Frasi sulla pace
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“A Salemi io sono stato eletto, a Milano sono stato nominato. C'è una bella differenza. Non avrei mai deluso i miei elettori siciliani.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Citazioni di altro tipo
Origine: Citato in Maurizio Giannattasio, La Moratti? Incapace anche di licenziarmi http://www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2008/07_Luglio/31/sgarbi_dimissioni_moratti.shtml, Corriere della Sera, 31 luglio 2008.

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“Flavio Tranquillo: Con buona pace di quelli a cui non piace quest'espressione… Come giudichi il "linguaggio del corpo" di Radmanovic?
Federico Buffa: Sembra un'anfora!”

Federico Buffa (1959) giornalista italiano

dalla partita Indiana Pacers-Seattle Supersonics, Gennaio 2006
Citazioni tratte da telecronache

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“Vorrei andare a Limbiate al vecchio cimitero. La morte mi consola sempre. Credo in Dio e sento la sua pace.”

Ambrogio Bazzero (1851–1882) scrittore e poeta italiano

Storia di un'anima, Anima

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“[…] derubricare la forma blog e addirittura internet nel suo complesso a strumento di informazione è l'errore classico che compie chi internet non la vive pienamente. I blog non sono solo uno strumento di informazione e di denuncia. I blog possono essere (e non da oggi) un luogo della politica. Non della chiacchiera politica, del teatrino, del gossip o della lamentazione perpetua del piove-governo-ladro. I blog sono un luogo dell'aggregazione di idee e consenso, della politica vera dunque, da almeno quattro anni. Da quando cioè un signore chiamato Howard Dean e un movimento del web chiamato Move On sono riusciti a raccogliere qualcosa come settantotto milioni di dollari in poche settimane per consentire all'ex governatore del Vermont di sfidare il classicissimo vecchio senatore bostoniano John Kerry in Heinz alle primarie del partito democratico per le elezioni presidenziali americane del 2004. Quel modello, che portò Dean prima a far tremare Kerry per la nomination e oggi a guidare la macchina organizzativa del partito democratico americano, raccontò al mondo che la rete era qualcosa in più rispetto a uno strumento di informazione. Era una novità epocale capace di trasformare un signore sconosciuto in un concorrente credibile per la presidenza della più grande superpotenza del pianeta.”

Mario Adinolfi (1971) giornalista, politico e giocatore di poker italiano

Origine: Da I blog? Sono le avanguardie delle politica http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=3514&ID_sezione=29&sezione=, lettera indirizzata a Lastampa.it, 13 settembre 2007.

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“Non è una colpa desiderare un attimo di pace almeno al tramonto della vita.”

John le Carré (1931) scrittore britannico

Origine: Da La talpa, p. 27.

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“Il fatto è che prima di un mondiale, oppure durante le prove delle prime gare di una stagione, tutto dipende dalla propria capacità di bluffare. Ecco, la Ferrari è capace in questo, bluffare.”

Ron Dennis (1947) imprenditore e dirigente sportivo britannico

Priva di fonte
Origine: Dopo il Grand Premio d'Australia nella stagione 2001.

“L'operaio non è né tedesco, né italiano, né slavo, né francese, egli è bensì il lavorante del tempio della pace…”

