Frasi su repubblica
pagina 9

Vittorio Sgarbi photo

“L'arte contemporanea è sublimata nella sua non essenzialità e invisibile concretezza. La metafisica incontra la oltrefisica nell'ulteriorità segmentata del genio. E chi non lo capisce è uno stronzo.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

dall'intervista di Anna Bandettini, L'arte e la controarte in Sgarbi, la Repubblica, 16 settembre 2008
Da interviste

Pablo Neruda photo
Maurizio Sacconi photo

“Lei dice stupidità. […] Lei parla da militante e da ignorante.”

Maurizio Sacconi (1950) politico italiano

citato in Eurozona, disoccupazione al 10,1% a settembre. Italia all'8,3%, tasso giovanile al 26,4% http://www.repubblica.it/economia/2010/10/29/news/eurozona_disoccupazione_al_10_1_a_settembre-8542758/, la Repubblica.it, 29 ottobre 2010
Origine: In risposta alle domande di un giornalista sulla composizione del tasso di disoccupazione e sull'inclusione nel computo di scoraggiati e cassintegrati.

Veronica Lario photo

“[…] per una strana alchimia il paese tutto conceda e tutto giustifichi al suo imperatore.”

Veronica Lario (1956) attrice italiana

citato in Dario Cresto-Dina, Veronica, addio a Berlusconi "Ho deciso, chiedo il divorzio" http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/politica/elezioni-2009-2/veronica-divorzio/veronica-divorzio.html, Repubblica, 3 maggio 2009

Emilio Fede photo

“Se dovessi candidarmi ne approfitterei per fare un piccolo scoop. Non lo direi a nessuno. Lo annuncerei in diretta al mio telegiornale, salutando i telespettatori prima di lasciarne la direzione.”

Emilio Fede (1931) giornalista, scrittore e politico italiano

citato in "Se mi candido lo dico al TG4 http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/02/16/se-mi-candido-lo-dico-al.html, la Repubblica, 16 febbraio 1996

Giulio Tremonti photo
Angelino Alfano photo
Giuseppe Giulietti photo
Ippolito Nievo photo
Claudio Scajola photo
Clemente Mastella photo
Edoardo Sanguineti photo
Riccardo Muti photo

“In Italia abbiamo perso la capacità di sentire il 'bello', quel 'bello' che per secoli abbiamo dato al mondo e che adesso non sentiamo più.”

Riccardo Muti (1940) direttore d'orchestra italiano

citato in L'Italia ha abdicato alla sua storia musicale, la Repubblica, 9 gennaio 2010

Manlio Di Stefano photo
Tommaso Landolfi photo

“Sì, sì sì, il presidente d'una repubblica democratica fondata sul lavoro non appartiene a se stesso. E allora, bah, passatemi il frac.”

Tommaso Landolfi (1908–1979) scrittore, poeta e traduttore italiano

da Racconti impossibili, Vallecchi, Firenze, 1966, p. 110

Gianfranco Micciché photo
Giuliano Ferrara photo

“La satira è un prodotto di ideologia e cultura, procede dai libri alla strada al palcoscenico in modo circolare. Esiste una satira cruda e coprolalica, che si è espressa e si esprime, con risultati migliori o peggiori, in tutte le lingue, in molte situazioni e in molti regimi politici, antichi e moderni.”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

da Luttazzi, lettera di Giuliano Ferrara "Era satira, ma un limite ci vuole" http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/spettacoli_e_cultura/luttazzi/lettera-ferrara/lettera-ferrara.html, in repubblica.it, 10 dicembre 2007

Piergiorgio Odifreddi photo
Bartolomeo Intieri photo
Renato Schifani photo

“Li abbiamo fregati con l'emendamento Carrara. Siamo cresciuti e siamo diventati più furbi di loro.”

Renato Schifani (1950) politico italiano

sul legittimo sospetto; citato in Legge sposta processi: via libera del Senato http://www.repubblica.it/online/politica/immunitaquattro/immunitaquattro/immunitaquattro.html, la Repubblica, 1° agosto 2002

Valerio Magrelli photo

“Il nostro sonno, oggi, | sarà un compito in classe. | Tema: noi torce. | Svolgimento: ognuno | covi, dormendo, la sua fiamma, accesa | al fuoco morto del televisore.”

