Frasi su meglio
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“La droga è bella. La droghiera è meglio.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il malloppo, p. 19

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“Meglio dallo psicanalista che dal confessore. Per questo è sempre colpa tua, per quello è sempre colpa degli altri.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il malloppo, p. 35

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“Togliamo a Cesare quello che non è di Cesare. Meglio. "Diamo a Cesare quello che è di Cesare. Ventitré pugnalate."”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Gesù, Vangelo secondo Matteo: «Rendete dunque a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio.»
Origine: Il malloppo, p. 21

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“Ricetta
Disossate | la verità | per cucinarla | meglio.”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il dottor Divago, Dìtteri sui dàtteri, pp. 136-137

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“Tutto è concatenato nel mondo, diceva Pangloss [precettore tedesco di Candido di Voltaire]: possa tutto esserlo per lo meglio!”

Vincenzo Cuoco (1770–1823) scrittore, giurista e politico italiano

da Lettera dell'autore, p. 17
Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799

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“La religione cristiana ridotta a poco a poco alla semplicità del Vangelo; riformate nel clero le soverchie ricchezze di pochi e la quasi indecente miseria di molti; diminuito il numero dei vescovati e dei benefici oziosi; tolte quelle cause che oggi separan troppo gli ecclesiastici dal governo e li rendono quasi indipendenti, sempre indifferenti e spesso anche nemici, ecc. ecc.: è la religione che meglio di ogni altra si adatta ad una forma di governo moderato e liberale. Nessun'altra religione tra le conosciute fomenta tanto lo spirito di libertà. La pagana avea per suo dogma fondamentale la forza: produceva degli schiavi indocili e dei padroni tirannici. La religion cristiana ha per base la giustizia universale: impone dei doveri ai popoli egualmente che ai re, e rende quelli più docili, questi meno oppressori. La religione cristiana è stata la prima che abbia detto agli uomini che Iddio non approva la schiavitù: per effetto della religione cristiana, abbiamo nell'Europa moderna una specie di libertà diversa dall'antica; ed è probabile che i primi cristiani, nella loro origine, altro non fossero che persone le quali volevano, in tempi corrottissimi, ridurre la più superstiziosa idolatria alla semplicità della pura ed eterna ragione, ed il più orribile dispotismo che mai abbia oppresso la cervice del genere umano (tale era quello di Roma) alle norme della giustizia.”

Vincenzo Cuoco (1770–1823) scrittore, giurista e politico italiano

Origine: Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, pp. 71-72

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“Oggi il tempo ci è concesso per conoscere sempre meglio Dio: è sempre un tempo di conversione e di grazia, dono della sua misericordia.”

André Louf (1929–2010) monaco cattolico belga, eremita, scrittore di libri di spiritualità

Sotto la guida dello Spirito

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“Sassari non ha bisogno di formarsi un giardino pubblico, se le sue circostanze formano un giardino così vario, ameno e vago, che non potrebbe l'arte far di meglio […].”

Vittorio Angius (1797–1862) scrittore, storico e politico italiano

Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna

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“Deve l'Accademia alla signora Margherita Traube Mengarini alcune interessanti ricerche sui gas contenuti nella vescica natatoria dei pesci. La esistenza e la origine di questi gas era già nota nel secolo scorso, ma successivamente non piccolo numero di fisiologi si occupò della quistione, la quale poteva dirsi pochi anni sono, cioè nel 1870, giunta, dopo le esperienze di Moreau, a quanto ne scrive Paul Bert nelle sue lezioni sulla respirazione Il se fait donc dans la vessie natatorie une véritable sécrétion d'oxigène aux dépens du sang. […] L'autrice dimostra, già dal principio del suo lavoro, la sua estesa coltura riferendo brevemente le esperienze e le opinioni di oltre quaranta naturalisti i quali si occuparono dell'argomento; e condotta dall'accurato esame, passa a stabilire quali altra desiderata sperimentali potessero occorrere per risolvere il problema postosi da Moreau: d'onde provenga l'aria della vescica natatoria. Le nuove esperienze, che non mi è possibile di qui descrivere, sono condotte con molta sagacia e conoscenza del metodo; esse non confermano che in parte i risultati di Moreau o per dir meglio, ne limitano il campo, aggiungendo nuovi fatti, i quali secondo il procedimento scientifico moderno, portano luce sopra altri aspetti della quistione.”

Francesco Brioschi (1824–1897) matematico, politico e rettore italiano

Origine: Citato in Ariane Dröscher, Traube Mengarini Margarethe (Margherita) http://scienzaa2voci.unibo.it/biografie/66-traube-mengarini-margarethe-margherita, da Scienza a due voci, Università degli Studi di Bologna.

