Frasi su dialogo
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“[A Mandras] Facciamo in modo che Dio sia presente in mezzo a noi.”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da Il dialogo interreligioso

“È curioso constatare – ed insisto su questo punto, perché mi sembra di importanza capitale, e perché, pur essendo noto, non mi sembra abbastanza sottolineato – è curioso constatare l'indifferenza pressoché totale del mondo romano per la scienza e la filosofia. Il cittadino romano si interessa alle cose pratiche. L'agricoltura, l'architettura, l'arte della guerra, la politica, il diritto, la morale.
Ma si cerchi in tutta la letteratura latina classica un'opera scientifica degna di questo nome, e non si troverà; un'opera filosofica, ancor meno. Si troverà Plinio, cioè un insieme di aneddoti e racconti da comare; Seneca, cioè un'esposizione coscienziosa della morale e della fisica stoiche, adattate – il che significa semplificate – ad uso del pubblico romano; Cicerone, cioè i tentativi filosofici di un letterato dilettante; o Macrobio, un manuale di scuola elementare.
È veramente stupefacente, se vi si presta attenzione, che i Romani, non producendo nulla essi stessi, non abbiano nemmeno mai sentito il bisogno di procurarsi delle traduzioni. In effetti, al di fuori di due o tre dialoghi platonici (tra cui il Timeo) tradotti da Cicerone – trasduzione di cui non ci è pervenuto nulla – né Platone, né Aristotele, né Euclide, né Archimede sono mai stati tradotti in latino. Almeno nell'età classica. Perché se è vero che lOrganon di Aristotele e le Enneadi di Plotino lo furono, è parimenti vero che in fin dei conti ciò avvenne molto tardi e per opera di cristiani.”

Alexandre Koyré (1892–1964) storico della scienza e filosofo francese

Origine: Scritti su Spinoza e l'averroismo, pp. 63-64

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“In realtà ciò che l'autore nel libro presenta a stento è degno di una voce vuota o di un fungo avvelenato, molto meno quindi di un così alto prezzo e di una così grande fama: tutto viene copiato da un dialogo di Luciano e volto in forma peggiore.”

Jacob Friedrich Reimmann (1668–1743) teologo, pedagogo e filosofo tedesco

da Historia universalis atheismi et atheorum falso et merito suspectorum [...], Hildesiae, 1725, p. 374; citato in Immagini di Giordano Bruno 1600-1725, Procaccini, Napoli 1996, pp. 145-146

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“Un buon copione potrebbe essere completo anche senza dialoghi.  ”

David Mamet (1947) drammaturgo, sceneggiatore e regista statunitense
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“Il film perfetto è il film muto, proprio come la sequenza perfetta è quella muta. Nel racconto cinematografico, il dialogo è inferiore all'immagine.”

David Mamet (1947) drammaturgo, sceneggiatore e regista statunitense

Origine: Bambi contro Godzilla, p. 167

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“Ma se la natura è realmente strutturata con un linguaggio matematico e la matematica inventata dall'uomo può giungere a comprenderlo, ciò significa che qualcosa di straordinario si è verificato: la struttura oggettiva dell'universo e la struttura intellettuale del soggetto umano coincidono […].”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI all'Arcivescovo Rino Fisichella, Rettore della Pontificia Università Lateranense, in occasione del Convegno sul tema: "Dal telescopio di Galileo alla cosmologia evolutiva. Scienza, filosofia e teologia in dialogo" http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/pont-messages/2009/documents/hf_ben-xvi_mes_20091126_fisichella-telescopio_it.html, 26 novembre 2009
Discorsi

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“Non dovremmo aver paura delle religioni. È dei loro seguaci che dovremmo aver paura.”

Jean-Louis Pierre Tauran (1943–2018) cardinale e arcivescovo cattolico francese

citato in I rischi e le opportunità del dialogo interreligioso, Zenit, 29 maggio 2008

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“La ricognizione fruga nelle pieghe della storia, quella che attraverso un antico muro, un frammento ceramico, sa restituirci le lacrime, le debolezze, le piccole cose quotidiane dell'uomo.”

Ludovico Magrini (1937–1991) giornalista italiano

dialoghi
citazione necessaria, Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.

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“Le questioni di spirito e fede impegnano tutte le grandi tradizioni religiose e devono essere affrontate con un'apertura al dialogo interreligioso.”

