Frasi su bello
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“Avanti, figli d'Italia, è bello di morire per la Francia!”

Lamberto Duranti (1890–1915) patriota italiano

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 646
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“Come da un insieme cosí limitato e contraddittorio sia potuta derivare una morale valida per millenni, è il segreto della cui soluzione tu andavi in cerca, cara Yúkiko. Abbiamo in parte capito come il limitato e parziale possa diventare universalmente umano, quando la perdita della forza materiale costringa a riflettere sui valori ideali. Resta tuttavia, e resterà (ahimè!) indefinita, la contraddizione persistente tra la predica che qui ascoltiamo, e la pratica che tutti pratichiamo. Tutti: e finora soprattutto i predicatori, che in privato e in pubblico, come individui e come Stati cristiani e anzi «cristianissimi», li hanno sistematicamente violati tutti. E tra i violatori si sono sempre distinti i potenti, i cui peccati sono stati perennemente giustificati e benedetti in nome di Dio.
La religione non ha mutato in niente i costumi dell'uomo: li ha resi, semmai, piú contraddittori con le idealità proclamate, aggiungendovi cosí la sua ipocrisia: «accumulando duol con duolo», per dirla con Dante. In questo senso è stata davvero, ed è tuttora, il male del mondo. Lo è soprattutto quando propagandosi oggi nel mondo non in forza propria ma in forza della civiltà evoluta di cui è parte, induce i «meno evoluti» a credere che in essa e solo in essa risieda una piú alta morale, per seguire la quale si debbano anche prendere come oro colato le parole dei suoi antichi miti: è questo il caso delle odierne «evangelizzazioni». Come sarebbe bello se invece potessimo considerare serenamente i suoi dogmi e le sue prescrizioni come tappe della nostra difficile evoluzione! e se, per fondare una piú alta morale, imparassimo a guardare all'uomo, anziché a un ipotetico dio!”

Mario Alighiero Manacorda (1914–2013) docente e traduttore italiano

55, p. 273
Lettura laica della bibbia

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“Non so perché Roger non supporti i giocatori. Non vuole problemi. Lui è bello. Vince gli Slam. È svizzero. È perfetto.”

Nikolaj Davydenko (1981) tennista russo

Origine: Si riferisce alla proposta presentata da molti giocatori dell'ATP per diminuire il numero di tornei sul cemento, modificare i montepremi e cambiare altri aspetti del circuito. Federer non ha sostenuto questa causa, dal momento che a suo avviso il circuito funziona già bene.
Origine: Citato in Daniele Vallotto, Davydenko: "Non so perché Roger non supporti i giocatori" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/01/16/653600-davydenko_perche_roger_supporti_giocatori.shtml, Ubitennis.com, 16 gennaio 2010.

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“Che cosa c'è di più bello d'un'Opera che si chiude con un rogo? Il finale della Valchiria [Opera di Richard Wagner] fa scender qualche lagrima anche al centesimo ascolto.”

Paolo Isotta (1950–2021) critico musicale e scrittore italiano

Origine: Da Storia e tragedia di una Pulzella https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/ottobre/05/STORIA_TRAGEDIA_UNA_PULZELLA_co_9_081005057.shtml, Corriere della Sera, 5 ottobre 2008, p. 35.

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“[Su Rossano Brazzi] Ovvero, il bello del cinema fascista.”

Massimo Scaglione (1931–2015) regista teatrale italiano

Origine: I Divi del Ventennio. Per vincere ci vogliono i leoni..., p. 135

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“El fotter xe stà sempre un gran bel ziogo, | Ma più bello deventa sto solazzo, | Co una Mona le gà, che butta fuogo.”

Giorgio Baffo (1694–1768) poeta italiano

Gò voggia de chiavar de quelle Done, vv. 9-11

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“Quella ragazza aveva un culo così bello che meritava di stare davanti.”

César Baldaccini (1921–1998) scultore francese

Origine: Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Le Formiche: anno terzo, Zelig Editore, 1995, § 1140.

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“Ho assaporato il successo: è stato bello, dà soddisfazione. Ma la fama arriva e scompare, l'arte rimane. E per me viene prima dei soldi.”

