Frasi su concilio

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema concilio, chiesa, essere, citata.

Frasi su concilio

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“[Con gli eretici] riconciliarsi mai; non mai pietà; sterminate chi si sottomette e chi resiste; perseguitate a oltranza, uccidete, ardete, tutto vada a fuoco e a sangue purché sia vendicato il Signore.”

Papa Pio V (1504–1572) 225° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da una lettera del 1570 a Filippo II; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 236

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“Il popolo ebreo, il solo un tempo eletto da Dio […] poi abbandonato per la sua incredulità, meritò di essere riprovato […] la loro empietà è giunta a un livello tale che, per la nostra salvezza, occorre respingere la forza di tanta malizia.”

Papa Pio V (1504–1572) 225° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da Oremus pro perfidis judaeis; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 287

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“Se qualcuno commetterà il nefando crimine contro natura, a causa del quale l'ira di Dio si abbatte su coloro che gli resistono, sarà consegnato per la punizione al braccio secolare; e se chierico, dopo essere stato privato di ogni grado, sarà sottoposto ad analoga pena [l'esecuzione capitale].”

Papa Pio V (1504–1572) 225° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dalla bolla Cum Primum, 1566; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 317

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“. | Si meraviglieranno, vedendola poi germogliare, | ma è questa meraviglia che dà sempre alle genti le ali | per mirare più in alto.”

Edvarts Virza (1883–1940) scrittore lettone

da Concilio di Numi. Frammento dal poema «Gli Dei e i contadini».

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“Se tuttavia notate che [gli eretici] non sono disposti a modificare la loro condotta, desideriamo che con grande zelo Voi li arrestiate. Se sono schiavi, domateli con botte e torture al fine di ottenere il miglioramento; ma se sono liberi, devono essere indotti al pentimento con una dura carcerazione.”

Papa Gregório I (540–604) 64° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Da un'epistola a Gianuario (arcivescovo di Cagliari); citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 211.

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“Il sapersi adattare è una gran virtù! Risparmia infinite molestie, e concilia la benevolenza degli altri.”

Giuseppe Giusti (1809–1850) poeta italiano

Origine: Raccolta dei proverbi toscani, p. 402

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“Come può un uomo accontentarsi di prendere semplicemente in considerazione una opinione, e compiacersi di ciò? Di che cosa si compiace se la sua opinione è che viene danneggiato? Se il vostro prossimo vi truffa anche per un solo dollaro, non vi accontentate di constatare che siete stati truffati, o di dire che siete stati truffati, e neppure di chiedergli quanto vi spetta, ma fate subito passi concreti per ottenere l'intera somma, e cercate di non lasciarvi mai più imbrogliare.
L'azione in base a un principio, la percezione e l'attuazione del giusto, trasforma le cose e i rapporti; essa è essenzialmente rivoluzionaria, e non si concilia interamente con niente che già esisteva. Non solo divide Stati e Chiese, divide anche le famiglie: sì, divide lindividuo, separando il diabolico che è in lui dal divino.
Le leggi ingiuste esistono: dobbiamo essere contenti di obbedirvi, o dobbiamo tentare di emendarle, obbedendovi fino a quando non siamo riusciti nel nostro intento, oppure ancora dobbiamo trasgredirle da subito? Generalmente gli uomini con un governo come questo, pensano di dovere aspettare fino a quando avranno persuaso la maggioranza a modificare tali leggi. Ritengono che se opponessero resistenza, il rimedio sarebbe peggiore del male. Ma è colpa del governo stesso, se il rimedio è peggiore del male. È lui a renderlo peggiore.”

1992, pp. 24-25
Disobbedienza civile

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“Cos'è la tradizione? È il progresso che è stato fatto ieri, come il progresso che noi dobbiamo fare oggi costituirà la tradizione di domani.”

Papa Giovanni XXIII (1881–1963) 261° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Al concilio Vaticano II; citato in Ginsborg 1989, p. 352.

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“Dovere di ogni uomo, dovere impellente del cristiano è di considerare il superfluo con la misura delle necessità altrui, e di ben vigilare perché l'amministrazione e la distribuzione dei beni creati venga posta a vantaggio di tutti.”

Papa Giovanni XXIII (1881–1963) 261° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Dal Radiomessaggio a tutti i fedeli cristiani ad un mese dal Concilio http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/speeches/1962/documents/hf_j-xxiii_spe_19620911_ecumenical-council_it.html, 11 settembre 1962.

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“Gesù, diventato Cristo, è ancora fortemente giudaico; quando diventò il Logos, nel Ternarium trinitario, fu reso decisamente platonico; Gesù Cristo sarà reso oggetto di volontà d'ortodossia; le dommatiche lo chiuderanno entro formule che vogliono essere «esclusive», ed escludenti; le teologie cercheranno, qualche volta, di rompere la scorza delle definizioni dommatiche, ma sempre saranno tenute a questa o a quella ortodossia. Gesù, diventato Cristo, aveva diritto di essere lasciato libero da restrizioni umane; tanto valeva lasciarlo nella sua sfera umana soltanto (come Gesù). Noi siamo davanti alla necessità di riprendere il filo là dove le dommatiche lo hanno tagliato; Gesù, traslato nella sfera del divino, non può fermarsi ad essere il Cristo; e neanche il Logos; egli deve essere il veramente libero da ogni condizionamento, deve essere Gesù Libero, Iesoūs Eléutheros. Le teologie e le dommatiche non diventano superflue; esse hanno svolto un grande ruolo nel passato; possono averne altro nell'avvenire; non siamo che alla preistoria del Cristianesimo; la storia di Gesù riparte oggi; per ripartire senza condizionamenti basta esser coerenti col significato della sua traslazione nel non-umano. Chiediamo la liberazione di Gesù. Se Egli resta solo il Cristo, non è ancora interamente libero. Cadranno le vigenti dommatiche? I dizionari teologici diventeranno glossari di archeologia e di filologia? Ma di cosa vi preoccupate, o uomini di poca fede…! Gesù non vale più dei vostri dizionari e dei vostri concilii?”