William Joseph Levada (1936–2019) arcivescovo cattolico e teologo statunitense

La bellezza della creazione per una nuova apologetica

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“Chi guarda nel cannocchiale e vede cose diverse da quelle che vedo io è sempre uno che può insegnarmi molte cose, e lo leggerò con l'atteggiamento del discepolo che vuole capire ciò che ancora non gli è chiaro; se poi discuterò le sue conclusioni, lo farò col rispetto e con la riconoscenza che dobbiamo a quelli che hanno aperto la strada sulla quale ci prepariamo ad andare oltre, valutando il suo procedimento a posteriori sulla base degli argomenti, non a priori confrontando le sue conclusioni con le mie. È l'atteggiamento che il mio maestro Guido Calogero mi ha insegnato a chiamare «volontà di capire» o «spirito del dialogo». Ma al dialogo tra chi guarda nel cannocchiale e chi si rifiuta di guardarci non ho mai creduto: non è in nessun caso proficua una discussione tra uno storico che fonda su una serie di argomenti una nuova prospettiva e uno storico che, solo perché la nuova prospettiva non è ortodossa, si ritiene dispensato dalla fatica di saggiare ad uno ad uno gli argomenti e se la cava dicendo che il tutto «non è convincente»; né tra chi si pone come unico problema la verificabilità di una lettura storica e chi si preoccupa delle conseguenze che tale lettura porterà al quadro tradizionale della Geistesgeschichte; né tampoco tra chi ricostruisce un antico pensiero con la pazienza da formica del raccogliere instancabilmente nuovi elementi e chi deduce il pensiero di Parmenide dall'Eleatismo, l'Eleatismo dal Naturalismo Presocratico e il Naturalismo Presocratico dalla Spiritualità Greca; né, soprattutto, tra lo scrittore che lavora a inserire il «filosofo» in una prospettiva sincronica, che è poi sempre costituita dalla cultura e dalla società in cui quel «filosofo» visse e respirò, e il suo collega disposto a chiarirne i punti oscuri sempre e soltanto attraverso la rilettura di altri «filosofi», rifuggendo con disgusto dal contaminare il Puro Pensiero con l'utilizzazione dei poeti, degli oratori e degli storici.”

Antonio Capizzi (1926–2003) filosofo e storico italiano

Origine: La Repubblica cosmica, pp. 13-14

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“Io con Berlusconi non ho nulla in comune: mi è bastato vederlo un paio di volte in vita mia per capire che bisogna evitarlo. Lo considero politicamente come l'Aids: se lo conosci lo eviti.”

Antonio Di Pietro (1950) politico e avvocato italiano

Origine: Da un dialogo con Veltroni in un incontro organizzato da Micromega, ottobre 2000; citato in la Repubblica http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/10/09/di-pietro-dice-no-veltroni-non-credo.html, 9 ottobre 2000.

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“Dammi vento e ti darò miglia. (da un dialogo tra Moitessier e Joshua, la sua barca)”

Bernard Moitessier (1925–1994) navigatore e scrittore francese

Origine: Capo Horn alla vela, p. 107

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“La montagna, nella Bibbia, è il luogo nel quale si svolge il dialogo tra Dio e l'uomo.”

Carlo Ghidelli (1934) arcivescovo cattolico e biblista italiano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 44, ISBN 88-8598-826-2.

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“Io sono un uomo di sinistra ragionevole che cerca di impegnarsi per il bene del Paese.”

Massimo d'Alema (1949) politico italiano, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1998 al 2000

Origine: Dall'intervista di Marco Cianca, «Il premier fermi la strategia della tensione» http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/Notizie/Politiche2006/articoli/04_Aprile/14/cianca.shtml, Corriere.it, 15 aprile 2006.

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“Quando c'è dialogo non c'è bisogno di divieti”

Luca Raffaelli (1959) giornalista, saggista e sceneggiatore italiano

e se c'è il dialogo neppure il più cretino dei programmi può rincretinire
Le anime disegnate

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“Fedone: Io non ho mai fatto sesso con bambini: non sono così religioso.
Gorgia: Io avrei voluto fare il prete, ma odiavo i bambini.”

Daniele Luttazzi (1961) attore, comico e scrittore italiano

dai Dialoghi platonici, 3 novembre 2007
Decameron (programma tv)

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“La pietra pesa eppur è sempre appesa.”