Suzanne Vega (1959) cantautrice statunitense

Origine: Corriere della sera, 25 giugno 2009 https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/giugno/25/Suzanne_Vega_antidiva_conta_arte_co_9_090625047.shtml Suzanne Vega, l'antidiva: conta l'arte (ma senza urli)

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“Crisalo: I due Atridi sono famosi per aver compiuto un'impresa grandiosa: conquistarono dopo dieci anni Pergamo, la patria di Priamo, difesa da mura divine, con armi, cavalli, un esercito di fortissimi combattenti, una flotta di mille navi. Roba veramente da nulla rispetto a quello che farò io per espugnare il mio padrone, senza flotta e senza tutto quel grande esercito. L'ho preso, sono riuscito a portargli via l'oro per il padroncino innamorato. Prima che ritorni, voglio intonare un lamento funebre. O Troia, patria, Pergamo, o vecchio Priamo, sei bello che morto: ti sto per scucire quattrocento filippi d'oro. Le tavolette sigillate che ti ho consegnato non sono mica delle tavolette, sono il cavallo di legno degli Achei. Pistoclero, da cui le ho prese, è Epeo, il costruttore, Mnesiloco è Sinone, quello che fu lasciato indietro, ma non sta presso la tomba di Achille, è a letto con Bacchide. Quello vero un tempo accese del fuoco per dare il segnale, questo qua invece… è proprio lui a bruciare. E io sono Ulisse, grazie alla cui astuzia sta avvenendo tutto questo. Tutte le cose scritte qui, nelle tavolette, sono i soldati all'interno del cavallo, ben armati e pien di coraggio. Fino a questo momento tutto è andato per il verso giusto. Il cavallo ora dovrà attaccare non una rocca, ma un forziere: per l'oro del vecchio sarà rovina, strage, terribile lusinga. Al nostro sciocco vecchio posso dare sicuramente il nome di Ilio; al soldato è Menelao, io sono Agamennone e anche Ulisse figlio di Laerte, Mnesiloco è Paride che manda in rovina la sua patria. Ha rapito Elena, per questo sto assediando Ilio. Ho sentito che anche lì Ulisse fu coraggioso e perfido, proprio come me. Io sono stato beccato nel mezzo dei miei inganni, lui rischiò quasi di morire mentre spiava le mosse dei Troiani travestito da mendicante. Oggi a me è successo qualcosa di simile. Mi hanno incatenato, ma me la sono cavata con l'inganno: anche lui si salvò con i suoi inganni. Ho sentito che tre furono i segni del fato che preannunciavano la rovina di Troia: se fosse stata portata via la statua dalla rocca, poi la morte di Troilo, terzo, quando si fosse spaccato lo stipite superiore delle porte frigie. E tre sono anche i segnali del fato per la nostra Ilio. Primo: quando ho raccontato al vecchio la storia dell'ospite, dell'oro e della barca: in questo modo ho portato via dalla rocca la statua. Poi me ne rimanevano ancora due per prendere la roccaforte. Quando ho consegnato le tavolette al vecchio: lì ho ucciso Troilo: lui pensava che Mnesiloco fosse a letto con la moglie del soldato. Qui mi sono salvato per un pelo. Ma è come il pericolo che corse Ulisse quando, raccontano, fui riconosciuto da Elena e consegnato a Ecuba; ma, come allora Ulisse riuscì a liberarsi grazie alle sue lusinghe, convincendo Ecuba a lasciarlo andare, così io con la mia astuzia sono scampato al pericolo e ho messo nel sacco il vecchio. Poi mi son dovuto scontrare con il grande soldato che conquista le città senza armi, solo con le sue ciance, e ho sistemato anche lui. Poi altra battaglia con il vecchio. M'è bastato un solo inganno per sbaragliarlo e ho preso il bottino in un colpo solo. Ora consegerà al soldato i duecento filippi che ha promesso. Però ne servono altri duecento da spendere dopo la presa di Troia, che ci sia del vino per il trionfo dei vincitori. Questo Priamo è molto meglio dell'altro: non c'ha mica cinquanta figli, ne ha quattrocento e tutti di prima scelta, senza un solo difetto. Li farò a pezzi in due soli colpi. Se c'è qualcuno che lo compra, il nostro Priamo, io lo metto pure in vendita: penso che questo vecchio sia veramente roba da vendere, da mettere all'asta, dopo che avrò espugnato la roccaforte. Ma eccolo là il nostro Priamo, davanti alla porta. Gli vado a parlare.”

vv. 925-978; 2007
Bacchides
Origine: Il servo plautino è anche un personaggio sbruffone e strafottente. Qui celebra le proprie gesta con lessico e argomenti attinti dall'epica di Omero, che è parodiata nel monologo. Tutti i personaggi epici ivi citati: Achille, Agamennone, Ecuba, Elena, Epeo, Laerte, Menelao, Paride, Priamo, Sinone, Troilo, Ulisse.