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“[In risposta a Adriano Galliani il quale afferma che il Milan ha fatto meglio della Juventus negli ultimi anni] Quello che conta a casa mia sono le vittorie. Entri nella storia se vinci e scrivi qualcosa, ecco. Vincere non è mai facile. Chi vince scrive, fa storia, gli altri possono solo fare chiacchiere. Poi magari tutti sono contenti del campionato fatto, ma alla fine una sola vince. E quella può scrivere. Gli altri magari vanno a leggere.”

Antonio Conte (1969) calciatore e allenatore italiano

Origine: Citato in Conferenza stampa di vigilia per il tecnico bianconero. "Non vedo più difficoltà nelle sfide contro Lazio e Milan. La sconfitta in Champions non ci ha tolto sicurezze" http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2013/04/14/3902165/il-milan-ha-fatto-meglio-della-juventus-conte-se-ne-frega, Goal.com, 14 aprile 2013.

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“È vento cattivo quello che non porta bene a nessuno, come ho sempre detto. E tutto è Bene ciò che finisce Meglio!”

Il Gaffiere
Il Signore degli Anelli, Il ritorno del re
Origine: Tutto è bene quel che finisce bene

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“Fare il proprio dovere val meglio dell'eroismo.”

Cesare Cantù (1804–1895) storico, letterato e politico italiano

Attenzione!

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“È meglio imparare delle cose inutili che non imparare niente.”

Lucio Anneo Seneca (-4–65 a.C.) filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano

88, 45

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“Dove si può star meglio che in seno alla famiglia?”

Jean-François Marmontel (1723–1799) romanziere, poeta e drammaturgo francese

da Lucile, IV
Où peut-on être mieux | Qu'au sein de sa famille?

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“L'infuriare d'una rivoluzione — come tutto ciò che è critico; e nessuno, in un senso o in un altro, vorrà negare che lo stato della lingua italiana d'oggi sia tale — richiede ben altro che la sovrana flemma del teorico. Si voglia imbrigliarla o guidarla, non si avrà da lui più di questo: una volta arrivati a chiudere quel certo particolare problema nel complesso quadro dei suggerimenti attinti da trattati e codici, e trovato quindi, finalmente, come affrontarlo, gli sviluppi avranno cambiato faccia all'intera situazione, così da obbligare a un nuovo studio daccapo, su un nuovo problema particolare. Non rimarrà dunque, come risultato, che assistere passivamente. Ed è ciò che appunto fanno il Migliorini e chi ne segue i princìpi […]. […] Non la glottotecnica, ma il videotecnico (si veda a suo luogo), ha potere sull'italiano dei nostri giorni; cioè il popolo, secondo un ordine o disordine molto più naturale; cioè tutti, nel senso proprio che quest'aggettivo non ha mai avuto quanto oggi: senza distinzione di soggetti, com'è ormai senza distinzione di generi la lingua stessa, l'oggetto. Tutti, dunque, con mano libera sulla lingua di tutti (che non è più né comune né tecnica né letteraria e via dicendo).
Volgo disperso, anche se in begli abiti, quei tutti mancano d'una vera guida; perché manca, come abbiamo visto, l'altro elemento naturale nella fucina della lingua nuova: il poietès, l'artigiano studioso e colto… Se n'è andato, se ne va continuamente ("evadendo"); va e viene secondo il comodo o secondo, diremo meglio, il costume dei tempi. Eppure, c'è chi ancora, contro il sovvertimento d'ogni idea, guarda a lui, alla sua ideale e naturale torretta, aspettando di lì, e non da quella del linguista, i lumi. Giacché una lingua non può far a meno di saldi e disciplinati e meditati esemplari scritti: modelli vivi, che ricompongano, nella città dei parlanti e scriventi, l'armonia fra popolo e maestri.
Maestro di lingua, in ogni tempo, è sempre stato prima di tutti lo scrittore. E gli stessi maestri con titolo, insegnanti d'ogni grado di scuola, l'hanno imparata da. lui, più che dalle università. Da lui sono stati educati; da lui, nella sciatteria e nella "facilità", diseducati.”

Franco Fochi (1921–2007) linguista e saggista italiano

Filologi e scrittori, p. 349
Lingua in rivoluzione

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“Il presidente della pro-loco non poteva avere idea migliore di piazzare una pianta carnivora nella quinta, peraltro unica, del palcoscenico di questo verde attrezzato… anche troppo!”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Da Il meglio di Rock in June 2009 del 20 giugno 2009 http://www.youtube.com/watch?v=V5nJXeWR4B4

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“Da circa sette anni vivo in un inferno interiore. Brucio dentro. Sono la mia ulcera. Sono il mio tormento. Senza me vivrei meglio, ma mi occupo quel tanto da non darmi scampo.”