Giuseppe Caprin (1843–1904) scrittore italiano

citato in Corriere della sera, 3 aprile 2010

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“[Sul legame tra lo Scandalo del calcio italiano del 2006 e quello del 2011] Senza indulgere su un fatto emerso come notorio durante il processo, cioè che il Presidente del Collegio, Teresa Casoria, riteneva tale processo penalmente una buffonata e invece i due giudici a latere, con le quali era in conflitto, pensavano il contrario, con l'esito di risultare maggioranza nella determinazione della sentenza, le motivazioni in 558 pagine si riassumono così. 1) Campionati non alterati (quindi scudetti tolti ingiustamente alla Juve…), partite non truccate, arbitri non corrotti, indagini condotte non correttamente dagli investigatori della Procura (intercettazioni dei carabinieri risultate addirittura manipolate nel confronto in Aula). 2) Le Sim, le schede telefoniche estere che Moggi ha distribuito a qualche arbitro e ai designatori, sarebbero la prova del tentativo di alterare e di condizionare il sistema, pur senza la dimostrazione effettiva del risultato truccato. 3) L'atteggiamento di Moggi, da vero boss "telefonico", è invasivo anche quando cerca di condizionare Federcalcio e Nazionale, vedi telefonate con Carraro e Lippi. 4) Che queste telefonate e questa promiscuità "mafiosa" o "submafiosa" o tesa a "fare associazione per delinquere" risultassero costume comune nell'ambiente come risulta evidente, non assolve Moggi e C.: e dunque ecco la condanna. […] Infine il punto 1), la cosiddetta parte positiva delle motivazioni, cioè nei fatti tutto regolare. E allora lo scandalo di "Scommettopoli”

Oliviero Beha (1949–2017) giornalista, scrittore e saggista italiano

lo scandalo del calcio italiano del 2011, ndr. ] in cui sta uscendo che nel suo complesso il campionato 2010-2011 a colpi di trucchi è da considerarsi davvero e decisamente irregolare? Lo dice per ora il Procuratore Capo di Cremona, Di Martino, mentre la giustizia sportiva prende tempo come sempre, ma temo che presto lo ribadiranno in parecchi, a meno che non venga messo tutto a tacere. Con buona pace di chi vuole la verità e pensa che Moggi sia oggettivamente diventato il "capro espiatorio". Il quadro dell'informazione che non indaga, non analizza, non confronta e si schiera per ignoranza o partito preso così vi sembra leggermente più chiaro? (Citato da "Il "caso Moggi" e le colpe della stampa: non fa inchieste, (di)pende dai verbali, non sa leggere le sentenze", notizie. tiscali. it, 7 febbraio 2012)

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“È però un fatto doloroso che oggi non si stima e non si possiede più la vera libertà. In queste condizioni la convivenza umana, come ordinamento di pace, è interiormente snervata ed esangue, esteriormente esposta ogni istante a pericoli. Coloro, per esempio, che nel campo economico o sociale vorrebbero tutto riversare sulla società, anche la direzione e la sicurezza della loro esistenza; o che attendono oggi il loro unico nutrimento spirituale quotidiano, sempre meno da loro stessi – vale a dire dalle loro proprie convinzioni e conoscenze – e sempre più, già preparato, dalla stampa, dalla radio, dal cinema, dalla televisione; come potrebbero concepire la vera libertà, come potrebbero stimarla e desiderarla, se non ha più posto nella loro vita? Essi cioè non sono più che semplici ruote nei diversi organismi sociali; non più uomini liberi, capaci di assumere e di accettare una parte di responsabilità nelle cose pubbliche. Perciò, se oggi gridano: Mai più la guerra!, come sarebbe possibile fidarsi di loro? Non è infatti la loro voce; è la voce anonima del gruppo sociale, nel quale si trovano impegnati. Questa è la condizione dolorosa, la quale inceppa anche la Chiesa nei suoi sforzi di pacificazione, nei suoi richiami alla consapevolezza della vera libertà umana, elemento indispensabile, secondo la concezione cristiana, dell'ordine sociale, considerato come organizzazione di pace. Invano essa moltiplicherebbe i suoi inviti a uomini privi di quella consapevolezza, ed anche più inutilmente li rivolgerebbe ad una società ridotta a puro automatismo. Tale è la purtroppo diffusa debolezza di un mondo che ama di chiamarsi con enfasi "il mondo libero". Esso si illude e non conosce se stesso”

Papa Pio XII (1876–1958) 260° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal radiomessaggio del Natale 1951

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“A caro prezzo è la pace che viene comprata con sangue innocente.”

John Lyly (1554–1606) scrittore

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“Facciamo guerra per essere poi in pace.”