Valerio Magrelli (1957) poeta italiano

Origine: Da 11 settembre 2001, la Repubblica, 3 novembre 2001; ora in Disturbi del sistema binario, Einaudi, Torino 2006.

Indro Montanelli photo

“Il secondo motivo che rese questa Costituzione veramente impalatabile e nociva per il regime che ne doveva nascere, fu che i nostri costituenti partirono dal punto di vista opposto a quello da cui sarebbero partiti i costituenti tedeschi quando la Germania fu libera di elaborare una sua Costituzione. Da che cosa partirono i costituenti tedeschi? Da questo ragionamento: il nazismo fu il frutto della Repubblica di Weimar. Cos'era la Repubblica di Weimar? Era l'impotenza del potere esecutivo, cioè del Governo. […] La Germania rimase nel disordine, nel caos, nella Babele dei partiti che non riuscivano a trovare mai delle maggioranze stabili, quindi dei governi efficaci. Ecco perché Hitler vinse, perché il nazismo vinse. I costituenti nostri partirono dal presupposto contrario, cioè dissero: «Cos'era il fascismo? Il fascismo era il premio dato a un potere esecutivo che governava senza i partiti, senza controlli eccetera. Quindi noi dobbiamo esautorare completamente il potere esecutivo, [negando] la possibilità di dare ai governi una stabilità, eccetera». Per rifare che cosa? Weimar. Cioè, mentre i tedeschi partivano dalla negazione di Weimar, noi arrivavamo [a Weimar] senza dirlo. Nessuno lo disse, ma questo fu il risultato. […] Non fu possibile nemmeno introdurre quella solita linea di sbarramento che invece fu introdotta in Germania, per cui i partiti che non raggiungevano non ricordo se il 5 o il 3%, non avevano diritto a una rappresentanza. No, tutti i partiti dovevano esserci e tutti avevano un potere di ricatto sulle maggioranze, che erano per forza di cose di coalizioni.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948
Interviste

Ugo La Malfa photo
Giorgio Napolitano photo
Giuseppe Tomasi di Lampedusa photo

“Il ragazzo divenne serio: il suo volto triangolare assunse una inaspettata espressione virile. "Parto, zione, parto fra mezz'ora. Sono venuto a salutarti." Il povero Salina si sentì stringere il cuore. "Un duello?" "Un grande duello, zio. Contro Franceschiello Dio Guardi. Vado nelle montagne, a Corleone; non lo dire a nessuno, sopratutto non a Paolo. Si preparano grandi cose, zione, ed io non voglio restarmene a casa, dove, del resto, mi acchiapperebbero subito, se vi restassi." Il Principe ebbe una delle sue visioni improvvise: una crudele scena di guerriglia, schioppettate nei boschi, ed il suo Tancredi per terra, sbudellato come quel disgraziato soldato. "Sei pazzo, figlio mio! Andare a mettersi con quella gente! Sono tutti mafiosi e imbroglioni. Un Falconeri dev'essere con noi, per il Re." Gli occhi ripresero a sorridere. "Per il Re, certo, ma per quale Re?" Il ragazzo ebbe una delle sue crisi di serietà che lo rendevano impenetrabile e caro. "Se non ci siamo anche noi, quelli ti combinano la repubblica. Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. Mi sono spiegato?" Abbracciò lo zio un po' commosso. "Arrivederci a presto, Ritornerò col tricolore." La retorica degli amici aveva stinto un po' anche su suo nipote; eppure no. Nella voce nasale vi era un accento che smentiva l'enfasi. Che ragazzo! Le sciocchezze e nello stesso tempo il diniego delle sciocchezze.”

Origine: Il Gattopardo, pp. 40-41

Eugenio Scalfari photo
Marco Follini photo
Alfonso Bonafede photo
Giosue Carducci photo
Michele Serra photo

