipotesi arbitrarie e impraticabili di scioglimento delle Camere. Di qualsiasi sentenza definitiva, e del conseguente obbligo di applicarla, non può che prendersi atto. Ciò vale dunque nel caso oggi al centro dell'attenzione pubblica come in ogni altro. In questo momento è legittimo che si manifestino riserve e dissensi rispetto alle conclusioni cui è giunta la Corte di Cassazione nella scia delle valutazioni già prevalse nei due precedenti gradi di giudizio; ed è comprensibile che emergano – soprattutto nell'area del PdL – turbamento e preoccupazione per la condanna a una pena detentiva di personalità che ha guidato il governo (fatto peraltro già accaduto in un non lontano passato) e che è per di più rimasto leader incontrastato di una formazione politica di innegabile importanza. Ma nell'esercizio della libertà di opinione e del diritto di critica, non deve mai violarsi il limite del riconoscimento del principio della divisione dei poteri e della funzione essenziale di controllo della legalità che spetta alla magistratura nella sua indipendenza. Né è accettabile che vengano ventilate forme di ritorsione ai danni del funzionamento delle istituzioni democratiche.”

Giorgio Napolitano (1925) 11º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Il riferimento è alla condanna a due anni e quattro mesi ricevuta nel 1998 da Arnaldo Forlani nel processo per le tangenti Enimont.

“La grandezza dell'Occidente è consistita nel non espellere il sacro dal suo orizzonte. Ha imparato a tenerlo a bada senza scacciarlo. Si è creata così una tensione fra i due poli - cioè fra il sacro e la politica - che ha reso possibile la resistenza agli abusi stessi del potere. E ha permesso tra l'altro la nascita di un terzo potere: il potere economico. La modernità si è sviluppata grazie alla fibrillazione di questi tre poli.”

Paolo Prodi (1932–2016) storico italiano

Origine: da intervista rilasciata ad Antonio Gnoli, Paolo Prodi: "C'era troppa violenza nella politica, per questo ho scelto di fare lo storico" http://www.repubblica.it/cultura/2015/02/09/news/paolo_prodi_c_era_troppa_violenza_nella_politica_per_questo_ho_scelto_di_fare_lo_storico-106852125/?ref=HREC1-8, Repubblica.it, 9 febbraio 2015

Alda Merini photo
Luigi Di Maio photo
Muriel Barbery photo
Eric Schlosser photo
Roberta Lombardi photo
Slash photo
Andrij Ševčenko photo

“Fra Juve e Milan non sono mai partite spettacolari, non lo fu nemmeno la finale [Champions League, 2003], ma contano tanto anche quando magari contano poco. Voglio dire che c'è sempre la tensione giusta e anche la tensione fa spettacolo. Credo che mai come in questo tipo di partite un attaccante debba saper lottare per trovare il suo spazio, quei centimetri che fanno la differenza.”

Andrij Ševčenko (1976) calciatore ucraino

Origine: Dall'intervista di Alessandra Bocci, Lo sguardo all'arbitro, l'ultimo tiro, l'apoteosi: Sheva ha fatto la storia http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/08-04-2016/sguardo-all-arbitro-l-ultimo-tiro-l-apoteosi-sheva-ha-fatto-storia-150164720929.shtml, Gazzetta.it, 9 aprile 2016.

Giorgio Napolitano photo
Giorgio Gaber photo
Anthony de Mello photo
Francesco Grisi photo

“Uomo di certezze, Papini non si è fatto catturare dalle mode. Non ha navigato nella ambiguità dei compromessi. Le tensioni dialettiche e le ricerche problematiche non hanno mai inquinato il suo possesso della sua verità.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Da Dialogo sui protagonisti del secolo, con Fausto Gianfranceschi, Lucarini, Roma, 1989, p. 98

Martin Amis photo
Stefan Zweig photo
Stefan Zweig photo
Peter Sloterdijk photo
Jens Peter Jacobsen photo
Georges Perec photo
Jean-Pierre Vernant photo
Haile Selassie photo
Kwame Nkrumah photo

“Molti Stati africani indipendenti sono legati da trattati militari alle ex potenze coloniali. La stabilità e la sicurezza che questo genere di patti tenta di stabilire sono illusorie, perché le potenze occidentali non mancano l'opportunità di sostenere il loro controllo neocolonialistico attraverso il coinvolgimento militare diretto. Abbiamo visto come i neocolonialisti usano le loro basi per radicarsi e anche per sferrare attacchi contro i vicini Stati indipendenti. Queste basi costituiscono centri di tensione e potenziali punti di rischio di conflitti armati. (Discorso all'Oua, 25 maggio 1963)”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

Variante: Molti Stati africani indipendenti sono legati da trattati militari alle ex potenze coloniali. La stabilità e la sicurezza che questo genere di patti tenta di stabilire sono illusorie, perché le potenze occidentali non mancano l'opportunità di sostenere il loro controllo neocolonialistico attraverso il coinvolgimento militare diretto. Abbiamo visto come i neocolonialisti usano le loro basi per radicarsi e anche per sferrare attacchi contro i vicini Stati indipendenti. Queste basi costituiscono centri di tensione e potenziali punti di rischio di conflitti armati. (dal discorso all'Oua, 25 maggio 1963)

Mark Waid photo
Andrea Bocelli photo
Franco Battiato photo

“Tensioni di tensioni di frustrazioni si manifestano, | nel nostro seme si nascondono, | si riproducono germi di desideri infetti.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

Da Ermeneutica, n. 3
Dieci stratagemmi

Kwame Nkrumah photo
Leo Ortolani photo
Kim Il-sung photo
Davide Astori photo

“[…] uno spogliatoio multilingue a volte è utile perché magari le tensioni si stemperano meglio, le diverse filosofie aiutano ad assorbire le tensioni… Faccio un esempio: per noi italiani il calcio è totalizzante, lo viviamo con intensità tutti i giorni della settimana. Magari chi arriva da altri Paesi è diverso da noi, e cinque minuti dopo la fine della partita neanche ci pensa più.”