X, 7, 1177b
Etica Nicomachea

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“[Nel 1998 rivolgendosi ai media canadesi, sull'assenza di successi e sul possibile appannamento della sua immagine] Tanto peggio se non faccio più notizia, almeno mi lasceranno in pace.”

Jacques Villeneuve (1971) pilota automobilistico canadese

Citazioni di Jacques Villenueve
Origine: Citato in Autosprint, n° 24, 9-15 luglio 1998, p. 27.

“Pregiudicati dalla scarsa domanda dell'esterno, i giovani stazionano nel "Reclusorio" grazie anche alla compiacenza degli amministratori, fino al punto di disattivare i criteri per il loro allontanamento. Alla fine del XVIII secolo, questo fenomeno è largamente rinvenibile, tanto da richiamare l'attenzione dei governatori che, nel 1790, dopo aver riscontrato che nei cinque anni precedenti nessun recluso è uscito impiegato, propongono alcune modifiche ai regolamenti vigenti. Considerando che i criteri fino ad allora osservati di licenziarsi dopo i diciotto anni i reclusi maschi, debbano essere rispettati più largamente, la Giunta dell'Albergo introduce alcune restrizioni per quanto riguarda la permanenza nell'Istituto, al fine di incentivare il reinserimento dei giovani nella società. Infatti, mentre si continua a raccomandare di non licenziare il recluso se non è perfettamente "istruito nell'arte", se ne prevede il trasporto nella casa di correzione di San Francesco fuori porta Capuana «se discepolo e resistente all'apprendere l'arte», oppure il passaggio ai vecchi dell'Albergo se "incapace e scimunito". Resta, invece, confermata la norma di dotare il giovane licenziato di un abito intero, ma questo misero incentivo, ben presto, è arricchito dalla dotazione dei basiliari strumenti di lavoro, nella vana speranza di invogliare i vittitanti a lasciare l'ospizio. Si tratta di espedienti poco convincenti che si scontrano, m annullandosi, contro i numeri sempre più grandi di quanti confluiscono nell'istituto”

cap. 2, p. 51
L'industria della carità

“[Al momento della cattura] Quello in cui non è riuscito un esercito è stato capace un filo.”

Giuseppe Musolino (1876–1956) brigante italiano

Fonte?
Chiddu chi non potta n'esercitu, potta nu filu.

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“Noi non siamo che un'associazione nascente, fondata da dodici anni, composta soprattutto da laici e da giovani che vogliono provvedere alla loro salvezza. Noi non avremmo alcuna qualifica per trattare con voi se il Sommo Pontefice Gregorio XVI non si fosse degnato, con un Breve del 10 gennaio 1845, di approvare paternamente la nostra istituzione, e di attribuirle delle ricche indulgenze di cui egli estende il beneficio a tutti coloro che noi avremo aggregato alla nostra Società. Il nostro primo scopo è stato quello di consolidare la fede e di rianimare la carità nella gioventù cattolica, di rafforzare i ranghi con amicizie edificanti e solide, e di formare così una nuova generazione, capace di riparare, se è possibile, il male che I'empietà ha fatto nel nostro paese. II primo modo di realizzare questo disegno fu di radunarsi tutte le settimane, di imparare così a conoscerci e ad amarci; e al fine di dare un interesse alle nostre riunioni, intraprendemmo la visita dei poveri a domicilio: gli portammo del pane, dei soccorsi temporali di vario genere, e sopratutto dei buoni libri e buoni consigli. Questa Società, fondata dodici anni fa da otto giovani, del tutto oscuri, conta oggi circa 10.000 membri, in 133 città; si è insediata in Inghilterra, in Scozia, in Irlanda, in Belgio, in Italia. Si sono sempre persegui questi due principali risultati: la santificazione della gioventù cristiana e la visita dei poveri a domicilio. Noi abbiamo in ciascuna città delle opere pei gli ammalati, per I'istruzione dei bambini, per il collocamento di operai, che sono affidate a dei comitati poco numerosi e soccorsi dal denaro della Società tutta intera. Possa I'unione della nostra umile Società diventare il simbolo dell' unione di tutti i popoli al di là e al di qua dei mari, nella pratica della legge di Dio, nella fedeltà alla fede, nell'attaccamento alla SS. Chiesa Romana e nell'amore di Nostro Signore Gesù Cristo.

Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!”

Frédéric Ozanam (1813–1853) storico e giornalista francese

Al Presidente della Società di San Vincenzo de Paoli del Messico, Parigi, 19 settembre 1845, p. 232
Lettere

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“Riflettendo su questi testi biblici [il Vangelo proposto dalla liturgia in quella domenica, Mt 21, 28-32], ho pensato subito a Papa Giovanni Paolo I, di cui proprio oggi ricorre il trentesimo anniversario della morte. Egli scelse come motto episcopale lo stesso di san Carlo Borromeo: Humilitas. Una sola parola che sintetizza l'essenziale della vita cristiana e indica l'indispensabile virtù di chi, nella Chiesa, è chiamato al servizio dell'autorità. In una delle quattro Udienze generali tenute durante il suo brevissimo pontificato disse tra l'altro, con quel tono familiare che lo contraddistingueva: "Mi limito a raccomandare una virtù, tanto cara al Signore: ha detto: imparate da me che sono mite e umile di cuore… Anche se avete fatto delle grandi cose, dite: siamo servi inutili". E osservò: "Invece la tendenza, in noi tutti, è piuttosto al contrario: mettersi in mostra" (Insegnamenti di Giovanni Paolo I, p. 51-52). L'umiltà può essere considerata il suo testamento spirituale.
Grazie proprio a questa sua virtù, bastarono 33 giorni perché Papa Luciani entrasse nel cuore della gente. Nei discorsi usava esempi tratti da fatti di vita concreta, dai suoi ricordi di famiglia e dalla saggezza popolare. La sua semplicità era veicolo di un insegnamento solido e ricco, che, grazie al dono di una memoria eccezionale e di una vasta cultura, egli impreziosiva con numerose citazioni di scrittori ecclesiastici e profani. È stato così un impareggiabile catechista, sulle orme di san Pio X, suo conterraneo e predecessore prima sulla cattedra di san Marco e poi su quella di san Pietro. "Dobbiamo sentirci piccoli davanti a Dio", disse in quella medesima Udienza. E aggiunse: "Non mi vergogno di sentirmi come un bambino davanti alla mamma: si crede alla mamma, io credo al Signore, a quello che Egli mi ha rivelato" (ivi, p. 49). Queste parole mostrano tutto lo spessore della sua fede. Mentre ringraziamo Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo, facciamo tesoro del suo esempio, impegnandoci a coltivare la sua stessa umiltà, che lo rese capace di parlare a tutti, specialmente ai piccoli e ai cosiddetti lontani. Invochiamo per questo Maria Santissima, umile Serva del Signore.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

28 settembre 2008 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/angelus/2008/documents/hf_ben-xvi_ang_20080928_it.html
Angelus, Regina Coeli

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“[Nel 2005] Ho ricevuto tanto, ora tocca ai giovani. Non voglio togliere il posto a chi si impegna e gioca bene tutto l'anno: questa parte della mia vita e della mia carriera è finita. Anche perché non sono capace di fare le cose a metà e se do la mia disponibilità poi gioco tutto l'anno.”

Andre Agassi (1970) tennista statunitense

Origine: Citato in Vincenzo Martucci, Il dio caduto in terra http://archiviostorico.gazzetta.it/2005/aprile/30/dio_caduto_terra_sw_0_050430169.shtml, Gazzetta dello Sport, 30 aprile 2005.

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“[Parlando del passaggio di Federer da junior a professionista] Il suo potenziale era visibile, ma il suo fisico non era ancora pronto. I suoi movimenti e la sua resistenza dovevano essere migliorati. E durante il punto aveva così tanti colpi nel suo arsenale, così tanti modi per vincere. Aveva talmente tante opzioni da rendere tutto più complicato perché era capace di fare tante cose. Poi batté Sampras e fu come un nuovo inizio. Restava un lungo cammino da percorrere per vincere uno Slam.”