Antonio Rezza (1965) attore, regista e scrittore italiano

pag. 12
Citazioni tratte dalle opere letterarie, Credo in un solo oblio

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“E sì, possiamo esser fatti di puro cervello e chiari ideali ma andiamo sempre a cozzare sulla pelle di qualcuno. L'uomo si abitua meglio all'epiderma che alla pulizia della ragione.”

Antonio Rezza (1965) attore, regista e scrittore italiano

pag. 133
Citazioni tratte dalle opere letterarie, Credo in un solo oblio

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“[Gaffe durante Chievo-Milan] Paolo Maldini ha subìto un colpo alla testa… meglio così.”

Salvatore Bagni (1956) calciatore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Gabriella Mancini, Mancini impassibile, Moggi cantante http://archiviostorico.gazzetta.it/2002/ottobre/28/Mancini_impassibile_Moggi_cantante_ga_0_021028711.shtml, La Gazzetta dello Sport, 28 ottobre 2002.

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“Ecco, a te rendo il sangue tuo; meglio era | Non darmel mai.”

Vittorio Alfieri (1749–1803) drammaturgo italiano

Origine: Da Antigone, V, 6.

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“La Juventus è un po' nel mio DNA, quindi la conosco bene. È come un drago a sette teste, gliene tagli una ma ne spunta sempre un'altra. Non molla mai, e la sua forza è nell'ambiente: il Piemonte è ancora un'isola felice, senza le tensioni di Milano e Roma, e i giocatori possono prepararsi al meglio.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Juve, gioia e "vendette", Moggi: "Zidane? Non ha vinto" http://www.repubblica.it/online/calcio/moggi/moggi/moggi.html, Repubblica.it, 6 maggio 2002.

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“La falsa letteratura è peggiore assai dell'ignoranza. Meglio è non si muover di luogo che far cammino e aver smarrito la via.”

Francesco Algarotti (1712–1764) scrittore, saggista e collezionista d'arte italiano

Pensieri diversi

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“Sono un tipo esigente, mi piace avere e dare il meglio, mi considero un uomo prima che un tennista, anzi un uomo che fa molte cose, che è curioso della vita. Mi interessa ogni aspetto di quello che accade, sia che si parli di tennis che di altre argomenti.”

Boris Becker (1967) tennista tedesco

Origine: Citato in Roberto Perrone, Pianeta Becker, il gusto pieno della vita https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/aprile/20/pianeta_Becker_gusto_pieno_della_co_0_9304201815.shtml, Corriere della Sera, 20 aprile 1993.

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“[…] al posto delle elette gentildonne favolatrici, Pampinea, Fiammetta, Neifile, qui troviamo Zeza sciancata, Cecca storta, Meneca gozzuta, Tolla nasuta, Popa gobba, Antonella bavosa, Ciulla musuta, Paola scerpellata, Ciommetella tignosa e Iacova squarquoia: un vero e proprio congresso di lamie. È vero che costoro, scelte dal re di Vallepelosa come le migliori della città, essendo le più svelte e linguacciute, favoleggiano nei giardini reali. Ma che giardini reali son questi! Invece di alberi solenni, una semplice pergola d'uva: il giardino reale si riduce alle proporzioni d'un modesto orto suburbano. E che re son quelli dei «cunti» del Basile! Che cosa inventa uno di essi per distrarre la figlia che non sapeva ridere? Niente di meglio che schizzare con una fontana d'olio le persone che passano dinanzi alla reggia. Trovata allegra degna di quello che doveva essere un re napoletano, il re Lazzarone, che per mettere il buonumore addosso alla delicata sua sposa, le toglieva di sotto la sedia facendola cadere. (Il che dimostra che Ferdinando I fu un prodotto inevitabile di quello stesso ambiente che produsse le fiabe del Basile.) Un altro re deve abitare in un ben curioso palazzo, se non può fare uno sbadiglio senza irritare due vecchiacce che vivono in un giardino su cui guardano le sue finestre. Un altro se ne sta affacciato alla finestra per trovar marito alla figlia; e v'è un principe che rapisce la bella non già su un cavallo alato, ma su un modesto asino, e ve n'è un altro che fa alle sassate coi monelli di strada.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