Davide Astori (1987–2018) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Angelo Giorgetti, Astori, l'italiano è di moda: "Più forza con un gruppo che pensa lo stesso calcio" http://www.lanazione.it/firenze/sport/calcio/fiorentina-astori-intervista-1.2872919, Lanazione.it, 6 febbraio 2017.

Gianni Barbacetto photo

“[Sulla strage di Piazza Fontana] Non conosciamo i nomi dei colpevoli ma abbiamo individuato nella strategia della tensione un apparato intercambiabile di uomini, spesso assoldati nello stato, al servizio di un'idea precisa: la conservazione del potere rispetto a qualsiasi forma di cambiamento, cambiamento che in quel preciso periodo storico, dalla fine degli anni '60 fino agli anni '80, veniva identificato nello spauracchio del comunismo.”

Gianni Barbacetto (1952) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da un'intervista di Marilù Oliva, Grande, vecchio e nell'ombra. Intervista sul Sistema a Gianni Barbacetto http://temi.repubblica.it/micromega-online/grande-vecchio-e-nellombra-intervista-sul-sistema-a-gianni-barbacetto/, Repubblica.it, 13 ottobre 2009.

Paola Gassman photo

“Milosevic è una vistosa reliquia del nazionalismo primitivo, quello che, su scala assai più grande, con le sue degenerazioni ideologiche, ha provocato le tragedie del '900 europeo. È a questo nazionalismo, ricreatosi a pochi minuti di volo dalla nostra costa adriatica, che la Nato ha dichiarato di fatto la guerra. Quasi volesse distruggerlo prima di entrare nel nuovo millennio. È roba da lasciare al secolo che se ne va. Fallito il comunismo, anche nella sua eccentrica versione jugoslava, Milosevic si è gettato in quel nazionalismo: e nel giugno '89 ha dato solennità alla conversione recandosi nella pianura di Kosovo Polje, ai piedi del monumento alla battaglia del 1389 (da cui cominciò il dominio ottomano, durato quasi mezzo millennio), per annunciare che "mai più i serbi si sarebbero lasciati maltrattare". Con quel gesto e quelle parole Milosevic ha spazzato via tutto quel che Tito aveva fatto per contenere i nazionalismi balcanici. E ha dato il via, in modo più o meno diretto, a una serie di massacri in cui i serbi sono stati carnefici ma anche vittime, e da cui sono sempre usciti sconfitti. Sono stati ripudiati dagli sloveni e dai croati, e molti loro insediamenti secolari sono stati scalzati dalle province di confine bosniache e croate. E adesso il Kosovo. Il nazionalismo serbo assume a tratti una colorazione religiosa e messianica, ereditata dal ruolo nazionale che la Chiesa ortodossa ha avuto nei secoli. Nell'Europa occidentale il territorio della nazione si è sostanzialmente delineato prima che si creassero una lingua e una cultura comune. Al contrario la nazione serba non ha un quadro territoriale di riferimento. Le comunità, non sempre maggioritarie tra cattolici, ebrei e musulmani, si identificavano in rapporto alla Chiesa serba. Era serbo chi era ortodosso. Si sono così creati spazi mistici. Sono nate rivendicazioni territoriali stravaganti, dettate dagli avvenimenti politici del momento e dalle leggende. I poemi nazionali hanno cantato per secoli il Kosovo come "culla del popolo serbo", e così lo è diventato di fatto, e tale è rimasto benché abitato al novanta per cento da albanesi. Crollato il comunismo, Milosevic ha sfruttato quel sentimento, attorno al quale, nei momenti di tensione, si raccolgono anche tanti serbi di solito estranei ad ogni tipo di estremismo. La letteratura serba è generosa in opere in cui si piangono le terre perdute e in cui la nostalgia diventa passione violenta.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
Reza Ciro Pahlavi photo
Sri Jawaharlal Nehru photo

“Ogni atto di politica estera ha per premessa questa domanda: Fa esso aumentare o diminuire la tensione mondiale?”

Sri Jawaharlal Nehru (1889–1964) politico indiano

Origine: Citato in Nehru denuncia il militarismo americano https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/Avanti-Lotto2/CFI0422392_19530219_43.pdf#search=nehru&page=1, Avanti!, 19 febbraio 1953.

Giorgio Chiellini photo
Alejandro Darío Gómez photo
Richard Nixon photo
Jovan Divjak photo
Kim Jong-un photo
Franco Battiato photo
Prevale photo

“Le anime lontane ma unite dal destino accorciano le distanze, aumentano la tensione fondendosi in un'unica ed intensa passione.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Confucio photo