Frasi sull'arte
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“Il turismo è l'arte della delusione.”

Robert Louis Stevenson (1850–1894) scrittore scozzese

Origine: Da Gli accampati di Silverado, a cura di Attilio Brilli, Studio Tesi, 1995, p. 22.

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“L'arte è la creazione di una magia suggestiva che accoglie insieme l'oggetto e il soggetto.”

Charles Baudelaire (1821–1867) poeta francese

citato in I luoghi dell'arte, vol. 5

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“Bisogna sempre giocare lealmente quando si hanno in mano carte vincenti.”

Oscar Wilde (1854–1900) poeta, aforista e scrittore irlandese

da Una donna senza importanza

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“[…] l'arte è una nativa considerazione de l'eccellenze de la natura, la quale se ne vien con noi da le fasce.”

Pietro Aretino (1492–1556) poeta, scrittore, drammaturgo

Lettere
Origine: Da una lettera a Francesco Coccio, n. 223, settembre 1547; in Lettere, a cura di Paolo Procaccioli, Salerno, 2000, p. 151. ISBN 88-8402-311-4

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“L'arte, come la concepisco e come non arrivo a farla io, è cosa altamente e perfettamente […] aristocratica.”

Giosue Carducci (1835–1907) poeta e scrittore italiano

Origine: Confessioni e battaglie, Serie seconda, p. 53

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“[…] l'arte e la letteratura sono l'emanazione morale della civiltà, la spirituale irradiazione dei popoli.”

Giosue Carducci (1835–1907) poeta e scrittore italiano

Origine: Da Bozzetti critici e discorsi letterari, coi tipi di Franc. Vigo, Livorno, 1876, p. 457 https://books.google.it/books?id=N48HAAAAQAAJ&pg=PA457.

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“Chi porta il paraocchi, si ricordi che del completo fanno parte il morso e la sferza.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

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“Se l'arte della conversazione fosse da noi in maggior onore, minore sarebbe l'incremento demografico.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

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“Secoli di poesia | e siamo sempre | al punto di partenza.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

Variante: Secoli di poesia e siamo ancora al punto di partenza.
Origine: Da La poesia, in La canzone dei folli.

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“L'arte è un'amante gelosa.”

Ralph Waldo Emerson (1803–1882) filosofo, scrittore e saggista statunitense

Origine: Da La condotta della vita.

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“Il pensare, che era un furore, è diventato un'arte.”

Ralph Waldo Emerson (1803–1882) filosofo, scrittore e saggista statunitense

Citato in Ralph Waldo Emerson: Il pensiero e la solitudine

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“Accumulare sapienza è male quanto accumulare denaro. Una volta o l'altra bisogna cominciare a far partecipi gli altri di ciò che si sa.”

Robert Lee Frost (1874–1963) poeta statunitense

Origine: Citato in Selezione dal Reader's Digest, marzo 1973.

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“Essere un inglese significa appartenere al club più esclusivo che esista al mondo.”

Ogden Nash (1902–1971) poeta

tratto dalla poesia "England expects"

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“L'arte è una cosa delle metropoli.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“La buona arte prospera in un'atmosfera di parodia. Credo che la parodia sia la migliore critica – separa il durevole dall'apparente.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“La grande arte è fatta per suscitare, creare l'estasi. Più fine la qualità di questa estasi, più fine l'arte. Solo l'arte minore si contenta del piacevole.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“Più di una volta ho dovuto scartare il lavoro di un intero anno: ecco che cosa è l'arte e perché è così dannatamente rara.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“L'essenza dell'arte è riservatezza infinita.”

Gottfried Benn (1886–1956) poeta, scrittore e saggista tedesco
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“Nell'arte, il meglio è abbastanza buono.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

Napoli, 3 marzo 1787

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“Sono una parte di quella forza che vuole sempre il Male ed opera sempre il Bene.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

Mefistofele

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“Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: "Cerco Dio! Cerco Dio!". E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. "È forse perduto?" disse uno. "Si è perduto come un bambino?" fece un altro. "Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?" – gridavano e ridevano in una gran confusione. L'uomo folle balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: "Dove se n'è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! L'abbiamo ucciso – voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all'ultima goccia? Chi ci dette la spugna per strofinare via l'intero orizzonte? Che mai facemmo per sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov'è che si muove ora? Dov'è che ci moviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all'indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? – Non si è fatto piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo ancora nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi si è dissanguato sotto i nostri coltelli – chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo lavarci? Quali riti espiatòri, quali sacre rappresentazioni dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo anche noi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un'azione piú grande – e tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtú di questa azione, ad una storia piú alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!". A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch'essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. "Vengo troppo presto" proseguí "non è ancora il mio tempo. Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino – non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle stelle vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano viste e ascoltate. Quest'azione è ancor sempre piú lontana dagli uomini delle stelle piú lontane – eppure son loro che l'hanno compiuta!". – Si racconta ancora che l'uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: "Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?".”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

125; 2007

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“I medici più pericolosi sono quelli che, da attori nati, imitano con perfetta arte di illusione il medico nato.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

I, 306; 2011

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“In ogni morale ascetica, l'uomo adora una parte di sé come Dio, e a tale scopo è costretto a render diabolica la parte che resta.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

La vita religiosa, 137

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“Mezzi e fine. – In arte il fine non santifica i mezzi: ma i mezzi santi possono santificare il fine.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

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“L'amore ha sempre svolto romanzi, ossia l'arte di amare è sempre stata romantica.”

Novalis (1772–1801) poeta e teologo tedesco

fr. 584
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