Augusto Romano Burelli (1938) architetto italiano

da Dialoghi del Mercoledì, Udine, 23 maggio 2007, cit. da discorso precedente sconosciuto

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“L'attività del governo non può che compiacere il Papa e la sua Chiesa. Noi siamo a favore della Chiesa, crediamo nei valori della dignità umana e nel rispetto degli ultimi. Siamo sullo stesso piano in cui opera la Chiesa. A ogni modo ribadiamo il nostro concetto di Stato laico e la necessità, confermata dalla Costituzione, di rispettare profondamente il dialogo tra Stato e Chiesa.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2008
Origine: Da un collegamento televisivo su Canale 5; citato in Berlusconi da Benedetto XVI: "Tra noi collaborazione costruttiva" http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/esteri/benedettoxvi-21/visita-berlusconi/visita-berlusconi.html, Repubblica.it, 6 giugno 2008.

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“Dopo l'11 settembre il dialogo è più che necessario: per svuotare i giacimenti di odio e di diffidenza che rischiano di avvelenare gli animi, di alimentare il terrorismo.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Senza data
Origine: Citato in Specchio, n. 341, La Stampa, Torino.

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“C'è un grande valore nell'incontro tra donne e uomini di religione, quando si realizza una liturgia dell'amicizia e del dialogo, quando si prega gli uni accanto agli altri. Sì, gli uni accanto agli altri: mai più gli uni contro gli altri, come talvolta è avvenuto! Stare insieme, allora, diventa la profezia e l'indicazione di un mondo di pace, soprattutto delegittima lo scontro etnico, di civiltà e di religione: crea la civiltà del vivere insieme.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

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Origine: Dal [//www.santegidio.org/pageID/2460/langID/it/text/483/Intervento_di_Andrea_Riccardi__Assemblea_di_apertura.html Discorso di apertura dell'Incontro Internazionale delle religioni per la pace "Living together is the future"], Sarajevo, 9 settembre 2012.

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“[Benedetto XVI] È un Papa da "Rischiatutto" non sceglie mai la busta sbagliata. Lo avevano accolto con una certa freddezza e con un ingiustificato timore, ma con la sua mitezza, la sua linearità, la sua cultura e la forza del dialogo sta smentendo clamorosamente i profeti di sciagura.”

Mike Bongiorno (1924–2009) conduttore televisivo, conduttore radiofonico e partigiano italiano

Origine: Citato in Mike Bongiorno: disse "Vorrei morire gridando allegriaaa", la Repubblica, 8 settembre 2009.

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“Io non sono un musicista, ma ho molto studiato la declamazione. Mi si accorda il talento di recitare assai bene i versi, e specialmente i miei. Venticinque anni or sono, mi venne fatto di pensare che la sola musica conveniente alla poesia drammatica e, soprattutto, all'aria e al dialogo che noi chiamiamo d'azione, sia quella che maggiormente s'accosta alla declamazione naturale, animata, energica; che la declamazione non è essa stessa che una musica imperfetta; che noi potremmo notarla quale essa è, solo quando avessimo escogitato un numero di segni bastevole ad esprimere tanti toni, tante inflessioni, tanti elevamenti, abbassamenti e sfumature d'una verietà pressocché infinita, quanti sono quelli che la voce assume declamando… Io giunsi a Vienna nel 1761 tutto preso da quest'idea. L'anno seguente, Sua Eccellenza il conte Durazzo, allora direttore degli spettacoli della Corte imperiale, ed oggi suo ambasciatore a Venezia, al quale avevo letto il mio Orfeo, mi sollecitò a darlo in teatro. Io vi acconsentii, a condizione che la musica sarebbe stata scritta a mio piacimento, al quale scopo egli mi indirizzò a Gluck, che – mi disse – si presterebbe a tutto. Io gli lessi il mio Orfeo e, declamandogliene ripetutamente alcuni brani, gli indicai le sfumature che mettevo nella mia declamazione, le sospensioni, i rallentamenti, le accelerazioni, i suoni della voce talvolta forzati, tal'altra fievoli e sommessi, di cui intendevo ch'egli si valesse nella composizione. Lo pregai, al tempo stesso, do abolire i passaggi, le cadenze, i ritornelli e tutto quanto si è introdotto di gotico, di barbaro, di stravagante nella nostra musica. Gluck adottò le mie vedute.”

Ranieri de' Calzabigi (1714–1795) poeta e librettista italiano

citato in Clemente Fusero, Mozart

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