“Il cristiano energumeno e razzista sogna la rivincita di Lepanto.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

in la Repubblica, 12 aprile 2008
la Repubblica, L'Amaca

Antonio Razzi photo
Daniela Santanchè photo
Marco Travaglio photo

“Perché in quello stesso periodo in Sicilia e in tutto il sud ovest, anche Calabria, si muovevano delle strane leghe meridionali che, in sintonia con la Lega Nord – c'era stato addirittura a Lamezia Terme con un rappresentante della Lega Nord – si proponevano di secedere, di staccare Sicilia, Calabra… infatti si chiamavano "Sicilia libera", "Calabria libera". Era tutto un fronte di leghe molto strano: invece di esserci i padani inferociti lì c'erano strani personaggi legati un po' alla mafia, un po' alla 'ndragheta e un po' alla P2 e uno di questi, il principe Orsini che aveva legami con questi personaggi, aveva legami anche con Marcello Dell'Utri. Quindi noi sappiamo che Dell'Utri – lo ha dimostrato Gioacchino Genchi, ma guarda un po', andando a incrociare i telefoni e i tabulati di questi personaggi – aveva contatti diretti con questo Principe Orsini. Dell'Utri inizialmente tiene d'occhio questi ambienti, perché sono le organizzazioni mafiose, legate a personaggi della P2 e dell'eversione nera, che si stanno mettendo insieme perché sentono odore di colpo di Stato, sentono odore di nuova Repubblica e vogliono far pesare, ancora una volta, la loro ipoteca con un partito o una serie di partiti nuovi. Come Sicilia Libera, della quale si interessano direttamente boss come Tullio Cannella, Leoluca Bagarella, i fratelli Graviano e Giovanni Brusca.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da I nuovi padri della patria http://www.beppegrillo.it/2009/03/passaparola_lun_22.html#comments, 30 marzo 2009
BeppeGrillo.it

Adriano Sofri photo

“La peggiore delle tirannidi non è quella che uccide i suoi sudditi: è quella che arriva a impedire loro perfino di uccidersi.”

Adriano Sofri (1942) giornalista, scrittore e attivista italiano

Origine: Da Tristi e consolati, la Repubblica, 14 novembre 2008.

Pippo Baudo photo
Andrea Riccardi photo
Piero Marrazzo photo
Federica Mogherini photo

“[Sulle stragi nazifasciste] Abbiamo il dovere di non dimenticare che tra il '43 e il '45 furono oltre 400 gli episodi di uccisioni collettive in Italia, e oltre 15mila le vittime civili. Furono bambini, furono anziani e madri, donne e uomini rastrellati, trucidati, vittime della furia nazista che ritirandosi risaliva il nostro Paese, seminando ovunque terrore e morte. Furono crimini in violazione delle leggi e delle convenzioni internazionali. Crimini contro l'umanità. […] Una barbarie che la coscienza degli uomini e la storia hanno condannato e giudicato, con un verdetto inappellabile. Conoscere e ricordare è però necessario. Ed è necessario distinguere, sapere che insieme alle SS, a compiere stragi come queste, c'erano anche degli italiani, schierati con la Repubblica di Salò a fianco di Hitler e del Terzo Reich. Ogni tentativo di confondere le ragioni e i torti, il bene e il male, è inaccettabile. Le posizioni e le scelte di allora non furono e non possono essere considerate equivalenti. Una sola era la parte giusta, ed era quella che ebbe la forza di contrapporsi a ideologie e sistemi antidemocratici, quella che aveva come obiettivo l'affermazione della libertà e della democrazia, quella di chi combatté e si oppose a un regime e a una politica che anche nel nostro Paese produsse la vergogna delle leggi razziali, la discriminazione e la persecuzione degli ebrei, la loro deportazione nei campi di sterminio. E quegli eccidi terribili, disumani, che colpirono la popolazione civile […].”

Federica Mogherini (1973) politica italiana

Origine: Dal Messaggio commemorazione strage Marzabotto http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/interventi/2014/10/20141005_mogh_marzabotto.html, Esteri.it, 5 ottobre 2014.

Clemente Mastella photo

“Una diaria di 290 euro! 'Sta miseria. Non ci si sta dentro. Questi non sanno cosa si prende al Parlamento italiano. Si prende meno che in Italia.”

Clemente Mastella (1947) politico italiano

citato in Marco Marozzi, "Una miseria questi 290 euro" Mastella protesta per la diaria http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/esteri/europa-parlamento/mastella-lamenta/mastella-lamenta.html, la Repubblica, 15 luglio 2009

Papa Francesco photo
Franco Frattini photo

“L'Europa ha dimostrato ancora una volta che questo laicismo esasperato è certamente dannoso per la sua stessa credibilità”

Franco Frattini (1957) politico italiano

citato in Corriere della Sera http://www.repubblica.it/esteri/2011/02/01/news/ue_schiaffo_italialia_cristiani-11906571/, 1° febbraio 2011

Gianfranco Micciché photo

“Non sono uno spacciatore ma solo un assuntore di cocaina.”