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“N[ives]: [Sul rapporto con il marito Romano Benet] L'amore portato qua sopra, l'amore esposto a queste forze furiose di natura, l'amore da trascurare per poi ritrovarlo al suo posto […] è la cosa che ho in più rispetto alle scalatrici che in questi anni hanno tentato e tentano come me di toccare le maggiori altezze del pianeta. L'amore nostro è la forza che mi ricarica per semplice contatto, che spinge ancora quando non ho più fiato, perché so che c'è lui con me là sopra, e così continuo. L'amore nostro è il mio combustibile, un'energia pulita. Se mi riuscirà di completare il giro dei quattordici ottomila, sarà per questo amore. Altre prima di me sono cadute sulle stesse montagne, desiderate con più forza della vita stessa. Io non sono migliore, più brava di loro, però ho Romano con me, ho l'amore, non l'ho lasciato a casa ad aspettarmi, a logorarsi d'ansia. Quassù ho con me la famiglia, sono una lumaca che va con il suo guscio. Questa nostra formazione annodata mi fa credere di poter riuscire. Lui ce la farebbe anche da solo, ma in due, con me, per lui è più bello, più goduto. Pure per me è così, però con la certezza che senza di lui mi mancherebbe la volontà, più che la forza. […] Però così come siamo forti, siamo fragili il doppio. Senza uno di noi, l'altro non può. Noi siamo quest'impresa in comune di scalare, non possiamo accettare altro formato. Non è un patto, non l'abbiamo scritto e nemmeno detto. È così. Esistono cose semplici e dure che non serve dirsi.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Origine: Sulla traccia di Nives, pp. 55-56

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“Già il dotto e il ricco ed il patrizio vulgo, | decoro e mente al bello italo regno, | nelle adulate reggie ha sepoltura | già vivo, e i stemmi unica laude.”

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Dei sepolcri
Origine: Criticando la sottomissione della classe dirigente italiana a Napoleone.

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“Solo il brutto si inventa, il bello si scopre.”

Pino Caruso (1934–2019) attore italiano

Origine: Citato in Enrico Parodi, Pino Caruso inventa il brutto. Monica Vitti ingrassa di vergogna https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/giugno/18/Pino_Caruso_inventa_brutto_Monica_co_0_93061815660.shtml, Corriere della Sera, 18 giugno 1993.

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“Ecco cosa c'è che non ti ricordi (può darsi) Comunque è stato bello amore (amarsi)”

Povia (1972) cantautore italiano

da Ecco cosa c'è, n. 4
I bambini fanno "oh..." la storia continua...

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“Come sarebbe bello il socialismo senza i socialisti.”

Filippo Turati (1857–1932) politico e giornalista italiano

citato in Enzo Biagi, Mille camere, Mondadori

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“Tutto ciò che viene fischiato non è necessariamente bello o nuovo.”

Filippo Tommaso Marinetti (1876–1944) poeta, scrittore e romanziere italiano

Guerra sola igiene del mondo

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“La critica è un fucile molto bello: deve sparare raramente!”

Benedetto Croce (1866–1952) filosofo, storico e politico italiano

Origine: Citato in Gino Doria, Venticinque aneddoti crociani scelti e pubblicati in occasione del 75. compleanno dalla nascita di Benedetto Croce, SIEM, Napoli, 1936.