Giovanni Giraldi (1915–2014) filosofo, filologo e accademico italiano

in Sistematica NN. 156-157, p. 13-14
Gesù

“Gli ebrei meritano di essere esecrati e puniti, come dei veri e propri trasgressori di ogni maestà divina e umana, con i peggiori supplizi: il bracere, il piombo fuso, l'olio bollente, la pece, la cera e lo zolfo messi insieme.”

Pierre de Lancre (1553–1631) magistrato francese

da L'incredulité et mescréance du sortilége pleinemente coinvancues; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 285

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“Se la Chiesa e il papa hanno il diritto di predicare il Vangelo in tutto l'orbe, è evidente che se gli indiani non riconoscono questo diritto e si oppongono ad esso con la forza, sarà lecito ribattere con la forza.”

Francisco de Vitoria (1483–1546) religioso, filosofo e giurista spagnolo

da Relectio de indis, 1539; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 354

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“Gli Ebrei dell'uno e dell'altro sesso non possano abitare fuori dal Ghetto… per qualunque pretesto, anche per quello della necessità o di mutar aria, e quando gli occorrerà andar fuori per un sol giorno, procurino ottenerne l'opportuna licenza in iscritto […] colle clausole che debbano gli Ebrei portare il segno al Cappello.”

Papa Pio VI (1717–1799) 250° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da Editto sugli Eberi, 20 aprile 1775; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 292

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“Scomunichiamo e anatemizziamo tutti gli eretici […] Una volta condannati dalla Chiesa, essi siano abbandonati al giudice secolare per essere puniti col meritato castigo.”

Papa Gregorio IX 178° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dalla bolla Excommunicamus; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 220

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“Essendo gli ebrei stessi servi della Chiesa, questa può disporre dei loro averi.”

II, IIa, q.10, a10; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 282
Summa Theologiae

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“L'antisemitismo deve essere una sola cosa con il cattolicesimo, nel senso che noi dobbiamo combattere i giudei, come i massoni, come i socialisti, come gli anarchici, per difendere la società civile, la patria e la croce di Gesù Cristo.”

Henri Delassus (1836–1921) vescovo francese

dal giornale La Semaine, 1894; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 296

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“Da questa corrottissima sorgente dell'indifferentismo scaturisce quell'assurda ed erronea sentenza, o piuttosto delirio, che si debba ammettere e garantire a ciascuno la libertà di coscienza: errore velenossisimo, a cui apre il sentiero quella piena e smodata libertà di opinione che va sempre aumentando a danno della Chiesa e dello Stato.”

Papa Gregorio XVI (1765–1846) 254° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dalla enciclica Mirari vos; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 209

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“Vigilanzio apre di nuovo la sua fetida bocca e butta il suo schifosissimo fiato contro le reliquie dei santi martiri […] Lo si consegni alla morte della carne, affinché sia salvo lo spirito.”

San Girolamo (345–420) scrittore, teologo e santo romano

Epistole
Origine: Citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 209.

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“Quando il Concilio di Trento fu chiuso Berlicche venne respinto nel centro della terra: ogni tanto lo richiamiamo coi nostri peccati.”

Arrigo Benedetti (1910–1976) giornalista, scrittore e partigiano italiano

Origine: Oppure Berlic e Berloc: un diavolo che dà cattivi consigli ai giovani
Origine: Il ballo angelico, p. 159

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“Condanniamo inoltre l'insaziabile rapacità degli usurai, detestabile e vergognosa per le leggi divine ed umane.”

Papa Innocenzo II 164° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal Concilio Laternanense II, 716

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“Non è stato mai permesso, né lo sarà, che si riunisca un sinodo particolare per giudicare un concilio generale.”

Papa Pelagio I (505–561) 60° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dalla lettera Relegentes autem, 447

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“Dovete por mano su quelli che finora avete fatto dèi da materia terrena quali erano; con ogni zelo dovete distruggerli e ridurli in pezzi.”

Papa Bonifacio V (575–625) 69° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da una lettera a Edwin di Northumbria; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 212

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“I guai della Chiesa sono derivati da quanto hanno detto e fatto, dopo il Concilio, parecchie persone […]. Da questo punto di vista, il più pericoloso dei teologi non è Hans Kung, perché sostiene tesi così strampalate che nessuno (o quasi nessuno) gli crede. Il più pericoloso è il gesuita Karl Rahner, il quale scrive benissimo ed ha l'aria di essere ortodosso, ma ha sempre sostenuto che occorre una "nuova teologia."”

Giuseppe Siri (1906–1989) arcivescovo cattolico e cardinale italiano

Una teologia cioè che metta da parte Gesù e che vada bene per il nostro secolo.
Origine: Citato in Benny Lai Il Papa non eletto. Giuseppe Siri, Cardinale di Santa Romana Chiesa, Laterza, Bari, 1993, pp. 291, nota 20.

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“Nessuno al Concilio di Trento seppe riconoscere gli effetti psichici e sociali di Gutemberg.”

Marshall McLuhan (1911–1980) sociologo canadese

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