da Il «Cunto de li cunti» di G.B.Basile, p. 170
Bellezza e bizzarria

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“Ma sarà meglio parlarvi di un altro individuo, che conobbi or fa un anno. C'era, nel suo caso, una circostanza strana: dico strana, perché rara. Era stato condannato, insieme con altri, alla fucilazione. Per non so che delitto politico, doveva essere giustiziato. Gli fu letta la sentenza di morte. Se non che, venti minuti dopo, arrivò la grazia, cioè la commutazione della pena. Nondimeno, durante quei venti o quindici minuti, egli visse nella ferma convinzione che di lì a poco sarebbe morto. […] E così egli distribuì il suo tempo: due minuti per dire addio ai compagni, due altri per raccogliersi e pensare a sé, un minuto per dare un'occhiata intorno. Aveva ventisette anni; era sano e robusto. Accomiatandosi da uno dei compagni, si ricordava di aver fatto una domanda insignificante e di averne aspettato con interesse la risposta. Agli addii successero i due minuti di raccoglimento. Sapeva già a che cosa avrebbe pensato: "Adesso sono vivo; ma fra tre minuti, che sarò? Qualcuno o qualche cosa, e dove?". Non lontano sorgeva una chiesa, e la cupola dorata splendeva nel sole. Aveva guardato fisso a quella cupola: gli pareva che quei raggi ripercossi fossero la sua nuova natura e che fra tre minuti egli si sarebbe con essi confuso. L'ignoto che lo attendeva era certamente terribile; ma più assai l'atterriva l'assiduo pensiero: "E se non morissi? se la vita continuasse?… che eternità! e tutta, tutta a mia disposizione… Oh allora, di ogni minuto io farei una esistenza e non un solo ne perderei!" Questo pensiero a tal segno lo invadeva, che avrebbe voluto esser fucilato all'istante."
[…] "Siete un po' saltuario, principe", osservò Aleksandra. "Che volete provare, insomma? che ogni attimo della vita è prezioso, e che a volte cinque minuti valgono più di un tesoro? E sia, ammettiamolo pure… Ma, scusate, a quel vostro amico che vi contava i suoi spasimi gli commutarono la pena, non è così?… In altri termini, secondo lui e secondo voi, gli fecero dono di una vita senza fine, di un tesoro. E che ne fece egli di questo tesoro? tenne poi conto scrupoloso di ogni minuto?"
"Nient'affatto! Glielo domandai una volta, e mi confessò di averne perduti molti."
"Cosí abbiamo una prova che utilizzare tutti, tutti i minuti della vita è impossibile… Per una ragione o per l'altra, fatto sta che non è possibile.”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo

II, 5)

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“La vecchiarella è una bazzecola! – pensava con foga ed a scatti. – La vecchia sarà stata un errore, ma non è di lei che si tratta! La vecchia è stata soltanto una malattia… io volevo al piú presto scavalcare l'ostacolo… io non ho ucciso una persona, io, io ho ucciso un principio! Il principio, sí, l'ho ucciso, ma quanto a scavalcare, non ho scavalcato, son rimasto da questa parte… soltanto uccidere ho saputo. E anche quello non l'ho saputo fare, si vede… Un principio? Per che cosa quello stupidello di Razumichin poco fa criticava i socialisti? Sono gente laboriosa e trafficante; si occupano della "felicità generale"… no, a me la vita è data una volta sola e poi non l'avrò mai piú: io non voglio aspettare la "felicità universale". Voglio vivere anch'io, se no è meglio non vivere addirittura. […] Oh, che ignobiltà! Oh, che viltà!… Oh, come io comprendo il "profeta", con la spada, a cavallo: Allah lo vuole, e obbedisci, "tremante" creatura! Ha ragione, ha ragione, il "profeta" quando pianta in mezzo alla strada una b-b-buona batteria e tira sugli innocenti e sui colpevoli, senza nemmeno degnarsi di una spiegazione! Obbedisci, tremante creatura, e… non aver desiderî, perché non è affar tuo!… Oh, per nulla, per nulla al mondo perdonerò a quella vecchia!”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo

Raskòl'nikov; III, VI; pp. 328-9

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“Contrariamente a Quinton, Jünger non trascura, piuttosto esagera il lato tecnico della guerra, che sembra annientare il guerriero ancor meglio del proiettile che lo uccide.”

Roger Caillois (1913–1978) scrittore, sociologo e critico letterario francese

Origine: La vertigine della guerra, p. 64

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“L'etica non è altro che il tentativo razionale di indagare su come vivere meglio.”

Fernando Savater (1947) filosofo e scrittore spagnolo

Etica per un figlio

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“La paura ti permette di sentire meglio il tuo corpo, ti fa reagire come un animale selvaggio.”

Daniel Pedrosa (1985) pilota motociclistico spagnolo

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“Il tennis sfortunatamente non incoraggia nessun bambino nello sviluppo intellettuale. Questo è davvero scoraggiante. Più muto sei in campo, e meglio giocherai a tennis.”

Jim Courier (1970) tennista e allenatore di tennis statunitense

Origine: Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo http://www.ubitennis.com/2008/09/07/116570-citazioni_bordo_campo_agosto.shtml, Ubitennis.com, agosto 2008.

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“La scuola consegue tanto meglio il proprio scopo quanto più pone l'individuo in condizione di fare a meno di essa.”

Ernesto Codignola (1885–1965) pedagogista italiano

Origine: Prefazione a Scuola e società, IX