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“Giace questo comune [Esino Lario] sopra un bel piano lontano da Cornova passando il monte di Cainallo quatro miglia, il qual monte gli siede in capo verso settentrione et dal monte di Varena è lontano tre miglia et è verso sera o sia dal occidente. Da Varena è lontano tre altre miglia che ha mezzogiorno et dal oriente ha diversi monti, et in parte il territorio di Lierne, pol essere di circuito questo suo territorio da sedici miglia et malagevolmente si pol circondare, è di bello, allegro et vistoso sito molto fertile et abondante di grani come formento, biade, meglio, altri leghumi, et castagne, copiosa di grassine, de fieni, et altre cose. La sua chiesa risiede sopra un alto colle, alla similitudine di un forte castello dedicata al Glorioso Martire di M. Gesù Cristo Santo Vittore, parata et ornata di quanto fa di bisogno con campanile, campane, bella casa per il loro curato, con pozzo, giardino, orto, et altre assai comodità, quindi per prati et campi, passando alla prima villa detta Piaghe si perviene, nella quale hano ancora un'altra chiesuola di Santo Giovanni Evangelista. Sono qua diverse famiglie de Pensi, de Tarri, de Ruschoni, de Arrigoni, de Calgari. Si ascende alquanto verso settentrione et si ritrova un'altra villa, detta Cresi, tanto fertile quanto la prima, ivi un'altra chiesuola di Santo Antonio Abbate si ritrova, con alcune, famiglie di Tarri, de Arrigoni, de Pensa, de Bettuzzi, de Nicchie et di Troni et altri assai quali per brevità ometto. Hanno belli monti, belli piani, bone fonti, et altre assai particolarità, con sì vago territorio, di sì aeroso sito et ritrovandosi così alto sopra quei monti, copioso de tutto quello fa bisogno al vivere humano.”

Paride Cattaneo della Torre (1531–1614) sacerdote e scrittore italiano

304r-304v, citato in Giuseppe Arrigoni, Documenti inediti risguardanti [sic] la storia della Valsassina e delle terre limitrofe, vol. I, fasc. I, Milano 1857, pp. 70-71
Cronoca dei Torriani e Descrizione della Valsassina

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“Conoscete il proverbio cinese ogni scarrafone è bello a mamma soia?”

Mago Forest (1961) comico, showman e conduttore televisivo italiano

da Mai dire GF e figli, 4 aprile 2006

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“Il cinema è il mestiere più bello del mondo. Per tutti (o quasi) quelli che ci lavorano.”

Dino Risi (1916–2008) regista italiano

Origine: I miei mostri, p. 9

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“Il mondo è troppo bello e troppo brutto per non interessarsene.”

Beno Fignon (1940–2009)

Mille e un respiro

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“Non potevo fare a meno di pensare alle differenze tra la mia vita di New York, piena di cibo e comodità, e la vita che conducevano i miei famigliari in Somalia. In Occidente la maggior parte della gente possiede così tante cose da perderne il conto. Era probabile, invece, che i miei genitori potessero contare a una a una tutte le loro cose, e il cibo era difficile da reperire; eppure erano felici e di buon umore. Per la strada la gente sorrideva e conversava. Credo che gli occidentali cerchino di riempirsi di roba nel tentativo di colmare un vuoto. Tutti sono in cerca di qualcosa. Cercano nei negozi e nella televisione. Una volta dei tizi mi hanno mostrato una stanza della loro casa destinata alle candele per le preghiere la meditazione. Un'intera stanza solo per le candele. Qui dovevamo pigiarci l'uno contro l'altro per poter stare tutti insieme: continuavamo a ringraziare Allah per essere tutti insieme. In Somalia non abbiamo posti particolari per pregare, preghiamo anche per salutare qualcuno: «Che Allah sia con te.» A New York tutti tutti dicono «Hello!». Che cosa significa? Nulla, che io sappia, è solo un modo di dire. La gente dice: «Have a good day», buon giorno, ma anche quello è solo un modo di dire. In Somalia diciamo: «Se Dio vuole, ci vediamo dopo.»”

Waris Dirie (1965) modella e scrittrice somala

Dio ha voluto e il mio primo giorno in famiglia è stato bello, bellissimo!
Alba nel Deserto

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“L'emblema del mio calcio è Antonio Conte, che ha vinto campionati di Serie B col 4-4-2 e che ora con un modulo diverso sta facendo giocare alla Juve il calcio più bello d'Europa.”

Eugenio Corini (1970) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Alessandro De Pietro, Chievo, ciao Di Carlo: c'è Corini. "Il mio modello è Conte" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Chievo/02-10-2012/chievo-addio-carlo-arriva-ex-corini-912783954137.shtml, Gazzetta.it, 2 ottobre 2012.

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“Il bello è nell'attimo stesso in cui si avverte che un bello non è più. Per sempre ormai, possibile.”

Manlio Sgalambro (1924–2014) filosofo, scrittore e poeta italiano

La morte del sole

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