Gianfranco Micciché (1954) politico italiano

11 gennaio 1988; citato in Droga al ministero, Martello "Mai cocaina a Micciché" http://www.repubblica.it/online/cronaca/cocafinanze/mai/mai.html, la Repubblica, 2 settembre 2002

Italo Calvino photo
Giorgio Napolitano photo

“In quanto ad attese alimentate nei miei confronti, va chiarito che nessuna domanda mi è stata indirizzata cui dovessi dare risposta. L'articolo 681 del Codice di Procedura Penale, volto a regolare i provvedimenti di clemenza che ai sensi della Costituzione il Presidente della Repubblica può concedere, indica le modalità di presentazione della relativa domanda. La grazia o la commutazione della pena può essere concessa dal Presidente della Repubblica anche in assenza di domanda. Ma nell'esercizio di quel potere, di cui la Corte costituzionale con sentenza del 2006 gli ha confermato l'esclusiva titolarità, il Capo dello Stato non può prescindere da specifiche norme di legge, né dalla giurisprudenza e dalle consuetudini costituzionali nonché dalla prassi seguita in precedenza. E negli ultimi anni, nel considerare, accogliere o lasciar cadere sollecitazioni per provvedimenti di grazia, si è sempre ritenuta essenziale la presentazione di una domanda quale prevista dal già citato articolo del C. p. p.. Ad ogni domanda in tal senso, tocca al Presidente della Repubblica far corrispondere un esame obbiettivo e rigoroso – sulla base dell'istruttoria condotta dal Ministro della Giustizia – per verificare se emergano valutazioni e sussistano condizioni che senza toccare la sostanza e la legittimità della sentenza passata in giudicato, possono motivare un eventuale atto di clemenza individuale che incida sull'esecuzione della pena principale.”

Giorgio Napolitano (1925) 11º Presidente della Repubblica Italiana
Gianfranco Fini photo
Piero Calamandrei photo
Ippolito Nievo photo
Sandro Pertini photo
Fiorentino Sullo photo
Giancarlo Gentilini photo

“Voglio la rivoluzione contro coloro che vogliono aprire le moschee e i centri islamici! E qui ci sono anche le gerarchie ecclesiastiche, che dicono "lasciate anche loro pregare"… No! Vanno a pregare nei deserti! Aprirò una fabbrica di tappeti e regaleremo i tappeti ma che vadano nei deserti!”

Giancarlo Gentilini (1929) politico italiano

da La Procura di Venezia indaga su Gentilini http://tribunatreviso.repubblica.it/dettaglio/articolo/1521850, La Tribuna di Treviso; Video su Youtube http://www.youtube.com/watch?v=_WCZNQJkV3E, 14 settembre 2008

Adriano Sofri photo

“I decenni volano, sono certi pomeriggi che non passano mai.”

Adriano Sofri (1942) giornalista, scrittore e attivista italiano

Origine: Citato in Che pomeriggi azzurri e vuoti http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/01/29/che-pomeriggi-azzurri-vuoti.html, la Repubblica, 29 gennaio 2003, p. 32.

“Se vogliono una classe politica di sciattoni è una scelta che si può fare, ma mi sembra che un certo decoro ci debba essere anche di chi lavora in Parlamento”

Piergiorgio Stiffoni (1948) politico italiano

citato in Piergiorgio Stiffoni: "Se vogliono una classe politica di sciattoni http://www.repubblica.it/politica/2011/12/11/news/abi_apre_su_conti_correnti_per_pensioni_minime_stasera_l_incontro_monti-sindacati-26430933/, sito web de la Repubblica, 11 dicembre 2011

“La Juve non perde perché non si disperde.”

Bruno Roghi (1894–1962) giornalista italiano

citato in Il tempo della Juve. Un secolo di ricordi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/10/25/il-tempo-della-juve-un-secolo-di.html, www.repubblica.it, 25 ottobre 1997

Giuseppe Garibaldi photo

“La repubblica è il governo della gente onesta, e se ne vide la prova in tutte le epoche. Esse durano mentre virtuose, e cadono quando corrotte e piene di vizi.”