Peter Lundgren (1965) allenatore di tennis e ex tennista svedese

Origine: Nell'edizione 2001 di Wimbledon, Federer batté Sampras (7 volte campione sull'erba londinese) con il punteggio di 7-6<sup>7</sup>, 5-7, 6-4, 6<sup>2</sup>–7, 7-5, ponendo così fine alla striscia positiva dell'americano di 31 vittorie consecutive nel torneo inglese.
Origine: Citato in Robert Davis, traduzione di Stefano Pentagallo, Federer: storia di un campione http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2011/11/30/629561-federer_storia.shtml, Ubitennis.com, 30 novembre 2011.

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“Non immaginavo di cosa fosse capace il corpo umano. Chi dice di non riuscire a perdere peso, mente. Non è vero, potete. Il vostro corpo può fare qualunque cosa. […] Io adoro mangiare, ma non ho mai pensato di non farcela. Bisogna impegnarsi. È questione di autocontrollo.”

Mila Kunis (1983) attrice e doppiatrice statunitense

Origine: Citato in Margherita Corsi, [//www.vanityfair.it/people/mondo/2011/08-(1)/10/mila-kunis-black-swan-magra-tutti-possono-perdere-peso Mila Kunis: «Non riuscite a dimagrire? È una bugia»], VanityFair.it, 11 agosto 2011.

“Il valore d'un soldato non lo si giudica in tempo di pace o di quiete, ma nell'ora dell'assalto.”

Francesco Olgiati (1886–1962) religioso italiano

Origine: Schemi di conferenze, p. 72

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“Silvio Berlusconi è una persona capace anche di gesti estremi, di darti magari una coltellata alle spalle, come dimostra l'esperienza di questi giorni.”

Lorenzo Cesa (1951) politico italiano

Origine: Citato in Udc, attacco frontale a Berlusconi "È capace di accoltellarti alle spalle" http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/politica/verso-elezioni-4/cesa-contro-berlusconi/cesa-contro-berlusconi.html, la Repubblica, 20 febbraio 2008

“Occorre cercare in tempo di pace quanto serve per fare la guerra!”
Prospicere in pace oportet, quod bellum iuvet.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

In tempo di pace occorre provvedere a ciò che servirà per la guerra.
Sententiae

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“Osama Bin Laden – come tutti sappiamo – ha avuto la gravissima responsabilità di diffondere divisione e odio fra i popoli, causando la morte di innumerevoli persone, e di strumentalizzare le religioni a questo fine. Di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai, ma riflette sulle gravi responsabilità di ognuno davanti a Dio e agli uomini, e spera e si impegna perché ogni evento non sia occasione per una crescita ulteriore dell'odio, ma della pace.”

Federico Lombardi (1942) gesuita italiano

Origine: Citato in La morte di Osama e l'atteggiamento del cristiano http://www.gesuitinews.it/2011/05/02/padre-lombardi-la-morte-di-obama-e-latteggiamento-del-cristiano/, Gesuiti news, 2 maggio 2011.
Citato anche in Il Vaticano: «Risponda davanti a Dio» http://www.corriere.it/esteri/11_maggio_02/vaticano-osama-bin-laden-risponda-davanti-dio_3eedd316-7498-11e0-a12f-3a82d10cc9fa.shtml, Corriere della sera, 2 maggio 2011.

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“Gli articoli contro la pace sono stati scritti con penne fatte dello stesso acciaio dei cannoni e dei proiettili.”

Aristide Briand (1862–1932) politico e diplomatico francese

citato in la lettura, dicembre 1977, p. 13

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“Abbassate le armi, e otterremo la pace.”

Ludwig Quidde (1858–1941) storico e politico tedesco

Origine: Citato in Dizionario mondiale di Storia, Rizzoli Larousse, Milano, 2003, p. 991. ISBN 88-525-0077-4

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