Giuseppe Garibaldi (1807–1882) generale, patriota e condottiero italiano

Agli amici di Spagna, Caprera, 11 novembre 1868; p. 495
Scritti politici e militari, ricordi e pensieri inediti

Francesco Cossiga photo
Pasquale Villari photo

“Noi andiamo dietro alle astrazioni, e trascuriamo i suggerimenti dell'esperienza, pel vivo bisogno di armonia estetica; noi non possiamo andare d'accordo fra noi, ed associarci in un lavoro comune, per eccesso d'individualità. Spesso però i difetti sono puramente e semplicemente difetti, per quanto sia duro il confessarlo a noi stessi. Il rovescio d'un vizio non è sempre una virtù. A noi basti per ora notare che l'italiano può, quanto e più degli altri, essere disciplinato. Ce ne fanno fede la Repubblica e l'Impero romano, la storia di Venezia e del Papato, ed oggi stesso ce ne dà splendido esempio, come dice benissimo il Turiello, il nostro esercito.”

Pasquale Villari (1827–1917) storico e politico italiano

Origine: È questo un monito dell'autore per tutti coloro che tendono a presentare come un pregio la proverbiale ingegnosità napoletana. Si tratta della cd. "arte di arrangiarsi" che, se anche talvolta è una necessità imposta dalla particolare realtà sociale in cui l'individuo si trova a vivere, altre volte è semplicemente il segno di un malcostume, di una mentalità fondamentalmente deformata e di una disonestà di base dell'individuo, p. 164
Origine: Lettere meridionali, p. 165

Rayden photo
Ugo La Malfa photo
Antonio Martino photo
Enrico Mentana photo
Federico De Roberto photo
Giancarlo Gentilini photo

“Darò immediatamente disposizioni alla mia comandante dei vigili urbani affinché faccia pulizia etnica dei culattoni. I culattoni devono andare in altri capoluoghi di regione che so che sono disposti ad accoglierli. Qui a Treviso non c'è nessuna possibilità per culattoni o simili.”

Giancarlo Gentilini (1929) politico italiano

da Gentilini:"Pulizia etnica contro i culattoni" http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/cronaca/gentilini-omosessuali/gentilini-omosessuali/gentilini-omosessuali.html, Repubblica.it, 9 agosto 2007; Gentilini:"Pulizia etnica per i gay" http://it.youtube.com/watch?v=vrt-Cf4Pe-4, video dell'intervista su YouTube

Paola Taverna photo

“[Sulla riforma del Senato, portata avanti dal Governo Renzi] È una riforma imposta col ricatto di pochi che si fingono molti e derubano il futuro di tutti. Noi non possiamo restare indifferenti; non possiamo assistere silenti e impassibili di fronte a questa violenza. Dobbiamo fermarvi ora, perché ormai non ci resterebbe nemmeno la triste speranza di un intervento della Corte costituzionale, visto che questa contro-riforma consentirà alla maggioranza di spartirsi anche l'elezione dei suoi giudici, estromettendo la partecipazione decisiva delle opposizioni e trasformandola in una sua malleabile appendice. Chi troverà la forza di levare la sua voce contro l'autoritarismo, contro l'accentramento del potere nelle mani di marionette nominate da una ristretta di cerchia di uomini lontani anni luce dagli interessi del popolo? Sarà la Repubblica del sopruso, delle ripicche sugli oppositori e dell'arbitrio contro i dissenzienti. Sarà, signori, il fascismo del terzo millennio, ancora più insidioso perché nascosto sotto le spoglie di una democrazia morente. Pur di realizzare il vostro sogno, che è il nostro incubo, nessuna bugia è troppo grande. Avreste il coraggio di ripetere anche ora le «balle» di qualche mese fa, quando affermavate che le leggi di revisione costituzionale vanno approvate con il consenso più ampio possibile?”

Paola Taverna (1969) politica italiana

Origine: Citato in Senato della Repubblica Italiana – Legislatura XVII – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 510 del 23 settembre 2015 http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/315795.pdf. Roma, 23 settembre 2015.

Francesco Speroni photo
Ignazio La Russa photo

“Noi di Fratelli d'Italia siamo bambini piccoli, all'inizio non sappiamo parlare e ci facciamo la pipì addosso, poi piano piano cresciamo e non succede più.”

Ignazio La Russa (1947) politico italiano

7 febbraio 2013; citato in Politica e casta, un anno da dimenticare Le 100 dichiarazioni peggiori del 2013 http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/12/30/news/politica-e-casta-che-anno-da-dimenticare-le-100-dichiarazioni-peggiori-del-2013-1.147398, Espresso.repubblica.it, 30 dicembre 2013

Clemente Mastella photo

“Non mi si può chiedere di fare il lavoro sporco e poi far finta di niente. Non sento le voci della maggioranza dire: ma Mastella che c'entra? Perché ce l'avete con lui?”

Clemente Mastella (1947) politico italiano

da la Repubblica, 20 ottobre 2007; citato in Marco Travaglio, Così parlò Mastella http://espresso.repubblica.it/dettaglio//1939831, L'espresso, 8 gennaio 2008

Michele Serra photo

“La Prima Repubblica cercava di usare le posate a tavola. Questi mangiano con le mani, e ruttano con soddisfazione.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

Origine: Da "Fa più politica don Ciotti in un giorno che il Pd in un anno" http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/19/%E2%80%9Cfa-piu-politica-don-ciotti-in-un-giorno-che-il-pd-in-un-anno%E2%80%9D/62197/, il Fatto Quotidiano.it, 19 settembre 2010.

Antonio Di Pietro photo

“Monti ha un cane? Beh, io ne ho 13, e poi gatti, pecore, una capra, 120 piccioni e una mucca incinta.”

Antonio Di Pietro (1950) politico e avvocato italiano

Origine: 22 febbraio 2013; citato in Politica e casta, un anno da dimenticare Le 100 dichiarazioni peggiori del 2013 http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/12/30/news/politica-e-casta-che-anno-da-dimenticare-le-100-dichiarazioni-peggiori-del-2013-1.147398, Espresso.repubblica.it, 30 dicembre 2013.

Lilli Gruber photo

“Mai andare contro corrente, si rischia di non arrivare alla meta.”

Lilli Gruber (1957) giornalista e scrittrice italiana

da la Repubblica del 23 marzo 2013

Clemente Mastella photo

“Più passa il tempo, più Craxi si rivela un grande maestro della politica. Non vedo motivi per non dedicargli una via in Italia. I reati di finanziamento illecito di cui era accusato erano reati di un'intera classe politica e oggi sarebbero prescritti.”

Clemente Mastella (1947) politico italiano

dall'intervista a la Repubblica, "I suoi reati sarebbero prescritti che errore l'assenza dell'Unione" http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/070122/d772x.tif del 20 gennaio 2007

Giuseppe Saragat photo

“[Al passaggio di consegne di Presidente della Repubblica a Giovanni Leone] Ella è qui per assumere le alte funzioni che il Parlamento Le ha affidato e che io ho l'onore di trasmetterLe. È un atto assai semplice questo e tuttavia solenne poiché in esso si realizza la continuità delle istituzioni democratiche, la continuità del più alto Ufficio del nostro Ordinamento Costituzionale, l'Ufficio di Presidente della Repubblica. Mi consenta con l'occasione di esprimerle, Signor Presidente, il mio compiacimento per il privilegio che mi ha concesso, di concludere il mio settennato passando le consegne di questo Ufficio ad una persona come Lei: che possiede doti eminenti di uomo politico, di parlamentare, di uomo di governo, di uomo di cultura che crede nei valori della libertà e della democrazia. A Lei, Signor Presidente, a partire da oggi, è commesso di rappresentare l'Unità Nazionale ed essere il Supremo Custode e il Garante degli Ordinamenti della Repubblica. È, perciò, nel nome della Patria ed è nello spirito della Costituzione Repubblicana che nel riprendere il mio posto di Cittadino, Le rinnovo il mio saluto formulando per Lei e per l'opera Sua il più sentito e il più caldo augurio.”

Giuseppe Saragat (1898–1988) 5º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Audio originale in Rai Storia - Q verso il Quirinale http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9ee3cd33-17f5-4a0d-a073-db975f226192.html, Rai, 6 aprile 2013.

Silvio Berlusconi photo
Clemente Mastella photo

“Se si vota almeno non finisco in galera.”

Clemente Mastella (1947) politico italiano

citato ne la Repubblica http://www.repubblica.it/2008/01/dirette/sezioni/politica/crisi-governo-prodi/al-via-consultazioni/index.html, 1° febbraio 2008

Roberto Formigoni photo
Achille Occhetto photo

“[Parlando di Antonio Tatò] La sua vita, lo stile, le azioni e i risultati del lavoro di Tonino, in tutti questi anni, sono un esempio della politica vissuta come passione. Come attenzione alle cose della vita, alle sofferenze e alle ingiustizie della vita, e come volontà di incidere su di esse, di cambiare realmente, di intervenire in ogni momento negli aspetti più minuti della vita politica. Era anche attenzione nel valutare la realtà per quel che è, le relazioni, i rapporti di forza, anche, per quel che sono, e la convinzione che non ci si possa, però, limitare a registrarli, ma che la politica ha invece senso solo se su di essi si interviene, appunto per modificarli, per introdurre la novità. La sua casa era diventata, per i segretari del Pci prima e del Pds dopo, centro di incontri politici ad alto livello, incontri nei quali si respirava la volontà della politica – di quella politica che aveva fatto questa Repubblica – di ritrovare il respiro antico del progetto democratico. Ma ciò avveniva sempre in rapporto alle masse, avremmo detto un tempo, agli interessi, ai bisogni delle donne e degli uomini in carne ed ossa. Perché fuori di questo riferimento, di questo ancoraggio, non vi è reale creatività politica. Questa intuizione dell'agire politico, ne sono convinto, è il filo rosso che unisce l'esperienza di Tonino partigiano, militante nella Sinistra cristiana, nel sindacato, nel Pci, nel Pds.”

Achille Occhetto (1936) politico italiano

Origine: Dal discorso riportato dall'Agenzia DIRE, supplemento al n. 218/21, novembre 1992, p. 5.

Fiorentino Sullo photo
Girolamo Gigli photo
Oscar Luigi Scalfaro photo
Giovanni Fava photo

“Credo valga la pena cominciare a parlarne seriamente. Il proibizionismo ha fallito.”

Giovanni Fava (1968) politico italiano

citato in Cannabis legale, la Lega apre in Lombardia: Maroni rilancia il tweet, ma poi si corregge http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/01/06/news/cannabis_legale_la_lega_apre_in_lombardia_maroni_rilancia_il_tweet_dell_assessore_fava-75275996/, Repubblica. it, 6 gennaio 2014

Ferdinando Imposimato photo
Michael O'Leary photo
Franco Carraro photo

“Il rigore è una prestazione agonistica significativa. Richiede doti tecniche, psicologiche, fisiche. Chi tira bene un rigore, chi lo para, soprattutto alla fine dei 90', mostra più resistenza alla fatica, allo stress.”

Franco Carraro (1939) dirigente sportivo e politico italiano

dall'intervista di Giuseppe Smorto, Un'idea di rigore http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/06/09/un-idea-di-rigore.html, la Repubblica, 9 giugno 1987

Sergio Zavoli photo
Giorgio Clelio Stracquadanio photo

“Non è reato pagare a un onorevole il mutuo.”

Giorgio Clelio Stracquadanio (1959–2014) politico e giornalista italiano

citato in La Repubblica http://www.repubblica.it/politica/2010/12/13/news/compravendita_ultime_trattative_oggi_vertice_in_procura_sull_inchiesta-10123700/?ref=HREA-1, 13 dicembre 2010

Nancy Mitford photo

“L'aristocrazia in una repubblica è come un pollo cui è stata tagliata la testa: può correre intorno in modo vivace, ma in realtà è morto.”

Nancy Mitford (1904–1973) scrittrice e biografa britannica

da Noblesse Oblige; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013

Indro Montanelli photo

“Tanti anni fa Pasolini annunciò una mutazione antropologica che stava per abbattersi sul Paese, a cominciare dalle periferie della capitale. Ascanio Celestini ci racconta com' è avvenuta, quali macerie ha lasciato.”

Curzio Maltese (1959) giornalista e scrittore italiano

da Le vite sommerse di Ascanio Celestini http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/04/24/le-vite-sommerse-di-ascanio-celestini.html, la Repubblica, 24 aprile 2009, p. 48